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Autore: f_naluST    10/09/2012    4 recensioni
[Shakugan no Shana]
Dunque, a parte per il punto irrilevante che ho fatto a pugni col titolo (stessa cosa per i generi da scegliere), rassegnandomi e quello che ora vedete, la storia parla appunto di Shana, di quello che è, ovvero una Flame Haze, e di quello che fa, cioè mantenere l'equilibrio del mondo minacciato dai Tomogora/Rinne. Il tutto "gira intorno" ad un episodio in particolare dell'anime (perdonatemi, ma non ricordo il titolo ç_ç), in cui Shana viene trafitta da una lama al posto di Yuji, per il quale si è "sacrificata". Parlo.. del più e del meno (?) su di lei, sui suoi sentimenti che, scoprirà, nutrire per il ragazzo e quelli non altrettanto positivi -ma questo è appena accennato- verso la sua "rivale", Kazumi, altrettanto invaghita del giovane.
Un'immagine ha ispirato tutto.. questo, quindi spero siate clementi, soprattutto perché è la prima volta che scrivo in questo fandom. xD
Spero vi piaccia :3 eeeeee.. a voi la linea!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shana,

un nome che non le apparteneva, datole in virtù del nome della sua spada, la Nietono no Shana. 
Attribuiva del titolo di Flame Haze, uno dei guerrieri che lottavano per stabilire e mantenere l'equilibrio nel mondo, un angelo cremisi le cui ciocche lunghe scarlatte si libravano nell'aria, mosse da una delicata brezza e spinte in una coinvolgente danza. Scintille di un leggero amaranto ne circondavano l'esile figura, eppure temuta dai Tomogara, esseri viscidi, creature del paranormale, che si cibavano dell'esistenza degli esseri umani, traendone potere.
Sul suo petto uniforme ricadeva libero un ciondolo, effimero scrigno contenente lo spirito di colui che, per lei, era come un genitore: Alastor, la cui ala era divenuta il suo mantello, lo Yogasa. 
Una ragazza distante, che assumeva sembianze "tipiche": capelli neri, senza mai modificarne il taglio, e occhi color nocciola, sotto i quali si nascondevano iridi rosse. Lo stesso colore che ora sgorgava dal suo ventre, una ferita profonda causata da un'alabarda che non era destinata a fendere il suo corpo, bensì quello di colui che stava cercando di proteggere, sacrificando le proprie spoglie. 
Yuji. Era lui, che tentava di salvare, frapponendosi tra la lama e la carne priva del soffio della vita autentica di lui. Perché lui non era altri che un'imitazione di se stesso, un sostituto che sarebbe  presto scomparso, finché il mondo non avesse ripreso  a girare nel verso che la sua vita aveva deviato. Sarebbe divenuto nulla in breve tempo, se lei non avesse deciso, in qualche modo, di aiutarlo ad alimentare quella piccola parte d'esistenza che muoveva i fili della sua illusione. In Yuji giaceva il Reiji Maigo, un oggetto celato nel suo corpo, ormai divenuto Torch -o meglio, Mistes- che si presentava come l'unica sua via di salvezza, rigenerando quella sua piccola dose d'esistenza ad ogni mezzanotte.
Cominciò, dunque, ad allenarlo, senza mostrare la minima pietà o indulgenza nell'infierirgli un qualsiasi colpo. Dormiva in camera sua, viveva lì, nascondendo ciò alla madre, ignara dell'ormai natura del figlio. Frequentava la sua quotidianità, andava a scuola e comperava il pane dolce che la madre di Yuji era solita offrirle e che tanto le piaceva.
Lo stesso Yuji, ragazzo timido e altruista, per cui aveva inziato a provare un sentimento appena percettibile nei sungulti improvvisi del suo cuore, ogni qual volta le fosse vicino più del dovuto. Un sentimento che maturava, cresceva ogni giorno passato al suo fianco, godendo dello splendore del suo viso sotto i chiari raggi della luna. Tuttavia, non aveva mai mostrato un esplicito interesse, nei suoi confronti, non lo aveva mai lasciato intendere. A lui, almeno. 
Quell'amore quasi insensato per una creatura distorta da un mondo di esseri che ne divoravano il cosmo, era però turbato da un opprimente senso di gelosia. Una gelosia costante, ogni qual volta fossero a scuola, ogni qual volta lei, Kazumi, gli si mostrava dolce ed eccessivamente interessata. Soprattutto ostinata. Aveva compreso i sentimenti di Shana e dichiarandole poi fermamente che non avrebbe rinunciato a lui, ponendole quasi una sfida. Si dichiarò poco dopo, trovando il coraggio che alla giovane dallo sguardo fiammegiante mancava. E avevano litigato. 
Quella sensazione sconosciuta che le premeva contro il petto aveva liberato il suo lato infantile, e Yuji era stato capace di fraintendere, diventando improvvisamente freddo e schivo nei suoi confronti.
E ora, il sangue colava da una ferita profonda lungo le sue gambe, le quali cedettero, permettendo alla lama di affondare ulteriormente.
“Shana!” gridava lui, mentre, chi bramava il suo Reiji Maigo, lo allontanava da lei, mentre la vista gli si offuscava e il tutto si dissolveva nel rosso fuoco dei suoi capelli. 

 
 

Angolo autrice;;

Mi ritrovo, sinceramente, a non dover dire molto. D:
Quel che andava detto, l'ho scritto nell'anteprima, perciò qui mi scuserò per eventuali errori di battitura o altro, che spesso mi sfuggono anche dopo aver riletto più e più volte. >w<
L'ho scritta in un bizzarro orario, quindi anche di fretta per non farmi richiamare più del necessario. xD e.. è miseramente piccina, lo so, ma è già tanto se a l'una di notte sono stata in grado di scrivere questa cosuccia da poco più di 6OO parole. ç_ç
Spero sia abbastanza decente da renderla una lettura piacevole, anche per semplice passatempo per chi -come me- non sa' mai spesso che fare. ;_;
Ringrazio chiunque leggerà e, se vorrà, recensirà. :3
Sentitevi inoltre liberi di criticare come meglio credete,
accetterò ogni consiglio di miglioramento in maniera costruttiva. :)



Un bacio, see you soon. <3


 
  
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