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Autore: federicatimpani    09/09/2012    5 recensioni
[Love Never Dies]
Attenzione: se non avete visto Love Never Dies, il seguito de Il Fantasma Dell'Opera, non vi conviene aprire questa fan fiction visto che parla esclusivamente di ciò che accade dopo Il Fantasma Dell'Opera, quindi scrivere qualcosa a proposito della trama rovinerebbe a tutti il finale.
Ovviamente la storia parla di Christine, del suo rapporto con Raoul e di Erik.
(Consiglio a tutti di vedere Love Never Dies se siete appassionati, merita sul serio!)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Come sapete, in Love Never Dies, Christine ed Erik si rincontrano dopo 10 anni e parlano di una notte di 10 anni prima in cui si sono trovati e hanno dichiarato il proprio amore.
Questa fan fiction è nata da questa canzone

(Beneath A Moonless Sky: http://www.youtube.com/watch?v=pC7YO3MkT3A&feature=related )
in cui Christine (Anna O'Byrne) ed Erik (Ben Lewis) parlano di quella notte e, siccome ne sono diventata ossessionata, ho deciso di scriverla nel dettaglio.
Ora, non vi aspettate chissà cosa, ma vi consiglio di ascoltare la canzone mentre leggete :)
Spero vi piaccia, commenti e recensioni sempre ben accetti.



Christine Daaè sin da piccola desiderava un matrimonio da sogno con il suo principe e, Raoul sembrava avere tutte le qualità per essere il marito perfetto, inoltre la giovane aveva una cotta per il visconte da quando erano bambini ed insieme si ritrovavano con il signor Daaè a passare splendidi pomeriggi tra picnic e musica soave.
Per quanto la morte del padre avesse spento in Christine il desiderio del matrimonio, quando Raul ricomparve nella sua vita per la giovane sembrava rinata la speranza di una vita felice, lontana dai fantasmi del suo passato, ma, a pochi giorni dal suo matrimonio, la ragazza sembrava dubbiosa.
Christine amava Raoul, la loro decisione era stata presa con troppa fretta ed in un momento particolare durante il loro periodo all'Opèra Garnier, ma sapeva di aver sempre amato Raoul e che quel gesto serviva solo a rafforzare il loro magico idillio.
Ma la ragazza aveva bisogno di qualcosa che Raoul non le avrebbe potuto dare, quell'unica cosa che avrebbe potuto cancellare il loro matrimonio, Christine aveva bisogno della passione, quella passione che per diverse notti non l'ha fatta dormire, quella passione struggente che la giovane aveva ricercato per molto tempo e, a suo malgrado, sapeva dove trovarla.
Quella fatidica notte all'Opèra, quando Christine disse addio al suo mentore, il suo Angelo, qualcosa si ruppe dentro di lei e, per quanto fosse terrorizzata dalle bugie, gli inganni e i tradimenti, sapeva in cuor suo che un amore come quello provato da Erik, il Fantasma, non le era mai capitato, una passione che, insieme alla paura, la travolse.
Aveva bisogno di sapere che quel sentimento così amato ed odiato era finito per poter cominciare una nuova vita con Raoul, così, in quella fredda mattina di Dicembre, Christine Daaè si mise alla ricerca del Fantasma dell'Opera.

**

Il Fantasma dell'Opera, l'Angelo della Musica, si era rifiugiato, dopo quella notte maledetta in cui aveva perso l'amore della sua vita, a Rouen, nella casa in cui era nato anni prima.
Il posto, ormai disabitato e privo di vita alcuna, sembrava perfetto per nascondersi e fuggire da una realtà che non lo soddisfaceva.
Genio quale era, in pochi mesi era riuscito a rendere quel posto vivibile nonostante rimanesse sconosciuto al resto della civiltà, intratteneva comunque dei rapporti con Madame Giry e Meg Giry, con le quali aveva deciso di fuggire da Parigi per lasciare che il passato gli impedisse di indebolirlo e renderlo misero.
Cony Island, lì si sarebbero recati i tre da lì a pochi giorni, per far si che Erik tornasse nel luogo dove era cresciuto, il Circo, e anche perchè così avrebbero lasciato per sempre Parigi.
Madame Giry non poteva lasciarlo, non dopo tutto quello che avevano passato insieme ma soprattutto perchè sapeva che Erik prima o poi l'avrebbe ricompensata dei suoi sforzi e Meg non osava disubbidirle, soprattutto perchè quel velo di mistero la affascinava ed incuriosiva.
Una sera, mentre Erik era chino su una pila di spartiti intento a scrivere e a cancellare malemente ciò che aveva appena scritto, bussarono sommessamente alla porta, l'uomo balzò dalla sorpresa e per qualche minuto rimase immobile, impaurito su chi potesse essere a quell'ora.
Si avvicinò cauto alla porta, si posizionò la maschera bianca e rovinata di un tempo e lentamente la aprì.

**

I suoi occhi erano così azzurri che gli provocarono un brivido lungo la schiena e per un momento gli sembrò di tornare indietro nel tempo, la pioggia aveva reso il suo pallido viso ancora più lucente in quella notte senza luna, e quegli splendidi capelli ricci le ricadevano bagnati sul viso.
Stretta in un pesante cappotto nero, Christine era ferma sulla sua soglia, tremante e con le labbra carnose color viola, intorpidite dal freddo, immobile anche lei nel ritrovarsi davanti il suo mentore.
Quella maschera bianca sul suo volto per qualche minuto la intimorì, riempiendole gli occhi di lacrime e di ricordi, con lo sguardo seguì i lineamenti del suo volto, degradato dalla solitudine, ma con lo stesso spirito romantico e sensuale che l'aveva catturata mesi prima.
Entrambi non seppero dire quanto tempo era passato da quando la porta era stata aperta, con la pioggia che ancora batteva forte, Christine desiderava entrare eppure qualcosa la teneva bloccata sulla soglia, Erik dal canto suo, senza dire una parola si scostò dall'entrata e le fece segno con la mano di seguirlo all'interno.
La giovane donna, anche lei senza dire una parola, entrò nella casa buia, illuminata solo da qualche candela sul tavolo e sulla scrivania piena di fogli e lettere.
Si tolse il cappotto bagnato e si sedette su una sedia di legno, ne ammirò i gli intagli ricamati sullo schienale e, tracciandoli con le dita si rese conto della sua mano.
Fu lei a rompere il silenzio, guardò l'uomo che nel frattempo aveva chiuso la porta e ancora allibito era rimasto in piedi davanti a lei a scrutarla curioso.
"Non sapevo come rintracciarti" esclamò lei tremante, guardando il volto coperto del suo Angelo "Madame Giry, lei.."
"Oh Christine" cantò lui melodioso e lei non riuscì a completare la frase, chiuse gli occhi e lasciò andare un respiro tra le labbra
Erik le si avvicinò, si inginocchiò davanti alla sua sedia e con una lentezza e delicatezza infinita posò le sue mani su quelle fredde di Christine, la quale sussultò.
La ragazza rimase a guardarlo, poi con un lento gesto della mano gli sfilò la maschera dal viso e la poggiò sul tavolo, per quanto quella parte del viso rimase nascosta nell'ombra, Christine riuscì a riconoscere quei segni maledetti che tempo prima l'avevano spaventata e non provò paura, rimase a scrutare quel viso così bello e danneggiato.
Con entrambe le mani posizionate sul suo viso lo invitò ad alzarsi insieme a lei e con altrettanta grazia gli sorrise, facendogli capire quanto desiderasse essere lì.
Gli occhi di Erik brillarono a quel gesto, così azzardò un lieve movimento verso le sue labbra, Christine all'inizio restia gli concesse un fugale bacio per poi tornare a baciarlo nuovamente e con più sentimento.
Nell'ombra la loro sorpresa per quel desiderio inespresso aumentò, si strinsero forte mentre Erik la conduceva nella sua stanza, cauto ad ogni passo avendo paura che quel sogno meraviglioso potesse finire da un momento all'altro.
Lentamente Christine si tolse il vestito pesante, come se dovesse togliersi un peso dalla coscienza e rimase in veste da camera, facendo scatenare il desiderio nel suo Angelo.
Si avvicinò al bordo del letto dove egli era seduto, gli si posizionò in grembo e cominciò a carezzarlo innocentemente, lasciando che le mani di lui assaporassero ogni centimetro del suo corpo.
Erik la abbracciò, comunicandole tutto l'amore che aveva provato in quegli anni, lasciò che Christine gli togliesse la camicia, per poi sdraiarsi con lei su quel letto troppo grande per una sola persona.
Si baciarono e si carezzarono per tutta la notte, complici di un peccato che non avrebbero mai detto a nessuno, silenti in un mare di piacere che entrambi provarono per la prima volta.
Sussurrandosi a vicenda ciò che provavano nell'oscurità, si resero conto di quanto avessero bisogno l'una dell'altro, un sentimento così pericoloso da dover essere interrotto.
Christine era consapevole che dopo quella notte non sarebbe più potuta tornare da Raoul, aveva avuto la conferma di quanto Erik fosse importante per lei, nonostante il suo aspetto, era riuscita a superare la paura per concedergli il proprio amore e gliel'avrebbe comunicato quanto prima, una volta sorto il sole.
Erik sapeva bene che dopo quella notte la magia tra i due si sarebbe interrotta, temeva che Christine sarebbe fuggita inorridita una volta sorto il sole e che le sue debolezze sarebbero svanite, non poteva permettersi di vedere nuovamente la sua Christine tra le braccia del visconte di Chagny.
Decise che, per quanto quella notte fosse la migliore della sua vita, non poteva lasciar che il giorno facesse trapelare l'orrore che era realmente e per quanto gli dolesse lasciare nuovamente la sua amata, si convinse che era meglio per lei che conducesse una vita nella ricchezza e nell'amore che meritava.
Coprì con le lenzuola il corpo di Christine mentre la giovane dormiva profondamente, si rivesti in silenzio e nell'oscurità, un binomio che da sempre ha fatto parte di lui, poi le diede un fugace bacio sulle labbra e, avvicinandosi all'orecchio le bisbigliò un "Addio", prima di uscire dalla stanza e dalla sua vita.

Quando Christine si svegliò quella mattina, il sorriso sul suo viso era così grande e luminoso da far inorridire la luce stessa che proveniva dalla finestra accanto l'armadio polveroso in mogano, con gli occhi ancora chiusi sporse un braccio aspettandosi di trovare il corpo del suo Angelo disteso accanto a lei, ma riuscì a tastare solamente il cuscino, ormai freddo e senza nessuna piega.
Aprì gli occhi spaventata e si rese conto di essere sola in quell'enorme casa, non proveniva alcun rumore dal piano inferiore, nè in nessuna stanza.
Nel rivestirsi notò che accanto al comò vi era una rosa rossa, rilegata con un nastro nero lucido, segno inconfondibile di quanto quella notte fosse reale.
Resasi conto di essere sola, Christine si sedette sul letto e, stringendo la rosa al petto, pianse tutte le lacrime che aveva in corpo.

**

Madame Giry, Meg Giry ed Erik partirono verso l'America pochi giorni dopo, arrivati a Cony Island misero su un circo chiamato Phantasma, il quale ebbe un incredibile successo.
Christine tornò da Raoul e, mantenendo il segreto, lo sposò, ed insieme ebbero un figlio, Gustave.
Per dieci lunghi anni entrambi ottennero il successo desiderato e non si videro più.

Erik passa ogni singolo giorno nel suo studio, al pianoforte, immaginando che un giorno la sua amata Christine possa cantare ancora per lui.
The End?


Spero vi sia piaciuta, fatemi sapere mi raccomando e, ripeto vi consiglio vivamente di vedere Love Never Dies, per quanto nella rappresentazione teatrale non ci siano Ramin Karimloo e Sierra Bogges (i Christine ed Erik de Il Fantasma dell'Opera alla Royal Albert Hall), anche Anna O'Byrne e Ben Lewis sono perfetti nei ruoli e hanno reso il film ancora più bello. Poi, parlo io che ne sono ossessionata, vabbè :D Fede.
  
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