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Autore: cheerlygal    12/09/2012    1 recensioni
Per la WIB Challenge. Quando Squall chiese a Rinoa perché guardava le stelle, lei iniziò a raccontare una storia sul proprietario di un bar e un angelo. Il loro amore proibito continuò a toccare il cuore di molte generazioni a venire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice: per la challenge Where I Belong. Questa storia è stata ispirata dal fatto che era il compleanno di Squall E il San Valentino cinese! Come dice Rinoa, è un evento che capita una volta nella vita. Per chi non è familiare con il calendario lunare, oggi (la data di pubblicazione, ndt) è il settimo giorno del settimo mese lunare del calendario cinese. Capita sempre in una data diversa.
Ho cambiato molto della versione reale per adattarla al mondo di FF8. Il titolo reale del mito è Il Bovaro e La Tessitrice. Quindi, per chi conosce la storia vera, per favore non uccidetemi per averla modificata :P
Vi ho avvertiti, però. Cerco di eliminare il più possibile ogni errore. Quando Rinoa racconta la storia a Squall, in realtà usa i nomi "barista" e "angelo" invece che Squall e Rinoa. L'ho scritta in due ore, quindi spero che sia decente. Ammetto che ho tagliato un po' nella caratterizzazione nel mito che Rinoa racconta. Forse entrerò più nel dettaglio in futuro.
Ora vorrei condividere queste date speciali con tutti voi, e che tutti gli amanti si riuniscano oggi. Buon San Valentino Cinese a tutti!

Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

A CENTRA VALENTINE'S DAY
scritta da cheerlygal, tradotta da Alessia Heartilly

Erano quasi le undici di sera del ventitré agosto quando Squall trovò Rinoa sul balcone del loro appartamento. Poco dopo la fine della festa di compleanno per lui (anche se si chiedeva se la festa fosse più per lui o per loro, dato che i suoi amici sembravano godersela più di lui), trovò Rinoa che continuava a guardare il cielo notturno, e non poté evitare di sentirsi incuriosito da ciò che stava facendo, quindi decise di andare fuori sul balcone a chiederglielo.

"Rinoa, che ci fai qui?" chiese Squall abbracciando sua moglie da dietro.

Chiudendo gli occhi e appoggiandosi a suo marito, lei rispose, "cerco due stelle che si dice siano legate l'una all'altra in questo periodo dell'anno." Guardando il cielo notturno, Rinoa spalancò la bocca per la sorpresa, e fece cenno a suo marito di guardare.

In effetti, due stelle, all'apparenza legate da una linea di stelle più piccole, era apparsa nel cielo. Persino Squall stesso si meravigliò di quella vista. "Che cos'era?" si chiese, e quando guardò sua moglie, lei gli diede un bacio sulla guancia.

Squall sollevò un sopracciglio e ridacchiò divertito, e disse, "sono sicuro che San Valentino sia già passato, Rinoa. Sei sicura di non aver bevuto troppo e aver confuso le date?"

Rinoa scosse la testa e ridacchiò per tutta risposta. "No, Squall. Oggi è davvero San Valentino. Non il solito San Valentino del quattordici febbraio. Piuttosto, questo giorno ricorre il settimo giorno del settimo mese lunare dell'antica cultura di Centra. In altre parole, oggi è l'antico San Valentino di Centra. E bada bene, penso che capiti una volta nel giro di qualche decennio che il tuo compleanno cada in questo giorno." Rinoa gli fece l'occhiolino dopo la sua spiegazione.

Quando lui la guardò incuriosito, Rinoa seppe che lui si aspettava altre spiegazioni. Sembrava che l'antica storia di Centra non fosse esattamente un punto forte di Squall.

"Nell'antica Centra usavano un calendario diverso dal nostro. Dividevano semplicemente i mesi in trenta giorni con ogni quindici disposto per essere la luna nuova. Ed è davvero accurato! Va bene, non parliamone."

Voltandosi per guardare suo marito, chiese, "vorresti sentire la storia dietro il formarsi delle due stelle che hai visto prima?"

Scrollando le spalle, Squall disse, "perché no, e poi sono curioso. Cercherò di vedere se posso avere una spiegazione scientifica..." Squall si interruppe mentre sua moglie alzava gli occhi al cielo. Tipico di Squall, sempre a cercare di usare la logica per spiegare le cose inspiegabili del mondo.

"Va bene, eccola. Leggevo qualcosa sui miti e le leggende dell'antica Centra quando mi sono imbattuta in questa storia..."

*~*~*~*~*

"Squall, potresti per favore trovare una moglie che ti aiuti? Presto sarai vecchio e solo e morirai da solo in questo pub senza che nessuno lo sappia!" esclamò Ellione mentre guardava suo fratello minore che puliva un bicchiere prima di rimetterlo sulla mensola.

Ellione era tornata in città con suo marito per far visita a Squall. Dopo la morte dei loro genitori, Squall aveva ereditato il pub e continuato a lavorare. Ad ogni modo, il suo sforzo di mantenere il pub dei suoi genitori significava che aveva poco tempo per cercare qualcuno, o così diceva sua sorella. Detto sinceramente, lui non era interessato, punto.

"Non preoccuparti, sorellina. Chiamerò i tuoi nipoti quando morirò. Per adesso, non c'è nessuno di speciale, quindi smettila di seccarmi su questa cosa. Voglio qualcuno che sia disposto a occuparsi del pub e lavorare duro, non come quelle ragazze che si aspettano di non fare niente solo perché hanno sposato il padrone di un bar."

Ellione sospirò. Sembrava che non ci fosse nessuna che potesse adattarsi alle richieste di suo fratello.

"Ma Squall, la tua persona speciale non cadrà dal cielo. Devi cercarla attivamente."

Squall scrollò le spalle e tornò al lavoro, ed Ellione sospirò sconfitta. Non era riuscita a far ragionare suo fratello... per l'ennesima volta.

E non aveva idea di quanto avesse ragione, quando aveva detto che quella persona speciale sarebbe letteralmente caduta dal cielo...

Quando Ellione tornò a casa con suo marito, ricordò a Squall ancora una volta di cercare qualcuno, prima di partire di notte. Squall non poté evitare di scuotere la testa. Sembrava che sua sorella non avrebbe mai smesso di parlarne finché fosse rimasto single.

Mentre tornava al pub, sentì all'improvviso un suono fortissimo, come se qualcuno fosse caduto dall'alto. Correndo alla fonte del rumore, fu stupito di trovare una ragazza dai capelli neri e riflessi color caramello, vestita di blu, stesa per terra.

Lentamente, la ragazza si tirò su e si pulì la polvere dai vestiti, e guardò Squall con i suoi grandi occhi castani prima di presentarsi. "Ciao! Mi chiamo Rinoa, sono un angelo, e questo cane è la mia compagna Angelo!" E il cane abbaiò. Porgendo la mano a Squall, continuò, "piacere di conoscerti!"

*~*~*~*~*

E prima che potesse stringere la mano di Squall, lei lo scoprì steso per terra.

Dev'essere un sogno, concluse Squall aprendo lentamente gli occhi. Ricordava di star tornando dall'aver accompagnato sua sorella, e di aver sentito un forte rumore. Di certo, non aveva visto una ragazza e il suo cane che dicevano di essere angeli. Doveva avere le allucinazioni.

"Stai bene?" Squall sobbalzò letteralmente, e fissò la ragazza. Era reale! E decisamente non aveva le allucinazioni.

Ridacchiando per la risposta del ragazzo, lei disse, "non preoccuparti. Sono qui per una cosiddetta vacanza concessami da Hyne per imparare più cose sugli umani. Vedi," disse indicando i fiori intorno a sé, che in teoria non c'erano minuti prima, "sono l'angelo della natura. Il mio potere è dare vita alla flora e alla fauna del mondo! Allora, mi darai un posto in cui stare mentre rimango qui?"

Squall continuò a fissarla come se avesse due teste. I fiori erano reali, almeno? All'improvviso, gli apparve un fiore in mano, come se lei stesse cercando di dimostrargli che era vera.

Forse era pazzo a crederle davvero, ma per una volta Squall disse a una ragazza, "va bene, tu e il tuo cane potete stare da me mentre impari quello che vuoi." E Rinoa non poté evitare di strillare di gioia per l'umano gentile che aveva incontrato.

*~*~*~*~*

Quando lei entrò in casa sua, lui dovette letteralmente impedirle di provare la prima cosa da bere che aveva visto, che in realtà era un alcolico. Stabilì regole ferree per lei, che erano non dire agli altri chi fosse davvero e non mostrare il suo potere. Avrebbe spaventato la gente, rifletté lui, e Rinoa gli chiese perché. Lui le disse semplicemente che o seguiva le regole, o lei e il suo cane dovevano trovare un altro posto in cui stare.

Sapendo in che situazione si trovava e fidandosi dell'uomo davanti a lei, Rinoa annuì, e presto Squall le mostrò dove sarebbe stata.

Presto le settimane divennero mesi, ed era ormai un anno dall' 'atterraggio' di Rinoa. In quell'anno, Rinoa aveva imparato molto sui comportamenti umani e sulla loro cultura. E cosa più importante, si trovò a imparare l'unica cosa che segretamente voleva imparare, ed era l'amore. Rinoa sentiva di averlo trovato nello stoico Squall. Poteva sembrare indifferente, ma in realtà era piuttosto protettivo nei suoi confronti, anche se lei non gli aveva mai detto la verità sul perché fosse tra gli umani.

In quell'anno, Squall non poté evitare di essere intrigato da quel cosiddetto angelo che aveva incontrato. Certo, aveva dovuto mentire ai suoi vicini ficcanaso, dicendo che Rinoa veniva da fuori città ed era un'amica di sua sorella che cercava un posto in cui stare. Squall osservò che Rinoa sembrava accontentarsi facilmente, e la sua curiosità era infinita, come quella di una bimba di cinque anni. Con il cane che la seguiva continuamente, si era guadagnata in fretta una schiera di ammiratori, soprattutto i più anziani, per il suo essere rispettosa e il comportamento da ragazzina. Per non parlare del fatto che aiutava molto il suo portare più clienti per lui, per quegli unici fiori che 'coltivava' da sola, ed era una giardiniera abbastanza efficiente.

*~*~*~*~*

"Quando tornerai indietro, Rinoa?" chiese un giorno Squall, mentre chiudeva il pub. Rinoa lo guardò strascicando i piedi, e disse, "beh, Squall. Vedi, non ero in vacanza. Sono scappata da Hyne quando si è rifiutato di lasciarmi scendere a sperimentare la vita umana."

Guardandolo, continuò, "quindi non sono sicura di quando Hyne si accorgerà che sono sparita. Ma comunque penso di aver trovato quello che volevo imparare."

Si fermò un momento e aggiunse poi, "ed è l'amore." E si diresse in fretta alla sua stanza.

Fissandola sorpreso mentre lei spariva, Squall sentì un mal di testa in arrivo. Scappare da Hyne! Cosa sarebbe successo se Hyne stesso fosse sceso a cercarla? Sarebbe stato in grado di proteggerla? Un attimo... proteggerla? Squall seppe di essere nei guai. Non appena Rinoa era entrata nella sua vita, non aveva potuto evitare di essere attratto. Espansiva e sincera, lo aveva aperto più di quanto avessero potuto fare gli altri. E se ricordava bene, le solite favole della buonanotte che aveva sentito dai genitori in passato gli dicevano come Hyne in realtà vietasse a tutti i suoi angeli di innamorarsi. Per paura che uno dei suoi angeli impazzisse se il loro amato fosse morto.

E lei aveva parlato di amore, quando lo aveva guardato? Da quel momento Squall seppe che avrebbe fatto di tutto per tenerla al sicuro.

*~*~*~*~*

Sin da quella piccola confessione di Rinoa quella notte, lei e Squall sembrarono più vicini di prima. Squall era determinato a tenerla al sicuro da chiunque. E alla fine, in una notte di luna piena, Squall chiese a Rinoa, "ti piacerebbe... stare con me?"

"Beh, sto con te adesso," rispose Rinoa confusa.

"Lo so, voglio dire, ti piacerebbe..." Frustrato, Squall se ne andò.

Rinoa lo raggiunse in fretta e disse, "sai, volevo avere una famiglia. E tipo vorrei che fossi tu il padre di quella famiglia." E a quella frase Squall si voltò e abbracciò Rinoa, e per la prima volta le cose erano a posto, non importava se Hyne fosse sceso in quel momento a cercare Rinoa. Avrebbero trovato il modo di stare insieme.

*~*~*~*~*

Era passato un altro anno da quando Squall e Rinoa aveva deciso di sposarsi. Guardando i suoi gemelli appena nati, lei non poté evitare di sentire di essere l'angelo più fortunato di Hyne. Avere una famiglia sua e provare l'amore. Non solo, aveva anche una cognata, un termine che aveva conosciuto solo dopo aver sposato Squall, una cognata che la adorava e la ringraziava per aver reso 'normale' suo fratello. Mentre ci pensava, sentì un suono terrificante e familiare.

"RINOA!" tuonò una voce dall'alto, e Rinoa era terrorizzata. Squall si fiondò al suo fianco quando sentì quella voce, e si rese conto, con il più totale orrore, che Hyne stesso era sceso a cercarla.

Rinoa era la preferita di Hyne, ed era rimasto sgomento quando aveva scoperto la sua intenzione di cercare di sapere di più sugli umani. Sapeva che le si sarebbe spezzato il cuore e avrebbe potuto impazzire se fosse morto l'umano che amava. E se un angelo impazziva, Hyne non aveva altra scelta che distruggere l'anima stessa dell'angelo, per evitare la distruzione del mondo tramite il potere che veniva donato agli angeli alla loro creazione.

Quando Rinoa aveva partorito, aveva inconsciamente emesso l'energia che aveva permesso a Hyne di trovarla facilmente, dopo aver scoperto che lei era scappata dalla sua prigione.

Quando Hyne scese e scoprì che Rinoa gli aveva apertamente disobbedito, e aveva persino una famiglia con il mortale, fu più che infuriato, ma soprattutto era deluso.

"VIENI CON ME!" tuonò, e quando Squall stava per fermarlo, Rinoa sembrò sparire nel nulla.

"Cos'è successo? E dov'è Rinoa?"

Incapace di rispondere a sua sorella per l'improvvisa perdita di sua moglie e il senso di colpa per non averla saputa proteggere, le disse semplicemente, "occupati dei gemelli, io la riporterò indietro." E detto questo Squall se ne andò, lasciando Ellione con i suoi figli appena nati.

*~*~*~*~*

In paradiso, Hyne guardò Rinoa che piangeva e lo implorava di lasciarla andare a riunirsi con la sua famiglia. Scosse fermamente la testa e disse, "dovresti saperlo, Rinoa. Darti una possibilità è come fare agli altri angeli la possibilità di ribellarsi come te! È per il tuo bene! Non preoccuparti, presto dimenticherai e semmai mi assicurerò di controllare in particolar modo i tuoi figli e tuo marito."

E con questo se ne andò.

Nel frattempo, Squall correva. Non aveva alcuna idea di come riprendersi sua moglie. Camminando nel campo fiorito che sua moglie aveva creato non molto tempo prima, sentì dire all'improvviso, "dai, troviamo la mia padrone. Ti darò un passaggio." Era Angelo.

"PARLI?!" esclamò Squall quando Angelo si sedette accanto a lui.

"Penso che ti stia dimenticando che sono scesa dal paradiso con lei. E so che parlare agli umani vi farebbe spaventare."

"Lo fai già..." borbottò Squall, e prima che se ne rendesse conto, Angelo se lo spinse sulla schiena, e presto Squall si trovò in cielo.

*~*~*~*~*

"Rinoa," gridò Squall quando la vide piangere su una pietra. Spaventata e sorpresa dalla voce, Rinoa alzò lo sguardo e corse veloce da suo marito per abbracciarlo.

Pochi secondi dopo, Squall e Rinoa sentirono una forza che passava tra loro e li costringeva a dividersi. Tra loro c'era un fiume di stelle.

"UMANO! TI È PROIBITO ENTRARE QUI! SEI FORTUNATO CHE NON TI PUNIRÒ PER AVER FUORVIATO IL MIO ANGELO! ORA VATTENE CON ANGELO, O MUORI PROVANDO AD ANDARE DA LEI!"

"Perché vuoi separarci! Non predichi l'amore a tutti noi?" ribatté Squall. Non poteva credere che l'onnipotente Hyne volesse davvero fermarli!

"È LA COSA MIGLIORE PER ENTRAMBI! TU SEI MORTALE, E MORIRAI DI VECCHIAIA. RINOA POTREBBE IMPAZZIRE E IO DOVREI DISTRUGGERE LA SUA ANIMA."

Sfidando Hyne e ciò che aveva detto, Squall fece un passo esitante verso il fiume di stelle.

"No Squall! Cadrai e morirai! Torna indietro ora con Angelo e occupati dei nostri figli!" lo pregò Rinoa.

"So che è egoista, ma Ellione può occuparsi di loro. Che cos'è la vita senza di te. Mi hai dato significato, quando pensavo che la mia vita sarebbe stata vuota. Mi hai fatto apprezzare la vita intorno a me ogni volta che creavi un fiore con il tuo sorriso." E detto questo, Squall fece un altro passo, e quando Rinoa fu sul punto di urlare, migliaia di colibrì volarono tra loro e formarono un ponte. Sorpresa ma felice, Rinoa corse tra le braccia di Squall, che era scioccato a sua volta.

"SEMBRA CHE LA VOSTRA DEVOZIONE L'UNO PER L'ALTRA ABBIA COMMOSSO I COLIBRÌ FINO A FORMARE UN PONTE TRA VOI. MOLTO BENE. IN QUESTO STESSO GIORNO, IL SETTIMO GIORNO DEL SETTIMO MESE LUNARE... POTRETE RIUNIRVI CON LA VOSTRA FAMIGLIA UNA VOLTA L'ANNO."

*~*~*~*~*

"E così, il barista incontrava sua moglie in cielo una volta l'anno con i suoi figli, con l'aiuto del cane e dei colibrì. Quando i figli crebbero ed ebbero la loro famiglia, rimase il barista ad andare da sua moglie ogni anno. Poi si indebolì sempre di più, e morì infine tra le braccia di lei nel giorno del loro incontro. Il suo spirito abbandonò il corpo, e vista la sua devozione, Hyne lasciò che il suo spirito restasse in cielo, ma potevano raggiungersi solo il settimo giorno del settimo mese lunare con l'aiuto dei colibrì. La loro storia è stata raccontata dai loro discendenti, che decisero di onorarne la memoria in questo giorno speciale."

*~*~*~*~*

"Quindi la storia è questa? Mi sembra un po' tirata, però," disse Squall.

Resistendo alla tentazione di alzare gli occhi al cielo ancora una volta, Rinoa disse, "Squall, è un mito. Deve sembrare tirato. Ma comunque..." Rinoa si fermò.

"Ma...?"

"Arriveresti a questo per me? Sfideresti persino Hyne e affronteresti la morte per essere con me?"

"Sono uscito nello spazio per te, se ti ricordi. E per quanto riguarda l'abbracciarti una sola volta l'anno, penso di non essere come il barista, però. Io voglio abbracciarti per sempre."

E detto questo, Squall baciò appassionatamente Rinoa. Nel cielo, le due stelle scintillarono, come se fossero felici che il vero amore fosse ancora vivo, anche dopo generazioni.

   
 
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