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Autore: chiaretta85_    11/09/2012    6 recensioni
FF ambientata in Breaking dawn. Bella rimane incinta e come nella storia originale decide di tenere il bambino pur sapendo che segnerà la sua fine. Edward, sconvolto, la mette davanti a una scelta: O lui o la creatura che porta in grembo.Ecco le conseguenze del suo ultimatum.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Successivo alla saga
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Capitolo 26

Pov Bella



«NO!»

Sobbalzai alla durezza di quelle due sillabe. Chester in cima alle scale mi guardava arrabbiato. Istintivamente alzai lo scudo su di lui. Lo facevo sempre, era più forte di me, era stato il mio punto di riferimento per tanto di quel tempo, che il mio era diventato quasi un riflesso incondizionato. E poi mi vergognavo...non volevo che Edward sapesse. Ne sarebbe rimasto deluso anche lui.

Socchiusi gli occhi ferita, ma consapevole di quello che doveva aver visto.

«Chester...»

Scese le scale alla nostra velocità, in meno di un battito di ciglia era davanti a me, sembrava deluso, furioso, triste..

Edward si alzò venendo subito davanti a me in un chiaro gesto di protezione.

«Ti conviene calmarti Chester»

Chester lo ignorò, il suo sguardo era fisso su di me. Era come se Edward non esistesse.

«Non dirmi quello che devo fare, tu non sai niente!»

La situazione che si stava creando non mi piaceva per nulla. Posai una mano sulla spalla di Edward, prima che succedesse l'irreparabile.

«Va tutto bene Edward, io e Chester dobbiamo parlare»

Chester annuì senza mai distogliere lo sguardo dal mio.

Per tutti era in silenzio, ma per me quello sguardo valeva più di mille parole. Con la coda dell'occhio percepii il movimento di mia figlia.

«Chester?»

Il suo sguardo si spostò subito sul suo volto addolcendosi immediatamente.

«Si tesoro?»

«Come sta Gabriel?»

Lui le sorrise, accarezzandole una guancia. Percepii immediatamente l'irrigidimento di Edward, che strinse i pugni.

«Migliora piccola, migliora, grazie a tuo nonno»

Renesmee sorrise fiera e felice. Poi si mordicchiò un labbro. Chester sorrise intuendo cosa volessi chiederle. Quindi provò ad assecondarla, la conosceva bene.

«Sai piccola, io e tua madre dovremmo allontanarci un attimo per....parlare, ma non vorrei lasciare Gabriel da solo, ti andrebbe di darmi il cambio?»

Mia figlia si illuminò, non aspettava altro.

«Certo, ci penso io, non preoccuparti!!...Grazie!»trillò, abbracciando Chester. Chester era molto alto e lei gli arrivava poco sopra l'ombelico. Erano buffissimi.

Gli posò un bacio tra i capelli, stringendola a se. Edward era sempre più rigido. Mi dispiaceva che fosse geloso del rapporto tra Chester e Nessie, ma loro due erano stati molto uniti fin da subito. C'era Chester quando Nessie aveva detto la prima parola, quando aveva camminato per la prima volta. Lui le aveva insegnato ad allacciarsi le scarpe, a cacciare, a giocare scacchi, a fingersi sempre umana.

Lui c'era sempre stato per lei, sempre. Anche quando il suo primo Natale aveva scritto la letterina a Santa Claus, chiedendogli di portargli suo padre. C'era lui a consolarla il giorno che aveva capito che non sarebbe venuto.

Non avrei mai potuto separarli, mai.

Si staccò da lui sorridente. Poi passò lo sguardo da me a lui, nervosa.

«Voi due, voi due non litigherete...vero?»

Fu il mio turno di irrigidirmi. Guardai Chester con aria di supplico. Lui sospirò distogliendo lo sguardo.

«Non preoccuparti, ora va...»

«Va bene...»

Ci lanciò un ultima occhiata dispiaciuta, poi sparì su per le scale.

Chester tornò a guardarmi. Era di nuovo scuro in volto. Mi sorpassò,uscendo dalla portafinestra del salotto e entrando nel bosco.

Sospirai. Mi voltai per seguirlo, ma una mano sul mio braccio mi afferrò salda, impedendomi di seguirlo.

Edward.

Il suo sguardo era indecifrabile.

«Credo che dovresti rimanere qui...per favore»

«E io credo che dovresti lasciarla andare»

Daniel si era avvicinato minaccioso. Lo conoscevo abbastanza da sapere che non scherzava.

«Daniel va tutto bene, non preoccuparti»

Non mi sentirono nemmeno, nessuno dei due.

«È mia moglie...se non lo hai notato»

Un sorriso beffardo si disegnò sul volto di Daniel. Non mi piaceva, non mi piaceva per niente.

«Ah, adesso è tua moglie...e dov'eri cinque anni fa? Mentre moriva...»

Edward traballò solo un secondo, e potrei giurare di aver visto un lampo di dolore nei suoi occhi, poi avanzò verso di lui. Sentii mancarmi il respiro.

«Daniel, non intrometterti.»

Rosalie era apparsa dal nulla al fianco di Daniel. Lui la guardò qualche secondo, poi sbuffò e fece un passo indietro rilassando le spalle.

Mi voltai verso Edward, che ne frattempo mi aveva lasciata andare. Mi guardava con aria di supplica. Ma io dovevo andare, lui non poteva sapere, speravo che non lo scoprisse, non avevo idea di cosa avrebbe potuto pensare di me, per non parlare degli altri. Li avrei delusi sicuramente. Non potevo sopportarlo. Era già grave che avessi deluso Chester, non volevo aggiungere altri nomi alla lista. Gli sorrisi nel tentativo di rassicurarlo.

«Torno presto...non preoccuparti»

Sospirò, ma non aggiunse nulla. Annuì, sparendo al piano di sopra.

...



Ci misi qualche secondo a individuarlo. Se ne stava seduto sul ramo di un grosso abete. Immobile. A chi non lo conosceva poteva sembrare che stesse semplicemente fissando il paesaggio circostante, ma io, che lo conoscevo bene, sapevo che c'era di più. Era sempre stato tormentato, fin dalla prima volta che lo avevo incontrato, tormentato da qualcosa che non mi era concesso sapere, tormentato da qualcosa che non mi voleva confidare.

«Ehi»chiamai.

Guardò giù, verso di me, e l'istante dopo eravamo faccia a faccia. Mi guardava,senza parlare.

Sospirai.

«So cosa stai pensando, ma ti giuro, non è come pensi»

Voltò la testa da un lato.

«E cosa penso?»

«Pensi che quello che sia successo a Gabriel sia colpa mia, pensi che io non lo abbia protetto, che sia rimasta a guardare mentre quel cane lo feriva.»

L'ombra del dubbio si fece strada sul suo volto. Socchiuse gli occhi, sospettoso.

«E non è quello che è successo?»

«No.»sussurrai.

«Ma è quello che ho visto.»

Sembrava parlasse con una pazza.

Aggrottai la fronte. Dovevo dirglielo.

«Io...io...è complicato...»

Sbuffò stancamente.

«Ti ascolto.»

Lo guardai negli occhi. Mi avrebbe odiato, mi avrebbe odiato sicuramente, o magari non mi avrebbe più permesso di avvicinarmi a Gabriel...o peggio a mia figlia. Si, sarebbe potuto arrivare anche a questo pur di proteggerla.

Strinsi gli occhi, non sapevo che fare.

«Bella?»

«Va bene, va bene.»

Presi un grosso respiro - non che ne avessi bisogno, ma ero così abituata a sembrare umana che non potevo farne a meno- e continuai:

«Stavo combattendo contro Jacob, ma lui non sembrava intenzionato a colpirmi, mi sentivo confusa. Continuava a guardare qualcosa alle mie spalle....Gabriel, credo, poi all'improvviso ho sentito un urlo. Gabriel chiedeva aiuto, aveva due lupi addosso a lui, mi dimenticai di Jacob, che mi lasciò andare, ma quando arrivai li....»

Chiusi gli occhi, non riuscendo ad andare avanti.

«Cosa Bella? Cosa? Dimmi perchè, perchè non lo hai aiutato? Perchè sei rimasta li a guardare? Se non fossi arrivato io a quest'ora Gabriel...Perchè Bella?»

Riaprii gli occhi. Sentivo un magone crescere nel mio petto. Avrei tanto voluto piangere.

«C'era ...c'era troppo sangue..io ho dovuto...io....non mi sarei controllata se avessi fatto un solo altro passo...lo so, lo sentivo chiaramente. Sentivo il mostro crescere dentro di me, voleva solo il sangue, se mi fossi mossa, se avessi fatto un solo altro passo, avrebbe vinto lui...ne sono sicura...Mi dispiace»

Mi portai le mani sulla faccia per coprirmi il volto, mi vergognavo così tanto.

Poi successe qualcosa. Mi sentii circondare da due braccia forti, che mi cullavano come fossi stata una bambina. Riaprii gli occhi per scontrarmi con il petto di Chester.

«Mi dispiace, mi dispiace di non aver capito, perdonami. Ti prego.»

Lo guardai in volto, sembrava davvero dispiaciuto. Perchè?

«Come? Perchè, perchè ti dispiace?Sono io il mostro, sono io che ho rischiato di...di...»

Sentii il petto quasi squarciarsi da due forti singulti. Stavo piangendo. Un pianto senza lacrime.

Chester mi strinse forte, mi lasciai cullare, come aveva fatto tante volte quando soffrivo per Edward immergendo il volto nel suo petto.

Mi baciava il capo di tanto intanto sussurrando piano.

«Mi dispiace, piccola, mi dispiace tanto, avrei dovuto capirlo..avrei dovuto fidarmi di te...mi dispiace di aver dubitato, mi dispiace»

«Mi vergognavo tanto a dirtelo, e a pensare che presto lo scopriranno gli altri....e Edward, come potrebbe volermi dopo che avrà saputo che ho quasi rischiato di uccidere Gabriel...come?»

«Shh, shh va tutto bene...guardami..va tutto bene...»

Scossi il capo stringendo gli occhi. Io non ero così ottimista.

Mi prese il volto tra le mani appoggiando la fronte alla mia.

«Andrà tutto bene, siamo una famiglia, andrà tutto bene.»Annui chiudendo gli occhi e tenendo la fronte appoggiata alla sua, come facevamo sempre nei momenti più bui. Ma come sempre, le braccia che volevo intorno al mio corpo, quando stavo male, nonostante mi dessero conforto, non erano le sue, erano sempre quelle di Edward...erano sempre le sue che desideravo sentire, il suo odore che volevo respirare...

Non so quanto rimanemmo così, fronte contro fronte, il viso nelle mani dell'altro, ma a un tratto un ringhio tremendo fece sobbalzare entrambi.

Saltai indietro assumendo la posizione di attacco, per poi perderla immediatamente, quando davanti a me trovai gli occhi neri di mio marito.



   
 
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