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Autore: Allison Argent    10/09/2012    1 recensioni
«Era il giorno in cui arrivava la posta quando ricevette il messaggio da parte del postino di andare a ritirare un pacco all'ufficio postale. Si ripropose di andare dopo l'esame, se fosse stata una cosa importante gliel'avrebbero detto. Sei giorni dopo tornò al dormitorio finalmente con il pacco. Si era immaginata una cosa più grande, invece tra le mani stringeva una misera busta di quelle imbottite all'interno, per evitare danni agli oggetti che conteneva.»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray | Coppie: Puck/Quinn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: A Video And Some Keys
Rating: no interazioni fisiche, ahimé!
Ship: P/Q, ma c'è bisogno di dirlo?

"Quando non le aveva risposto al messaggio, invece che mandarlo al diavolo, aveva completamente messo nel dimenticatoio l'accaduto."         






Era la seconda volta che ricominciava da capo la sua vita, stavolta a New Haven, come matricola di Yale. Niente male, avrebbero pensato in molti. Anche lei era finalmente in pace con se stessa.

L’estate l’aveva passata a preparare freneticamente le valigie, a scegliere quali corsi seguire nel campus e quali studiare privatamente, a comprare decorazioni per la sua nuova stanza nel dormitorio ovest e a passare il poco tempo che le rimaneva tra famiglia e amici.

Lasciare Lima non era stato poi così difficile, infondo nessuno la teneva più legata a quella città, se non sua madre e sua sorella. Anche i suoi migliori amici erano tutti partiti per mete diverse, eccezion fatta per Brittany. Ma era sicura che lei l’avrebbe rivista in una delle numerose rimpatriate che aveva programmato insieme a Santana.

Era stata una delle ultime a partire, alla stazione ci era andata sola con la madre e quei pochi ragazzi del Glee Club che erano rimasti a Lima. Di lui, non c'era stata traccia. 

Se n'era andato senza nessun messaggio, si era dissolto come se nulla fosse successo. La cosa la rattristava nei primi tempi, ma poi aveva semplicemente lasciato stare e aveva iniziato a guardare avanti, ora che anche l'ultimo ricordo del liceo si era fatto lontano e annebbiato. 

Il giorno del suo compleanno cadeva solo una settimana dopo il trasferimento di lei nel dormitorio di Yale. Fino ad allora non le era neanche passato per la mente il pensiero. Non sapeva come comportarsi, ma alla fine decise di mandargli giusto un messaggio sul cellulare, sempre che non avesse cambiato numero. 

Tanti auguri. Spero tu stia passando un buon compleanno! -Q

Evitò di aggiungere un "ovunque tu sia", ma lo fece solo per non fargli percepire il grande risentimento che provava nello scrivere quel messaggio. Inviò e alla fine dimenticò anche quel piccolo accaduto, le lezioni cominciarono e le pagine da studiare erano troppe per aver tempo di pensare a un sms rimasto senza risposta.

Qualche settimana dopo (forse due, o forse tre, Quinn stava studiando duramente per il suo primo esame sulla storia del teatro per perdere minuti preziosi a contare i giorni che passavano) era il giorno in cui arrivava la posta quando ricevette il messaggio da parte del postino di andare a ritirare un pacco all'ufficio postale. Si ripropose di andare dopo l'esame, se fosse stata una cosa importante gliel'avrebbero detto. 

Sei giorni dopo tornò al dormitorio finalmente con il pacco. Si era immaginata una cosa più grande, invece tra le mani stringeva una misera busta di quelle imbottite all'interno, per evitare danni agli oggetti che conteneva. Quinn si sedette alla scrivania e aprì la busta, assumendo uno sguardo interrogativo quando ne estrasse un paio di chiavi e un CD, questo senza neanche una copertina o qualcosa che lo identificasse. 

Spostò qualche foglio di carta e i libri su cui aveva passato le ultime settimane sul suo letto, per posizionare il suo portatile sulla scrivania davanti a lei. Inserì il CD e lo fece partire. Non appena il video iniziò, il primo impulso fu quello di richiudere il computer e passare ad altro, ma la voce che proveniva dalle casse dell'apparecchio elettronico la fermarono giusto in tempo. 

"Non spegnere il computer! So che ce l'hai con me, ma almeno lasciami spiegare!" 

Quinn si lasciò andare all'indietro, appoggiandosi allo schienale della sedia e incrociando le braccia al petto. Come se lui avesse immaginato la scena mentre stava girando quel video, le sorrise dallo schermo e andò avanti. Lei non evitò di soffiare un "Puckerman..." molto sommesso. 

"Innanzitutto, grazie per gli auguri. Avrei voluto risponderti ma al momento questo è lo stato del mio cellulare."
Puck avvicinò alla telecamera quello che doveva essere stato, una volta, il suo telefono: ora era solo un rottame con la tastiera che pendeva da un lato e lo schermo rigato da una profonda crepa scheggiata alle estremità. 

"Lunga storia, anche questa. Come stai, babe? Mi dispiace per essere partito senza avvisarti, ma non volevo che poi ci fossero effetti collaterali, sai? Come innamorarsi e cose del genere. Sai che non sono il mio forte."
Quinn guardò il video perplessa con un sopracciglio inarcato. Come faceva a pensare che se avesse preso cinque minuti per salutarla si sarebbero innamorati e poi non sarebbero riusciti a partire, quello non lo capiva. Lanciò un rapido sguardo all'orologio appeso e poi tornò a rivolgere le sue attenzioni al video. 

"Finn mi ha detto che se ami davvero qualcuno devi lasciarlo libero e insomma, l'ho preso alla lettera. E poi non è che tu abbia cercato di trovarmi o cosa. Okay, scusa, ricomincio. Per farla breve, ..." 
Puck, o meglio, l'immagine di Puck andò avanti a parlare per un'altra mezz'oretta buona, riuscì a far ridere Quinn e, a un certo punto, anche a farle versare una lacrima solitaria, che le rigò il viso su cui si allargava ancora il suo bel sorriso solare. 

"Ed ecco il perché delle chiavi. Se non sai cosa fare per il weekend del Labor Day sei ufficialmente invitata alla nuova Puckster Manor. Per ovvi motivi non potrò ricevere i tuoi eventuali messaggi, così ti ho mandato direttamente le chiavi di casa. Non farti problemi."
Prima di concludere definitivamente la registrazione, Puck prese la chitarra e strimpellò qualche nota cantando "goodbye, my love", il che fece scoppiare di nuovo Quinn in una fragorosa risata.

La settimana seguente lei la passò a cercare voli verso Los Angeles. Il primo settembre stava varcando la soglia della casa di Puck.





 



Non so bene cosa mi stia prendendo, ma finchè la musa si fa sentire io la accolgo a braccia aperte.
Due OS in due giorni, woohoo! Speriamo di andare avanti anche oggi :3
Peace!
-Aria

   
 
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