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Autore: _Deah_    28/03/2007    3 recensioni
"...Io sono Zoe: uno spirito libero... Non appartengo a nessuno, forse nemmeno alla mia stessa vita...". Non tutto va come vorresti: ma è proprio nei momenti bui della tua vita che ti accorgi di quanto possa valere un sorriso... ...nonostante tutto, lei continua a cantare per lui...o per il suo ricordo...
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco il secondo capitolo...^^...spero vi piaccia...(al terzo inizierà la vera e propria storia....xD!!)

 

CAPITOLO 2. “NEW TOURNèE...”


Le giornate che precedettero la partenza, furono piene di conferenze stampa e prove, di ore dal parrucchiere, e interviste per qualche giornale o canale musicale.
L’unico momento di vero relax, fu proprio la nostra partenza: un jet privato, solo per noi, dove consumare le due ore di viaggio come meglio ci sembrava.
Stavo sonnecchiando, quando fui svegliata dalle pacche insistenti di Alan;
- Zoe...sveglia, siamo arrivati! –
Mi alzai lentamente, preparandomi psicologicamente a una delle classiche “baraonde” dei giornalisti; in effetti, uscendo dall'aeroporto, c’erano parecchi giornalisti, appostati ad ogni angolo, scattando foto a tradimento.

- “The Black Angel arrive in New York, in the afternoon” –
- Storia interessante, Zoe... – commentò Alex, cacciando uno sbadiglio;
- Ma quale storia, è scritto sul giornale! – dissi io, facendo una smorfia;
- Fa vedere...!! Wow...siamo sul giornale! – esclamò Alan, eccitato;
- Cosa ti aspettavi, che mettessero questo articolo nei fumetti di Winnie the Pooh? – chiese Eric, prendendo in mano il giornale.
Hotel Victoria, New York. Io e il resto della band eravamo tutti in camera mia, a leggere l’articolo riguardante il nostro arrivo.
Ma il vero motivo di quell’incontro, era prefissare meglio la scaletta per il concerto che si sarebbe tenuto quella sera stessa.
Robert era seduto in un angolo, evidentemente non interessato all’articolo sul giornale.
- Ragazzi, anziché pensare a cose futili, perché non vi organizzate per stasera? – propose improvvisamente Robert, avvicinandosi a noi;
- Bhe, si...ma un attimo di tregua non ce lo darai mai? – chiese Alex, inarcando le sopracciglia;
- ...no, finchè non morirete... – rispose Robert, mettendosi a ridere;
- (O_o) aehm...al lavoro! – pronunciammo all’unisono.
Passammo tutta la mattinata a rifinire la scaletta del concerto e, tra una battuta e l’altra, arrivò la sera...e con se, l’imminente concerto.
Sentivo nell’aria una certa tensione: era la prima volta che suonavamo in uno Stato come l’America.
Salii sul palco leggermente imbarazzata: sentivo migliaia e migliaia di sguardi puntati su di me. Deglutii lentamente, presi il microfono in mano e...
Iniziai subito con un grande saluto, che venne ricambiato “alla grande” (come potrebbe dire Alex!). Mi girai verso la mia band, e, ad un mio cenno, iniziarono a suonare.


Alla fine del concerto ero esausta: avevo fatto il bis di parecchie canzoni, allungando così il concerto. Ma vedere quei volti felici, mi incitava a dare il massimo!
Anche se alla fine questo mi costava l’assenza di voce per qualche ora.
Ero seduta su uno dei divanetti del camerino, con gli occhi chiusi, ad ascoltare le voci dei miei amici;
- ...favoloso!! Erano un sacco! – esclamò Eric;
- Non mi aspettavo così tanta folla! – aggiunse Maya;
- Possiamo ritenerci soddisfatti, no? – dissi all’improvviso, tenendo sempre gli occhi chiusi;
- Bhe, si! Tu Robert, cosa dici? –
- Bel lavoro, ragazzi...ecco perché insisto sempre nel farvi provare! – disse Robert, con il solito tono autoritario;
- ...ma chi glielo dice a Rob che l’ultimo brano l’abbiamo improvvisato? – mi sussurrò Alex;
- Cos’è quel ghigno, Alex!? –
- Eh, cosa...io? nulla, Rob! Dicevo che sei un idolo...*_* -
- ...ruffiano! – sibilai, sorridendo.
Ma i nostri discorsi furono interrotti dall'improvviso bussare alla porta.
Un uomo in giacca e cravatta avanzò silenziosamente nel camerino, guardandosi attorno; in un primo momento non capimmo chi fosse, ma dopo che Robert parlò, tutto divenne più chiaro...
- Steph! Che piacere...allora sei venuto! – disse Robert, aprendo le braccia in segno di benvenuto;
- Rob...hi! – rispose l’uomo, avanzando verso Robert;
- Ragazzi, lui è Steph, il manager dei My Chemical Romance (ovviamente l’ho inventato! Nd. Me)!! –
Mi alzai lentamente dalla poltroncina, sistemandomi la gonna, e osservando l’uomo vicino a Robert. Sorrisi in segno di benvenuto, e gli tesi una mano, per salutarlo;
- Buona sera... – dissi;
- Buona sera, Zoe...e buona sera a tutti voi, ragazzi! – disse Steph, allargando il sorriso;
- ...ma questo è un presentatore? – chiese Alex, in un sussurro. Mi girai verso lui, incuriosita;
- Vi ho visti, lì sul palco! Grandiosi! Davvero grandiosi! Complimenti, Rob! – continuò l’uomo;
- Ah certo...non fa i complimenti a noi, che ci facciamo un...un così! – protestò Alex a bassa voce;
- ...naturalmente complimenti anche a voi, ragazzi! –
- Ah, ecco... – disse Alex ad alta voce, attirando l'attenzione di Steph.
Il colloquio con il manager fu breve: giusto il tempo di definire l’incontro che si sarebbe tenuto il giorno seguente, nella serata.
Tornammo in albergo verso l’una di notte, stanchi e...senza voce!
Ognuno andò nelle proprie camere, senza le solite riunioni del “dopo-concerto”, come eravamo soliti fare.
E mentre mi sdraiavo sul letto, mi accorsi che il giornale di quell’oggi era ancora là “...Bella storia...” , pensai.
Già...e la giornata seguente sarebbe stata ancora più stressante.
Mi addormentai con questi pensieri, conservando per tutta la notte un sorriso soddisfatto...

“E ZOE...SVEGLIA CHE è MATTINOOOOO!!! IL SOLE STA ‘NFRONTE A TEEEEE...”
Mi alzai di colpo, spaventata a morte da quel fragoroso risveglio. Affacciandomi al balcone, mi accorsi che c’era Alex, già vestito, con in mano due bacchette (DOVE SONO LE MIE BACCHETTE??? Nd. Alan), intento a riattaccare ad urlare;
- ALEX! Ma cosa stai facendo??? E...cosa ci fai nel mio balcone?? – chiesi, spalancando gli occhi;
- Oh, Zoe! Ti sei svegliata? Ho fatto piano per non disturbarti...– disse lui, sorridendo;
- ...evito di commentare... – risposi, scuotendo la testa.
Rimandai Alex in camera sua, con la promessa che non mi avrebbe mai più risvegliata a quella maniera.
Mi vestii e scesi nella hall, dove c’era Robert che parlottava con Maya;
- Zoe! Eccoti! Stavamo giusto parlando con Maya del fatto che dovreste fare in fretta! Il concerto che si terrà questa sera, non è qui a New York! – disse Robert, non appena mi vide;
- Uh...e dove si fa allora? –
- Ci spostiamo a Los Angeles!-
- Cavolo...è lontanissimo!! Arriveremo tardi...I ragazzi li avete già avvisati? –
- Si, si...preparati per bene e...partiamo! Non scordate le valigie! -
- Lasciamo l’albergo? – chiese Eric, arrivato in quel momento;
- ...si, andiamo a Los Angeles... –
- Cavolo! Ma sto viaggio è costato un bel po’, eh? – disse Alex, dando una pacca a Robert.
Ci allontanammo in fretta da Robert, che stava iniziando a innervosirsi (Lo sai che Rob odia quando gli dai delle pacche sulla spalla!!! Nd. Zoe) (lo so! Ma tu pensa a quanto possa essere soddisfacente!! *.* Nd. Alex).
Dopo mezz’ora, ci ritrovammo nuovamente nella hall, insieme alle nostre valigie; dopo un piccolo “esame” da parte di Rob, uscimmo fuori, e caricammo le valigie nel nostro furgoncino, che ci scortò fino all’aeroporto.
Il viaggio da New York fino a Los Angeles, non fu molto tranquillo! Alex continuava ad agitarsi, cantando a squarciagola; Robert, che non ne poteva più, gli tirò diversi libri in testa.
Il jet, ad ogni loro movimento, sembrava sul punto diprecipitare...e fu così che si alternarono le urla mie e di Maya, alle vociate di Alex.
Arrivammo a Los Angeles per l’ora di pranzo;
- Sto morendo di fame... – annunciò Alex, una volta giunti al ristorante;
- Ah, ecco...allora non erano tuoni quelli che sentivo! – rispose Maya, osservandolo divertita;
- Su, forza! Meno chiacchere e...più lavoro! – disse Eric, addentando un pezzo di pane.
Stavamo iniziando a mangiare, quando ci raggiunse Steph; Robert si alzò di botto, facendo spaventare Alex.
- Ragazzi...disturbo? – chiese Steph, mostrando il suo bel sorriso;
- No, no! Assolutamente! La band dov’è? –
- Stanno mangiando nell’altra ala del ristorante...! – rispose Stpeh;
- Prego...accomodati! – disse Robert, mostrando un posto vuoto;
- Oh, no, no...grazie...volevo solo ricordarvi che nel primo pomeriggio abbiamo una conferenza stampa! –
- Vero! Grazie di avermelo ricordato...a dopo! –
Questa poi! Un’altra conferenza stampa...non ne potevo più!
Finii in fretta di mangiare, e mi alzai dal tavolo, intenta ad andare a riposarmi un po’. Inserii la chiave nella toppa e mi chiusi in camera per un’ora buona.
Solo quando Alex iniziò ad urlare il mio nome per i corridoi, decisi di uscire;
- Il rispetto del silenzio non lo conosci? – chiesi irritata;
- Ma certo! Ma se ti nascondi... – rispose indignato;
- ...ero in camera, stupido! Non stavo giocando a nascondino! –
- Oh... ._. –
Lo presi per un braccio, e lo trascinai fin sotto, dove Robert aspettava, paziente. La conferenza si sarebbe tenuta nell’aula magna dell’hotel stesso;
- Ragazzi...sedetevi là, per favore... – disse un giornalista, mostrandoci un lungo tavolo;
- Ecco, perfetto...sorridete un po’, che scattiamo qualche foto! – disse un altro.
Steph e la sua band erano già seduti, rivolti verso i giornalisti, eccetto Bob, che non amava molto essere fotografato...
Mi andai a sedere vicino a Frank Iero, il chitarrista;
- Quanto tempo pensi perderemo? – mi chiese lui, non appena mi sedetti;
- ...spero prima di compiere i trent’anni... – risposi, con tono poco convincente;
- ...comunque io sono Frank, penso tu lo sappia... – mi disse, abbassando il tono della voce;
- ...certo! Io sono Zoe... – risposi, con un sorriso;
- Bene...! – disse, ricambiando il sorriso.
Ci voltammo nuovamente verso i fotografi, sforzandoci di sorridere.
Uscimmo dall’aula un’ora dopo, io ancora vicino a Frank, con il quale ci stavamo scambiando da un pezzo battute idiote, ma di grande effetto!
Andammo direttamente nel luogo dove si sarebbe tenuto il concerto;
- Ragazzi...sbaglio o fa un tantino caldo? – disse Mikey;
- ...già! Per essere primavera, fa piuttosto caldo! – disse Bob, andandosi a sedere dietro alla sua batteria;
- Ma già vi siete presentati? – chiese Frank, guardandoci uno ad uno;
- Bhe...si, più o meno! – rispose Alex, indicando Gerard;
- Perché indichi me? – chiese Gerard curioso;
- Avanti, prima di iniziare qualsiasi cosa, è bene conoscersi, no? ^_^ – disse Frank, tutto contento.
- Ergh...(-.-“ )... –
Iniziammo così un giro di nomi e di brevi presentazioni...mi sembrava di essere all’asilo! Però era buffo: sembrava che un po’ tutti ci conoscessimo da tempo!
Tranne Gerard...non saprei dire il perché, ma...non ho “legato” subito con lui.
Mi sistemai la mia solita sciarpetta in stoffa attorno alla gola e mi avvicinai al microfono, per verificare se funzionasse bene.
Una volta “collaudato” il microfono, iniziai a riscaldare la voce; Gerard, poco distante da me, faceva lo stesso.
Provammo a lungo, tutti i pezzi, alternando canzoni nostre a quelle dei MCR;
- Ragazzi!! Penso sia ora di andarvi a preparare... – disse Rob ad un certo punto, salendo sul palco;
- Già arrivato il momento? – chiese Alex;
- ...arrivato, si! Tra meno di due ore vi esibirete, e dovete andarvi a cambiare tutti quanti! – aggiunse Stpeh, avvicinandosi alla sua band.
Scrollai le spalle e mi diressi verso i camerini.
Le varie salette si erano già riempite di tecnici, parrucchieri, stilisti...
Entrai in una di quelle stanze, dove una ragazza mi fece sedere su uno sgabello vicino allo specchio; guardavo desolata il mio riflesso, mentre la ragazza mi sistemava i capelli.
Quando finì, uscii dalla sala e mi avvicinai al backstage, dove trovai Frank intento a ripassare le note di alcune canzoni insieme a Ray;
- Ehi, ragazzi! Quanto manca? – chiesi, non appena mi avvicinai a loro;
- Mmm...dovremmo iniziare fra meno di un’ora. – rispose Ray, guardandosi intorno;
- Gerard dov’è? – chiese Frank, continuando a suonare;
- Si stava facendo dare un sistematina...la mia band si è persa?? – chiesi io, accorgendomi con orrore che nessuno dei "miei" era ancora lì.
- Arriveranno... – disse Gerard, spuntato in quel momento e mettendosi dietro di me.
Inarcai le sopracciglia e mi allontanai...
- Ragazzi! Ma dove eravate?? – chiesi, vedendo Maya, Eric, Alan e Alex sbucare da un corridoio;
- A giocare a bigliardo... – rispose Alex, in un ghigno;
Dopo aver trovato anche gli ultimi superstiti (bhe...dopo che siamo riusciti a tirare fuori Bob dal bagno, dove per sbaglio si era chiuso), salimmo sul palco.
La folla era maggiore rispetto al giorno prima, forse perché saremmo state due band in un unico concerto!! Mi avvicinai al microfono con il cuore che batteva a mille: il primo turno era mio!!!

  
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