Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: sakuraelisa    10/09/2012    2 recensioni
Blaine è rimasto vedovo a crescere sua figlia Melanie, convinto che per lui l'amore non esistesse più decide di vivere solo per lei, ma quando il destino si mette di mezzo, tutto è possibile.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Mike Chang, Tina Cohen-Chang | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo due

 
Era in quel freddo mese di marzo che Blaine avrebbe festeggiato l’anniversario dei suoi ventotto anni. La sua era una vita faticosa ma felice, aveva una bambina di sette anni che era la sua gioia e delle amiche importanti che lo avevano aiutato nei momenti più duri della sua vita. E ora era nella sua nuova casa e stava preparando la colazione a sua figlia nella loro cucina. Quel giorno Melanie avrebbe iniziato la scuola, come aveva previsto era stato possibile iscriverla alla scuola elementare vicino al suo panificio, così da poterla andare a prendere quando finiva le lezioni.
Controllò appena il calendario per vedere in che giorno capitava il suo compleanno in modo da poter organizzare una piccola festicciola e quando vedette che il quindici marzo cadeva di domenica, sospirò sollevato. Mancavano solo dieci giorni, ce l’avrebbe di sicuro fatta ad avvisare tutti.
Sentì una porta chiudersi e dei piccoli passettini giungere da lui.

Buongiorno papà”

Amore mio sei sveglia? Non sei ancora pronta? Su va a lavarti, hai bisogno che ti scelga il vestitino e che ti aiuti a vestirti?”

Papà ho sette anni e sono grande.”

Allora principessa dimostramelo.”

Prima devo fare una cosa!”

Melanie si avvicinò a lui, gli fece cenno di abbassarsi e lo baciò delicatamente sulla guancia.

Scusami, volevo solo salutarti per bene.”

Abbracciarla subito fu in quel momento per Blaine la scelta più adatta, stringere a se la sua bambina, era lei la sola che lo rendeva felice, davvero non riusciva ad immaginare che ci potesse essere qualcun altro come lei.
Lei si staccò dalle sue braccia e corse via, avvisandolo che sarebbe tornata presto, e così fu.
Quando lei circa venti minuti dopo ritornò da lui era bellissima con quel suo abitino arancione e la fascia sui capelli del medesimo colore. Fecero colazione insieme e dopo aver preso il suo zainetto e le chiavi della panetteria, uscirono.
Blaine l’accompagnò a piedi alla sua nuova scuola, attraversarono il parco vicino e a mano presa arrivarono davanti l’edificio.

Ecco, questa è la tua scuola tesoro.”

“È così grigia.”

Ti divertirai ne sono sicuro, vuoi che ti accompagni in classe?”

No, faccio da sola.”

Lui s’inginocchiò davanti a lei mettendole le mani sulle sue piccola spalle.

Andrà tutto bene tesoro, se hai problemi, hai il mio numero di cellulare e puoi chiamarmi quando vuoi, va bene?”

Ok papà, allora io vado.” si sporse verso di lui e lo baciò sulla guancia.

Blaine l’abbracciò un’ultima volta e la lasciò andare. La sua bambina era diventata grande e stava iniziando il suo primo anno alla scuola elementare. Si girò e riprese la sua strada verso la panetteria, l’inaugurazione sarebbe stata la settimana prossima come gli aveva detto Quinn, proprio vicino al suo compleanno e tutto doveva essere pronto.
Dall’altra parte della strada un giovane uomo della stessa età stava attraversando sulle strisce pedonali per arrivare in orario al suo posto di lavoro.
Kurt Hummel non arrivava mai in ritardo, nei suoi ventotto anni di vita era sempre arrivato in orario ovunque.
Quando entrò nella scuola, salutò i bidelli e si recò subito nella sua classe, oggi avrebbe dovuto presentare il nuovo compito ai suoi studenti e conoscere la nuova alunna.
Aprì la porta della sua aula e subito ritrovò la serenità al suono di quelle voci che tanto amava, i suoi piccoli studenti.

Buongiorno professor Hummel!”

Lui si voltò verso di loro salutandoli con un sorriso.

Buongiorno a voi.”

Una bambina che non aveva mai visto con i capelli rossi attirò la sua attenzione.

Tu devi essere … ”

“Melanie Anderson, signore.” lo precedette lei prontamente.

Piacere di conoscerti Melanie, benvenuta nella nostra classe!” le disse.

Poggiò la sua borsa sulla cattedra e si levò il cappotto, la bambina notò quanto il suo maestro fosse bello.
Un poco più alto del suo papà, i capelli perfettamente acconciati e un foulard molto colorato al collo: la piccola Melanie era rimasta affascinata.
Quando la bimba guardò i suoi occhi fu completamente rapita, erano di un blu acceso come quello del cielo.
Era bellissimo.
Kurt si sedette alla sua sedia e guardò i suoi alunni.

Bene bambini, salutate la vostra nuova compagna, da oggi farà parte della nostra piccola famiglia … detto questo adesso state attenti che scriverò il compito di questa settimana alla lavagna.”

Si alzò prese un pezzo di gesso dal cassetto e si avviò verso la lavagna, scrisse il suo compito e poi si girò verso i bambini.

Paesaggio primaverile con contorno, voglio che mi disegniate un parco, un prato o una prateria e che ci aggiungiate quello che lo renderebbe completo ai vostri occhi: Tutto chiaro bambini?”

Quando sentì chiaro e forte il loro “sì”, si sedette di nuovo e mentre i bambini eseguivano il loro compito, si lasciò andare a pensieri lontani e voltò il viso verso la finestra.
Adorava guardare i paesaggi, il suo sogno era sempre stato nel campo della moda ma quando non riuscì nel suo intento scoprì che l’arte poteva essere la sua ancora di salvezza, alla fine nelle opere d’arte poteva trovare la stessa bellezza che aveva sempre trovato nei vestiti.
Mentre era perso nei suoi pensieri il suo sguardo cadde sulla nuova alunna, la vide distratta, disattenta e tra le nuvole, con quella matita colorata in bocca pensando a chissà che cosa, tranne che al suo compito.

Melanie perché non svolgi il tuo compito?”

La bambina si accorse di essere stata richiamata e sollevò sorpresa il suo visino.

Io… non so disegnare, maestro.”

La classe sentendo quelle lievi parole scoppiò a ridere, Kurt li zittì con un gesto della mano, non avrebbe mai permesso che si prendessero gioco di lei.

Melanie, il punto non è saper disegnare, devi solo creare quello che ti viene in mente, i tuoi genitori non te lo hanno mai insegnato?”

La bimba abbassò il suo volto, stava quasi per piangere, odiava pensare che lei non era come gli altri, era diversa.
Si rendeva conto che la sua diversità era minima ma spesso ci stava male comunque.

Ho solo il papà.”

Kurt la guardò un momento, decise di essere imparziale anche se sapeva benissimo cosa lei provasse, aveva più o meno la stessa età quando perse sua madre.
Si avvicinò a lei e si abbasso sulle ginocchia pronto a incontrare il suo sguardo.

Capisco benissimo quello che provi, anche io sono senza la mamma, ma ciò non toglie che sei stata disattenta, perciò ti meriti una nota di demerito.
Portala a tuo padre, digli che questo pomeriggio lo voglio vedere per discutere delle tue capacità.”

Lei lo guardò un momento ma decise di non dire nulla, anche se avrebbe tanto voluto rispondergli, ma il suo papà le aveva insegnato che bisognava sempre essere gentili ed educati con chiunque anche se si veniva trattati male o con freddezza.

Va bene, maestro.”

“Brava Melanie.”

Detto questo si alzò e si riavvicinò alla cattedra quando sentì la campanella suonare, si voltò verso i suoi alunni e disse loro che il compito era rimandato alla prossima lezione e di non correre per i corridoi.
Proprio quando tutti i bimbi erano usciti dall’aula, Melanie si avvicinò a lui pronta a prendere la sua nota. Prese il suo diario dallo zainetto e glielo porse.
Lui la guardò prendendoglielo dalle mani, prese la sua penna e scrisse tutto in una delle pagine apposite per le note.

Mi raccomando, fa’ venire tuo padre e che non ricapitino più episodi simili, sono stato chiaro?”

“Sì, maestro.”

Mentre le consegnava il diario la osservò meglio e si accorse che era davvero bella, quei capelli rossi le stavano bene anche se quel vestitino era un pochino pacchiano, lui di sicuro l’avrebbe vestita meglio se fosse stata sua figlia.
La bambina lo salutò e si congedò, Kurt la vide uscire e alla fine si risedette alla sua scrivania, perdendosi ancora una volta nei suoi pensieri.
Aveva sempre voluto dei figli, pensava che con Adam sarebbe stato possibile, ma purtroppo per lui non era stato così.
Si doveva rassegnare, per lui le porte dell’amore erano state già aperte e non avrebbe avuto di certo un’altra possibilità, di questo ne era certo.
Ma si sa il destino è beffardo per tutti e questo Kurt lo scoprirà molto presto.
Quando Melanie raggiunse il cancello della scuola vide la sua simpatica baby sitter che l’aspettava vicino ad un muretto situato li vicino.

“Eccoti qua amore!”

Buongiorno zia Tina.” disse lei tristemente

Tina si abbassò subito sulle ginocchia per poter essere alla sua altezza.

Melanie, perché sei così triste?”

La bimba si portò una manina sulla manica del cappottino che iniziò a tirare

“Mi hanno messo una nota.”

Chi?”

“Il nuovo maestro.”

Il primo giorno?”

Sì.” le rispose lei mogia.

Ti ha messo una nota sul diario, vero?”

Sì e la devo far leggere a papà, ha detto che lo vuole vedere questo pomeriggio.”

Tranquilla che andrà tutto bene!”

La bambina speranzosa si voltò verso di lei e le chiese se poteva dirlo lei al suo papà.

No Melanie, glielo dirai tu. E adesso andiamo che è tardi.”

Tina si sollevò in piedi e poi le prese la mano. Insieme s’incamminarono verso casa dove lei le avrebbe preparato il pranzo in attesa del ritorno di Blaine.
Quando quest’ultimo verso l’ora di pranzo rincasò dalla panetteria, dopo essersi levato e appeso il cappotto, andò subito ad abbracciare la sua bambina seduta sul divano, mentre guardava i cartoni.

Tesoro non saluti il tuo papà?”

La bambina sentendo la sua voce subito si voltò e Blaine poté guardare come i suoi occhietti erano tristi e si sedette vicino a lei.

Cosa è successo piccola mia?”

Melanie si avvicinò a lui per farsi prendere sulle ginocchia.

“È successa una cosa a scuola.”

Lui portò la mano sulla sua guancia per poterla accarezzare e fare in modo di tranquillizzarla almeno un pochino.

I tuoi nuovi compagni ti hanno preso in giro?”

Il maestro di disegno, mi ha sgridato e mi ha messo una nota sul diario, vuole parlare con te questo pomeriggio.”

Una nota il primo giorno?”  gli domandò

Mi dispiace papà.” gli rispose lei sconsolata

Ma no amore mio, va tutto bene.”

Blaine a quel punto la abbracciò forte, le sue forti mani che stringevano quel piccolo corpicino.
Le passò la mano sulla schiena per farla rilassare e cercare di calmarla.

Tranquilla, andrò a parlare con il tuo maestro e cercherò di risolvere tutto va bene?”

Davvero papà?”
 
Certo

Finalmente Blaine poté vedere il sorriso di sua figlia comparire sul suo visino, era una delle cose che la rendeva più bella.
Tina dalla porta della cucina aveva visto tutto e dopo aver sospirato ritornò ai fornelli
per terminare di preparare il pranzo.
Quel pomeriggio Blaine lasciò sua figlia sempre alle cure della sua fidata amica e uscì per andare al colloquio con il nuovo maestro.
Percorse la solita strada a piedi e in poco tempo arrivò all’entrata della scuola. Era molto curioso di conoscere questo insegnante di storia dell’arte, in realtà lui non capiva molto la materia,  però era lo stesso curioso di conoscerlo.
Quando arrivò all’interno dell’edificio chiese dove fosse l’aula dei colloqui con i genitori alla bidella e lei gli indicò una porta in fondo al corridoio, non ci mise molto per arrivare. Appena fu davanti alla porta fece un bel respiro profondo e poi bussò.

Mi scusi, sono il papà di Melanie, il signor Anderson, posso entrare?”

Si accomodi.” sentì dall’interno.

Al primo ascolto gli era sembrata una bella voce, quasi femminile ma non nel senso dispregiativo del termine. Sembrava una bellissima voce, simile a quella di una fata.
Aprì la porta ed entrò. Quando si ritrovò di fronte un giovane uomo che scriveva ad una lavagna, per poco non svenne: le sue ginocchia iniziarono a tremare e dovette tenersi alla maniglia per non cadere. Davanti a lui si destava un angelo, era stupido pensarlo, non aveva più quindici anni, ma in quel momento comprese una bella verità. Si era appena incantato davanti a qualcuno ed era da molto tempo che non capitava, era quasi convinto di non esserne più capace.
Il giovane angelo si voltò verso di lui, portava gli occhiali e i capelli perfettamente acconciati, era vestito con un normale maglioncino bianco e con un paio di pantaloni neri particolarmente stretti che gli fasciavano perfettamente le gambe, ed in cuor suo pensò che erano davvero delle belle gambe.
Ma la cosa che lo colpì maggiormente furono i suoi occhi, se prima aveva pensato che potesse essere un angelo, adesso ne era sicurissimo, un bellissimo angelo con gli occhi blu.

Lei deve essere il signor Anderson.”

Uhm sì, sono io.” rispose lui un pochino impacciato

Venga, si sieda.” gli disse indicando una sedia di fronte a lui.

Blaine lo raggiunse e si sedettero ad un tavolino, l’uno di fronte all’altro.

Io sono Kurt Hummel, l’insegnante di storia dell’arte e disegno di sua figlia.”

Piacere di conoscerla, mia figlia mi ha detto che lei voleva parlarmi.”

Kurt incrociò le braccia al petto e lo guardò con aria severa.

La questione è semplice signor Anderson, sua figlia Melanie è intelligente, ma non si applica. Oggi le ho assegnato un compito e lei non ha fatto nulla di quello che le era stato richiesto. Non credo d’insegnare una materia difficile, ma sua figlia è negata.”

Beh sa, io non sono mai stato bravo in disegno…”

Posso chiederle una cosa?”

Certamente!

Mi è sembrato di capire che sua moglie è morta, non ha una figura femminile che l’aiuti con la bambina? Sa, potrebbe essere una buona idea risposarsi per il bene di Melanie.”

Non credo.” gli rispose Blaine, senza parole.

Scusi se sono stato così franco, è che non vedo molte soluzioni.”

Posso essere schietto anche io, se mi permette?” gli domandò

Dica.”

Prima di tutto, è vero, sono vedovo ma non ho perso una moglie, bensì un marito. Circa sei anni fa.”

Kurt rimase senza parole, non lo credeva possibile ed aveva appena fatto una pessima figura. In cuor suo si stava maledicendo, come aveva potuto fraintendere in quel modo? Anche se adesso, guardandolo bene, l’uomo che aveva di fronte era molto carino, un po’ imbranato. Ma adorabile.
I suoi capelli non erano proprio il massimo ma aveva dei bellissimi occhi, sembravano quasi dorati. Ed indossava un papillon, e quello era davvero grazioso.
Blaine non si accorse di essere stato analizzato e continuò con il suo discorso.

Vede, ho dovuto crescere da solo Melanie, all’inizio è stato difficile ma io amo la mia bambina. E non si deve preoccupare, perché una mia amica si è sempre presa cura di noi.”

Mi dispiace molto per suo marito.”

Sono contento che lei non abbia problemi con queste cose. Sa ci sono tante persone che non capiscono.”

Io non sono come gli altri.”

Lo vedo, lei sembra gentile; ed è molto bello.”

Kurt arrossì leggermente, ma non si lasciò trascinare da quella piccola emozione che stava nascendo nel suo cuore e rimase quasi impassibile.

Grazie è molto gentile e… comunque, penso di avere una soluzione.”

Davvero?” domandò Blaine sollevato.

Faccio delle lezioni di recupero al parco ogni mercoledì per i bambini che come Melanie, sono poco predisposti alla mia materia.”

Sarebbe fantastico.”

Bene, allora faccia venire la bimba al parco per recuperare e le prometto che in pagella avrà un bel voto.”

Blaine senza pensarci avvicinò la mano a quella di Kurt e la strinse d’istinto.

Grazie mille, è molto gentile.”

Kurt rimase sorpreso da quel gesto, era molto tempo che nessuno lo prendeva per mano, per un momento credette di cedere ma alla fine la ritrasse.

Oh... mi scusi, non avrei dovuto. Mi dispiace molto.”

Non mi ha dato fastidio.”

Penso di non aver capito.”

Melanie è proprio sua figlia, lo sa? Le sto dicendo che anche io sono gay, come lei, non mi ha dato fastidio il suo gesto. È che… era molto tempo che nessuno lo faceva.”

Mi scusi ancora, certe volte sono così imbranato!”

Me ne sono accorto.” gli rispose Kurt con un lieve sorriso sul volto.

Adesso è meglio che vada. Allora, ci vediamo mercoledì al parco con Melanie, giusto?”

Giusto signor Anderson, a presto.”

Blaine si alzò in contemporanea con lui e si strinsero la mano, la mano di Kurt era morbida e soffice e aveva una bella stretta.
Si sorrisero, ed anche se la sua risata non era molto accesa, lui non ci fece molto caso.
Quando lo salutò per davvero si incamminò verso la porta e uscì dall’aula; mentre percorreva quel corridoio che lo avrebbe condotto all’uscita della scuola pensò che la sua bambina aveva ragione. Forse era davvero arrivato il suo turno per incontrare la persona giusta. Ma per il momento decise di non pensarci e di agire solo al momento opportuno, qualora sarebbe arrivato.
Nell’aula Kurt se ne stava in piedi davanti alla sua amata finestra a guardare quel pomeriggio andarsene, quel tramonto che stava per arrivare lo stava aiutando a riflettere.
Non poteva innamorarsi, non poteva farlo di nuovo. Era convinto che dopo la fine della sua storia con Adam, il suo tempo per amare era finito. Ma poi era arrivato quell’uomo dai modi gentili che lo avevano stregato. Lui così impassibile si era quasi emozionato al suono della sua voce e ai suoi gesti imbranati.
Sperava davvero di sbagliarsi e di trovare nei suoi amati paesaggi una risposta al suo problema.


Note

Eccoci qua con il nuovo capitolo dove abbiamo conosciuto il nostro Kurt e abbiamo visto il suo incontro con Blaine. Allora vi è piaciuto? io spero tanto di si.
Volevo solo ringraziare le persone che hanno messo la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite che sono ben 15, ma grazie mille.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: sakuraelisa