Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: infinity and beyond    12/09/2012    2 recensioni
Fermata numero 10. La metro tende a tardare stamani, come ogni altra mattina. I miei ritardi sono diventati famosi in tutta la città. Ne approfitto per sbirciare un po' che succede giù in strada, ma so già che è tutto tranquillo...
Ecco la metro è arrivata, devo affrettarmi a salire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Free fallin

Fermata numero 10. La metro tende a tardare stamani, come ogni altra mattina. I miei ritardi sono diventati famosi in tutta la città. Ne approfitto per sbirciare un po' che succede giù in strada, ma so già che è tutto tranquillo.
La pioggia picchietta veloce su qualsiasi cosa le intracci il percorso; le auto sfrecciano veloci sull'asfalto bagnato, ansiose di arrivare a destinazione; la fabbrica del cioccolato nella via principale continua a produrre i suoi favolosi cioccolatini, famosi in tutto il Regno Unito; invece, la fabbrica dietro l'angolo di ceramiche, ha i cancelli chiusi e centinaia di operai fuori protestano indignati.
Ecco che arriva la metro, devo affrettarmi a salire. La gente affianco a me si precipita a massa verso lo sportello automatico. Stiamo stretti come sardine, ma ci tocca. Ci vorranno circa dieci minuti, poi proseguirò a piedi verso il collège per altri due o tre minuti.
Mentre mi affretto a raggiungere la scuola, intravedo un ragazzo dalla pelle ambrata ed i capelli corvini, con un ciuffo chilometrico, appoggiato al cancello a fumare una sigaretta. Sembra essere solo.
Zayn, si chiama così: Zayn Malik. E' il "ragazzo solitario" della scuola. Ha pochissimi amici, giusto due o tre ed io potrei considerarmi una di quelle.
Chi lo conosce bene lo chiama "il kebabbaro", perché lavora pomeriggio e sera in un negozio di kebab. Il resto invece lo definisce "il terrorista" per via delle sue origini pakistane. Tutta via nessuno mai lo ha visto alzare le mani a nessuno, o rispondere sgarbatamente ad una provocazione. Tralasciando le sue sigarette e gli innumerevoli tatuaggi che lo rendono bad boy, credo sia il ragazzo più in gamba della scuola. E non lo dico solo perché quando lo ho davanti sento un brivido lungo la schiena e il viso avvampa di calore, diventando tutto rosso.
Perfetto, la campanella non è ancora suonata, mancano giusto quattro minuti. Rallento il passo e mi sistemo lo zaino sulla spalla.
Sono bagnata fradicia ed accorgendomene sbuffo silenziosamente. Arrivo davanti al cancello ed incrocio il suo sguardo: i suoi occhi color nocciola penetrano nei miei, leggermente più scuri. Sorride. Certo, non mi aspetto che mi rivolga un saluto, è già tanto che mi abbia sorriso. Continuo a camminare, facendogli un cenno con la mano e nello stesso momento suona la campanella, facendomi sobbalzare spaventata.
La mattinata si preannuncia stressante: prima ora biologia, seconda algebra, terza quarta e quinta ci aspettano due lezioni di storia dell'arte ed una di pratica. Dopodiché ci tocca mangiare la sbobba che la mensa propone quotidianamente.
Durante la prima ora vengo ripresa più volte per via della mia distrazione, ma sembra che non me ne accorga comunque e continuo a gironzolare tra i miei pensieri e le mie fantasie. Continuavo a pensare allo sguardo di Zayn. I suoi occhi, diversamente da altri giorni, sembravano felici. Il suo sorriso roseo, non era spento.
Continuo ad osservarlo da lontano, è messo a fianco la cattedra, di fronte alla lavagna, e posso ben spiare il suo sguardo attento, ma perso nei suoi milioni di pensieri. Chissà a che pensava.
Nonostante la distanza riesco ad osservare pienamente i suoi occhi, in tutto il loro splendore: riuscivano a dirti tutto, ma allo stesso tempo niente.
Mi accorgo che mi osserva, così mi giro immediatamente verso l'altro lato, ma riesco a sentire il suo sorriso verso di me, il suo respiro.

Suona la campanella, anche la quinta ora è volata fortunatamente. Mi alzo per andare in mensa ed abbasso lo sguardo passando accanto a Zayn.
-Serena!- Mi urla quando ormai sto uscendo dall'aula. Mi fermo di colpo e sento le orecchie andare in fiamme.
-Dimmi Zayn.- Rispondo con un filo di voce. Lo vedo venire verso di me con un sorriso in viso e sento le gambe tremare e il mio subconscio chiedermi cosa avessi fatto di male, o viceversa. E' raro che Zayn parli con qualcuno, anche con i suoi stessi amici.
-Mi chiedevo se oggi pomeriggio ti andava di uscire, sai non lavoro.- Mi ha appena chiesto di uscire. A me.
-Si, perché no.- Risposi timidamente con un sorriso da ebete stampato in faccia.
In ben diciotto anni della mia vita noiosa e decisamente monotona, mai nessuno, ripeto mai, mi aveva chiesto di uscire.
-Perfetto, pranzi con me ed i miei amici oggi?- Il mio subconscio ora pregava il cuore di rallentare e mi continuava insistentemente a chiedermi se stesse dicendo proprio a me. Non mi è del tutto chiaro ciò che stà succedendo, ma annuisco col capo ed insieme ci avviamo verso la mensa.

I suoi amici, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan ed Harry Styles ci stanno aspettando in mensa. Saluto Liam, che nella scuola è il mio migliore amico e mi siedo affianco a Zayn che mi fa segno di avanzare verso di lui con un cenno della mano.
Come previsto, ci viene servita della sbobba color verde militare che sembra muoversi e del purè che somiglia un antibiotico di quelli puzzolenti e con un sapore orribile. -Oggi carne misteriosa e purè.- Ha detto la cuoca con una faccia altrettanto schifata quanto la nostra. Prendo una mela e mi dirigo al cestino della spazzatura, gettando poi quel cibo disgustoso, e mi dirigo al tavolo facendo volare in aria la mela e prendendola con l'altra mano.
-Eccomi.- Mi rivolgo ai ragazzi seduti al tavolo. Liam stuzzica con la forchetta la sbobba e l'insalata scondita; Louis gira con un cucchiaio nel piatto, facendo volare tutto il cibo per aria; Harry tenta di di mangiarne almeno un po', ma prontamente ritira la forchetta lontano dalla bocca disgustato; Zayn mangia gli unici chicchi d'uva "normali" che ha nel piatto mentre Niall mangia dei marshmellow da un sacchetto giallo e azzurro. Addento la mia mela e mi lascio cullare dai miei pensieri, senza accorgermi che Zayn sta cercando di parlarmi. Mi scuote leggermente il braccio e torno nel mondo dei mortali.
-Scusa Zayn, dicevi?- Gli sorrido.
-Ci incontriamo davanti il negozio, ok?- Annuisco sorridente.
-Bene, non vedo l'ora.- Sorride anche lui e va via, intanto rimango un po' a parlare con Liam.
-Mi devi dire tutto poi, capito?- Mi dice facendomi l'occhiolino e alzandosi per andar via anche lui.
-Certamente.- Gli rispondo dando vita ad una lieve risata.
Mi dirigo anch'io verso l'uscita.
Fuori continua a piovere, so già che tornerò a casa più bagnata di quanto non lo fossi stamattina.
Alla fermata della metro questa volta c'è pochissima gente, così arriverò a casa in tempo per una doccia e poi potrò uscire tranquilla. Questa volta con un ombrello a portata di mano però.
Mentre aspetto continuo a pensare che sicuramente al 99% lui sappia che ho un debole per lui e per questo mi abbia chiesto di uscire.

Rieccomi alla fermata numero dieci, pronta a percorrere il tragitto metro-casa.
Gli ex operai della fabbrica di ceramiche continuano a protestare incessantemente, mentre i camioncini colorati partono dalla fabbrica di cioccolato in qualsiasi direzione gli sia stata assegnata.
Arrivata a casa faccio la doccia, come programmato, ed intanto canticchio le prime canzoni che mi vengono a mente.
Non so cosa indossare, così scelgo un semplice jeans ed un maglione a collo alto color porpora. Ecco, sono pronta.
Mentre mi dirigo al negozio vedo in strada tante coppiette felici e non posso far a meno di sorridere. Giunta a destinazione. In lontananza vedo Zayn di spalle, così urlo il suo nome.
-Ehi, Sere lei è Perrie. La mia ragazza.- Mi disse avvicinandosi.
Sentii il cuore cadermi a pezzi, come quando cade una di quelle palline con dentro la neve che scuotendole fanno volare i brillantini.
-Piacere di conoscerti. Scusate devo rispondere ad una chiamata.- Dice la ragazza. Bionda, magra e alta, con gli occhi del colore del vetro. Trasparenti, capaci di lasciarti leggere il suo animo. Esattamente il contrario di quelli scuri di Zayn. Mi ero così abituata a specchiarmici, che ora non ho capito un bel niente. Sin da quella mattina.
La ragazza si allontata per rispondere al cellulare, ora posso rivolgermi a Zayn.
-Tu sapevi quanto fossi importante per me. Ora sono in caduta libera.- Mi scende una lacrima.
Perrie torna e si lega al suo braccio.
-Allora, che si fa questo pomeriggio?- Dice con l'aria innocente che solo qualcuno dall'animo gentile e cristallino può avere.
-Mi dispiace, ho appena ricordato di avere un impegno.- Mi giustifico e mi allontano sotto gli stessi occhi di Zayn, verso la direzione opposta alla loro.

-And I'm free fallin.-











 

Questa OS l'ho scritta ascoltando ripetutamente la canzone di Jonh Mayer- Free fallin.
Spero sia piaciuta, anche se corta.
Un bacio a tutte :)xx

 

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: infinity and beyond