Note: Mi è venuta l'ispirazione per questa cosa ieri sera. Non ha molto senso, ma avevo voglia di scriverla. Spero che qualcuno la gradisca e, se così fosse, me lo faccia sapere. Grazie a chiunque legga e recensisca c:
Disclaimer: John non mi appartiene e Paul nemmeno e ciò che ho raccontato è solo frutto della mia immaginazione.
Un canto di cicale
Il canto delle cicale e John che vaga senza meta nella notte.
Il canto delle cicale e John che brancola nel buio. Senza meta. Trascina i piedi nell'erba e si getta tra le braccia dei duri alberi e appoggia la testa sulla corteccia ruvida.
Il canto delle cicale e John che lo sente, ma non lo sta ascoltando. John ascolta il sangue che scorre nelle sue vene e nelle sue arterie e sente uno strano ronzio nelle orecchie mentre la testa gli gira. John ascolta i suoi denti che battono, ma non si accorge di avere freddo.
È buio, non si vede niente. Ma John non si ferma, continua a cercare anche se inciampa e se si graffia e anche se si è perso.
Il canto delle cicale è John che pensa confuso e poi si chiede perché e non sa rispondersi. E singhiozza, senza lacrime, e poi ride senza gioia.
Sogna e ricorda quel giorno, che gli sembra così lontano ed irreale, in cui aveva detto - senza bugie, senza perifrasi, «Paul, ti amo, lo sai?» e questi gli aveva risposto: «Lo so».