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Autore: pollama    10/09/2012    6 recensioni
Questa storia partecipa al contest -oltre il velo- di violetacquarius ed è in attesa di giudizio :)
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Ron cade vittima di un attacco a sorpresa di un mago rimasto fedele a Voldemort anche dopo la sua scomparsa.
[…]Mi abbraccia forte, come mai aveva fatto. Non rispondo, lo fisso soltanto. […]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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A new me

 
Freddo.
Ecco l’unica sensazione che provo. Non ho più la consapevolezza di ciò che succede attorno a me.
Freddo.
L’unica sensazione di cui sono cosciente. L’unica percezione che non avrei mai voluto provare.
Sento il corpo che lentamente si abbandona in un profondo torpore. Prima le gambe, poi le braccia, ed infine gli occhi.
L’unica cosa che riesco a vedere è una luce intensa, forte e calda.
Freddo.
Sensazione ormai sconosciuta. Non sento più la pioggia che mi bagnava la fronte, non sento più le grida di Hermione.
Hermione.
Mi viene da urlare. Urlo più forte che posso il suo nome, ma nessuno mi sente.
Ecco che la luce pian piano si schiarisce e torno a vedere.
Vedo me, disteso sull’asfalto bagnato e lei che piange. Non mi scorge. Non mi sente.
Come faccio a farle capire che ora sto bene?
Il freddo che prima mi avvolgeva non c’è più.
Così come un film a rallentatore mi inginocchio vicino a lei e le bacio la fronte.
«Non voglio vederti soffrire. Non piangere, ora sto bene» le dico, ma non mi ascolta.
 

*


Eccomi a casa mia. Tutti piangono, si abbracciano e si sussurrano pensieri.
Ma sto qui, con loro. Non li ho mai abbandonati, perché non mi possono vedere?
Sono ancora confuso, non riesco a capire cos’ è successo. Da un momento all’altro la mia vita è cambiata.
Vita? Cosa dico? Questa parola la devo dimenticare.
Non lascio nemmeno un istante la mia piccola Hermione, che dopo un lungo ed interminabile pianto è riuscita ad addormentarsi.

 
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In un angolo della stanza compare una sfera di luce che pian piano prende la forma di un uomo. Quando la luce svanisce, appare Fred.
«Ciao» mi dice venendomi incontro. Mi abbraccia forte, come mai aveva fatto. Non rispondo, lo fisso soltanto.
«Fratellino, non ti avrei mai voluto incontrare così giovane » mi dice guardandomi con un po’ di compassione.
«Vieni, dobbiamo andare » si dirige verso l’angolo da cui è sbucato e mi fa segno con la mano di seguirlo.
«NO! » dico ad alta voce.
Fred rimane stupito, forse perché, dopo tanto tempo, l’unica parola che sono riuscito a dirgli è stato un chiaro “no”.
«Vedrai ti piacerà il Quidditch che si gioca lassù » mi dice muovendo il pollice verso l’alto.
«No Fred, non posso » avrei tanta voglia di piangere, ma non riesco a cacciar fuori nemmeno una lacrima.
«Non puoi rimanere qui, lo capisci vero? »
«Sei tu che non capisci che non posso lasciarla sola » indico Hermione abbandonata ad un sonno agitato.
«Ronnie questo non è più il tuo posto »
«Ma lo sento ancora mio! »
«Anche a me è successo. Anche io non volevo lasciarvi, ma l’ho fatto »
Sospiro. E se avesse ragione?
«Puoi tornare spesso qui giù » mi dice con aria supplichevole.
«Tutte le volte che vorrò? » chiedo speranzoso.
«Non proprio tutte le volte, ma quasi » mi sorride paziente.
Mi decido a seguirlo, incerto nel varcare la soglia che divide questi due mondi diversi.
Compare nuovamente quella sfera di luce e Fred, subito, mi tende la mano.
Mando un bacio ad Hermione e le bisbiglio
«Cerca di farmi visita il più tardi possibile »
Faccio un grosso respiro e stringo la mano di mio fratello, che prima di essere avvolti dalla candida luce mi dice
«Lo sai? Lì dove stiamo andando non ci sono ragni »
Mi strappa un sorriso. Il mio primo nuovo sorriso.

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Ho rincontrato molte persone, oltre a Fred.
Tonks, Lupin, Sirius e Piton. Ho conosciuto anche i genitori di Harry. Molto simpatici.
Quanto vorrei dirglielo.
Perfino Piton sembra "diverso", sempre con il sorriso sulle labbra, anche se mi rinfaccia i miei pessimi voti nei compiti di pozioni.
Ho imparato a viaggiare da solo tra un mondo e l’altro. E’ un po’ come smaterializzarsi, ma meno doloroso. Anzi, per nulla doloroso.
Ho seguito Hermione in tutti i suoi passi più importanti, non l’ho mai abbandonata.
Prima o poi, dovrò anche accompagnarla al suo matrimonio? Chi lo sa!
Per ora, lascio questo pensiero da parte. Oggi la devo accompagnare al suo primo giorno di lavoro al Ministero della magia.
Eccola, sempre raggiante, impugnare una valigetta di pelle di drago. Giunta fuori la porta del suo ufficio pare ancora più tesa. Con un tocco leggero le bacio la guancia e sembra che ciò le abbia trasmesso un po’ di tranquillità.
 

*


Tutto il giorno l’ho trascorso accanto a lei. Ma credo che il mio tempo di permanenza per oggi sia finito. Così, appena ha socchiuso gli occhi, le sussurro debolmente
 «Buona notte Hermione»
Mi dirigo verso un punto indefinito della parete e subito la solita luce pallida mi riporta al posto che mi tocca, insieme a mio fratello e ai miei amici.
  
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