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Autore: Spring01    11/09/2012    0 recensioni
- Adesso potrei baciarti.- Con il fiato corto
- Potresti, ma non lo farai.- Con il fiato corto anch’essa
Chinandosi appena le sfiorò la guancia con le labbra: aveva le guance soffici e profumava di erbe calde di sole.
Dopo di chè, si allontano giusto di poco e le disse
- Prima della fine di quest’estate riuscirò a farti innamorare di me.- Sfoderando la sua arma segreta, il suo perfetto sorriso a 32 denti.
Sun riuscì a riprendersi in tempo da riuscire a non mostrare alcun segno di cedimento, fece un bellissimo sorriso e disse
- Vedremo.-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Niall Horan
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage
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Non ho mai creduto nel per sempre, ma forse con lui avrei potuto cominciare a crederci.



Sunshine, è giovane, 16 anni, e il suo aspetto faceva pensare alla primavera: capelli rosso dorati come albicocche mature e occhi verdi dagli angoli rivolti allinsu. Alta e carnagione abbastanza chiara.
Era semisdraiata sul sedile anteriore dell’auto, chiedendosi come mai i suoi genitori la odiassero cosi tanto. Era l’unica spiegazione plausibile del perché si trovasse in viaggio per andare a far visita a suo padre, in quel buco sperduto, anziché a trascorrere le giornate con gli amici a casa sua, a Londra.
No, meglio precisare. Non si trattava di una semplice visita dal padre. Una visita in genere durava un weekend o due. Sarebbe riuscita a sopravvivere a una visita. Ma restare per tutto il mese di agosto, in pratica per tutta l’estate era perdere i contatti con tutti, perfino con la sua migliore amica. Era sprofondata nell’autocommiserazione ma impiegò un istante a riconoscere la sonata numero 16 in mi maggiore di Mozart. Era uno dei brani che aveva eseguito quattro anni prima e capì che sua madre l’aveva messa mentre lei dormiva. Sun si sporse per spegnerla.
M- Perche?- Le chiese la madre accigliata – Mi piace sentirti suonare.-
S- A me no.-
Si girò a guardare fuori dal finestrino, sapendo benissimo che sua madre disapprovava il suo comportamento.
L- Io sono contento di andare da papà, è da tanto che non lo vediamo.- Disse Logan dal sedile posteriore, la sua voce mescolata ai suoni del Game Boy. Adorava suo fratello che a solo dieci anni era un fanatico di quell’aggeggio.
S- Se non fosse per il fatto di dover stare tutta l’estate in quel paesino dimenticato dal mondo , ne sarei felice anch’io.-
M- Ne abbiamo già parlato. Sente la vostra mancanza.-
A quelle parole Sun rimase zitta, voleva bene al suo padre, ed era molto che non lo vedeva. Precisamente dal giorno in cui lui e sua madre avevano divorziato, ovvero anche il giorno in cui lei aveva smesso di suonare il pianoforte. Ormai sua madre si stava per risposare e suo padre era tornato a vivere nel paese in cui era nato. Mullingar. Se solo non fosse stato per quel posto, se il padre fosse venuto a Londra sarebbe stato tutto diverso, avrebbero potuto fare tante di quelle cose, avrebbe potuto persino fargli conoscere i suoi amici. Ma ormai era deciso, lei e Logan avrebbe trascorso le vacanze con il loro papà. Bhè, alla fine non sarebbe stato tanto male, avrebbe trascorso del tempo in famiglia, lei Logan e suo padre, proprio come ai vecchi tempi.
Una sola cosa non sarebbe cambiata, il suo odio verso il pianoforte. Odiava il pianoforte con tutta se stessa e aveva giurato di non suonare più, una decisione che tutti trovavano bizzarra, visto che quello strumento faceva parte della sua vita da quando era una bambina. Il padre, ex insegnante alla Juilliard, era stato il suo maestro e per molto tempo lei era stata consumata dal desiderio non solo di suonare, bensi di comporre musica con il padre. Ed era brava. Molto brava, e grazie alle conoscenze del padre, gli insegnanti della celebre scuola erano ben consapevoli delle sue capacità. Ma durante il divorzio erano successe troppe cose che avevano cambiato la vita della sua famiglia, e proprio quel giorno, giurò a se stessa che non avrebbe mai più suonato.
Pochi minuti dopo arrivarono davanti la casa del padre. Era proprio come se la ricordava, non molto grande, con un bellissimo giardino curato e una veranda con una panchina bianca. Scese dalla macchina e corse verso il padre.
S- Papà!- Abbracciandolo
P- Sun! Mi sei mancata! Anche tu Logan, mamma, guarda come sei cresciuto! Ormai sei diventato un uomo.- Abbracciando entrambi.
P- Venite ragazzi, vi faccio vedere la casa dentro.
Entrarono, Will, suo padre, aveva preso le due valige di Sun mentre lei portava quella di suo fratello, più piccola e soprattutto più leggera. La casa si apriva nel salone, molto luminoso per via delle numerose finestre suoi lati, nell’angolo sinistro della stanza era posizionato un bellissimo pianoforte a coda e al centro un tavolo da pranzo, circondato da sei sedie. Vicino la porta che portava in cucina, c’era un piccolo scaffale marrone con sopra moltissime foto di Sun e Logan.
Avrebbero dovuto dividere la camera, lei e suo fratello. La casa era piccola e suo padre non aveva abbastanza denaro per farla allargare e mettere una nuova stanza per sua figlia cosi non ci pensò due volte e cominciò a disfare le valige.
P- In città c’è una festa, vi va di andare a fare un giro? Ormai è ora di cena- Chiese gentilmente il padre
L- Siiii, dai Sun andiamo!
S- Ahahahhaha e va bene, andiamo !-  Scherzando



Spero vi piaccia! Questa è la prima mia storia che metto sul sito quindi siate clementi :)
  
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