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Autore: Cichan    10/09/2012    6 recensioni
Uscì dalla camera e si ritrovò sola. Sentì delle voci nel corridoio
-Eddai sarà divertente !-
-Divertente un corno !-
-Pensa positivo !-
-Matt… come faccio a pensare positivo, sapendo che dobbiamo accogliere una ragazza totalmente estrane… Wow- si bloccò guardando l’albina che fissava il muro di fronte a lei.
Profilo perfetto, capelli lunghissimi e bianchi, occhi neri, camicia enorme. Gli ricordava un po’ troppo qualcuno…
-Hey, tu !- esclamò il biondo, attirando l’attenzione della ragazza, che voltò solo il viso, un’espressione atona
-Io ?- fece, inicandosi
-Si, tu !- ululò lui, avvicinandosi, seguito dal rosso
-Mello, vacci piano- cercò di calmarlo l’amico
-Muoviti, ho di meglio da fare che far vedere ad una mocciosa uno stupido istituto !-
Lei lo guardò negli occhi, un’espressione indecifrabile, poi passò al resto del corpo per poi ritornare agli occhi. Girò anche il corpo verso il ragazzo e gli si avvicinò lentamente...
[...]
Volevo pubblicare da tanto questa FF *--*
Questa storia avviene prima del caso kira... ma L ci sarà lo stesso, non temete u.u
Spero che darete un'occhiata e che lasciate un commentino...
La ragazza è da stimare... credetemi ;D
-Sospesa- 
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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1. Prologo

 


Si poteva vedere nei suoi occhi un dolore penetrante.
Si poteva capire che lei non era una ragazzina normale.
Si poteva capire il perché della sua convivenza con i bambini della Wammy’s house.
 
Il suo nome era True, o meglio, quello era il suo ‘soprannome’ datole da Roger.
Una ragazza di quattordici anni, scappata da una famiglia disastrata dalle sbornie di un padre alcolista.
Una ragazza che aveva perso il proprio fratello per colpa di un suo errore.
Lei, una piccola creatura, coinvolta in qualcosa più grande di quello che potesse mai immaginare.

 
 
Iniziò a correre cercando di fuggire da quella casa, fonte di ricordi troppo dolorosi.
Munita solo di una camicia da notte sporca di sangue e una collana in argento.
Correva verso il nulla, non aveva meta.
Correva scalza per le strade dell’immensa Londra.
Arrivò davanti ad un imponente struttura
-Wammy’s House- lesse il nome ad alta voce, sorridendo dolcemente facendo incantare due o tre ragazzini che passavano di lì.
Si fece coraggio e, titubante, premette il pulsante del citofono
-Pronto… ?- rispose qualcuno
-S-salve…- incominciò, torturandosi convulsamente una ciocca albina
-Con chi parlo ?- continuò la voce
-V-vorrei parlare con q-qualcuno- disse, con voce tremante
-Prego, si accomodi- il cancello si aprì. True sospirò, ed entrò nel giardino, toccando con i candidi piedi le fredde mattonelle di ceramica che formavano un viottolo.
Sul portone apparve una figura
-Ciao- disse, facendola accomodare dentro, mentre lei si guardava attorno, spaesata
-…- non rispose, fissando una lampada antica
-Allora, cosa cerchi qui ?- le chiese un uomo, aspetto tipicamente inglese
-I-io… non ho u-un posto d-dove stare- ammise, sorridendo dolcemente. Roger ricambiò il sorriso e fece accomodare la ragazzina su una sedia, prima di farle alcune domande
-Come ti chiami ?- domandò
-M-mi chiamo T-tensai R-river…- rispose, nascondendo il viso tra i suoi capelli bianchissimi
-River ?- chiese severo Roger
-Si, cosa c’è che non va ?- disse, rispondendo a tono e facendo sentire la sua voce, non decidendosi a far vedere il suo viso
-No, niente- si guardò intorno, poi fece segno ad una donna di avvicinarsi
-Cosa c’è ?- chiese la bionda
-Visita questa ragazzina- disse semplicemente, eclissandosi
-Ho un nome- mormorò lei, facendo intravedere un occhio da quella montagna bianca
-Come ti chiami, piccola ?- sorrise la dottoressa.
True alzò lo sguardo e incrociò gli occhi azzurri della donna bionda. Sorrise, quella arrossì e la portò in una stanza con un lettino e vari armadietti.
L’infermeria, aveva dedotto.
-Apri la bocca- ordinò gentilmente la donna. Lei obbedì e quella guardò la gola. La visitò per venti minuti sani.
-Bene, aspettami qui, ti porto un cambio- e uscì, lasciando l’albina da sola.
True fu vinta dalla curiosità e si guardò allo specchio.
Il viso dai lineamenti dolci incorniciato da capelli bianchissimi, gli occhi neri facevano da contrasto con la pelle pallida.
Lentamente, posò una mano sulla superficie dell’oggetto, carezzando il suo riflesso.
-Sono tonata- esclamò pimpante la donna bionda, lei la guardò atona e squadrò i vestiti che aveva in mano
-Puoi cambiarti qui, io vado a chiamare qualcuno che ti faccia da cicerone- avvisò la bionda, uscendo dalla stanza.
True guardò i vestiti:
Un semplice leggins nero e una camicia bianca, grande tre taglie in più.
Annuì convinta e si infilò la camicia, che le andava stranamente bene, e il pantalone. Uscì dalla camera e si ritrovò sola. Sentì delle voci nel corridoio
-Eddai sarà divertente !-
-Divertente un corno !-
-Pensa positivo !-
-Matt… come faccio a pensare positivo, sapendo che dobbiamo accogliere una ragazza totalmente estrane… Wow- si bloccò guardando l’albina che fissava il muro di fronte a lei. Profilo perfetto, capelli lunghissimi e bianchi, occhi neri, camicia enorme. Gli ricordava un po’ troppo qualcuno…
-Hey, tu !- esclamò il biondo, attirando l’attenzione della ragazza, che voltò solo il viso, un’espressione atona
-Io ?- fece, inicandosi
-Si, tu !- ululò lui, avvicinandosi, seguito dal rosso
-Mello, vacci piano- cercò di calmarlo l’amico
-Muoviti, ho di meglio da fare che far vedere ad una mocciosa uno stupido istituto !-
Lei lo guardò negli occhi, un’espressione indecifrabile, poi passò al resto del corpo per poi ritornare agli occhi. Girò anche il corpo verso il ragazzo e gli si avvicinò lentamente. Erano alti entrambi in maniera equa.
-Non ti ho chiesto nulla- soffiò ad un centimetro dalle labbra del biondo, per poi leccargli la punta del naso, lentamente, sotto lo sguardo pietrificato e terrificato di Matt.
Si allontanò, lasciando il biondo assai inquietato
-A-allora, iniziamo i-il t-tour ?- chiese il rosso, sconfortato
-Si- rispose lei, atona.
Matt e Mello la portarono in giro, facendole vedere la mensa, le classi e le camere.
-Tu starai in camera con Near- annunciò il rosso, nascondendosi dietro l’amico
-T-tu hai p-paura di m-me ?- balbettò l’albina, passandosi una mano tra i capelli
-N-no, certo che no- esclamò il ragazzo, uscendo dal suo nascondiglio
-Allora perché ti sei nascosto ?- fece, alzando un sopracciglio, quello dell’unico occhio visibile per via dei ciuffi ribelli
-Ehm… io…- venne interrotto da lei
-Fa niente… però sei mio amico, vero ?- si avvicinò –Vero ?- chiese marcando bene la parola. Matt sbiancò
-Si !-  rispose deciso
-Dimostramelo-
-Come ?-
Lei aprì le braccia e sorrise dolcemente –Abbraccio- disse semplicemente
-Va bene- sorrise anche lui e si fece abbracciare, il suo viso sprofondato nella montagna bianca della nuova amica, inspirò
-Vaniglia- mormorò
-Esatto- asserì lei, tornando atona –Adesso voglio conoscere questo Near- disse, tranquilla
-Si trova dietro quella porta- bofonchiò Mello, indicando una porta di legno massiccio scuro
-Bene- detto questo, True, spalancò l’anta di legno e sgranò gli occhi.
Così fece anche l’albino
-Nate…-
-Tensai…-
 
 


WOHAHAHAOHAWHOHA
 
Oddio, mi stò esaurendo O.O
Bah, avevo voglia di pubblicare minchiate.
Ecco l’ultima sfornata dal mio cervello bacato.
^^
Allora ?
Avete capito come mai Near e True hanno sgranato gli occhi appena si sono visti ?
Il cognome di True è la risposta ai vostri interrogativi +.+
Ora mi eclisso…
ALOHA !
  
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