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Autore: Giulie Asghibif    11/09/2012    3 recensioni
Una Romione.
Immaginiamo che dopo la morte del Signore Oscuro, Harry e Ron avessero deciso di tornare a Hogwarts con Ginny e Hermione. E se in più ci aggiungessi l'arrivo di una francesina, a scatenare la storia? Vi ho convinti a leggere la mia ff? Non ancora? e se ci aggiungessi un 8 anni dopo?
- Ron, ormai vi conosco da circa otto anni, e ho sempre saputo che un giorno i vostri destini si sarebbero incrociati. Basta vedere l'evoluzione del vostro rapporto. Direi che questa ''cosa'' possa durare.-
Il rosso sorrise timidamente. Non avevano mai parlato in quel modo di Hermione, perchè tutti quegli anni era stata solo la
loro migliore amica, niente di più.
(dal capitolo 1)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Luna/Neville, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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si può ricominciare a vivere normalmente, dopo una guerra?

 

Again at Hogwarts

 

 

Erano orami tre mesi dalla fine della seconda battaglia di Hogwarts. Tre mesi tremendi. Si sentiva ancora la mancanza deicaduti.

Anche la Tana, non era più la stessa. C'erano tuttti i Weasley ed Harry. Mancava solo lei. Quando la guerra finì,lei partì immediatamente per l'Australia, a cercare i suoi genitori.

Ron se ne stava sotto un albero, aspettando che la madre chiamasse per la cena. Harry doveva essere da qualche parte con Ginny. George, ormai, stava tutto il giorno chiuso in soffitta, ora che il mostro credeva di essere un Weasley,. Ora che Fred lo aveva abbandonato. Che aveva li abbandonati.

Percy cercava un altro lavoro, e poi era Percy! Chi voleva stare con lui a sentirlo parlare di cose noiose?

Bill e Charlie stavano in cucina ad aiutare la madre e Fleur, a preparare da mangiare.

Doveva mancare ancora un po', alla cena. Non sapendo cosa fare, Ron estrasse la bacchetta dalla tasca, l'agito e disse -Accio scopa!-.

(Qualche giorno prima la madre lo aveva mandato a chiamare George in soffitta. Quest'ultimo era subito sceso,mentre Ron, notò in un angolo buio e polveroso una scopa, vecchissima, probabilmente apparteneva ad uno dei fratelli.)

Nel giro di pochi attimi, una scopa vecchia e consunta planò fuori dalla finestra della camera del rosso, e si fermò di fronte a quest ultimo. Si mise a cavallo del ''pezzo di antiquariato'' e decollò. Non aveva una meta, volava e basta, dimenticandosi di tutto e di tutto e di tutti. Girò sui campi e sulla Tana per una mezz'ora fin quando non sentì una voce gridare:

-A tavolaaa! È prontoo!-

Era la madre. Così il ragazzo iniziò a tornare a terra, per raggiungere il resto della famiglia.

Quando varcò la soglia di ingresso, vide la madre parlare con Harry.

-Harry, caro, ti va di andare a chiamare George? È ancora in soffitta..-

- Lascia, mamma, vado io.- le disse Ron, pensando che, finchè avesse avuto qualcosa da fare, non avrebbe più pensato a lei.

- Grazie, Ron.-

Sorrise alla madre, e mentre si girava per salire le scale, un braccio lo fermò.

- Amico, dobbiamo parlare.- Era Harry.

- Se solo tu non fossi sempre con Ginny..- Gli rispose, acido.

- Mi dispiace.- Sembrava quasi che non avesse sentito il tono con cui lo avesse detto. - Di non esserci stato in questi giorni.- cercò di scusarsi il moro.

- Accompagnami su, che almeno parliamo.-

- O-Ok, si, vengo.-

E così i due amici iniziarono a salire le scale, mentre Ron spiegava a Harry ciò che gli frullava per la mente. Hermione.

- Bhe, amico, per il fatto di Hermione, ormai è già via da qualche mese, ed essendo una strega eccezionale, deve aver già trovato i suoi genitori, ridatogli la memoria e poi a vrà voluto passare qualche giorno con loro, immagino.-

- Gia... avrai ragione tu. Ma il fatto è che mi manca, credo. Sai meglio di me ciò che è accaduto durante la battaglia.. e ora sono curioso di sapere se questa '' cosa'' possa durare o che possa essere una cosa passeggera.-

- Ron, ormai vi conosco da circa otto anni, e ho sempre saputo che un giorno i vostri destini si sarebbero incrociati. Basta vedere l'evoluzione del vostro rapporto. Direi che questa ''cosa'' possa durare.-

Il rosso sorrise timidamente. Non avevano mai parlato in quel modo di Hermione, perchè tutti quegli anni era stata solo la loro migliore amica, niente di più. Ron non aveva mai detto a nessuno anche perchè era sempre stato intimidito da Fred e George, e ora che il primo era mancato, anche il secondo aveva perso la voglia di scherzare, e il più piccolo maschio dei Weasley si sentiva più sicuro di sé.

Aprirono la porta della soffitta, e Ron salì le scale.

- Hey, George. È pronta la cena-

-Oh, grazie. Vi ho sentiti parlare. Tu e Harry.- Ron continuò a guardarlo senza batter ciglio.- e volevo dirtelo. Non penso di tradirlo facendo coì. Lei piaceva a F.. a lui. Al quarto anno, e credo anche al quinto.. si anche al quinto. Lui però lo sapeva.-

- C-Cosa sapeva?-

Era la prima volta che George gli parlava in quel modo, e la prima volta che gli parlava da dopo la battaglia.- Che lei fosse cotta di te, Ronnie.- si sforzava di ridere, anche se gli venne fuori un mezzo sorriso, tristissimo. - E che voi due foste destinati.-

A quel punto il maggiore lo abbracciò, e il fratello ricambiò. Era la seconda volta che succedeva. La prima fu stata qualche mese fa, in sala grande, vicino ai cadaveri.

- Non fare cavolate!- singhiozzò George.

- Non ne farò.-

-Bravo, Ronnie.-

Il fratello si asciugò le guance, e insieme i due Weasley e l'unico Potter scesero in cucina.

La cena, ormai come di consueto, fu molto silenziosa, eccetto in alcuni momenti, nei quali Fleur cercava di smorzare latensione.

Alla fine George si alzò da tavola molto velocemente, facendo sussultare tutti i presenti.

- Eddai, ragazzi! Dobbiamo ricominciare a vivere, perchè tutti i nostri che sono deceduti hanno combattuto per un futuro migliore!- La madre si stava per commuovere, mentre George continuò. - Torniamo a essere felici, perchè è quello che vogliono, F-Fred...- quando pronunciò quel nome tutti quelli che continuavano a fissare il proprio piatto, sigirarono a guardarlo.- e tutti gli altri. Ora, se non vi dispiace, vado farmi un giro.-

Uscì dalla cucina ma, si fermò. Davanti a lui era comparsa una massa incontrollata di folti capelli ricci, appartenenti ad una splendida strega.

  
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