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Autore: TheKyra808    12/09/2012    0 recensioni
Due su due è una canzone degli Articolo 31 che adoro e che ascolto da quando ero piccola, per me ha un significato enorme e la dedicherei volentieri ai miei bei bue fratelloni, che mi sono sempre stati accanto e non esiterebbero mai a difendermi
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Valerio era un bambino di cinque anni, figlio unico, con due occhi che rivelavano tutto il suo universo, il classico primogenito un po’ viziato che si vantava con i suoi amichetti dei suoi giocattoli nuovi. Viveva in una casetta di città non molto grande, ma per lui era un regno, si divertiva a giocare con sua mamma e suo papà per tutte le stanze, ogni momento era sinonimo di divertimento, si nascondeva dietro porte e tende, sparpagliava LEGO ovunque, si piazzava in poltrona a vedere la TV o con il Nintendo, viveva da principino e lui non voleva altro. Certo, come ogni bambino ogni tanto faceva i capricci o si disperava per cose inutili, ma chiedere ad un ragazzino della sua età di essere razionale sarebbe stato sciocco.

in famiglia eri il primo nato
il bambino aspettato coccolato
e a tratti persino viziato
coccolato e pacchi su pacchi
di ricchi natali
parenti sorridenti intenti a lasciare regali


Il momento che preferiva dell’anno era il Natale, tutta la famiglia riunita attorno ad un tavolo imbandito, l’albero coloratissimo, e il presepe nel camino, per non parlare poi dei regali, ogni persona, appena entrava in casa, poggiava sotto l’albero i pacchi regali per Valerio, tutti gli portavano qualcosa e lui adorava scartare tutti uei doni, era mille volte meglio di un compleanno, l’atmosfera più famigliare, tutti quei  colori e quel calore, e poi spesso si andava in montagna, quanto gli piaceva andare lì, a giocare con la neve…

e poi arriva il piccolo 
scassando ogni giocattolo
diventa lui la star 
mettendo te in un angolo

 

Poi un giorno, una notizia inaspettata, l’arrivo di un altro membro della famiglia, un nuovo bambino, un maschietto che si chiamerà Daniele. Ma cosa pensare ora? Il primo istinto fu nascondere tutti i giocattoli, Valerio è sempre stato geloso delle sue cose, non voleva dividere la sua stanza e pianse e strillò a più non posso. Andò avanti per qualche giorno, ma poi si abituò all’idea e comunque fu rassicurato da tutti, non sarebbe stato messo da parte, non gli sarebbe stato tolto niente… ma lui non si fidava molto, comunque l’unica cosa che poteva fare era aspettare e vedere…

 

urlare a squarciagola
fantasmi sotto le lenzuola
bambini non fate casino
domani c'è scuola
ma mamma non c'è verso di fermare
i ghostbusters
la cameretta è l'universo
e noi siamo i masters


Il bimbo arrivò, un neonato dagli occhi azzurri e i capelli chiari, così dolce da far venire il diabete, tutti attorno a lui con coccole e carezze, per non parlare poi dei regali, quanti ne arrivarono! Valerio non si spiegava proprio quella situazione, ormai le persone si rivolgevano a lui solo per chiedergli se giocava col suo fratellino, se gli piaceva il suo fratellino, se dormiva col suo fratellino, non ne poteva più! Quel bambino urlava tutto il tempo, i suoi genitori sempre a stargli dietro, avevano l’aspetto di due zombie e a malapena si accorgevano del fratello maggiore che assisteva a litigi tra adulti e sfuriate isteriche del nuovo arrivato, si chiedeva se non fosse stato meglio se quel bimbo non fosse rimasto dov’era, se c’era un modo per tornare al centro dell’attenzione, ma niente, non trovava una soluzione e non si dava pace, giocava solo per casa, senza fare più caso alle persone che lo ignoravano costantemente per correre di qua e di là…

l'andatura zoppa
e un'armatura dava forza 
per affrontare ogni sventura
con la stessa frase in bocca
questo è mio fratello 
bello sarà dura per chi me lo tocca
abbiamo il codice dei cavalieri
non vedi? piuttosto scleri
ma ci trovi sempre sinceri Milady
per la città sfidando il proprio futuro
uno lo cantava sicuro
l'altro scriveva su ogni muro
e la mia rivoluzione partiva da là
cane e gatto ma lo stesso sguardo di chi non ci sta


Crescendo si ritrovarono nella stessa scuola, ad andare in giro insieme, a camminare fianco a fianco, e fu a via di essere insultati e picchiati che Valerio capì l’importanza dell’avere un fratello e la responsabilità di essere il più grande. Ormai giravano per la città con lo sguardo fiero e fiduciosi ognuno nell’altro, pronti a difendersi, compagni di sfide, di avventure e di casini, impararono a farsi rispettare per quello che erano, a farsi conoscere per la loro lealtà e sincerità, e mai più Valerio di vergognò di suo fratello o lo disprezzò, lo fece crescere seguendo il suo esempio e divennero una squadra vincente.

non sò cosa pensavi quelle notti con papà
ma grazie mamma ne hai fatti due su due e due su due
che comunque vada mio fratello ci sarà
grazie mamma grazie pà.


“Prima non sapevo a cosa andavo incontro, a come sarebbe stato, alle emozioni che avrei provato e a quello che gli avrei insegnato, vedevo tutto nero e non sopportavo d’essere messo da parte, ma crescendo ho capito e ti sarò grato per sempre, perché mio fratello ci sarà sempre per me, ed anche io per lui, ci difenderemo, ci spalleggeremo e ci vorremo sempre bene, anche dopo il peggiore dei litigi”.
   
 
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