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Autore: mikaela    11/09/2012    6 recensioni
La mia Prima Thadstian, portate pazienza!
I Warblers hanno organizzato un'uscita al Matherland, il Luna Park di Westerville. che cosa succederà?
dalla storia:
"-Thad Asociale Harwood che esce? Dio, perché non l’ho letto sui giornali? O forse era sul notiziario delle otto e me lo sono perso?- Chiese ironico.
-molto divertente Smyte, lo sai benissimo che ho una vita sociale al di fuori di questa stanza- rimbeccò Harwood, rassettandosi la maglietta e i jeans un po’ sgualciti.
-non è vero, tu non esci mai!- rimbeccò Sebastian.
[...]
-Sebastian? Hai intenzione di restare li tutta la sera?- gli chiese Thad sulla soglia dell’entrata.
Preso com’era dai suoi pensieri, non si era accorto di essere rimasto li impalato, e che gli altri ragazzi erano già entrati.
-certo che no, poi tu non avresti nessun culo su cui sbavare- gli disse facendogli l’occhiolino, per poi entrare."
buona lettura!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood, Warblers/Usignoli | Coppie: Sebastian/Thad
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Alla Sebastian del mio Thad,
Alla Jeff del mio Nick,
Alla David del mio Wes,
E alla Klaine del mio Klaine, perché non abbiamo ancora deciso chi sarà Kurt e chi Blaine
This Story was made for you.

Uno Qualunque al Luna Park

 

 

 

Sebastian non amava molto i Luna Park americani per molto motivi:
- puzzavano di alcool e persone dimenticata dal mondo che girava per il Paese con quei quattro giocattoli per far divertire la gente,
- era un vero attentato al portafoglio, dati i costi delle giostre e del cibo,
- odiava quella massa urlante di ragazzi eccitata per qualche giro su uno di quei trabiccoli,
- era tempo sprecato,
- ma soprattutto, niente sesso.

E come avresti fatto? Lui di certo non si sarebbe abbassato a portarsi al letto gente di quella zona, molto meglio i ragazzi dello Scandles. Farlo dietro una giostra o nei bagni pubblici era troppo squallido, e ovviamente non avrebbe trovato nessuno alla sua altezza.
Si, decisamente luoghi come i Luna Park non erano adatti a Sebastian Smyte.

Allora perché stava parcheggiando accanto all’ingresso del Matherland?

 

-che stai facendo?- domando Sebastian, vedendo il suo compagno di stanza che si preparava per uscire. Non era normale, considerato il fatto che Thad Harwood non usciva MAI. Ne un caffè con un amico, una pizzata con i Warblers, comprare delle sigarette, uscire con un ragazzo, nulla.
-mi preparo, non vedi?- disse quasi contro voglia, sperando che Smythe non volesse approfondire ulteriormente la chiacchierata. Cosa che ovviamente non fece.
-Thad Asociale Harwood che esce? Dio, perché non l’ho letto sui giornali? O forse era sul notiziario delle otto e me lo sono perso?- Chiese ironico.
-molto divertente Smyte, lo sai benissimo che ho una vita sociale al di fuori di questa stanza- rimbeccò Harwood, rassettandosi la maglietta e i jeans un po’ sgualciti.
-non è vero, tu non esci mai!- rimbeccò Sebastian.
-si invece, solo che non usciamo alle stesse ore e non frequentiamo gli stessi posti. In più tu non ti accorgi di quando esco- disse, con tono leggermente accusatorio.
-non è vero. quando ho bisogno di un aiuto in geometria me ne accorgo- lo corresse.
-sai vero che non sono tuo compagno di stanza solo per darti ripetizioni?-
-io avrei qualche altra attività in mente, ma tu non vuoi-
“solo perché non voglio essere uno qualunque” pensò Thad, tra se e se.
-comunque, dove stai andando?- chiese Sebastian, dato che l’altro non rispondeva.
-David e Wes hanno organizzato un’uscita Warblers al Matherland, non ricordi?-
-giusto! È stata quella parte della riunione in cui Wes apriva la bocca e io sentivo solo “bla bla bla”?- domandò ironico.
-idiota- bofonchiò, prima di aprire la porta.
-non mi aspetti?- chiese Sebastian, mentre si malediceva mentalmente “ma che dico?”
Thad lo squadrò dalla testa ai piedi, e inarcò un sopracciglio –vieni anche tu?-
-mi sembra ovvio- disse alzandosi dal letto con un balzo- sono un warblers anche io no?- chiese, mentre dentro di se si domandava che gli passasse per la testa.
Lui non aveva mai provato alcun interesse nel socializzare con quella massa di ragazzini viziati, ne di partecipare alle loro stupide uscite di gruppo. Allora perché si mostrava così entusiasta all’idea di andare con loro al Luna Park?
-d’accordo…- acconsentì l’altro dubbioso, incurvando leggermente le labbra all’insù.
E una piccola parte del cervello di Sebastian pensò che per un sorriso del genere, ne valesse la pena.

 

-muoviti mangusta!- esclamò Jeff scocciato, picchiettando sul vetro della macchina.
La presenza di Sebastian era stata una sorpresa per tutti, visto che non si era mai premurato di nascondere l’astio che provava nei confronti dei suoi compagni Warblers.
Soprattutto Jeff, Wes e Trent erano scocciati dal suo repentino cambio di programmi. Il primo perché era stufo di essere chiamato “testa di Limone”, il secondo perché una volta aveva quasi rotto il suo adorato martelletto, e il terzo perché Sebastian amava particolarmente afferrare i dolci e buttarli giù dalla finestra.
-datti una calmata Testa di Limone- gli disse Sebastian, scendendo dalla macchina.
“ma perché diamine sono venuto qui? Adesso rientro in macchina e me ne vado allo Scan….”

-scusate il ritardo ragazzi, David si era perso- si scusò Thad, raggiungendoli.
Il diretto interessato gli diede una leggera gomitata alle costole –io sono un ottimo guidatore!- si difese lui, facendo ridere i presenti.
-come quando volevamo andare al mare e siamo finiti nella pista di pattinaggio?- chiese ironico Flint.
-o quando volevamo andare da Globe per una pizza e dopo un ora di viaggio ci siamo ritrovati alla Dalton?-
-o quando abbiamo quasi mancato le Provinciali?-
-oppure quando Thad si era fratturato la caviglia e lo hai portato dal dentista?-
-anche quella volta…-
-okay! okay!- esclamò David interrompendoli –siete stati chiari!-
Sebastian li guardava in disparte, sentendosi un po’ fuori posto. Lui non era mai stato con loro in nessuno di questi episodi, e quindi non poteva ridere insieme agli altri.
Per un attimo pensò che si sarebbe stato bello poter sorridere insieme a loro, e sentirsi parte del gruppo.
Poi scacciò quella malsana idea dalla testa e fece un smorfia.
-Sebastian? Hai intenzione di restare li tutta la sera?- gli chiese Thad sulla soglia dell’entrata.
Preso com’era dai suoi pensieri, non si era accorto di essere rimasto li impalato, e che gli altri ragazzi erano già entrati.
-certo che no, poi tu non avresti nessun culo su cui sbavare- gli disse facendogli l’occhiolino, per poi entrare.
Thad rimase un attimo impalato. Sebastian gli aveva fatto l’occhiolino.
Poi corse e raggiunse gli altri.

 

-ti prego, illuminami- gli chiese Sebastian, bevendo un sorso della sua cola.
-non ti seguo- rispose Thad, mangiando un pezzo del suo zucchero filato.
-perché sei qui a ingozzarti di zucchero e non sulle montagne russe con la combriccola degli idioti?-
-mi piace lo zucchero filato- borbottò mandandone giù un grosso pezzo.
Sebastian fece una smorfia –piuttosto che mangiare quella roba, preferisco un giro sulle montagne russe con l’amante dei pasticcini-
Thad stava per ribadire, ma l’arrivo degli Warblers dalle montagne russe lo bloccò.
-Dio ragazzi, era assolutamente meraviglioso!- esclamò Nick euforico.
-sembra di sentire Blaine*- commentò Thad ridacchiando.
-dove si va adesso?-
-casa degli specchi!!!!- esclamarono David e Wes insieme, per poi scoppiare a ridere.
-d’accordo! Tu vieni con noi?- chiese Thad a Sebastian.
Quest’ultimo annuì e seguì il gruppetto alla biglietteria.
“idiota! Si può sapere perché sei così accondiscendente con Harwood?” si chiese Sebastian, mentre entravano nella casa degli specchi “ti è andata la Cola al cervello?”

SBAM!

Non si era accorto dello specchio contro cui stava andando a sbattere. Poi una risata. Per quanto Sebastian pensò che fosse la più bella che avesse sentito, notò che era palesemente una risata di scherno.
-Che hai da ridere Harwood?- gli chiese indispettito, mentre si massaggiava la testa.
-dovresti vedere la tua faccia!- esclamò, ridendo più forte.
Sebastian gli riservò una delle sue occhiatacce, ma non si azzardò a commentare. Che gli succedeva? A qualunque individuo che si fosse arrischiato a ridere di lui in quel modo, avrebbe riservato una delle battute stronze delle sue, con mancanza di tatto e poca attenzione ai sentimenti altrui. Ma con Thad era sempre stato tutto diverso, dal primo giorno che aveva messo piede in quella stanza alla Dalton.

E capì che probabilmente Thad non era uno “qualunque”.

-abbiamo trovato l’uscita!- urlarono Jeff e Nick in coro, felici come bambini.
-seguiamo Nasone e Testa di Limone, non voglio passare il resto dei miei giorni qui dentro- borbottò Sebastian, seguendo i due ragazzi verso l’uscita.
Arrivarono a una porta sul lato destro dell’attrazione, che portava a delle scale esterne.
Una volta salito Sebastian potè ammirare il gigantesco Luna Park da un’altezza decente.
Thad uscì per ultimo, e Smythe non potè far a meno di notare quanto fosse agitato: stringeva il corrimano quasi a volerlo strappare, continuava a gettare occhiate ovunque evitando accuratamente la vista sul luna Park, e muoveva i piedi incerti, come che avesse il terrore di cadere.
Sebastian lo squadrò confuso. Che problema aveva? Sembrava quasi che….

Soffriva di vertigini.

Certo! Come aveva fatto a non pensarci prima? Per questo aveva evitato la ruota panoramica e le montagne russe con i suoi amici. Non era per lo zucchero filato, ma per l’altezza.
Si mosse verso di lui e lo afferrò per una spalla, mettendosi tra lui e la vista sul Luna Park.
-muoviti Harwood, non ho voglia di venirti a ripescare qui dentro, e ho di meglio da fare che restare qua sopra- e detto questo lo trascinò verso lo scivolo che li fece arrivare dritti accanto all’entrata della casa degli specchi.
Thad lo guardò confuso, dopo essersi ripreso dalla paura che aveva avuto la sopra. E non potè non ringraziare mentalmente Sebastian, per averlo salvato da quel pasticcio.

-Tappeto-volante!- esclamò Richard allegro, guadagnandosi commenti di approvazione, e un’occhiata terrorizzata di Thad.
-io passo grazie- disse quest’ultimo, infatti.
-ma come? Tu devi venire, è meraviglioso!- esclamò Jeff, con gli occhi che gli brillavano – non vedi quanto va in alto?- chiese poi eccitato, indicando il tappeto gigante che faceva dei piccoli cerchi, dal basso verso l’alto, troppo veloci e troppo alti per il povero cuore di Thad.
-no, vivo benissimo anche senza- li assicurò.
-ma no Thad, tu devi venire! È una delle attrazioni migliori di tutto il Luna Park!- esclamò Trent nel tentativo di convincerlo.
Harwood era in evidente difficoltà. I ragazzi stavano insistendo parecchio, e non aveva nessuna scusa plausibile per fuggire da quella trappola mortale.
-andiamo Thad!- lo supplicò Luke, carico di aspettativa come gli altri.
Thad mano a mano indietreggiava, sentendosi braccato. Non aveva più speranza ormai, avrebbero scoperto tutto.
Poi sentirono un tonfo, e un’imprecazione alquanto scurrile, che poteva provenire solo da Sebastian.

Il gruppo di Warblers, che era troppo preso da Thad per accorgersi dei suoi spostamenti, osservò il ragazzo per terra con un piede incastrato tra delle corde. Probabilmente uno degli addetti del Luna Park aveva lasciato la corda in giro e Sebastian c’era caduto sopra.

-dove sono le telecamere quando servono?- domandò teatralmente Jeff.

Thad accorse subito in suo aiuto, mentre quello imprecava malamente.
-ce la fai a camminare?- gli chiese Thad, sorreggendolo con un braccio dietro la sua schiena.
-cazzo, ti pare che io sia in grado di muovermi?- sbottò in risposta.
-che facciamo adesso?- brontolò Trent –non possiamo portarlo in giro pr il Luna Park con quella gamba-
-io non ho alcuna intenzione di riportare Sebastian alla Dalton-
-io non ce lo porto, voglio divertirmi!-
-non passo il sabato sera in collegio solo perché il signorino non fa attenzione!-
-hey hey hey, calma! Qualcuno dovrebbe portarlo alla Dalton in ogni caso….- esclamò Wes –faremo a estrazione-
-ma posso portarlo io…- si offrì Thad.
- non si discute Thad, faremo a… aspetta cosa?- chiese Wes spalancando gli occhi.
-posso portarlo io- ripetè.
-sei sicuro? Guarda che non sei obbligato!- esclamò Nick, non volendo lasciare il suo amico nelle grinfie di Sebastian.
-no, davvero. Posso portarlo io. E poi avevo quasi finito i soldi….- buttò li.
-d’accordo allora- disse David con poca convinzione.
I Warblers si allontanarono verso il tappeto volante, e Thad e Sebastian si avviarono verso la macchina.
Thad, rosso in viso, continuava a sorreggerlo con un braccio dietro la sua schiena. Il viso di Sebastian era davvero vicino.
Quando erano quasi arrivati alla macchina Sebastian smise improvvisamente  di zoppicare, ma non accennò di staccarsi da Thad, ne ti togliere il braccio che aveva poggiato sulle sue spalle.
-Sebastian, il tuo piede…?- chiese confuso e sorpreso allo stesso tempo.
-che c’è Thad?- gli chiese innocentemente –mica hai creduto alla scusa del piede, vero?-
-era una scusa?- chiese staccandosi velocemente da lui.
-quanto sei antipatico, stavo decisamente più comodo prima- borbottò sentendo la mancanza del contatto con Thad.
-perché hai mentito? Ti ha dato di volta il cervello?- sbottò incavolato Thad.
-dovresti ringraziarmi, o quegli idioti avrebbero scoperto il tuo problema con i posti troppo alti. Anche se non ci vuole nulla a capire che soffri di vertigini: ogni Hobbit che si rispetti soffre di vertigini-
Thad boccheggiò –c.. come lo hai scoperto?-
-sopra la casa degli specchi tremavi così tanto che avevo paura che facessi muovere tutta la struttura- borbottò Sebastian.
-e perché lo hai fatto? Insomma, a te non frega nulla di me!-
-e chi lo ha deciso?-
Thad non rispose. Era confuso. Fino a qualche ora prima il suo mondo era chiaro e ordinato: Jeff era altissimo, Nick aveva un naso invidiato da Voldemort, Sebastian lo ignorava, e lui era comunque innamorato di uno stronzo.

E poi accadde, senza preavviso. O meglio Sebastian ci aveva messo una lentezza esasperante, ma Thad si rese conto di quello che stava accadendo solo quando si ritrovò le labbra carnose del ragazzo sulle sue.
Non aveva mosso un muscolo, e nemmeno Sebastian. Semplicemente aveva attaccato le labbra sulle sue. E Smythe attendeva. Una qualche reazione, uno schiaffo, un terremoto.
Nulla, Thad non si muoveva.
-non credevo che le mie labbra facessero così schifo…- sbottò Sebastian allontanandosi da lui infastidito.
Non aveva nemmeno finito la frase che Thad lo aveva afferrato per il colletto della camicia e aveva fatto combaciare le loro labbra, baciandolo con grande intensità.
Sebastian passò la lingua sulle labbra del più basso, e attese che schiudesse le labbra, prima di far scontrare le loro lingue.
Dio, Thad baciava divinamente. Sebastian si inebriò così tanto nelle piacevoli sensazioni che provava, che rimase stordito quando Thad interruppe il contatto.
-no…- mormorò il più basso, cercando di allontanarsi da lui, con pochissima convinzione.
Sebastian lo ribaciò, prendendo il suo volto tra le mani e stringendolo forte a se, tanto che Thad si abbandonò a quella piacevole sensazione.
-perché no?- gli sussurrò Sebastian, tra un bacio e l’altro.
-perché sarei uno qualunque-
-per me, non sarai mai uno qualunque- gli rispose Sebastian, in uno dei suoi rari momenti di serietà.
Per lui Thad non sarebbe mai stato “uno qualunque”.
E quella notte, nel parcheggio, entrambi pensarono che il Luna Park non era poi così male.

 

 

 

 

 

 

ANGOLO PAZZA

Eccomi qui, con la mia prima Thadstian.
Dio faccio un vero applauso a coloro che sono arrivati fino a qui *Clap Clap*!!!
Insomma, che coraggio! Bhè, alla mia prima Klaine ho avuto 12 recensioni (ancora con ci credo, che bello ç___ç) spero di avere un minimo di fortuna anche qui!
L’idea mi è venuta il giorno del mio compleanno (20 luglio, immaginate da quanto avevo in testa sta cosa) e Thad è totalmente ispirato a me e alla mia paura delle vertigini, e anche al mio scarso entusiasmo verso i luna park.
Non ho nulla contro chi adora questo genere di posti (ovvero tutti tranne me), ma io sono strana, capitemi!
Va bè alla fine spero soprattutto che sia piaciuta a Dulia (cioè Delia), come fan fiction per il suo compleanno. Che era il 4 agosto. Okay, non sono una molto puntuale, eh? Già.
niente, spero che vi sia piaciuta, sono supernervosa ma soprattutto un GRAZIE SPECIALISSIMO a Delia, che mi è sempre vicina, che mi sopporta quando sclero su Glee, le mie idee pazze, i miei piani malefici e i miei complessi mentali.
BUON COMPLEANNO IN RITARDOOOOOO

Ed è così che Miky vi dice ciao

   
 
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