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Autore: BJ foREVer    10/09/2012    0 recensioni
“Accomodati pure, come ti chiami?”
“Juls, ho vent’anni e sono di Phoneix” mi sedetti davanti al tavolo dove si trovavano quei cinque ragazzi, tutti sulla trentina.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#Juls’ P.O.V.

Ce l’avevamo fatta, eravamo in hotel finalmente.
Quella sera ci sarebbe stato il concerto, e c’eravamo tutti riposati a dovere.
Ora eravamo al tavolo della colazione: la band parlava degli orari in cui fare il sound-check e altre cose riguardanti il concerto, mentre tutte noi eravamo emozionatissime; nessuna di noi aveva mai fatto un’esibizione davanti a tanta gente.
Improvvisamente Brian saltò su quasi gridando “Io vado in piscina!” e nello stesso istante Matt si spiaccicò una mano in faccia.
“Okay, però ricordati….” cominciò Zacky.
“Sì, alle quattro per il sound-check!” lo interruppe Gates, saltellando via contento.
“Che droga gli avete dato?” chiese Allison ridendo.
Matt si grattò la nuca ridacchiando e poi si alzò borbottando qualcosa come “Lo raggiungo prima che si affoghi” e sparì dietro alla porta dalla quale era appena uscito il chitarrista.
Strano, la sera prima sembrava che quei due avessero litigato, e si guardavano in cagnesco… Mha, uomini.
Zacky e Johnny si guardarono ridendo, mentre Jimmy si rivolse a noi.
“Voi che volete fare?”
“Io pensavo di fare un giro” disse una delle ballerine, subito accompagnata dai cenni di assenso delle altre due. Il batterista annuì pensieroso, poi Zacky interruppe i suoi pensieri.
“Vi accompagniamo, Las Vegas non è una città raccomandabile per delle signorine” sorrise appoggiato dagli altri due.
“Io penso che andrò in piscina” Al si alzò con un sorriso da orecchio a orecchio, e io mi affrettai a seguirla.

“Che intendi fare?” le chiesi appena fummo nella nostra camera per cambiarci.
“Juls, non me li perdo Gates e Shadows in costume” sorrise infilandosi il bikini nero, identico al mio. Indossammo sopra dei vestitini leggeri, il mio blu e il suo rosso, poi uscimmo dirette a una delle tre enormi piscine dell’Hard Rock Hotel.
Arrivate lì ci guardammo intorno e lei si avvicinò a passo svelto ai due ragazzoni tatuati.
“Al, non so se è una buona idea…” sussurrai tirandola per un braccio.
“Oh, avanti, sei bellissima, ti sbaverà dietro” bisbigliò lei ridendo.
“Stronza” riuscii a sillabare prima di stamparmi un sorriso in faccia e salutare i ragazzi.
“Ragazze, ciao!” Matt si voltò sorridendo, facendo arrossire vistosamente Allison, mentre Brian ci fece un cenno con la mano, sdraiato con il cappello calato sul viso.
Ci sistemammo nelle sdraio accanto alle loro e iniziammo a parlare, o meglio Allison e Matt parlavano e io guardavo Brian.
Era davvero bello, con il costume a bermuda nero e bianco che gli stava largo sulle gambe magre, aveva un braccio dietro la testa e mi fermai a osservare i suoi tatuaggi.
Mi resi conto che qualcuno ci stava parlando solo perché lui si tolse il cappello dal viso e si sedette. Mi affrettai a distogliere lo sguardo, rivolgendolo a Allison, che mi fissava divertita.
“Vieni in acqua?” notai che si era tolta il vestito e aveva legato i capelli. Annuii eseguendo le stesse azioni e la seguii verso l’acqua.
Matt e Brian erano dietro di noi a bisbigliare e io mi sedetti sul bordo della vasca, mentre Al si tuffò, schizzando acqua ovunque.
Mi alzai come se bastasse per ripararmi dagli spruzzi, ma sentii due braccia avvolgermi i fianchi, e subito dopo mi ritrovai dentro la piscina.
Mi dimenai per tornare in superficie, sputacchiando come un’ossessa mentre cercavo di capire chi sarebbe stata la vittima della mia vendetta. Non che avessi molte scelte e infatti…
“Gates!” gli tirai un pugno sul petto, arrampicandomi subito dopo sulle sue spalle per cercare di spingerlo sott’acqua, ma non lo mossi di un millimetro.
“Oh, una scimmietta” rise lui, muovendosi poi velocemente e facendomi finire di nuovo sott’acqua.
Sorpresa dal gesto inaspettato mi aggrappai all’unica cosa che avevo intorno: le sue gambe, trascinandolo sotto con me. Tornammo in superficie ridendo come bambini, poi ci scambiammo un’occhiata complice e iniziammo ad avvicinarci furtivamente a Matt e Allison, che nuotavano tranquillamente.
Arrivammo alle loro spalle nel silenzio più assoluto e poi iniziò la guerra di spruzzi.
Non facemmo in tempo a decretare il vincitore perché un tizio della security ci invitò (molto gentilmente, eh) ad uscire, per disturbo della quiete.
Trascorremmo un altro paio d’ore tra bagni “in incognito” e rotolate nella sabbia (sì, all’Hard Rock c’era pure la sabbia).
“Mh, è mezzogiorno, che ne dite di mangiare?” sorrise Matt passandosi una mano sullo stomaco, per rendere l’idea.
Concordammo tutti, Allison un po’ sbavante, e andammo a pranzare. Ci mettemmo un’infinità di tempo, tanto che quando tornammo in camera facemmo appena in tempo a farci una doccia e prendere le nostre cose.
Certo, noi ballerine non avevamo nessun sound-check, ma tra prove, vestiti, trucco, fa questo, vai in bagno, fai quello… Era meglio essere in anticipo.
Appena arrivate allo stadio* ci diedero le posizioni per l’esibizione, provammo i passi, e luci e tutto il resto e poi ci lasciarono girovagare nel backstage.
Il concerto sarebbe iniziato alle nove, ed erano a malapena le sei, in più la canzone su cui avremmo dovuto ballare era la quinta nella scaletta.
Decisi di prendermi un caffè e andare a cercare Allison, che si era dileguata tempo prima.


#Matt’s P.O.V.
-Ore 9: inizio concerto-
Pochi secondi ancora e saremmo saliti sul palco, mi voltai per augurare a tutti un buon spettacolo e incrociai lo sguardo di Allison. Sorrisi, mi veniva naturale, anche troppo.
‘Matt, devi cantare, concentrati’ pensai, per poi fare la mia entrata sul palco, posizionandomi all’organo.
Prima canzone: Critical Acclaim.
C’eravamo.
I fan urlavano.
Prima nota.
Staccai i pensieri.
 
#Brian’s P.O.V.
Eravamo stati a dir poco magnifici, i fan ci adoravano e Matt non la finiva più di dire grazie.
Lanciai gli ultimi plettri alle prime file e tornai nel backstage.
Ci abbracciammo tutti, come facevamo sempre alla fine di ogni concerto, ancora tutti euforici e con l’adrenalina a mille.
“Ragazzi, sento che questo tour spaccherà il mondo!” urlò Jimmy tutto contento.
“Per ora solo l’America, Jimbo”
“Oh, Zack, devi sempre rovinare tutto” risi insieme agli altri per poi notare una ragazza che, di spalle, stava parlando con Matt.
Ma era..? No, dai, non poteva essere…
“Juls!” esclamai avvicinandomi ai due. Shadows mi sorrise e si allontanò con un occhiolino. Sempre a fare occhiolini e sorridere, quello. Mai una volta che si facesse i cazzi suoi. Comunque.
“Brian! Siete stati… Stupendi!” mi sorrise la ragazza.
“Io.. ehm, grazie, ti sei divertita?” ma che domanda cogliona.
“Moltissimo!” annuì vigorosamente, poi mi chiese scusa e partì a cercare Allison.
“Ti piaaaaace!” sussultai.
“Jimbo! Piantala di arrivarmi alle spalle!” lui si appoggiò con un braccio alla mia spalla, sorseggiando birra da un bicchiere di carta rosso, che gli fregai allungando la mano.
“Ti piace” ripetè sorridendo.
“Sì, te l’ho già detto” lo guardai con un sopracciglio alzato, ma lui si limito a sorridere allontanandosi per cercare il nano.
Quasi mi spaventava a volte, lo conoscevo così bene da non poter far altro che pensare al peggio quando faceva così. Ma dopotutto era il mio migliore amico, e mi fidavo ciecamente di lui.


*non sono sicura che a Las Vegas ci sia uno stadio, ma dovevo metterli a suonare da qualche parte, no?
Nota: scusate, imploro perdono, so che sono in ritardissimo, ma con il concerto del due settembre saltato e varie gare non sono riuscita a scrivere c.c spero vi piaccia, e niente, recensite! Un bacio!
  
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