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Autore: takingyourgoodbye    10/09/2012    4 recensioni
“E poi, Nath, se n’è andata. Se n’è andata come se ne va l’estate per far posto all’autunno. Insieme a lei scomparvero le foglie, il cielo azzurro, il calore, l’allegria e la mia forza.”
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fisso l’orologio con insistenza. Le due di notte, e il signor Sonno non si fa ancora vedere. Deve aver perso il mio indirizzo.
Neanche i canali porno riescono ad intrattenermi. Li ho girati tutti, ma nessuno è riuscito a soddisfarmi. E no, non sto diventando gay.
Continuo nervosamente a fare zapping: ragazze in mutande e reggiseno, ragazze senza reggiseno, ragazze completamente nude, niente. Credo che la mia mente non sia abbastanza concentrata. È come se fossi costretto a pensare a qualcos’altro, ma non so cosa. Le donne non mi mancano, il sesso figuriamoci, ma sono immerso nella nostalgia. Come se tutto ciò che avessi non fosse abbastanza.
Spengo la tv sospirando e vado a controllare se Nathan ha bisogno di qualcosa, ma non è in camera sua. Non mi allarmo, tuttavia, perché so che lo troverò rannicchiato nel mio letto matrimoniale che dorme beatamente abbracciato alla sua giraffa di peluche. Lo fa sempre quando crede che la sua stanza sia infestata da mostri di ogni genere.
Apro la porta e noto con piacere che la mia previsione era esatta. Non riesco a non sorridere mentre lo guardo, e mi accorgo di quanto mi somigli. Ha la mia pelle ambrata e le mie labbra, e si è messo il pollice in bocca come faceva quand’era più piccolo. Gli carezzo una guancia lievemente, per non svegliarlo, poi mi giro per posare il cellulare sul comò: proprio in quella frazione di secondo, il perché della mia malinconia viene a galla.
Incontro quegli occhi color cioccolato, quello sguardo che nessuno dimenticherà mai e quel sorriso che avrebbe potuto illuminare il mondo intero. Mi chiedo perché. Perché la vita mi aveva portato via tutto ciò che più desideravo? Perché, quando ero stato finalmente capace d’innamorarmi, mi ero ritrovato solo?
Spengo la lampada e torno a guardare Nathan. La luce dell’insegna blu del ristorante di fronte casa nostra entra fioca, illuminandogli il viso e i capelli.
È così piccolo, così innocente. Vorrei che rimanesse sempre così, immerso nella sua ingenuità. Vorrei che non conoscesse le crudeltà che la vita è capace di riservare. Vorrei vederlo sempre così, mentre dorme con il suo peluche, piccolo e indifeso. Farei di tutto per lui. Non voglio che smetta di credere nei suoi sogni o nell’amore che non ha mai conosciuto, ma ho il dovere di avvertirlo. Devo fare qualcosa per non vederlo soffrire, mai.
“Sai Nath, alla tua età avrei dato tutto per innamorarmi, ma era tutto così strano per me. Non credevo potesse esistere un sentimento così concreto da renderti dipendente da un’altra persona, da fartela desiderare accanto tutto il tempo. Non ci credevo, finché non ho incontrato tua madre. Non avevo mai visto una ragazza più bella di lei, e tutt’ora in confronto a lei sembrano tutte così.. uguali”, sussurro. So che ha il sonno pesante, sono sicuro che non si sveglierà.
“Venne da me, impacciata, e sfoderò uno dei suoi sorrisi più belli. Mi disse ‘Ciao, potrei chiederti una cosa?’. Io annuii, accecato dalla sua bellezza, e lei andò avanti. ‘Ho notato che mi stavi fissando e so che non dovrei dirlo, ma a giudicare da come mi guardi potrei dire che ti stai innamorando di me’. Mi mandò nel panico più totale, e sai perché? Perché aveva ragione. Nessuna ragazza era mai stata così diretta con me, e lei mi faceva impazzire. Riusciva a tenermi testa e farmi divertire, non si vergognava di nulla. Ridevamo guardando le stelle, così giovani e spensierati, eravamo noi contro il mondo. Passammo i nostri giorni insieme, quando le dissi ‘Amy, ho un qualcosa da dirti’. Le porsi una confezione nera, non molto grande e lei, perspicace com’era, si commosse senza neanche averla aperta. Non feci in tempo neanche a farle quella famosa domanda, poiché lei mi interruppe urlando ‘sì, lo voglio!’. E solo un anno dopo arrivasti tu, Nath. Sei la cosa più bella che mi sia capitata, sei tutto quello che ho.”
Mi fermo per un attimo, per frenare le lacrime che minacciano di riempire le mie guance, e continuo.
“Gli anni passarono veloci, e il 24 settembre di tre anni fa – il giorno più brutto della mia vita – tornai a casa dal lavoro e la vidi più felice che mai. L’abbracciai e lei ricambiò, per poi baciarmi appassionatamente, e facemmo l’amore. Quando poi ci risvegliammo l’una tra le braccia dell’altro, lei mi guardò intensamente. Giuro che non dimenticherò mai quello sguardo. Mi disse ‘Zayn, ascoltami. Oggi sono stata dal medico per quel continuo mal di testa che avevo, e le cose sono più gravi di quanto credessi’. La guardai allarmato, il cuore stava per uscire dal petto e avevo come perso i sensi. Non volevo che continuasse ma, a malincuore, lo fece. ‘Mi hanno diagnosticato un tumore al cervello, ho solo un altro mese di vita’.”
Le lacrime cominciano a scendere isteriche, stanche di rimanere intrappolate nei miei occhi color miele. Il mondo mi crolla addosso nel ricordare quelle parole, la sua espressione quando lo disse. Si mostrava felice, era sorridente perché non voleva farmi abbattere. Voleva che continuassi ad essere felice anche senza di lei, che tirassi avanti e mi prendessi cura di Nathan, che mi trovassi un’altra donna. Ma nessuna è al suo livello. Nessuna mi ha mai mandato in tilt con un semplice sorriso.
“E poi, Nath, se n’è andata. Se n’è andata come se ne va l’estate per far posto all’autunno. Insieme a lei scomparvero le foglie, il cielo azzurro, il calore, l’allegria e la mia forza. Se non fosse per te, Nath, io sarei morto con lei”. Strinsi i pugni con le mani inondate di lacrime e cercai di proseguire.
“Tu sei la cosa più bella della mia vita. Tu mi hai dato la forza di combattere e di ricominciare. Mi hai fatto risorgere, come il sole dietro le nuvole. So che lei ti manca, me lo dici sempre. Ricordo ancora quando mi chiedevi ‘Dov’è la mamma?’. Io non sapevo cosa risponderti, e ogni volta che qualcuno suonava al campanello andavi ad aprire tutto contento urlando ‘Mamma è tornata!’, e rimanevi deluso quando notavi con disappunto che non era lei. Eri troppo piccolo per capire che la vita, meschina com’è, se l’era portata via. L’hai capito solo più tardi, e credo che ora tu sia abbastanza grande da sapere. Fammi un favore, Nath: se l’amore viene a cercarti e ti afferra tra le sue grinfie potenti fai di tutto per liberartene. Vattene. Scappa da quel sentimento. Non t’innamorare piccolo mio, c’è troppo da perdere. Non accetterei mai di vederti soffrire per colpa sua. È una bestia malvagia, ti rovinerà. Sii forte e affronta tutto da solo, Nath, e vedrai che non rimarrai deluso. Ti prometto che io sarò sempre qui, al tuo fianco, a combattere con te.”
Faccio un lungo sospiro e noto che le lacrime sulle mie guance si sono indurite, rendendole ruvide. Vedo Nathan sbattere le ciglia più volte, più veloce di volta in volta. Spero che non mi abbia sentito.
Si strofina gli occhi con quelle manine ancora troppo piccole. “Papà? È già ora di andare a scuola?”. Mi chiede con il tono innocente di sempre.
Rido. “No, marmocchio, ancora no. Rimettiti a dormire”.
“Ho sognato la mamma” Mi dice, assumendo un’espressione vaga. Tremo, a quella sua affermazione. Gli faccio segno di andare avanti.
“C’eravamo tutti e tre, a dire la verità. Ci stavamo arrampicando su una montagna ripidissima e lei era davanti a noi. Ad un certo punto io e lei arriviamo in cima alla montagna e tu perdi l’equilibro rischiando di andare a cadere, e piangi, dici che morirai e che non potrai più vederci, quando lei ad un certo punto ti prende per mano aiutandoti a salire e ti sussurra ‘Io non ti lascio, per nessun motivo al mondo’”.
Ha ancora una faccia incuriosita, mi guarda mentre gli stringo le mani e mi mordo il labbro con il viso pieno di lacrime, che poi straripano in un sorriso.
E lo vedo sorridere, mentre dico a voce bassa “Ti amo, Amy”.
Si rimette a dormire con un sorriso enorme stampato in faccia, e mentre lo osservo non posso fare a meno di sorridere anch’io. Perché la vita mi ha portato via una cosa indispensabile, è vero, ma mi ha dato qualcosa di altrettanto prezioso.





Anas
inizialmente avevo optato per harry come protagonista di questa OS, ma poi mi sono detta 'styles sta sempre in mezzo alle palle' e ho deciso di cambiare ahahah (?) e ora non so voi, ma zayn mi sembra il personaggio perfetto, m'ispira molto lui questa situazione. anche perchè non è il puttaniere come in ogni santa FF, è un uomo che ha perso la cosa più importante della sua vita e sa cosa vuol dire soffrire, come ogni essere umano, ma non perde la forza.
la OS è ispirata alla canzone 'terrible things' dei mayday parade.
ringrazio in anticipo chi leggerà, ma ringrazio soprattutto chi sarà così clemente da lasciare una recensione *balledifieno* vabbè ci sono abituata ormai eheh
besos, anastyles (wishitwastyles)
  
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