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Autore: Sikki    10/09/2012    1 recensioni
Sorrise amaramente mentre pensava a quelle parole. Guardò di nuovo le stelle, poi lo schermo del cellulare ed infine la sua camera.
“Perché questa sera sembra tutto così buio?”
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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She Will be Loved
~






Angel se ne stava seduta sul davanzale della finestra di camera sua, gambe incrociate, sigaretta tra le mani e sguardo perso tra le stelle che illuminavano il cielo sopra la città, ma che non erano comunque abbastanza per illuminare la sua vita. La cenere della sigaretta cadeva un po’ ovunque, sospinta dalla leggera brezza notturna.

“Perché?”

Ultimamente i pensieri che le affollavano costantemente la testa erano tutti incentrati attorno a questa parola. E non le davano mai tregua. Osservò distrattamente le sue mani tramanti, al lato di ognuna di esse due tatuaggi, due lettere affiancate da una data, due tributi per due persone importanti nella sua vita che ora l’avevano lasciata…

“Perché le persone speciali se ne vanno sempre?”

Fece scorrere una mano nell’incavo del braccio sinistro fino ad arrivare ad un altro tatuaggio, una rosa dei venti. Ne ricalcò distrattamente i contorni mentre le mani non smettevano di tremare. Lanciò di nuovo un occhiata allo schermo del cellulare che, inesorabilmente, rimaneva spento, nessuno aveva risposto alla sua richiesta di aiuto…

“Buffo vedere come le persone ti usino solo per soddisfare i propri bisogni… Quando invece sei tu ad aver bisogno di aiuto il mondo sembra essersi dimenticato della tua esistenza…”

Sorrise amaramente mentre pensava a quelle parole. Guardò di nuovo le stelle, poi lo schermo del cellulare ed infine la sua camera.

“Perché questa sera sembra tutto così buio?”

Si passò una mano lungo il collo fino ad arrivare alla chiusura della sua collana e la aprì lasciandosela cadere tra le mani…
Il suo ciondolo a forma di lametta…
Un giorno, a scuola, durante una noiosissima lezione di Scienze, l’aveva inspiegabilmente affilata… La guardò per qualche istante rigirandosela tra le mani, poi afferrò velocemente il cellulare e scrisse un messaggio.

“Lei non è una bambina”

E lo inviò. La risposta non tardò ad arrivare, sapeva che le avrebbe risposto, perché non era come gli altri, non approfittava della sua bontà.

“Angelo, che succede? T.”

“Lei voleva solo essere amata “


Inviò quel messaggio in risposta, poi lasciò cadere il telefono dalla finestra che si infranse al suolo senza produrre alcun rumore. In un attimo di follia, o forse era lucida come non mai, afferrò la lametta e…
ZACK
un taglio netto…
Magari un giorno se ne sarebbe pentita, magari il futuro le riservava qualcosa di meglio…
Ma lei voleva scappare. Ora. Non poteva restare.

Ma facciamo un passo indietro, perché tutto questo? No, Angel non era impazzita se è questo che vi state chiedendo, o forse sì, era impazzita per il dolore che provava…
Era tornata a casa al settimo cielo quella sera, aveva ottenuto un contratto discografico con la sua band, lei era la chitarrista, e non vedeva l’ora di farlo sapere a sua madre. Aveva ottenuto un’opportunità che mai le sarebbe ricapitata nella vita e che le era costata anni di lavoro, studio e sangue, ma per far realizzare tutto ciò, per tagliare il traguardo di tutta una vita, avrebbe dovuto trasferirsi per un po’ in America. Era entrata in casa con il fiatone, aveva fatto tre rampe di scale di corsa perché non riusciva più a trattenere la gioia. Si era diretta in cucina sorridendo, ma la casa era deserta, sul tavolo della cucina solo un mucchietto di pezzetti di carta. Quando Angel riconobbe il sigillo della casa discografica su un lembo di quello che era stata la copia del contratto da firmare si sentì mancare. Lacrime. In quel momento non riuscì a fare altro se non piangere. Il suo sogno era stato infranto. Sapeva che a fare quello era stata sua madre, si era sempre dimostrata contraria al suo interesse per la musica e per l’arte, diceva che le ricordava troppo il marito…
Per questo, in fondo, la odiava…
Pianse a lungo, come non aveva più fatto da molto tempo, da quando aveva visto suo padre fare le valige ed andarsene.

“Perché non poteva essere felice anche lei?”

“Perché non poteva avere una famiglia normale?”


Aveva mandato un messaggio alla sua migliore amica pregandola di chiamarla, sapeva che l’ora era abbastanza tarda, ma lei non si era mai permessa di ignorare una chiamata di Courtney nel bel mezzo della notte, fatte perché aveva rotto con il suo ragazzo.
Eppure lei mai la richiamò…

Ora invece torniamo al momento in cui Angel ha deciso di scappare. Il suo corpo ormai era allo stremo delle forze, quasi del tutto privo di vita. La sua pelle era ancora più bianca del normale, i suoi occhi erano ancora più spenti del solito.

- Angelo? –

Improvvisamente una figura offuscata fece irruzione nella sua stanza.
- Ange… - le parole gli morirono in gola vedendo Angel che lentamente affogava tra le lacrime e il dolore che si era tenuta dentro. Il dolore che si trascinava da una vita.
Lei sapeva chi era, solo una persona la chiamava Angelo…
- Tommy – sussurrò sorridendo leggermente, ormai senza forze, poi si sentì leggera, non sentì più il freddo del pavimento sotto la suo schiena.
- Lei voleva solo essere amata – sussurrò.

Una forte luce le premeva sulle palpebre intimandola ad aprire gli occhi; li strizzò un paio di volte così da farli abituare pian piano alla luce e poi lentamente li aprì del tutto. Si guardò un po’ intorno spaesata, era sommersa dal bianco… Era morta? Si guardò, era distesa su un letto, indossava un camice bianco, attaccati alle braccia aveva dozzine di tubicini e in grembo teneva una pesante felpa grigia che stonava con tutto quel bianco.

- Angelo –

Sentì una voce chiamarla alla sua sinistra, che la strppò violentemente dalle sue riflessioni su quanto fosse strano quel posto.
- T… Perché sei qui? Io sono morta, ma tu perché sei qui? – chiese con aria ingenua Angel piegando la testa rossiccia leggermente di lato.
- Angelo… Ni, no tu non sei morta… - le rispose Tommy prendendole una mano tra le sue e accarezzandola stando attento agli aghi delle flebo.
- Ti sbagli, io ormai non ci sono più – ribadì la ragazza osservando lo strano intreccio delle loro mani.
- No Angelo, fortunatamente sono arrivato prima che te ne andassi per sempre – rispose Tommy avvicinandosi piano a Angel accarezzandole una guancia.
- Tu… Dove sono ora? – chiese con un filo di voce lei trattenendo le lacrime.
- In ospedale, ma tra poco ti dimettono – sorrise dolcemente il ragazzo accarezzandole di nuovo la guancia.
- Perché l’hai fatto?! – scoppiò a piangere Angel scostando bruscamente la mano del ragazzo dal suo viso.
- Perché… Perché mi hai tolto l’opportunità di essere felice?! Io ti odio! – singhiozzò tra le lacrime.
- No Angelo, non piangere… IO…. Sono venuto per te, perché ci sono altri modi per scappare… - rispose pazientemente Tommy asciugandole le lacrime che ancora le rigavano le guance.
- E… E quali sarebbero? -
- Basta volerlo Angelo, puoi sempre andare da chi per te c’è sempre, non c’è bisogno di lasciare le persone che ti amano perché altre ti fanno del male. Io ci sono per te. Puoi prendere la mia mano e scappare con me d’ovunque tu voglia – le sussurrò Tommy all’orecchio abbracciandola.

Questa storia ha un lieto fine, ma ce ne sono molte altre che purtroppo un lieto fine non lo vedranno mai, perché nessuno è arrivato in tempo per salvarle da loro stesse, nessuno si è preoccupato per loro…
Non tutto ha un lieto fine…

Lei voleva solo essere amata…
Forse ha trovato qualcuno disposto a farlo… 

  
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