Andromeda-A part of the story...

La osservò, che con la sua disumana grazia gli volteggiava intorno in preda alle sue stesse emozioni. Gli aveva detto che quella strana danza serviva ad evocare gli spiriti, che certe volte l’aiutava perfino a sentirsi meglio. Le sorrise, per nascondere la tensione che si celava dietro ogni suo movimento. Gli aveva mandato una lettera che spiegava come suo fratello stesse complottando da tempo contro tutti loro. Era partito e l’aveva raggiunta senza esitazione. Per Kol era un onore essere convocato al tempio di Selene, anche se per un possibile complotto contro di lui. La ragazza gli sorrise un po’triste, poi si fermò e gli si sedette di fronte.

-Mi sei mancata!-. Disse il vampiro come una rivelazione. Andromeda sembrò non ascoltarlo, troppo presa dal cristallo davanti a loro. In quel momento gli parve in trance.

-Non sorriderei molto vecchio amico!-. Alzò gli occhi verso di lui facendolo raggelare. Il suo sguardo era sempre stato solare, ma ora le sue iridi rispecchiavano quelle che il ragazzo interpretòcome monotonia e malinconia.

-Non capisco…- Iniziò teso. –Sono quasi cento anni che non ci vediamo amore mio…- Aveva sperato che fosse felice di rivederlo, ma al contrario sembrava rattristata.

-Hai letto la mia lettera?-. Si alzò il velo dal viso candido e lui vedendo con chiarezza i suoi occhi verdi capì che aveva ragione.

-Potrei mai ignorare un tuo messaggio, mia dea?-. Lei negò impercettibilmente, mentre Kol la guardava, ora curioso. Non riusciva ad esprimere tutte le emozioni che in quel momento gli passavano per la testa.

-Ti spiegherò cosa ho visto: Molto fuoco-. Chiuse gli occhi concentrata. –Una strega…i tuoi fratelli…un legame di sangue... Vuoi sapere ciòche gli spiriti mi hanno detto, Kol? -. A lui sembrava tutto molto confuso. Anzi lo era. Era diventata criptica da quando era rimasta l’unica con la “vista”. Le Selenadi definivano cosìle sibille, quelle col dono di vedere nel mondo degli spiriti.

-Certo che si-. Lui alzò le spalle in attesa.

-Tra dieci anni tu e tuo fratello avrete un pesante litigio, non mi è concesso sapere cosa accadrà...Ma non finirà bene... so solo che quando saràil momento del tuo risveglio sarai riunito con la tua famiglia. Gli spiriti dicono: La maledizione sarà una sola, poiché le sue cinque parti saranno riunite in uno solo. Tanto potente è il legame, tanto potente è la distruzione.-. Lui la guardò confuso, poi rise leggermente.

-Criptico…-. Disse guardandola. Poi volse lo sguardo al pavimento rabbuiandosi. –Odio le cose criptiche!-. Lei si alzò e gli prese le mani tra le sue.

-Lo so che sei preoccupato, ed io con te. Purtroppo gli spiriti non mentono mai Kol, e ciò da cui devi temere è un legame che unirà te e i tuoi fratelli. Un legame che potrà distruggervi.-. La guardò solo un attimo, poi si alzò e la strinse.

-Lo so... lo so che mi hai chiamato per una ragione specifica e temi per la mia sorte ma…non credi che mascherare i tuoi sentimenti sia meschino?-. Nelle sue parole c’era dolore, e per la prima volta da tanto tempo Kol giurò di poter sentire il suo cuore andare in pezzi. Non era mai stato una “ragazzina”, si era sempre mostrato caparbio, arrogante e maligno. Ma la verità, e che ne soffriva, perchéi suoi fratelli non erano mai andati a fondo per conoscerlo meglio. Era assai vergognoso: da quando erano diventati vampiri lui era diventato solitario, e le sole volte in cui si riuniva alla sua famiglia era perché aveva bisogno di uccidere per sentirsi meglio. Ma era giusto,no? Era nella sua natura. Dopo la trasformazione tutto era cambiato. E non c’era un momento, in cui non si pentisse di aver compiuto tutte le stragi di innocenti che si era lasciato alle spalle. La ragazza di fronte al lui lo guardò probabilmente capendo ciò che gli stava passando per la testa. Lui sorrise amaramente.

-No! So che stai pensando... Non avere compassione di me, Andromeda. Non serve avere compassione, credimi.-. Un sorriso sfuggì dalle labbra di lei. Gli si avvicinòcon la premura di una madre, e gli prese il bel viso tra le mani.

-Ascoltami!-. Disse semplicemente. –Tutto questo è inevitabile. A volte non si deve credere nel destino, Kol. Ma qualche volta è semplicemente troppo complicato per non credere che qualcuno abbia già scritto la storia della tua vita. Non dico che tu non debba fare le tue scelte. Gli spiriti però non mentono mai, e se questa cosa è stata già scritta…vuol dire che in ballo c’è qualcosa di più grande. Ci sarà tempo per le scelte. Ora, devi semplicemente attendere!-. Abbassò lo sguardo e lo diresse verso il suolo ricoperto dai marmi più pregiati. Si accorse di come le colonne corinzie che ornavano la sala risplendessero alla luce flebile ed algida che la luna offriva. C’era cresciuta in quel luogo, ma mai una volta che quel tempio smettesse di sorprenderla con la sua innaturale bellezza. La dea Selene probabilmente la stava osservando, e lei doveva rimanere il più distaccata possibile dal suo lato sentimentale, oppure sarebbe andato tutto a monte.
Kol sorrise ironico.

-Rimanere ed aspettare? Mi sembra un po’ arrendevole non ti pare?-. Scosse la testa, poi si avvicinòad una delle colonne e vi si appoggiò con fare teatrale.

-La mia cultura è diversa dalla tua. Nella mia famiglia il destino ce lo siamo creati da soli. Capito? E tu ora mi stai dicendo che il mio destino non mi appartiene più?-. Sembrava sconvolto, preso da una strana frenesia che sinceramente Andromeda non riusciva a capire.

-Non ti sto dicendo questo...ti sto solo dicendo che…-. Ma non riuscìa finire la frase. Si ritrovò a ricambiare il bacio del vampiro, che con la sua velocità non c’aveva messo molto a raggiungerla. Fece pressione sul petto di lui con le mani e lo spinse leggermente via.

-Kol…-. Lui alzòle mani in segno di resa.

-Lo so non è mai il momento giusto!-. La ragazza sospirò e si allontanò ulteriormente.

Pochi secondi e si ritrovò sola. Lui se ne era andato, e lei capiva perché. Era testardo ed orgoglioso, e probabilmente era rimasto più che scosso dall’accaduto. Lei sapeva che non sopportava quando lei lo rendeva partecipe delle premonizioni degli spiriti. Ma il destino in certe situazioni non si poteva cambiare come lui sosteneva animatamente. Certe volte la vita di qualcuno era semplicemente troppo importante per essere lasciata a caso, così veniva progettata da qualunque entità fosse lassù e creata e modellata a piacimento delle forze superiori. Lei sapeva di essere una di quelle persone, e ne era fiera. Ma Kol ancora non c’era arrivato.

NDA: Per chi segue la fan fiction After The Departed spero che questo serva a chiarire cosa c'è in realtà tra Kol e Andromeda. Lo so...lo so....Ho introdotto un personaggio nuovo, così senza preavviso, ma poi vedrete qual è il suo ruolo nella storia e spero che le vorrete bene come le voglio io.
Baci
Debbythebest