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Autore: whyyougottabesomean    11/09/2012    0 recensioni
" Quando lui non c’era sentivo un vuoto dentro di me, e quel vuoto era subito colmato dall’angoscia, dalla gelosia, dall’insicurezza. Mi sentivo sicura solo quando stavamo insieme: il suo sorriso rendeva i miei dubbi inutili, i suoi occhi mi facevano capire quanto fossi stata stupida a provare certe sensazioni. "
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pensavo, pensavo a come la mia vita era cambiata in qualche mese.
Non vivevo più in Italia da Agosto, ma non sentivo la mancanza di quei posti, né della mia famiglia, né dei miei presunti amici. Sentivo di essere libera dal mio passato.
Questa sensazione di libertà era resa ancora più piacevole dall’amore, più precisamente dall’amore che ricevevo dal mio fidanzato. Stavamo insieme da qualche mese; nonostante ciò  pensavo di non dovermi abituare  a stare insieme a lui, poiché la nostra storia non era solida. Almeno io così credevo.
Lui era una celebrità, quindi da un momento all’altro mi avrebbe potuta lasciare per una ragazza migliore di me, magari una sua fan, oppure una modella, una ballerina, una cantante.
Avevo paura che tutto potesse finire.
Durante i tour, quando non stava con me, mi avrebbe potuta sentire distante e mi avrebbe potuta tradire con chiunque. Questo pensiero mi tormentava continuamente.
Ai miei occhi la nostra relazione era appagante, ma allo stesso tempo, anche angosciosa. Quando lui non c’era sentivo un vuoto dentro di me, e quel vuoto era subito colmato dall’angoscia, dalla gelosia, dall’insicurezza. Mi sentivo sicura solo quando stavamo insieme: il suo sorriso rendeva i miei dubbi inutili, i suoi occhi mi facevano capire quanto fossi stata stupida a provare certe sensazioni.
Eravamo fatti l’uno per l’altra, o prima o poi ci saremmo lasciati?
Non sapevo rispondere a questa domanda, sapevo solo di amarlo come non avevo mai amato. Il problema era che non sapevo se fosse lo stesso per lui.
Mi alzai e aprii l’armadio per prendere qualcosa da indossare. Il mio sguardo cadde su un jeans, ma non uno qualsiasi:  quello che mi ero messa il giorno del nostro primo incontro. Vedendolo, mi rievocò alla mente quella giornata di Novembre.

Ero arrivata a Londra da tre mesi, e da due lavoravo nel ristorante italiano in cui lavoro tutt’ora. Ho sempre trattato i clienti come se fossero miei ospiti; sono sempre gentile, con il sorriso sulle labbra, scherzo con loro e do dei buoni consigli riguardo le pietanze da ordinare.Poi, il capocuoco mi fa assaggiare tutto quel che cucina, fidandosi del mio giudizio in quanto italiana. Naturalmente i suoi piatti non sono paragonabili a quelli di mia madre o di mia nonna, ma sono comunque accettabili.
Un giorno come gli altri, il 13 novembre, alle 4 di pomeriggio, quando il ristorante era praticamente vuoto, entrarono 5 ragazzi accompagnati da alcuni uomini vestiti di nero. Nel locale ero rimasta solamente io, tutti gli altri si erano presi in po’ di pausa. Stavo lavando i piatti in cucina e appena sentii la porta aprirsi, corsi a vedere chi era.
- Benvenuti. – dissi, sorridendo. Guardandoli con più attenzione mi accorsi che avevano una faccia conosciuta.
- Possiamo sederci? – esordì un ragazzo ricciolino, dall’aria un po’ arrogante.
- Perché non dovreste? – con un gesto discreto indicai loro un tavolo, uno di quelli con più posti. Erano 5 ragazzi e tre uomini grossi, quindi in totale otto persone. Si sedettero subito, senza fare complimenti. Solo in quel momento mi ricordai che non c’era nessun cuoco, e che non potevo contattarli in nessun modo. Inoltre, non volevo farli aspettare troppo. L’unica soluzione  era di cucinare io per tutti … in fondo non ero una pessima cuoca.
- Mi spiace dirvi che i cuochi sono assenti. Però, se non vi crea alcun fastidio, posso cucinare io. – li osservai, sperando di fare buona impressione. Nel caso in cui se ne fossero andati non me lo sarei perdonato. Non avevo mai fatto scappare qualche cliente, e sicuramente, non sarebbe successo quella volta.
- Voglio ordinare qualcosa! Sarà molto romantico mangiare i piatti cucinati da una ragazza carina come te! –  esclamò il ricciolino, con tono sarcastico.
- Sta venendo la voglia di ordinare anche a me! – un altro ragazzo, con una maglia a righe parlò.
- Louis. – e ricevette un’occhiataccia da un tipo con i capelli mossi, che sembrava essere il più grande.
- Dai Liam, non stanno facendo niente di male. -
- Hai ragione, Zayn. Allora ordiniamo. - Liam sorrise a Zayn, che era molto diverso dagli altri: aveva una carnagione olivastra e gli occhi color pece, così come i capelli.
- Bene. – distribuii i menù, sperando che non scegliessero pietanze  troppo complicati da preparare. Mentre davo loro del tempo per pensare ai piatti da ordinare, andai in cucina a mettere l’acqua a bollire. Per me sarebbe stato meglio se avessero ordinato dei primi, la pasta era il mio cavallo di battaglia. Poco dopo ritornai dai clienti e chiesi cosa avevano scelto. Il ricciolino mi rispose sorridente dicendo che avrebbero mangiato tutto quel che io sarei stata in grado di preparare.
Erano davvero delle persone strane. Allora li pregai di aspettare un po’ e tornai in cucina. Decisi di preparare la pasta alla carbonara.
In venti minuti fu tutto pronto.
Avevo preparato la pasta per otto persone, i ragazzi e gli uomini inquietanti. Appena portai i piatti a tavola questi ultimi dissero qualcosa a Liam e uscirono dal locale, rimanendo però vicino l’entrata. Louis mi spiegò che le loro guardie del corpo avevano già mangiato.
- Guardie del corpo? Voi avete delle guardie del corpo? – ero incredula, non potevo immaginare dei ragazzi comuni con delle guardie del corpo; evidentemente non erano ragazzi comuni, ma non riuscivo a ricordarmi chi fossero.
- Certo, se non le avessimo le nostre fans chissà che fine ci avrebbero fatto fare! – intervenne Liam, ridendo.
Non riuscii a trattenere il mo stupore: chi erano quei cinque ragazzi misteriosi?
- Fans? No, aspetta … - avevo intenzione di chiedere apertamente quale fosse la loro identità, ma forse li avrei potuti offendere, quindi non dissi niente.
- Ragazzi, sembra proprio che ci dobbiamo presentare. Io sono Louis Tomlinson.
- Zayn Malik.
- Liam Payne.
- Harry Styles, piacere di conoscerti. – e mi fece l’occhiolino.
Solo uno dei cinque non mi aveva ancora detto il suo nome: era biondo, con dei bellissimi occhi azzurri e la carnagione chiarissima. Naturalmente se non voleva presentarsi di certo non l’avrei costretto io.
Il ricciolino mi guardò e si rivolse verso il biondino.
- Dai Niall, non morde mica!
- Abbiamo capito che ti piace, ma se non ti presenti non potrai neanche darle il tuo numero! – appena Louis disse “ti piace” cominciai a non capire più niente. Non ero abituata ad avere rapporti con i ragazzi, era da quando vivevo in Inghilterra che non uscivo con qualcuno. Per me quell’affermazione era davvero strana, ma piacevole. Che io piacessi davvero a quel Niall? No, impossibile.
- Smettetela, così non fate altro che peggiorare la situazione. Lui è Niall Horan, e anche lui fa parte della nostra band: i One Direction! – Intervenne Zayn, scatenando la risata di tutti. Tranne quella di Niall: lui mi fissava, senza mai staccare i suoi bellissimi occhi dai miei. Mi sentivo osservata. Molto osservata.
- Ah, i One Direction … - avevo sentito parlare di loro, anche se non ero una  fan – Cari vips, che ne dite di mangiare? La pasta alla carbonara raffreddata non è così buona …
- Dai mangia con noi! Tanto abbiamo tre piatti in più! – Harry mentre mi faceva la proposta sembrava più felice che mai.
- Va bene, un piatto di pasta non si rifiuta mai! – mi sedetti vicino a Liam, presi il piatto. Dopo qualche minuto notai che nessuno parlava.
 – Ragazzi, è buono, vero? – chiesi. Avevo paura che non parlassero poiché la pasta non era di loro gradimento.
- Dovresti cucinare per noi più spesso! – mi disse Harry, posandomi una mano sulla spalla. Nonostante fosse seduto di fronte a me trovava un modo per toccarmi o importunarmi.
- Ah, grazie. –mormorai, un po’ intimidita dai gesti del ricciolino.
In meno di cinque minuti finirono: avevano davvero fame. Dopo un po’ finii anche io e cominciai ad osservare bramosamente  i due piatti di pasta avanzati.
- Ragazza della pasta, adesso dobbiamo andare. Abbiamo le prove generali per stasera. – Zayn si alzò e mi strinse la mano. Lo stesso fecero gli altri, eccetto Harry che mi salutò con un bacio sulla guancia e mi diede un foglietto con il suo numero di telefono sopra. Istintivamente lo presi, e lo posai sul tavolino.
Rimase seduto solo Niall.
Però non stava più fissando me, ma i due piatti di pasta che erano rimasti.
- Vorresti un altro po’ di pasta?
- Si!
Presi il piatto e glielo misi davanti.
- Però l’altro è mio. –  dissi, e il ragazzo scoppiò a ridere, diventando in qualche secondo rosso come la maglia che indossava.
Cominciammo a mangiare senza smetterla di guardarci negli occhi. Non parlavamo mediante le parole, ma mediante i nostri sguardi che ormai erano diventati una cosa sola.
Volevo dire qualcosa, ma non sapevo cosa.
Volevo chiedergli se davvero gli piacevo, ma non trovavo il coraggio.
Sicuramente mi avrebbe risposto che non era così.
Ed io sarei rimasta delusa.
Eppure i suoi occhi mi comunicavano qualcosa che non riuscivo a cogliere, o forse ci riuscivo. Solo che avevo bisogno di esserne sicura per crederci davvero. 
Finimmo insieme la pasta. Ci alzammo contemporaneamente. Gli sorrisi.
- Allora stasera sarete in tv?
- Si, ad X-Factor.
- Potrò rivederti, almeno in tv.
- Ma se vuoi possiamo vederci qualche volta. Dal vivo. – ridemmo di nuovo, come due idioti.
Voleva vedermi? Se un attimo prima stavo per prendermi a schiaffi a causa del la mia ultima affermazione,  in quel momento ero felice di aver rischiato.
Gli diedi il mio numero.
Lui uscì arrossendo.
Passai  la mezz’ora successiva a saltare dalla felicità per tutto il ristorante.





Note dell'autrice: Grazie per aver letto il primo capitolo!  E' la prima volta che scrivo sui 1D, spero che vi sia piaciuto e che continuerete a seguire la storia di questa italiana :) 
Grazie ancora e, mi raccomando, recensite! Mi farebbe molto piacere sentire cosa ne pensate ... Al prossimo capitolo :3
  
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