The Big Bang Theory, 'Nightmares' di Girl_in

Nightmares

Penny… Penny… Penny
Penny non rispondeva.
Penny… Penny… Penny
Possibile che non fosse in casa, eppure era notte fonda e non ricordava di nessun appuntamento.
Nell’attesa che trascorresse un ragionevole lasso di tempo, atto per l’accertamento o meno della presenza della ragazza in casa, Sheldon meditava sulla possibilità di stilare un contratto tra vicini… giusto per sicurezza.

Penny… ebbe il tempo di dire, prima che la porta si aprisse mostrando un ragazzone, tutto muscoli e probabilmente poco cervello, ma ad un’attenta osservazione di due secondi, Sheldon concluse che fosse indubbiamente senza cervello.
Lo sguardo dell’inatteso dirimpettaio causò in lui uno stridulo sussulto che, spaventato dall’ingombrante presenza, indietreggiò d’un passo.
Chi sa perché si sentiva un novellino al primo giorno di liceo?
-Cosa diamine vuoi- sibilò l’altro assonnato.
-La tua, per quanto possa apparire una domanda, è un’affermazione, poiché il tono non pare interessato ad alcuna mia risposta- non indugiò il genio nella sua precisazione.
Nessuna montagna, né ammasso di muscoli, poteva impedirgli di aprire la bocca e dispensare opportune e giustissime correzioni, per il bene del mondo e per il suo ego, o forse per la propria arroganza o per la potenza della cultura che lo rendeva superiore a chiunque.
Insomma, per quella linguaccia che al liceo lo aveva fatto confinare negli armadietti, nei cestini dei rifiuti e spesso nei bagni.
-Sparisci!- ribatté il ragazzone muscoloso seccato, sbattendosi dietro di sé la porta e causando una piccola vibrazione.

Bene, non aveva potuto parlare con Penny, lo zotico non gli aveva nemmeno dato il tempo di chiedere della ragazza. Eppure, nonostante avesse ragione, aveva tremendamente paura di sfidare la sorte nella quale, tra l’altro, non credeva. Infatti, era certo che quell’ammasso di fasci muscolari lo avrebbe steso a terra con le sue nocche, abituate a pestare i secchioni, e lo avrebbe fatto solo per lo sfizio di tornare al liceo, di rivivere la sua inutile adolescenza.
Tornò a casa insoddisfatto, con una strana sensazione d’incompiutezza. L’indomani aveva una lezione, ma poco gli importava dei suoi studenti, eppure c’era qualcosa che lo turbava, oltre l’incubo che lo aveva svegliato e condotto alla porta di Penny e all’omone che gli aveva aperto la porta.
Ma non capiva proprio da cosa nascesse quel vuoto che stava riempiendo il suo stomaco e quelle sensazioni contrastanti che non facevano altro che fargli pensare a una serie di ossimori senza senso eppure sensati in quel momento.
Ed ecco un bagliore squarciare le tenebre, lo aveva capito e doveva assolutamente rimediare per il bene della comunità scientifica, non si sa mai l’indomani avrebbe scoperto il teletrasporto. Certo, assonnato non ci sarebbe mai arrivato, così tornò indietro.
… Penny… Penny!
Disse, poco prima di fuggire via, veloce come il suono, lasciando dietro di sé la scia rossa del suo pigiama, come Flash. Più veloce di Flash.

Note di Girl_in_Blu: prima fan fiction in questo fandom, vi prego siate buoni ma sinceri ;)