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Autore: eleanor89    29/03/2007    14 recensioni
Ino comincia a riflettere sui sentimenti che la legavano a Sasuke e Sakura, e su ciò che sente per Shikamaru.
La normale vita a Konoha non è mai stata così difficile per lei, peggio ancora se viene loro affidata una missione che li porterà a doversi confrontare con nemici inaspettati, compresa la mente di Ino stessa.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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fine

fine. non ci credo che ho finito un'altra fic... e mi sto pure riprendendo con la scuola... certo oggi ho passato la mattinata a scrivere una nuova fic mentre spiegavano, quindi credo che non migliorerò certo di botto, però... ma bando alle ciance che non vi interessano e prego leggete!!! se ho incasinato troppo le cose le spiegherò meglio alla fine. oddio come premessa non è il massimo eh? beh voi leggete, non fate caso a me!!!





Si svegliò di soprassalto, senza ricordare come era arrivata sul suo letto. Era già mattina.

Come sempre la sveglia non aveva ancora suonato. Si svegliava sempre prima che lo facesse.

Sorrise tra se e se, prima di alzarsi e scegliere che vestiti indossare. Si sentì un pò indolenzita, il ricordo della battaglia ormai conclusa le era rimasto impresso nelle ossa.

Scese di sotto vestita di tutto punto, ed incontrando la madre.

-Tesoro, che hai?-

-credo di aver fatto un incubo!- le rispose nervosa.

-capita... ah tuo padre ci ha scritto di nuovo... ah, ha saputo dell'attacco a Konoha, e mi chiede di te.-

-digli che sto benissimo no? alla fine è andato tutto alla grande! poche vittime e via! certo magari ho quasi perso il controllo ad un certo punto, ma per fortuna c'era Shiky a bloccarmi!!!-

-per fortuna...- sospirò la madre.

-e scrivigli: QUINDI KONOHA è SALVA SOPRATTUTTO GRAZIE AD INO!-

la madre si mise le mani sui fianchi. Ino scese l'ultimo scalino con un balzo e la salutò con un bacio sulla guancia.

-ho detto soprattutto, non solo.-

-si si...-

-INO!-

Si voltò verso la porta che separava la casa dal negozio di fiori. Le era sembrata la voce di Shikamaru.

-INO TI SCONGIURO RISPONDI!-

Ino si precipitò divertita nel negozio, e sentì anche la voce di Naruto rimbrottare l'amico.

-datti una calmata Shikamaru.-

Vide dall'ampia vetrata Shikamaru appoggiato al muro davanti, e lo raggiunse.

-come sei drammatico!- lo prese in giro lei abbracciandolo.

-se non faccio così non esci mai...- le rispose con tono dolce, chinandosi per baciarla.

-allora? andiamo ad allenarci?-

-pensavo ad una passeggiata piuttosto...- propose lui, ed Ino accettò con gioia.

-ti sei tagliata?- le chiese improvvisamente. Ino abbassò lo sguardo, e vide che proprio in corrispondenza del proprio cuore nella maglietta era apparsa una macchia rossa.

-no, è colore.- rispose con sicurezza.

La giornata trascorse così veloce che quasi non se ne accorse, e si ritrovò ben presto a doverlo salutare.

Dopo avergli dato un ultimo bacio era entrata a casa, e aveva incontrato Shizune che comprava dei fiori dalla madre.

-Bei fiori! mamma io vado a dormire, sono a pezzi!-

-a domani tesoro!-

-resisti Ino-chan.- le rispose Shizune.

Ino non capì di cosa stesse parlando, ma sorrise comunque. C'era qualcosa di strano nella voce di Shizune. Pensandoci anche le voci di Shikamaru e Naruto le erano sembrate strane quella mattina. Era come se fossero più alte del dovuto. Le altre a confronto sembravano quasi... finte?

Aprì la porta del negozio Sakura, ed Ino tornò indietro.

-mamma sbrigo io...-

-allora, come va con tuo marito?- le chiese l'amica sorridente.

-smettila!!-

-che carina! sei così timida Ino...-

-SAKURA!-

-comunque sono quì per prendere dei fiori a mia madre, è il suo compleanno... mi dai una mano?-

Ino le sorrise a sua volta. Era strano, ma erano tornate amiche come un tempo. Sentiva che il legame che le aveva unite si era rafforzato intorno a loro.

Salì di sopra, dopo aver scelto dei fiori adeguati per Sakura ed essere stata presa in giro ancora un pò, e decise di mettersi a studiare qualcosa; così aprì un libro di medicina e si sedette davanti alla scrivania.

Si sentì osservata. Improvvisamente era a disagio, e si mosse sulla sedia tentando di trovare una posizione comoda.

Qualcosa la stava guardando.

Una paura irrazionale l'avvolse, e non ebbe il coraggio di voltarsi.

"perchè...?" riuscì soltanto a pensare.

Era la stessa paura che a volte si ha da bambini, paura di guardare sotto il letto. Paura di aprire l'armadio buio.

"non devo pensare queste cose stupide, sono quasi un'adulta ormai... però... non ho il coraggio di voltarmi..."

Quella sensazione, che a volte prende le persone... Ino cercava di darle un nome, cercava di concentrarsi in questo per far sparire la paura.

Era quella sensazione che a volte si provava... magari qualcuno leggeva proprio come lei in quel momento, e si estraniava da tutto. Ma quando il mondo reale riappariva, allora poteva sentire una presenza, vera o meno, alle sue spalle. Che ci fosse un letto, un armadio, o anche un muro, poteva sentirla.

Poteva sentirla ansimare.

Poteva sentire qualcosa spostarsi

Mani.

e che la voleva raggiungere.

Poteva ignorla certo. E forse sarebbe scomparsa.

Ma se fosse stata vera?

Se quel qualcosa

le sue mani

l'avessero raggiunta? e tirata indietro?

"ora basta, Ino! girati e falla finita! E se necessario guarderai anche sotto il letto o nel'armadio!" si disse, voltandosi di scatto.

Si trovò faccia a faccia con qualcosa di nero. Dapprima non capì.

Poi il nero aprì gli occhi, e si rivelò essere un viso.

Un viso nero, con lo scheletro ben in vista.

[lo conosco.]

non lo conosceva.

[Hidan]

Quegli occhi così incredibilmente pieni d'odio venati di rosso si spostarono verso l'alto e poi verso il basso, per poi fissarsi nei suoi occhi.

Ino urlò con quanto fiato aveva in gola.

Si svegliò di soprassalto, senza ricordare come era arrivata sul suo letto. Era già mattina.

Come sempre la sveglia non aveva ancora suonato.

Scese di sotto ancora agitata, sorprendendo la madre.

-Tesoro, che hai?-

-credo di aver fatto un incubo!- le rispose nervosa.

-capita.- disse semplicemente.

-si lo so. io esco.-

Ino si diresse a tutta velocità al centro di Konoha. Era cominciata la festa per l'anniversario della nascita del primo hokage.

Quasi andò a sbattere contro Shikamaru.

-ehi quanta fretta! mh? tutto bene?-

-... mi sono svegliata male... ci facciamo un giro?-

Shikamaru annuì, e le sembrò un pò preoccupato.

Cominciarono a passeggiare per le strade di Konoha, che si stavano riempiendo di gente, i preparativi erano quasi ultimati.

Ino cominciò a guardarsi attorno per rilassarsi.

Scorse Hinata parlare con Lee e Choji. Strano, non sapeva fossero amici.

-e mio padre sta di nuovo bene...- stava dicendo Choji.

Choza-san era stato male? Si sentì a disagio.

-e meno male!!!- urlò loro Naruto, passando davanti a loro, e facendo l'occhiolino a Shikamaru.

-idiota...- commentò Shikamaru in imbarazzo.

Ino sorrise e guardò alla sua sinistra, c'era una gran folla ormai.

Sentì due voci, che fecero apparire tutte le altre false, come era accaduto il giorno prima.

-qualcosa deve averla scioccata profondamente...-

-è in stato catatonico, probabilmente stava male prima d'ora.-

Riconobbe due ninja medici che avevano lavorato in passato con Sakura.

"di chi parleranno?" pensò preoccupata.

-volete provare a tirare?-

Ino si voltò, e guardò l'uomo che avevano parlato. Si trovavano davanti ad uno stand di tiro al bersaglio. Dietro potè scorgere i premi.

-si... vorrei quel pupazzo...- disse, indicando un coniglietto azzurro.

-provo io.- disse subito Shikamaru.

Ino cominciò a sentirsi a disagio. Non sapeva se fosse un malessere fisico o mentale, ma si sentiva sulle spine.

-sei agitata, Ino?-

-Asuma-sensei... si, oggi sono nervosa...- lo salutò Ino.

-tranquilla...- le disse Kurenai, arrivando dalle spalle del loro maestro.

-oh, Kurenai-san!- Ino sorrise, Shikamaru mugugnò, concentrato sui suoi bersagli.

-Ino... ricordati che Asuma credeva molto in te... -

Ino la guardò. "e adesso perchè parla al passato?"

Asuma continuò a sorridere, come se non avesse sentito.

Ino si sentiva sempre più a disagio. Di nuovo quel tono più alto. Perchè tutti gli altri le sembravano irreali?

"forse vuole dirmi qualcosa perchè non sono una jonin?"

-mi darò da fare... e che mi dice del piccolo?- chiese poi cercando di sorridere, ed appoggiandole una mano sul ventre.

-non deluderlo... puoi farcela... riprenditi... lo sai, Shikamaru dice sempre che sarà una guida per questo bambino che nascerà... ma se fosse una bambina, chi meglio di te potrebbe insegnarle la dura arte di essere donna?-

-MA NATURALMENTE!!!- esclamò, battendosi una mano sul petto.

Si accorse che la macchia rossa era cresciuta, e andava sporcandole le mani.

Gli altri non la guardavano, erano tutti fissati su Shikamaru. Ed il ragazzo era concentrato sul gioco.

Si allontanò velocemente da loro, fino ad arrivare ad una giostra, dove delle grandi tazze piene di bambini roteavano allegramente.

-Ino.-

Si guardò attorno, ma non vide nessuno.

Quella voce era familiare...

Un senso di perdita le affondò nel cuore, e cominciò a correre. Non voleva farsi raggiungere, da chiunque fosse.

Si fermò.

Aveva visto il proprio riflesso su di uno specchio.

Tornò indietro, e vide tante piccole goccie di sangue sul suo viso.

Poi sotto la sua pelle lo scheletro si illuiminò diventando quasi fosforescente, ed arrivò in superficie, mentre la pelle diventava nera.

Fissò orripilata la sua immagine allo specchio, prima di cominciare ad urlare ancora.

Si svegliò di soprassalto, senza ricordare come era arrivata sul suo letto. Era già mattina.

Come sempre la sveglia non aveva ancora suonato.

L'unica differenza rispetto agli altri giorni fu che non balzò subito giù dal letto.

Fissò l'armadio vicino ad esso, chiedendosi cosa sarebbe successo se avesse aperto di scatto.

"sto impazzendo... è solo un armadio..."

anche la scrivania le dava una strana sensazione.

"credo che... forse... devo aver dimenticato qualcosa... qualcosa di importante..."

Scese di sotto mestamente.

-Tesoro, che hai?-

-credo di aver fatto un incubo!- le rispose nervosa.

-capita.-

"SMETTILA DI RISPONDERE SEMPRE COSì!" pensò, sorprendendosi. Come sarebbe a dire "sempre?"

Si voltò, ed entrò nel negozio.

-Ino.-

Suo padre, in piedi in mezzo ai fiori.

-papà, sei tornato dalla missione!-

-si.-

le sembrava triste.

-Ino non c'è molto tempo, ascoltami... tutto questo non è reale...-

-che stai dicendo?- chiese quasi ridendo.

-Ricordi dell'attacco da parte di Kiri e Kusa?-

-naturalmente! è andata bene, no?-

Inoichi esitò.

-piccola... tu...-

-ho perso un pò il controllo, vero?-

-Un pò. Si.-

-per fortuna che Shikamaru era la, e mi ha fermata subito!-

-No, Ino.- le rispose con decisione.

-cosa no?

-Ino tu... stai sfuggendo da una realtà che non ti piace... hai avuto una sorta di crollo nervoso, e hai combattuto... insomma in modo un pò selvaggio. Dopodichè sei caduta in stato catatonico... è stato terribile, non posso nemmeno immaginare quanto... ma non devi avere paura, nessuno ce l'ha con te. Non devi dimenticare che la nostra è una guerra, noi siamo dei killer... -

Ino si era tappata le orecchie, ed il padre aveva chiuso la bocca.

-non capisco di che parli, smettila!-

-ascoltami per favo...-

-devo andare, Asuma-sensei mi aspetta!!- rispose scocciata, superando il padre.

-Che dici? Asuma-sensei è morto.-

-BUGIARDO!!!- urlò istericamente, voltandosi verso il padre con occhi fiammeggianti.

Di nuovo quella terribile sensazione di perdita, che le lacerava il cuore.

Il padre le afferrò le mani con decisione, mantenendo uno sguardo dolce e pieno di compassione. Ino rabbrividì a quello sguardo.

-non puoi scappare dalla vita, non ora. Ci sono tante persone che hanno bisogno di te... questa non è la realtà.-

-chi ha bisogno di me?! nessuno!!! nessuno!!!- urlò lei, con le lacrime agli occhi.

-Sakura è stata rapita. E Shikamaru è andato con altri a recuperarla ma è stato catturato. Ecco perchè non puoi restare.-

"Sakura? Shikamaru?"

-non posso, io... ho fatto un casino!!! guardami!- urlò ancora, scostandosi dal padre.

I vestiti della ragazza, il suo collo, il suo viso, ovunque vi era sangue.

-il sangue si lava via... noi ninja veniamo sempre a patti con...-

-papà! ti hanno detto come ho ucciso... sterminato tutti loro?!!-

Ad Ino era tornato in mente tutto.

-INO NON PUOI RESTARE QUì!!!- urlò improvvisamente il padre facendola sobbalzare. Seguì il suo sguardo.

I fiori erano diventati tutti rossi ed appassiti. Inspiegabilmente tutto il negozio era precipitato nel buoio, e la porta che dava sulla casa aveva cominciato a sbattere, senza che ci fosse vento.

-INO!!!-

La ragazza era bloccata, sapeva chi stava arrivando, ma la paura le impediva di muoversi.

Infine Hidan apparve alla porta, con la sua falce grondante di sangue in mano.

-pa...pà...-

-visto?! vuoi restare bloccata quì per sempre?! ti prego andiamo!!! il capovolgimento spirituale non può durare all'infinito!- il padre ormai la stava pregando

-hai usato il capovolgimento spirituale?- chiese lei, riuscendo finalmente a muoversi, anche se poco. Il padre le tese la mano.

-Andiamo via. Ti scongiuro. Come faremmo io e la mamma senza di te? Chi sfiderebbe Sakura a fare sempre meglio? Chi obbligherebbe Choji a mangiare meno e Shikamaru a lavorare? - le chiese sorridendole, per quanto soffrisse. Non poteva credere che la figlia stesse tanto male da tanto tempo. E che lui non avesse notato nulla.

Ino si voltò un momento verso Hidan, rabbrividendo, per poi avvicinarsi al padre. Si fermò, realizzando ciò che aveva visto di sfuggita. Si voltò ancora.

Non era più buio.

I fiori erano tornati a vivere.

Ed alla porta c'era Asuma.

Che le sorrideva.

Sentì il cuore spezzarsi.

Non poteva andarsene da li.

Perchè lui sarebbe morto di nuovo.

-non posso... papà... non posso lasciarlo...- sentiva lacrime amare scivolarle sul viso, ma non poteva fermarle.

-Ino, lui è solo un tuo ricordo. Non sparirà solo perchè vai via di quì!- la voce del padre era di nuovo disperata.

-sensei...- disse lei, non ascoltando più suo padre.

Poi Asuma parlò.

-Ino...-

Inoichi fremette. Era frutto della mente di sua figlia, ma avrebbe potuto convincerla a restare definitivamente. Lo sapevano entrambi, Ino stava andando in pezzi, e non voleva tornare a fare i conti con la realtà, con le conseguenze di ciò che era accaduto.

-Quei due... che fine hanno fatto, Te ne stai occupando? Ricordi la promessa?-

Inizialmente non capì di che parlava, poi sorrise tra le lacrime.

-Si, la ricordo. Ora ho capito... che devo fare... grazie sensei...-

"ha capito cosa?" pensò Inoichi, ormai spaventato.

-Continuerò ad occuparmene, manterrò la mia promessa... però... però non la vedrò più... questi giorni passati... erano solo una finzione ma... era bello...-

-vienimi a trovare... in sogno. Io ci sono sempre. Ah, se Kurenai sapesse che ho detto qualcosa di romantico finalmente...- Il jonin scoppiò a ridere.

Inoichi cominciò a pensare che forse, per quanto pazzesco potesse sembrare, non era soltanto frutto della fantasia della figlia.

Ino fece qualche passo un pò titubante, e poi arrivò davanti al maestro, che la guardava sereno.

-una cosa... che avrei tanto voluto fare...- cominciò, per poi abbracciarlo. Sentì le braccia di Asuma cingerle la schiena, in un caldo abbraccio.

-oh piccola Ino...- sussurò tenero, facendola piangere ancora.

-mi manca tanto...-

-ma io ci sono... non guardi mai le nuvole con Shikamaru?-

-a volte...-

-beh, alcune di quelle le faccio io, con le mie sigarette!- scherzò lui.

Ino si ritrovò a ridere come non faceva da tanto, asciugandosi le lacrime con i polsi ed ascoltando il maestro fare lo stesso.

-le guarderò meglio.- promise poi annuendo. Guardò il padre.

-andiamo?-

-andiamo.-

due giorni prima

Shikamaru scuoteva Ino, ma la ragazza non sembrava accorgersene. I suoi occhi fissi erano puntati verso il nulla davanti a se, il corpo ricoperto del sangue delle sue vittime era privo di vita.

-INO!-

Ormai era disperato, era appena riuscito a raggiungerla, quando lei si era fermata ed era scivolata seduta a terra. Ignorava il dolore alla gamba ferita, ignorava i richiami degli amici che gli dicevano di far attenzione, ignorava la battaglia che andava scemando intorno a lui.

-INO TI SCONGIURO RISPONDI!- urlò ancora più forte, scuotendola ancora.

-datti una calmata Shikamaru.-

Shikamaru si voltò verso Naruto, che sorrideva indicandogli un punto alla loro sinistra. Stava arrivando l'hokage.

-ora ci pensa Tsunade-baa-chan!- gli disse ancora, inchinandosi anche lui accanto alla kunoichi, -ma Sakura-chan dov'è?-

Shikamaru non rispose, scostando una ciocca dal viso di Ino, che sembrava ancora persa.

-Sakura-san è stata portata via! li ho visti correre con lei in braccio svenuta, ma erano troppo lontani!- strillò Lee poco più avanti.

-che cosa?!!-

-Di Sakura non possiamo occuparci ora, dobbiamo prima mettere in salvo i civili, Naruto, e non sapremmo dove cercare.- li interruppe la hokage.

-ma...-

-niente ma! ora vai a dare una mano ad Iruka, e sgombera la strada mentre i jenin vanno al rifugio. Vedrai che non le accadrà nulla, se non l'hanno uccisa subito avranno qualcosa in mente!- lo sgridò la donna, prima di chinarsi anche lei di fronte ad Ino.

-Ino?- provò a chiamarla, poggiando le mani sulla sua fronte.

-e... tutti questi cadaveri?- chiese Shizune nauseata.

-Ino.- rispose semplicemente Choji.

-portiamola a palazzo. Shikamaru immagino che tu non riesca più a combattere con la gamba in quelle condizioni.- aggiunse con più dolcezza la hokage. Shikamaru sembrava stravolto, avrebbe di certo commesso qualche errore se non si fosse convinto che Ino stava bene.

E così fecero, portarono Ino al palazzo e la fecero sedere sul letto di Tsunade, mentre Shikamaru le restava accanto, curato da Shizune.

Due ninja medici la stavano controllando.

-qualcosa deve averla scioccata profondamente...-

-è in stato catatonico, probabilmente stava male prima d'ora.-

Il ragazzo si sentì in colpa. Ino era sembrata strana anche a lui negli ultimi tempi, eppure non aveva fatto nulla per indagare meglio. Tutti credevano fosse solo la morte di Asuma.

Tutti con le loro frasi: "il tempo aggiusta tutto" e "il dolore si affievolisce".

Ma lui non era tutti.

Qualche ora dopo era passato anche Naruto, per nulla affaticato dalla battaglia.

-ehi Ino-chan... che stai aspettando? Sakura-chan ha bisogno di te!- aveva esclamato allegro. Shikamaru aveva accennato un sorriso, senza sentirlo davvero.

Ino continuava a guardare il nulla.

-Shikamaru, Naruto, sappiamo dove si trova Sakura.-

-BENE! ALLORA ANDIAMO!-

-vengo anch'io.- s'intromise Shikamaru.

Tsunade guardò prima lui e poi Ino. -ne sei sicuro?-

-lei vorrebbe questo se fosse cosciente. Piuttosto Tsunade-sama, pensi a curare Ino.- il tono di Shikamaru involontariamente si era fatto più irriverente del solito, eppure la donna aveva sorriso.

-Ascoltami, andrai da solo con Kiba ed uno ninja medico.-

-UN NINJA MEDICO? MA SCHERZIAMO? NONNA TSUNADE, PERCHè LUI E KIBA ED IO NO?-

-NARUTO NON URLARMI IN FACCIA! DECIDO IO! IL NINJA MEDICO AL CONTRARIO DI TE PUò AIUTARE SAKURA! KIBA è UN OTTIMO INSEGUITORE E SHIKAMARU UN JONIN! TU LI FARESTI SCOPRIRE IN DUE MINUTI!- urlò con furia la donna, afferrando il colletto del biondino. I due si erano scambiati uno sguardo di fuoco.

-Naruto, resta con Ino.- lo pregò Shikamaru. Naruto si voltò verso di lui e vide quanto era preoccupato.

"che stupido, se ci fosse Sakura-chan al suo posto..."

-tranquillo!!- gli rispose, sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi.

E Naruto era davvero rimasto accanto ad Ino, come aveva promesso all'amico. Qualche tempo dopo l'aveva raggiunto anche Choji. Ed infine Lee ed Hinata. Avevano cominciato a chiacchierare, raccontando ad Ino quello che avevano fatto in quei giorni, cercando invano di risvegliarla.

Poi KIba aveva quella notte stessa fatto irruzione nella stanza, quando Hinata stava per essere accompagnata a casa da Neji, e Lee stava a sua volta per andarsene.

-ci hanno scoperto! ho dovuto portare in salvo la ninja, e Shikamaru è rimasto li!- aveva esclamato tutto d'un fiato.

-l'hanno catturato?- aveva subito chiesto Choji.

Naruto notò solo in quel momento che Kiba era malconcio.

-tengono lui e Sakura in ostaggio, vogliono trattare con l'hokage, non sono rimasti in molti, è un'azione da disperati!-

"una delle più pericolose allora..." pensò preoccupato Choji.

-allora Ino, ti decidi?- chiese Naruto spazientito alla ragazza.

-cos'ha Ino?- domandò sorpreso l'Inizuka.

Choji smise di ascoltare. Ripensò al discorso con Shikamaru di quella mattina.

Gli aveva chiesto di non lasciare sola Ino col cuore in mano. E non l'avrebbe fatto.

Costi quello che costi, neppure lui aveva dimenticato che loro facevano parte del gruppo dieci.

-Ino... ricordati che Asuma credeva molto in te... -

La voce dolce di Kurenai cancellò il triste silenzio della stanza.

-non deluderlo... puoi farcela... riprenditi... lo sai, Shikamaru dice sempre che sarà una guida per questo bambino che nascerà... ma se fosse una bambina, chi meglio di te potrebbe insegnarle la dura arte di essere donna?- le chiese poi sorridendo. Ricordava di aver sentito dire una frase del genere alla ragazza, mentre parlava con Shikamaru.

-Kurenai...- la chiamò l'Hokage.

La donna si alzò dal letto, portandosi automaticamente una mano al ventre ora decisamente più rotondo.

Accanto alla hokage c'era Inoichi Yamanaka.

-buonasera Kurenai-san, anzi dovrei dire buona mattina vista l'ora tarda..-

-allora buona mattina, è quì per sua figlia vero?-

-naturalmente, sono appena tornato dalla mia missione e sono stato occupato a respingere l'attacco, perciò ho saputo soltanto ora...- la voce del'uomo si spense quando lo sguardo cadde sulla figlia, che sembrava solo una bambola poggiata sul letto.

-immagino che voglia provare...-

-col capovolgimento spirituale, si. credo sia l'unico modo.-

Shikamaru si diede mille volte dell'imbecille. Erano riusciti ad arrivare a questa casupola di fortuna, grazie all'olfatto di Akamaru.

Erano riusciti ad eludere la sorveglianza, ed il ninja medico aveva restituito in parte le forze a Sakura che giaceva svenuta.

E stava giusto pensando di afferrarla e correre via, perchè le cose sembravano così facili da risultare una trappola.

Infatti.

La prima ad essere colpita era stata proprio la ninja che gli era stata affiancata da Tsunade. L'avrebbero come minimo uccisa, e si era ritrovato ad urlare:

-Kiba, portala via, quì ci penso io! fidati!-

"sarà perchè lei aveva i capelli lunghi biondi... ma non me la sentivo di fregarmene... ed eccomi quì. Ora come minimo mi torturano..."

Era trattenuto al muro da due pesanti catene che gli bloccavano le braccia, ed aveva quasi totalmente esaurito il chakra. Per sua fortuna quando era arrivato i nemici erano pochi, quindi non aveva avuto brutti incontri. Finora almeno.

Si chiese come stava Ino. Si chiese da quanto tempo fosse li. Si chiese perchè continuava a chiedersi cose su cui non avrebbe potuto ottenere risposta.

Chiuse gli occhi. Se non c'era nulla da fare, tanto vale dormire. Sorrise ad occhi chiusi.

"non si sono accorti che abbiamo curato Sakura... quegli sprovveduti avranno una bella sorpresa... è ancora debole ma non abbastanza da non poter fuggire..."

"mmmh... che mal di testa... dove sono?" aprì gli occhi, e la sua visuale non cambiò. Prima vedeva tutto nero, ed anche ora vedeva tutto nero.

Si mise seduta, massaggiandosi la testa ed i corti capelli, cercando di ricordare dov'era e perchè.

"Sakura fa mente locale... che stavo facendo? ah..." ricordò la battaglia, ed anche qualcuno che la portava via, mentre Ino...

Rabbrividì prima di riuscire a completare il pensiero.

Cercò di rimettersi in piedi, ma si accorse di potersi reggere a fatica.

"da quanto tempo sono quì?" si chiese.

Ricadde seduta. Davvero non era in forze.

-e adesso che faccio... c'è nessuno?-

-se evitassi di farti sentire, imbecille...-

-Ino?- chiamò a voce bassa.

Improvvisamente la luce del sole l'accecò.

Ino aveva sollevato delle tapparelle, rese invisibili a lei dal buio della stanza. Ed ora stava entrando dalla finestra.

-per fortuna sei proprio al secondo piano... dov'è Shikamaru?-

-Shikamaru? non lo so... mi sono svegliata ora...-

-allora, Sakura-chan?- chiese Naruto, saltando dentro.

-Naruto, ci sei anche tu...-

-SAKURA-CHAAAN!!-

-ssshhhttt!!!!- cercò di zittirlo Ino. Troppo tardi.

-Avete sentito?- urlò una voce di sotto, e ben presto poterono sentire dei passi salire le scale di corsa.

-Shikamaru...- si angosciò Ino.

-distraiamoli! tu Ino intanto scendi di sotto a cercarlo, e appena lo trovi andiamo subito via di quì!- propose Sakura.

-no, appena vi siete occupati di questi scappate, poi vi raggiungiamo!- gli rispose lei, mentre la porta veniva spalancata.

Senza poter più dire altro si lanciò verso la porta, schivando kunai a destra e sinistra, attraversando una marea di corpi che si riversavano nella stanza, e che data la sua velocità le apparivano come una serie di macchie confuse.

Scendendo le scale atterrò due nemici, facendoli volare di sotto, e con un balzo fu a terra. La stanza era avvolta dalla penombra, nonstante fosse giorno. Quella che era una semplice casa isolata era stata trasformata in una sorta di bunker.

-la solita esibizionista...- disse Shikamaru con tono sconsolato.

-stai bene?- gli chiese subito correndo verso di lui.

-io si. tu piuttosto...-

-starò bene quando sarai libero...- gli rispose, cercando in giro le chiavi delle manette che lo tenevano incatenato al muro.

-se cerchi chiavi le ha uno di loro... e non saprei dirti chi.-

-ottimo.-

-SHANNARO!!!- urlò Sakura di sopra. Seguì un rumore di corpi che cadevano a terra.

I due guardarono verso l'alto.

-più che ottimo. Non lo troveremo più. Allora bisogna cercare qualcosa per spezzarle...- riflettè Ino.

-tu non spezzi proprio nulla!- le urlò un ninja, avventandosi su di lei.

evitò il colpo piegandosi di lato, ed estrasse un kunai per difendersi. I nemici però stavano avanzando.

-Ino va via di quì!-

-e non dire scemenze! non fare l'eroe, non ti si addice!-

-INO! TE LO ORDINO COME JONIN!-

-'FANCULO A TE E AI JONIN!-

-... grazie.-

Con un calcio scaraventò via un avversario che la stava assalendo alle spalle, poi un esplosione li costrinse a cadere a terra, il pavimento vibrava, ed Ino sentì diverse cose cadere a terra.

Poi una fiammata illuminò le scale ed il pavimento accanto a loro, appiccando il fuoco a tende e tavolo. Ben presto la stanza cominciò ad ardere.

-ora MI SONO ROTTA!!!- urlò isterica, stracciando una katana dalla ferraglia che la teneva ancorata al muro.

-Ehi io quella la conosco! ha fatto una strage a Konoha, scappiamo finchè siamo in tempo! è pazza!-urlò uno dei nemici, tirando indietro gli altri.

Ino sobbalzò. Non avrebbe mai superato l'orrore che aveva provato con quella falce in mano, credeva fermamente che non sarebbe più riuscita a combattere nel corpo a corpo. Ma doveva lottare se non altro per Shikamaru che stava ancora incatenato al muro, e la katana era l'unica arma a disposizione.

Ino portò la spada davanti a se, e pregò di reggere fino alla fine.

-RASENGAN!-

Nella stanza piombò il silenzio, fatta eccezione il crepitio del fuoco.

-Naruto... non avrai un pò esagerato?- chiese infine Shikamaru, osservando il foro fin troppo vicino a lui per i suoi gusti.

-BAKA! PER POCO NON CI AMMAZZAVI!- urlò Ino.

-ma ho eliminato i nemici no? Sbrigatevi a salire! dobbiamo andarcene prima che sia troppo tardi!-

-Shikamaru è bloccato!- gli rispose lei

-accidenti! E Sakura ha esaurito del tutto il chakra! ma forse col rasengan posso...-

-se stai suggerendo di usare quella specie di bomba che hai appena lanciato contro quei nemici, provocando un cratere non indifferente, su una catena a tre centimetri dalla mia testa, NO.-

-Shikamaru...-

-NO!!!-

Ino sollevò la spada davanti a Shikamaru, che non ebbe più il tempo di dire nulla. La riabbassò con tutta la forza che poteva contro la catena.

Questa non si spezzò, ma ottenne di graffiarla più o meno profondamente.

"Posso spezzarla. continuando così posso... ma non abbastanza in fretta..."

-Ino se mi decapiti...-

-Naruto, prendi Sakura e scappa. Va a cercare aiuto, che ne so... ma portala via di quì!-

Naruto stava per ribattere, ma si rese conto che non sarebbe servito, ed ubbidì.

La ragazza si spostò al fianco di Shikamaru, ma mentre passava sentì una tavola di legno sotto i suoi piedi abbassarsi appena.

Trappola.

Si guardò attorno e riuscì per puro caso a vedere tre lunghi spiedi puntare alla gola del ragazzo. Quasi volò per pararli, e quando sentì che le trafiggevano la schiena non emise un gemito. Non voleva che Shikamaru se ne accorgesse, si sarebbe preoccupato per qualcosa di cui non avrebbe potuto far nulla.

Ino cominciò a darsi da fare con impegno, usando la katana come una sega per tagliare le catene, ignorando il calore alla schiena.

-sono anche vecchie e arruginite, vedrai che ce la farò!- incoraggiò il ragazzo

-La porta è andata... speriamo che al piano di sopra ci sia una via d'uscita libera...-

-altrimenti finiamo arrosto, si. Non essere così pessimista Shiky!-

-... seccante...-

-non moriremo prima di essere andati alla festa insieme!-

-ma ti sei fissata o cosa?-

-può essere...-

-Ino... prima hai detto che non devo fare l'eroe...-

-e allora?-

-neanche tu devi fare l'eroina per nulla... perciò stammi a sentire, adesso tu prendi e te ne vai di quì. Vai a cercare aiuto...-

Ino continuò a tagliare.

-Mi hai sentito?-

-c'è già Naruto che lo fa.- rispose, ben sapendo che non era quello il punto.

-Non riuscirai a liberarmi in tempo. E anche se ci riuscissi sarebbe tutto bloccato... Le scale sono di legno e stanno cedendo.-

-con la forza dell'amore ce la farò!- esclamò, scoppiando a ridere.

-e dai! dico sul serio! Ino..-

-Ino che? MA LA VUOI PIANTARE?- urlò improvvisamente zittendolo. Era esausta, il calore della stanza non faceva che aumentare il dolore alla schiena, ed era infastidita dalla sensazione di bagnato che le dava la maglietta fradicia di sangue sulla schiena.

-NON MI SONO FATTA UN C... NON MI SONO SFORZATA TANTO PER POI MOLLARTI QUì! IMBECILLE! IDIOTA! PENSI DAVVERO CHE POTREI? SAI BENISSIMO CHE O ESCO CON TE O NON ESCO!-

Shikamaru la guardò con tanto d'occhi.

"Ino... moriresti con me?"

-ma io non voglio che tu lo faccia... la cosa che potrebbe rendermi più felice è saperti viva.-

-non lo sarei.-

-beh se esci...-

-voglio dire: sarei comunque morta con te, dentro. E poi questo è vivere. Stare con te è vivere. Morire quì con te è vivere. Una vita senza di te sarebbe esistere, al massimo sopravvivere. Tu che sei un genio dovresti capire la differenza! Ora io non posso più davvero fare a meno di te... AAAAH!!!! basta! mi sta venendo da piangere, e non sono una mocciosetta come fronte spaziosa io! E poi dobbiamo finirla di portarci sfortuna da soli! Ce la caveremo, ce la caveremo sicuramente! Quindi stai zitto e spera che non ti mozzi un braccio.-

Il ragazzo non sapeva cosa rispondere. Guardò il legno della casa incenerirsi, sentì le scale scricchiolare ed incrinarsi, tutta la zona oltre le scale, compresa la porta che dava verso l'esterno era scomparsa in un inferno di fuoco. Sollevò appena lo sguardo, e vide attraverso un buco che si stava formando nella parete di legno il suo adorato cielo, incorniciato da un rettangolo fiammeggiante.

-... Forse tra poco sarai davvero costretta a tagliarmi le braccia, se davvero non intendi uscire senza di me...- disse dopo diversi minuti.

la risposta fu lo sbattere della catena ormai spezzata contro il legno, mentre il braccio sinistro ancora stretto in una manetta ricadeva giù intorpidito.

-e uno. Tu continua pure a guardare il cielo come stavi facendo. Ogni occasione è buona eh?-

-le nuvole mi fanno compagnia... quando c'è la possibilità che la mia dolce donna mi decapiti o mi mozzi qualcosa...-

-non potrei mai mozzarti nulla... se no come balliamo alla festa?-

-ah meno ma... ehi chi ti ha detto che io ballerò? non ho mai detto che lo farò. Andiamo insieme, certo. Ma io non ballo.-

-si che lo farai.- disse tranquilla.

-si.- si rassegnò lui. Conosceva quell'espressione. L'avrebbe convinto a suon di calci altrimenti. -meglio se guardo le nuvole come dici tu...-

-... le nuvole... lo sai, le nuvole sono in realtà il fumo degli angeli. Ed il maestro è quello che ne fa di più di sicuro.- disse lei, ripensando alla sua "visione"

-ma... è questa da dove l'hai presa?!! - il ragazzo non riuscì più a contenersi, aveva immaginato il suo adorato maestro vestito come un angioletto dalla classica tonaca bianca ed aureola dorata, che fumava come un turco. E ora non riusciva a smettere di ridere.

"persino Asuma-sensei ne riderebbe..." riuscì soltanto a pensare, ormai sopraffatto dalle risa incontrollate. Anche Ino rideva, finchè un gradino della scala non si spezzò e cadde rumorosamente a terra. Shikamaru allora tentò di darsi un contegno vista la gravità della situazione.

-oh merda!- esclamò Ino, prima di rimettersi al lavoro. Restava una sola catena.

Ma di questo passo...

-Shikamaru, ti fidi di me?-

Il ragazzo la guardò negli occhi.

-certo.-

-devo usare la katana come se fosse un'ascia. Potrei ucciderti davvero stavolta, ma non c'è più tempo... e morire bruciati vivi...-

Ino poggiò la katana sulla fronte chiudendo gli occhi. Doveva metterci tutta la forza ed il chakra possibile, ma se avesse sbagliato mira anche solo di un millimetro, tutta quella potenza avrebbe potuto deviare la spada di moltissimo. E farle uccidere il ragazzo.

-Ino rilassati, puoi farcela. Pensa che sia solo un allenamento.-

-ma certo, solo uno stupido allenamento...- disse lei facendo un respiro profondo. "uno stupido allenamento... e se sbaglio muori."

Sentì la mano libera del ragazzo tirarla verso il basso. Una fitta le attraversò la schiena, si era quasi dimenticata degli spiedi.

-che cosa c'è?- gli chiese, cercando di non mostrare dolore.

-qualunque cosa accada, ti amo per averci provato.-

-qualunque cosa accada, visto che nel bene o nel male ti seguirò comunque, ti amo perchè ti amo.-

Il ragazzo sorrise, e si spostò con qualche sforzo per poterla baciare.

-che motivazione è?- le disse poi.

-cosa? il ti amo perchè ti amo? forse l'ho sentita in tv...- scherzò lei, per poi rialzarsi a fatica. Se fossero stati avvelenati a quest'ora sarebbe già morta, quindi si ritenne fortunata, in fondo era solo un pò di dolore.

Sollevò la katana.

Sollevò la falce.

Scacciò quel pensiero, concentrandosi sulla catena. Doveva colpire quell'anello debole.

Doveva colpirlo al collo e tagliargli la gola.

Doveva cancellarlo dalla faccia della terra, quell'anello.

Doveva cancellarlo dalla sua mente, quel fantasma.

Quella catena aveva le ore contate, si disse.

Quel fantasma aveva le ore contate, si disse.

Sapeva benissimo che c'era un'altra Ino da qualche parte nella sua testa che pensava addirittura di esorcizzare il fantasma Hidan facendo questo.

Sapeva benissimo che c'era un'altra Ino da qualche parte nella sua testa che pensava di spezzare solo una catena facendo questo.

Forse era pazza. Quasi sicuramente lo era. Due in una non era normale. Ma la lasciò fare. Perchè spezzando la catena avrebbe salvato Shikamaru, e forse anche se stessa. Non avrebbe più avuto alcun fantasma... Libera.

Forse era pazza. Quasi sicuramente lo era. Due in una non era normale. Ma la lasciò fare. Perchè uccidendo quel fantasma avrebbe salvato se stessa, e poi non sarebbero più state due. E ci sarebbe stato Shikamaru... Libero.

Abbassò la katana di scatto.

Abbassò la falce di scatto.

Shikamaru era libero.

-Ino ce l'hai fatta!!!- esclamò, facendo pressione con la mano sinistra per alzarsi, mentre il braccio destro era giustamente intorpidito.

-siamo liberi...- disse lei con lo sguardo perso rivolto alla catena.

Shikamaru abbassò lo sguardo seguendo il suo e sorrise.

Poi il sorriso gli morì in gola, quando la sua attenzione fu catturata da una grande macchia rossa a terra.

-Ino...-

La ragazza si riscosse, e lo guardò interrogativamente. Poi le forze le vennero meno. L'ultimo sforzo per concentrare il chakra nell'arma era stato troppo col dissanguamento in atto. Le gambe le cedettero, e Shikamaru svelto la sorresse, scoprendo i tre spiedi.

Imprecò a mezza voce, stringendola a se.

-Ino! perchè accidenti non mi hai detto di essere ferita?-

la maglia della ragazza da viola era passata a blu notte, tanto era bagnata, ed anche la parte di schiena che teneva scoperta era bagnata da rivoli di sangue.

-... mh... li puoi togliere?- mugulò.

-stringi i denti...- le disse.

Li estrasse velocemente, e la ragazza riuscì a non emettere suono.

-brava...- si complimentò, rubandole un altro bacio.

-ora... dobbiamo scappare.-

-si hai ragione... ce la fai a camminare?-

la ragazza tentò ma fallì, ricadendo su di lui.

-mi spiace...-

-hai già fatto abbastanza... non dimentichiamo che ti sei ferita e sei stata zitta tutto questo tempo per me...- le disse sollevandola delicatamente, - ora tocca a me fare l'eroe anche se pare che non ci sia portato. Diciamo che farò l'uomo. Quindi sta ancora zitta e lasciati salvare anche tu.-

la ragazza sorrise stringendosi a lui.

Erano sempre stati così, si aiutavano a vicenda, quasi tenessero un conto di tutte le volte che l'altro c'era per poter fare di meglio.

Una sfida senza fine.

"speriamo davvero che sia senza fine..." pensò lei, chiudendo gli occhi. "...se le scale ci reggono... maestro ci serve un miracolo..."

e forse fu davvero un miracolo se le scale non crollarono sotto il loro peso, ma attesero che fossero arrivati al piano di sopra per arrendersi alla gravità ed al fuoco.

-per un soffio...- disse Shikamaru. Di sopra la situazione era se possibile peggiore.

Ma la via per la finestra era libera.

-mi sa che ce la facciamo Ino... ce la facciamo davvero, come hai detto tu.- disse il ragazzo. Ino non rispose, era troppo debole per farlo.

Shikamaru cominciò a correre verso la finestra, evitando le fiamme che di tanto in tanto si spingevano verso di lui, quasi non lo volessero lasciar passare.

Si bruciò, ma non allentò minimamente la presa su Ino. Entrambi tossivano per il fumo, ma erano quasi fuori.

Saltò fuori dalla finestra, trovandosi su di un balcone decadente. Da li era entrato per salvare Sakura, e sperava che anche lui attendesse come le scale per passare a miglior vita.

-SHIKA!-

"la voce di Choji!"

Shikamaru si affacciò, e vide Naruto, Choji, Kiba, Hinata e Kakashi ad attenderlo, insieme ad altri ninja medici.

Choji usò la tecnica dell'ingrandimento gonfiandosi a dismisura, per fare da tappeto elastico ai due.

-su, saltate!!!- li chiamò Naruto.

-Ino sta bene?- chiese Kiba notando che la ragazza stava tra le sue braccia.

-ha perso molto sangue!- rispose lui, cercando di saltare sulla ringhiera senza darle troppi scossoni.

"Choji vedi di prenderci..." ordinò mentalmente all'amico, mentre si gettava.

Atterrò sulla sua pancia, rimbalzando. Ino gemette.

-Presto, la squadra medica!-

Choji si stava pian piano sgonfiando, facendoli tornare all'altezza degli altri.

-eccoci...-

-dobbiamo curare anche te.-

-non è necessario...-

-lascia decidere a noi.-

-la ragazza ha perso moltissimo sangue, ci servono delle trasfusioni!-

-riportiamola subito a Konoha!-

-e non strillate, sono cosciente sapete? ehi, non c'è un modo più comodo per arrivare a Konoha piuttosto che le vostre spalle?-

Shikamaru cominciò ad avvertire all'improvviso tutta la stanchezza che fin'ora l'agitazione aveva tenuto lontano. Si appoggiò semplicemente a Choji che era quasi tornato a dimensioni normali.

-hai visto? Ino è tornata la solita...- disse Choji a bassa voce.

Shikamaru sorrise guardandola mentre dava ordini ai ninja medici come se nulla fosse.

-lo vedo...- disse, prima di chiudere gli occhi e perdere conoscenza.

I fuochi d'artificio erano un'attrazione imperdibile per tutti gli abitanti di Konoha, che tentavano di vederli al meglio possibile salendo sopra tetti, alberi, animali e altre persone.

Come Neji, che aveva portato Tenten sul tetto di villa Hyuuga per vederli meglio, per esempio.

Come Lee e Gai, che erano saliti sul ramo più alto di un albero e osservavano il cielo con le lacrime agli occhi, per esempio.

Come Kiba e sua sorella, che erano saliti in groppa ad Akamaru, per esempio.

E, sempre per esempio, come Naruto che era saltato sulla schiena di Jiraya per vederli meglio, nonostante le proteste del sennin che aveva dato di matto, sotto lo sguardo attonito di Shizune e Iruka, e provocando le risate divertite di Tsunade, Kurenai ed Hinata.

Sai e Shino che erano con loro inizialmente, non essendo minimamente interessati erano tornati uno ai disegni ed uno alla contemplazione degli insetti notturni.

Anko era riuscita finalmente a far riporre a Kakashi il suo inseparabile libro, convincendolo a salire sul tetto di un bar per prendere di nascosto lattine di birra dal deposito, operazione peraltro riuscita al cento per cento. Ed ora i due, ancora brindando alle loro gloriose gesta, osservavano felici i fuochi.

Insomma, tutta Konoha guardava il cielo.

Meno una persona, un ragazzo che, ironia della sorte, passava metà delle sue giornate ad osservarlo.

Ma aveva trovato qualcosa che lo interessava di più.

Anche se poi l'aveva perso.

Non vi erano luci nella stradina in cui stava passando, il paese era piuttosto lontano.

"ed io che mi ero illuso... ero convinto di avercela fatta... e l'ho persa di nuovo..."

fece ancora qualche passo, poi qualcosa catturò la sua attenzione.

Una lapide, dei fiori freschi sotto di essa.

Si chinò, riconoscendo quel profumo.

Lesse il nome sulla lapide, rabbrividendo. "Ino Yamanaka."

Poi un'ombra apparve da dietro gli alberi ed una risatina ruppe l'aria.

-Ti fa impressione eh?-

-la prima volta che l'ho vista ci sono quasi rimasto secco. Ma come facevo a sapere che tua nonna si chiamava Ino come te? Anzi che tu ti chiami Ino come lei? Comunque ti stavo cercando... è la millesima volta che ti perdo oggi...-

-e che tu ti fai distrarre ed io vado dritta!- rise Ino.

-distrarre? sono stato travolto da Choji e tu mi dici distrarre?-

-Choji e suo padre sono impazziti alla vista del barbecue coreano di Morino-san... chi l'avrebbe detto che quell'uomo così inquietante fosse un gran cuoco...-

Shikamaru l'abbracciò. Non voleva starle lontano più del necessario, era stata dimessa dall'ospedale solo il giorno prima, e lui era a casa a curare le bruciature.

-ah... puoi aspettare ancora un secondo?- gli chiese lei all'improvviso.

-anche se ti dicessi di no non servirebbe...-

-certo, comando io!- rispose lei allegra, dandogli un bacio veloce.

La ragazza cominciò a correre in direzione di un prato poco più avanti. Shikamaru andò a sedersi accanto all'albero dove stava nascosta poco prima e chiuse gli occhi.

Ino scese velocemente il ripido pendio, dove erba e fiori le arrivavano a metà gamba. E alla fine raggiunse l'amica dai capelli rosa, che stava distesa a terra con le braccia spalancate, a guardare il cielo.

-Sakura, perchè non raggiungi gli altri?-

-ogni tanto mi fa piacere anche stare da sola... e poi tra cinque minuti vado... prima...-

-prima risponderò alla tua domanda...- disse Ino, andando a coricarsi accanto a lei.

-so già la risposta. Basta guardare te e tuo marito.-

-zitta che l'invidia ti potrebbe allargare la fronte.-

-...-

-ascolta... tu mi avevi chiesto... cosa provo per lui.-

-per Sasuke-kun.-

-si. Ebbene, mi manca molto. Essendogli stata appiccicata per tanto tempo mi ci sono affezionata. E allo stesso tempo lo odio, perchè è un egoista stupido, fissato con la vendetta, più testa quadra di Naruto, e perchè ha fatto soffrire tutti, ma soprattutto te.-

-me?-

-si, te. Tu sei stata la mia prima vera amica, ed anche l'ultima. Nessuna sarà mai per me quella che sei stata tu. Anche la storia che l'amavo, non era nient'altro che un modo per stare vicino a te...-

Sakura si mise a sedere sorpresa, ma Ino sollevò la mano per farla tacere.

-ti prego è già abbastanza imbarazzante dirlo così... non parlare o non riuscirò più a farcela. Sakura io ti voglio un mondo di bene... e ti detesto perchè mi hai lasciata per lui. Non so come sia possibile. So che non potrebbe mai tornare come prima, e neanche lo vorrei forse, siamo cresciute. Non si può neppure ricominciare da zero... però non odiamoci. Potremmo essere rivali, come potrebbero esserlo, che so, Naruto e Sasuke prima che ci mollasse. Però vorrei poter contare su di te, e vorrei che tu facessi lo stesso con me. Che ne pensi?-

Sakura si lasciò cadere all'indietro.

-Penso che io lo faccio già. A me non può che andare bene. Perchè mi manchi tanto.-

-Ci sono molte persone che mi mancano e che non potrò riabbracciare più, la prima il maestro... per questo non voglio lasciar perdere te, tu ci sei per fortuna, e tutto si può recuperare.-

-giusto. E...-

-e...?-

-Shikamaru?-

-Shikamaru che?-

Sakura rotolò verso di lei, fino a trovarvisi affianco, e sollevò il viso per guardarla maliziosamente negli occhi.

-cosa provi per lui?- chiese con tono allusivo.

-Sakura! Stavamo facendo un discorso serio!- si lamentò Ino, arrossendo.

-SEI ARROSSITA!! CHE CARINA ALLORA SEI PROPRIO PRESA EH?!-

-e non urlare! è qua vicino che mi aspetta!!- la interruppe Ino, tappandogli la bocca con una mano. Quando la liberò il sorriso non era sparito, come temeva.

-lo ami? glielo hai detto? fino a che punto siete arrivati? dai!!!-

-SMETTILA!!!- urlò Ino, fingendosi seccata. In realtà si stava divertendo tantissimo.

Si alzò e cominciò a correre verso la strada.

-SCAPPA SCAPPA! TANTO TI BECCO PRIMA O POI!- la minacciò lei, alzandosi a sua volta per dirigersi dai propri compagni.

Ino scoppiò a ridere e corse fino a raggiungere Shikamaru, fermandosi quasi addosso a lui.

-e allora? fatto tutto?- le chiese il ragazzo.

-certo!-

-bel discorso. Interessante il finale.-

-co-come?!! hai sentito tutto?!!-

-quì c'è silenzio, siamo fuori da Konoha.-

Ino cominciò a tempestargli la schiena di pugni, mentre lui camminava imperterrito per la sua strada.

Non aveva la sua solita aria annoiata, quando era solo con lei non l'aveva mai.

-Shiky...-

-mh?-

-stasera balliamo vero?-

-ti scongiuro non farmi questo... una volta hai detto che non volevi essere una rompiscatole, no?-

-ma tu hai risposto che lo ero già.-

-mh? ricordi tutto quello che ti dico?-

-certo, sono un genio io.-

-... questa l'ho già sentita.-

-allora?-

-allora che?-

-balliamo?

-balliamo, balliamo...-

-SIIIII!!!!!!!!-

-sei una tiranna...-

-però ammetti che se non lo fossi non mi ameresti tanto...-

-certo. Mi obblighi.-

-SHIKAMARU NARA!-

-stavo scherzando, ti amerei comunque allo stesso modo...-

-detto con quel tono poi...-

-non sono bravo a parole. Sono bravo coi fatti io.-

-dimostramelo.-

Quella sera tutti erano impegnati a guardare il cielo, chi più chi meno.

Ma ora non era più una persona, ma due, che ignoravano le spettacolo, legati da un bacio che cancellava tutto il resto.

E non avevano bisogno di sollevare il viso per vedere il cielo. Bastavano gli occhi dell'altro. E c'era tutto l'infinito che cercavano.





fine!!!! troppo sdolcinata eh? si lo penso anche io... però non posso sempre far morire tutti ammazzati o mandare metà personaggi in punto di morte!! e la parte macabra un pochino l'ho messa anche in qst fic quindi va bene... e forse all'inizio del capitolo...

nel caso non si fosse capito, Ino ha passato due giorni in stato catatonico, però come potete vedere lei credeva fosse reale e ogni tanto sentiva voci diverse dalle altre per tono e qualità che la turbavano. Queste erano semplicemente le voci delle persone reali che tentavano di parlarle, e che ogni tanto il suo cervello non riusciva a "censurare" e recuperava infilando i proprietari della voce nel suo "sogno"... per esempio Shika ke urla Ino ti scongiuro rispondi! o Kurenai che parlava del fatto che doveva fare da mentore alla pupa/pupo nascitura/o... e il carissimo Hidan che la perseguitava di continuo non rappresentava solo Hidan, ma anche la Ino che aveva dato di matto trucidando i nemici. Quanto ad Asuma siete liberi di prenderlo come frutto della sua fantasia oppure incontro ultraterreno, io la mia idea ce l'ho. Penso di aver spiegato tutto... visto che forse l'ho un pò complicata... Se non avevate capito provate a rileggerla ora... e per altri dubbi scrivete nei commenti e vi farò sapere correggendo questo mio sproloquio scritto più che altro perchè non ho voglia di finire così... e anche per la storia della non chiarezza ovvio... spero di non avervi deluso con questo finale, e che continuerete a leggere le mie fic!!! un grande bacio e tanti ringraziamenti a tutti quelli che hanno commentato o anche solo letto... (mai avuti tanti commenti a capitolo, sono commossa!), e commentate anche ora, come sempre in bene o in male!!! p.s. anche voi dopo aver letto al fic attenti a non avere qualcosa... "dietro"... XD

see you later!!!

(se si scrive così...)

bye!

   
 
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