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Autore: DearCharlie    12/09/2012    9 recensioni
Harry non era coraggioso, e nè voleva esserlo.
Harry era un codardo, scappava.
Era Louis quello che affrontava le cose di petto.
E, come sempre, era Louis quello in piedi di fronte ad un manager che gli sputava in faccia i peggiori insulti.
E Harry non notava nemmeno un leggero tremolio nelle mani di Louis, chiuse saldamente in due pugni.
Forse era per questo che Harry si era innamorato di Louis.
Perchè Louis era tutto ciò che Harry non avrebbe mai potuto essere.
Harry era la struttura cadente e Louis il cemento che lo sosteneva.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Tu non capisci proprio un cazzo, Louis!'
Harry aveva le mani premute sulle orecchie, e si dondolava avanti e indietro sulla poltrona dello studio di Simon come un bambino autistico nel bel mezzo di una crisi.
Harry era fragile. 
Anche una semplice discussione su cosa mangiare a pranzo poteva mandarlo in panico.
Cercava di non litigare mai con nessuno, di far andare tutti d'accordo, e quando questo non succedeva si limitava a tagliarsi fuori dalla realtà.
Harry non era coraggioso, e nè voleva esserlo. Harry era un codardo, scappava. 
Era Louis quello che affrontava le cose di petto.
E, come sempre, era Louis quello in piedi di fronte ad un manager che gli sputava in faccia i peggiori insulti.
E Harry non notava nemmeno un leggero tremolio nelle mani di Louis, chiuse saldamente in due pugni.
Forse era per questo che Harry si era innamorato di Louis.
Perchè Louis era tutto ciò che Harry non avrebbe mai potuto essere.
Harry era la struttura cadente e Louis il cemento che lo sosteneva.
E non glielo faceva pensare, anzi.
Lo accudiva, lo consolava, lo abbracciava e lo proteggeva.
E Harry continuava ad essere fragile e sensibile e codardo.
'John, era solo un cazzo di abbraccio!'
'Non mi interessa! Ti avevo detto di abbracciare Liam, non lui! E poi non dovevi sederti vicino a Eleanor? Perchè era la testa di Harry a stare sulla tua spalla, invece della sua? Sono i Video Music Awards, non uno dei vostri sudici club gay, eravamo in diretta mondiale!'
Louis stava in silenzio, guardando l'uomo fisso negli occhi, lo sguardo liquido appannato dalla rabbia.
Harry si era fermato, e rannicchiato in posizione fetale sul divanetto, accompagnato da un'occhiata preoccupata di Louis e da una disgustata del manager.
Harry era sicuro che senza di Louis avrebbe iniziato a drogarsi e sarebbe morto di overdose.
Non avrebbe potuto sopportare tutto quello da solo.
Per fortuna c'era Louis, che era meglio di qualsiasi droga.
Harry si drogava di Louis.
L'ometto di mezz'età riservò un ultimo sguardo di disprezzo a Louis, per poi lasciare la stanza senza una parola.
Louis posò una mano sulla spalla di Harry, e 'Andiamo a casa, dai' gli sussurrò dolcemente.
Avrebbe voluto prenderlo in braccio, ma il diciottenne lo superava in altezza e si sarebbero fatti male,
così si accontentò di prenderlo per mano, come un padre che accompagna il suo bambino all'asilo.
Lo sguardo smeraldo di Harry era perso come sempre nel vuoto.
Nelle lunghe domeniche mattina, quando rimaneva a fissare Harry che cucinava i pancakes o che abbracciava il cuscino,
aveva avuto modo di osservare che il suo sguardo non era mai veramente fisso su qualcosa.
Non era capace di guardare fisso in un obbiettivo.
C'era sempre qualcosa di assente in Harry, una parvenza del suo travagliato mondo interiore.
Perchè Harry Styles non era il playboy che il mondo dipingeva.
Harry Styles aveva problemi di concentrazione, di sbalzi d'umore, e frequentava regolarmente i migliori psicologi senza mai trarne alcun giovamento.
L'unica risposta alle insicurezze di Harry era Louis, così bambino ma così paterno allo stesso tempo.
Harry si tatuava per cercare una via d'uscita da quella bugia che era la sua vita.
Si marchiava a vita la pelle con l'inchiostro nero perchè se avesse lasciato le parole nel suo cervello, sarebbe impazzito.
E poi Harry, diciamocelo, era una checca isterica e infantile, di quelle che ti se facevano un brutto sogno ti svegliavano alle tre di notte per raccontartelo, di quelle che se bruciavano la torta nel forno si mettevano ad urlare e a camminare per tutta la casa con i bigodini ancora in testa e le mani perennemente in movimento, di quelle che se gli mancavi prendevano un aereo a notte fonda solo per baciarti e dormire abbracciato a te.
E questo Louis lo sapeva, lo amava.
Louis aveva anche lui le sue stravaganze, ma in privato doveva dimenticarle per compensare quelle di Harry.
Harry e Louis erano così simili, ma erano anche due opposti.
E una divinità pazza sembrava aver scritto l'anima di Harry per trovare pace solo intrecciata a quella di Louis e viceversa.
E Louis era sicuro che si sarebbero amati anche se fossero stati uno bianco e uno nero, uno femmina e l'altro maschio,
entrambe donne, uno alto e l'altro basso, uno orientale e l'altro europeo, anche se fossero vissuti nel Medioevo o nella Preistoria, anche se Harry fosse stato una prostituta e Louis un ricco signore sposato, perchè il loro amore andava oltre ogni gabbia corporea o cronologica.
Il loro amore era fatto di loro, dei loro difetti, delle loro esperienze, dei loro sentimenti, del loro modo di essere, e nessuno avrebbe mai potuto spezzarlo.
Così Harry si lasciò guidare ad occhi chiusi fino a casa, e quando disse a Louis che non gli andava di fare l'amore,
Louis sorrise, lo spogliò e lo mise a letto, avvolgendolo nel piumone morbido.
Poi si tolse i vestiti a sua volta, infilandosi accanto al ragazzo, e gli baciò la testa.
'Noi facciamo l'amore anche se ci teniamo la mano, o se ci abbracciamo. Noi siamo l'amore.'
Harry sorrise, perchè Louis si concedeva il lusso di essere così profondo solo quando lo vedeva disperato.
Una lacrima si affacciò all'angolo del suo occhio, mentre tentava inutilmente di nascondersi nel petto di Louis,
e parlò con voce tremante.
'Lou.. Louis, pensi che un giormo potremo fare vedere alla gente quanto ci amiamo?'
'Che ti importa della gente, amore?'
'Se voglio prenderti la mano o baciarti non posso. Liam con Danielle può. Perchè loro si e noi no?'
'Perchè la gente è stupida e cattiva, Harry. Vedrai, arriverà un giorno in cui potremo fare quello che vogliamo
alla luce del sole.'
'Anche sposarci?'
'Anche sposarci.'
'E tu mi sposerai?'
'Certo, se me lo permetterai.
Ti metterai quel maglione beige da lesbica che tanto ti piace, oppure potrai venire tutto nudo, sono sicuro che sarai bellissimo comunque.
E poi avremo dei bambini, e i nomi li deciderai tu.'

Harry sorrise ancora, perchè aveva sempre avuto una fissa con i nomi dei bambini.
'Saranno belli?'
'Bellissimi, con le fossette e i ricci come te. Li vorranno tutti, ragazzi e ragazze. E loro potranno scegliere chi amare in libertà, pubblicamente, come noi non abbiamo potuto fare.'
'Me lo prometti?'
'No. Te lo giuro. Ora dormi, amore, vuoi? Domattina abbiamo il colloquio per prendere appuntamento con Ellen, ed è importante!'

Ma Harry non lo sentiva, perchè era già scivolato fra le braccia di Louis, il suo Morfeo personale.











Angolo autrice.

Ok. Lo so che è assurda e troppo psicologica. Ma, bando alle ciance, CHIARA IS BACK. e con una nuova os larry! :3

La psicologia mi ha sempre attratto. Il carattere e il comportamento della gente, passavo ore e ore a studiarli.

Cercavo di capire questo strano meccanismo che è la mente umana.

E poi mi è venuto in mente di scrivervi com'è Harry secondo me.

Non so se vi piacerà, se è troppo... astratta, spero che la gradirete perchè a me è piaciuto scriverla.

Sono le tre di notte, ma Chiara è una rebel e invece di dormire pubblica one-shot, hip hip hurrah!(?)

Boh, spero vi piaccia.



Ah, e grazie per tutte le recensioni alle altre os, asdfghjkloveyou.







Chiara.
  
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