People are Not Perfect, except When They Smile
Sorrideva.
Difficilmente il suo volto non era illuminato da quel
sorriso.
Sorrideva.
Il peggior difetto di Lee GiKwang era la sua ignoranza in merito
alla sua reale bellezza. Aveva scelto di tingersi i capelli di biondo e adesso
i suoi capelli cotonati erano sparati in su, sfidando ogni legge della fisica.
Sorrideva. I suoi occhi tondi, contro ogni dire, si illuminavano
tutte le volte che si parlava dei suoi pettorali e della sua famosa “American
Dance”. Non aveva vergogna nel mostrare il proprio corpo. E come avrebbe potuto
vergognarsene?
Lee era colui che si avvicinava di più alla perfezione.
Aveva deciso di mettersi d'impegno ed in quel momento stava
provando i passi per la performance che doveva tenersi di lì a poco.
Sistemava febbrilmente il microfono. L'unico segno di nervosismo
che aveva in comune con Hyun-Seung. Tutto il suo corpo era scosso da un
impercettibile fremito.
Lui lo sapeva. Lo vedeva. Ma lo vedeva perché lo conosceva meglio
di se stesso.
Lo vide avvicinarsi, toccargli amichevolmente una spalla. Anche
nell'agitazione più totale, riusciva sempre a trovare la forza per far
risuonare nelle orecchie di ogni persona accanto a lui la sua incredibile
risata.
Yoseob capì in quel momento quanto importante fosse la sua
presenza nella vita di ogni giorno. In cui condividevano ogni piccolezza, anche
la tazza della colazione.
-Sei pronto?- si sentì chiedere.
Non riuscì a rispondere. Poco prima di ogni concerto ammutoliva,
come se un unico monosillabo pronunciato potesse andare a compromettere la sua
estensione vocale.
Avrebbe voluto rispondere: con un tuo sorriso non posso che
esserlo. E invece le parole gli morirono in gola.
Lee sembrò capire all'istante il bisogno del suo amico.
Perciò, senza troppa fatica, gli sorrise.
Quel sorriso.
Così bello.
Così brillante.
Così incredibilmente Bestiale.
Illegalità
dilagante. Evento che può verificarsi solamente in Sud Corea.
Spero
di tornare a scrivere.. Perché ce ne sarebbe da scrivere!
Love
You,
Nuwanda.