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Autore: Desty    12/09/2012    6 recensioni
Se dovessi descrivere Zayn Malik con tre aggettivi sceglierei sicuramente Sexy, Irritante e Strano. Sì, strano.
Tra me e lui non c’era mai stato né uno splendido rapporto di amicizia, né un rapporto d’odio. Eravamo semplicemente amici. Se ci incontravamo per i corridoi della scuola ci scambiavano quelle quattro semplici parole e ridevamo, ma poi ognuno andava per la propria strada e se delle volte ci capitava di essere a lezione insieme stavamo anche vicini di banco. Eravamo semplici amici. Ci conoscevamo sin dall’asilo e insieme ai suoi quattro migliori amici e a Kim, la mia migliore amica, ne combinavamo di tutti i colori, ma tra me e lui c’è sempre stato un rapporto d’amicizia superficiale.
Tutto però è cambiato quando Liam Payne, un ragazzo della nostra compagnia, aveva pensato bene di prendersi la varicella e attaccarla anche ad Harry Styles, Louis Tomlinson e Niall Horan, tutti i ragazzi della nostra compagnia e lui, Zayn, era rimasto l’unico sano avendola già avuta da bambino. Ecco, dopo quella settimana in cui i quattro ragazzi non c’erano, Zayn aveva pensato bene di farmi una proposta che mi fece constatare il fatto che quel ragazzo era veramente strano.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Would you be my best friend for a week?
 


  

Monday.

Morning. School.

Sento il suono della campanella per il pranzo e immediatamente mi catapulto fuori dall’aula sotto braccio con Kim, la mia migliore amica. Quella mattina l’intero istituto scolastico sembrava nettamente più tranquillo e il motivo era semplice, anzi i motivi erano semplici e avevano quattro nomi: Liam Payne, Harry Styles, Louis Tomlinson e Niall Horan. Quei quattro ragazzi, nonché miei amici, durante il week end si erano beccati la varicella e quindi per tutta quella settimana sarebbero stati chiusi in casa sotto le coperte e questo stava a significare che per tutta la settimana l’intera scuola sarebbe stata tranquilla e non avrebbe rischiato di finire a fuoco. Raggiungo il mio armadietto sempre con Kim e poso il libro di matematica avanzata al suo interno.

“Joey, arrivo subito, vado un secondo in bagno” mi informa la bionda di fianco a me chiudendo il suo armadietto di scatto, annuisco distrattamente e la vedo sparire dietro l’angolo. Sospiro leggermente e prendo i libri di Inglese, materia che avrei avuto dopo la breve pausa pranzo.

“Ehi Joey! Ricordi che mi devi un favore?” riconosco subito quella voce, Zayn Malik, anche lui mio amico e nella stessa compagnia dei ragazzi, peccato che lui fosse stato l’unico a non beccarsi la varicella visto che l’aveva già avuto da piccolo.

“Non ricordo nulla del genere, Malik” rispondo poggiando il libro contro il petto, lo sento ridere leggermente

“Ok va bene, comunque dovresti farmi un favore” dice sorridendo, chiudo immediatamente l’armadietto e mi volto verso di lui corrugando la fronte. Zayn Malik non è per se un brutto ragazzo, al contrario; è alto e ben messo, la pelle era di un meraviglioso color ambrato, i capelli neri come la pece perfettamente pettinati in un ciuffo che si alzava sulla destra e gli occhi di un colore paragonabile al cioccolato fondente. Porta due buchi alle orecchie ed è il più “ribelle” del gruppo. È l’unico tra i cinque a fumare e si veste come un bad boy, solitamente con jeans neri sempre stretti in fondo, maglie bianche con sopra una giacca di pelle nera. Oggi però indossa un paio di jeans semplici e una camicia a scacchi blu e rossa.

“Quanto vuoi Zayn?” domando guardandolo scettica, lui ride di nuovo mostrando così una fila di denti bianchi perfetti, alzo leggermente l’angolo destro della bocca e inizio a camminare verso la mensa.

“No, no non voglio denaro, voglio solo chiederti un favore” dice affiancandomi e posandomi un braccio attorno alle spalle

“Spara” rispondo sospirando. Conoscevo perfettamente tutti e cinque i ragazzi della compagnia e sapevo che quando ognuno di loro veniva a chiedermi un favore o voleva dei soldi, oppure voleva chiedermi una cavolata enorme.

“Beh, ti andrebbe di essere il mio migliore amico per una settimana?” domandai semplicemente sorridendomi beatamente, mi fermo di colpo lasciando addirittura cadere i libri sul pavimento.

“Mi stai prendendo per il culo?!” chiedo sgranando gli occhi e spalancando la bocca. Ne avevo sentite tante da quei cinque ragazzi, mi chiedevano sempre se potevo andare a parlare con quella ragazza figa e chiederle il numero, se potevo parargli il culo per le interrogazioni, aiutarli a prepararsi psicologicamente per un appuntamento con una ragazza e li avevo addirittura aiutati a fare shopping ma mai, e sottolineo MAI, nessuno di loro mi aveva chiesto di essere il suo migliore amico per una settimana. Era una cosa completamente ridicola!

“Ehm… ti sembra che ti stia prendendo per il culo?” ammicca avvicinandosi lentamente a me, inizio a ridere in modo molto paranoico e raccolgo i libri dal pavimento freddo e sporco della scuola.

“Malik, fuma meno” è l’unica cosa che mi viene da dire mentre riprendo a camminare e lui fa lo stesso

“Andiamo Joey, ti chiedo solo di diventare il mio migliore amico per una settimana!” si posiziona davanti a me facendo labbruccio, roteo gli occhi e mi fermo di colpo cercando di non finirgli addosso.

“Perché?” domando sistemandomi i grossi occhiali da vista sul naso, lui sorride soddisfatto come se gli avessi appena risposto che accettavo e, dopo essersi sistemato il colletto della camicia, inizia a parlare

“Semplice. Perché questa settimana i ragazzi non ci sono, e ho bisogno di qualcuno che prenda il loro posto”

“E perché proprio io?” domando sempre più confusa, continuo a domandarmi se oltre alle sigarette Zayn avesse iniziato a fumarsi qualche cosa di pesante.

“Perché ti conosco dall’asilo e poi, Joey, credo tu sia perfetta per prendere il posto di Harry, Louis, Liam e Niall. Insomma, sei identica a loro caratterialmente” risponde scrollando le spalle

“Continuo a non capire” ammetto ormai al limite della sanità mentale che mi restava. Lui scuote lentamente la testa, come se fossi io quella strana che sparava minchiate.

“Ok, cercherò di spiegarti il meglio possibile. Sei bella come Harry, strana come Louis, saggia come Liam e mangiona come Niall. Quindi, chi meglio di te può prendere il posto di loro cinque durante questa settimana?!” poggia le mani sulle mie spalle sospirando, aggrotto la fronte e scuoto leggermente i capelli corti e ricci. Rimango in silenzio continuando a fissarlo, in tutta sincerità non sapevo cosa rispondere perché, nonostante trovassi la cosa altamente stupida, la trovavo a mia volta interessante.

“Ma sono una ragazza”

“Non è un problema” risponde scrollando le spalle, rimango in silenzio per qualche secondo senza dare segno di vita.

“Quindi?” domanda lui fissandomi speranzoso, sospiro leggermente e annuisco stancamente provocando così una pazzia sfrenata in Zayn che si mette ad esultare proprio come quando il Manchester United vince una partita. Mi stringe in un forte abbraccio alzandomi addirittura da terra, lo sento ridermi nelle orecchie e poi lasciarmi di colpo, presa dalla sprovvista rischio anche di cadere a terra ma fortunatamente ho abbastanza equilibrio.

“Perfetto. Ti aspetto a pranzo, e Kim sta arrivando” mi saluta con un cenno della mano e saluta anche Kim che mi si è appena affiancata, non rispondo nemmeno al suo saluto e immediatamente poggio la testa contro il petto della ragazza con me e lancio un urlo liberatorio. Perché diavolo ogni volta che Kim non era con me, finivo sempre col fare una cazzata? Molto probabilmente Zayn aveva ragione, ero strana come Louis però tecnicamente dovrei essere saggia come Liam, stando sempre alle parole di Malik. Oh ma che diavolo mi metto anche ad ascoltare quello che dice quel fumato?!

“Joey, tutto bene?” domanda Kim non appena termino di urlare come una scema, attirando così gli sguardi di qualsiasi alunno o professore che ci passasse di fianco, scuoto così velocemente la testa che rischio addirittura di farmi cadere gli occhiali dal naso.

“Vuoi dirmi che è successo?” domanda lei passandomi una mano tra i ricci, alzo la testa su di lei e la fisso tristemente

“Sarò il migliore amico di Zayn Malik per una settimana” rispondo seriamente lei però si lascia scappare una delle sue risate acute che provocano il diretto smaltimento del apparato uditivo.

“Dimmi che mi stai prendendo in giro!” urla talmente forte da farmi sobbalzare, si asciuga una lacrima provocata dalle risate e si appoggia al muro di fianco a noi, a malincuore scuoto la testa lentamente facendole capire che ero veramente seria, la sua espressione muta completamente

“Oh mio Dio Joey non posso lasciarti un secondo da sola che mi combini un casino del genere?!”

“Scusa ma… sai che non riesco a dire di no!” incrocio le braccia al petto poggiandomi al muro vicino a lei.

“Tu sei strana. Te l’hanno mai detto?” chiede fissandomi seria, annuisco leggermente

“Sì, Malik un paio di secondi fa. Secondo lui sono strana come Louis” rispondo seriamente, Kim però sembra essere sotto effetto di una bombola di gas esilarante.

“Effettivamente, Zayn non ha tutti i torti!” si passa una mano tra i biondi capelli, scuoto lentamente la testa, possibile che sia io a passare per quella strana, al posto di Zayn?!

Mi stacco dal muro e riprendo a camminare verso la mensa con Kim che mi raggiunge a breve

“E narra un po’, in cosa consiste essere il migliore amico di Zayn Malik?” chiede curiosa la bionda, passandomi un braccio attorno alle spalle, scrollo le spalle e sospiro

“Onestamente non ne ho la più pallida idea. Ed è questo che mi preoccupa di più” rispondo entrando in mensa.

“Lo scoprirai a breve. Ci vediamo ad inglese cucciola, e mi racconti tutto” sorride maliziosa e mi stampa un bacio sulla guancia allontanandosi da me e andando verso le macchinette per prendere non so che. Inizio a pregare che Malik non mi veda e mi avvicino alla vetrata del cibo prendendo un vassoio.

“Ehi Joey! Vieni qui!” riconosco la voce di Zayn che mi fa segno di avvicinarmi a lui con un movimento veloce ma leggero del braccio, sospiro abbassando le spalle e mi avvicino a lui superando un paio di ragazzi nella fila. Non appena raggiungo Zayn, mi passa un braccio attorno alle spalle e mi porge un piatto pieno d’insalata con un pezzo di pane.

“Mi… mi hai già preso il pranzo?” domando colpita da quel gesto, lui sorride e annuisce contento

“Però sappi che te lo paghi da sola” aggiunge poi porgendo un paio di monete alla signora della mensa che gli sorride radiosa. Ecco, mi sembrava anche fin troppo strano. Inizio a frugare nelle tasche dei jeans alla ricerca di qualche moneta e grazie al cielo riesco a trovare qualche monetina e la porgo alla signora della mensa che sbuffa non appena mi vede. Ok, deduco di non stare molto simpatica a quella donna, al contrario di Zayn. Dopo aver pagato prendo il vassoio seguendo Zayn in un tavolo abbastanza isolato dove si sedeva sempre insieme agli altri ragazzi e, occasionalmente, ci sedevamo anche io e Kim, ma raramente.

“Allora… in che cosa consisterebbe essere il tuo migliore amico?” domando curiosa addentando una forchettata d’insalata, lui scrolla le spalle addentando un pezzo del suo hamburger.

“Non saprei, per esempio, ogni tanto a mensa io e Harry facciamo a gara a chi conquista per prima una. - inizia a scrutare lentamente ogni tavolo della mensa con sguardo attento- ecco per esempio, guarda quella! È fattibile. Che ne dici, ci stai?” domanda sorridendo beffardo e sistemandosi il colletto della camicia.

Sgrano gli occhi e per poco non mi va di traverso il goccio d’acqua che avevo appena bevuto.

“Ma sei matto? Non mi metterei mai a provarci con una ragazza!” urlo attirando leggermente l’attenzione dei ragazzi seduti al tavolo vicino al nostro, Zayn invece di prendersela ride di gusto talmente tanto da piangere leggermente

“Insomma Joey pensavo fossi più… coraggiosa” oh perfetto ora si mette pure a giocare con l’orgoglio?! Quel ragazzo mi conosce meglio del previsto nonostante il tempo che passavamo insieme era minimo.

“Io sono coraggiosa solo… vorrei evitare di passare per omosessuale” rispondo scrollando leggermente le spalle, noncurante.

“Problemi con gli omosessuali?” domanda Zayn alzando un sopracciglio scettico, nego scuotendo la testa

“Nessun problema, anzi credo proprio mi metterò a fare una campagna a loro favore. Solo, io non sono omosessuale e provarci con una ragazza non aiuta di certo” mi mordo leggermente il labbro inferiore fissando la sua espressione leggermente sexy. Non posso negare il fatto che qualsiasi ragazza sana di mente sverrebbe davanti alla visione di Zayn Malik che si morde il labbro inferiore e con il sopracciglio destro leggermente alzato. E io mi considero una ragazza sana di mente.

“Quindi… non vuoi provarci con Beth?”

“Tombola” gli faccio un occhiolino e torno a mangiare la mia insalata abbassando lo sguardo sul piatto quasi vuoto davanti a me, sento Zayn sospirare come se desiderasse qualche cosa, conoscendolo abbastanza bene so perfettamente il motivo per cui sta sbuffando come un bambino.

Decido di ignorarlo e continuo a fissare il mio piatto ormai svuotato alla velocità della luce per la troppa fame ma il ragazzo di fronte a me ha deciso di non arrendersi e di mandarmi fuori dai gangheri a furia di sbuffi.

“Malik. Smettila, ora” sibilo tra i denti alzando leggermente lo sguardo furiosa, lui sbuffa ancora una volta e ormai soddisfatto di aver attirato la mia attenzione inizia a fissarmi con sguardo affranto. Signore ti prego aiutami, non voglio finire in galera per omicidio voluto, anche se tecnicamente quando racconterò la mia storia alla polizia, potrebbe anche capire il motivo di quel mio atto leggermente illecito.

“Sai… credevo fosse più divertente averti come migliore amico - ed ecco che inizia il suo discorso che conterrà sicuramente una manciata di sensi di colpa e un pizzico di “colpiamo Joey nell’orgoglio”- insomma Joey, pensavo fossi più disponibile e credevo che fossi più strana come Louis che seria come Liam” mi fissa con quei suoi occhioni color cioccolato fondente, le sue sopracciglia sono corrugate e le labbra tremano leggermente. Onestamente non so se andare in iperventilazione o strangolarlo con le mie stesse mani. Preferivo nettamente quando i ragazzi erano ancora tra noi e io e lui ci consideravamo a malapena e ridevamo scherzando tranquillamente.

“Hai troppe pretese Zayn” in fin dei conti, sono pur sempre una ragazza e ho i miei limiti, insomma immaginatevi se un ragazzo viene lì e vi chiede di provarci con una solo per vedere chi dei due rimorchia prima… andiamo è una cosa da matti! Anche se, dobbiamo anche tener conto che il ragazzo in questione è Zayn Malik, un ragazzo letteralmente figo che può mandare in coma mille ragazze con un sono sguardo o cenno del capo.

“Quindi… niente?” domanda affranto poggiando il mento sul palmo della mano, rimango a fissarlo per qualche secondo sempre indecisa se andare in iperventilazione o sgozzarlo con il coltello di plastica che mi sto rigirando nelle mani da almeno mezz’ora.

Scrollo leggermente le spalle “Mi spiace signor Malik ma… niente” rispondo con un leggero tono di superiorità

“Ok…” sbuffa lui abbassando lo sguardo sul suo hamburger mezzo mangiato.

Ok quel ragazzo secondo me non avrebbe problemi a trovarsi un ruolo come attore principale in una di quelle commedie drammatiche Hollywoodiane perché, cavolo, riesce addirittura a commuovermi con quell’espressione da cane bastonato che ha in faccia.

“Cosa dovrei fare?” domando ormai al limite della sopportazione. Ma dove cazzo è Kim quando ho bisogno di lei?! Oh signore, prevedo una settimana assurda e da suicidio. Immediatamente l’aria disperata che era comparsa sul volto di Zayn era sparita e sorride beffardo passandosi lentamente una mano sul mento con aria interrogativa.

“Beh, molto semplice, vai lì e inizi a flirtarci poi arrivo io e ti smonto i piani, vediamo con chi dei due esce prima” appoggia la schiena sulla sedia e mi guarda sorridente alzarmi,

“Tu mi devi un favore enorme, sappilo” lo avviso prima di allontanarmi dal tavolo e sedermi in quello dove Beth Cooper, una del terzo anno se ne sta seduta mangiando con i suoi amici. Essendo io la più grande, non dovrei avere problemi a farmi rispettare da quelli del terzo anno, quindi tentar non nuoce e poi… posso sempre fingere di provarci facendo credere a Zayn una cosa quando invece è l’esatto contrario.

“Joey, hai bisogno di qualche cosa?” domanda curiosa notando la mia presenza vicino a lei, annuisco

“Verresti un secondo? Devo chiederti un favore” inizio a camminare verso le macchinette mentre in sottofondo sento delle risatine imbarazzate da parte sua e le sue amichette, oh signore mi han già preso per omosessuale?!

“Dimmi pure” si morde nervosamente il labbro inferiore dondolando leggermente sui talloni, in compenso io mi passo una mano tra i ricci e scrollo le spalle letteralmente incazzata con me stessa e Zayn Malik.

“Beh no, insomma, tu sei brava in chimica, no? - annuisce sorridente- perfetto quindi ti andrebbe di aiutarmi?” domando cercando di farlo sembrare il meno possibile un appuntamento che, terrei a precisare, NON è un appuntamento. Andiamo sono pur sempre una ragazza e credo possa risultare normale se invito un’altra ragazza a studiare, no?

“Mi… mi stai chiedendo di uscire?” domanda con le guance leggermente scarlatte, sgrano leggermente gli occhi, per le mutande magiche di merlino, i può sapere che cacchio succede oggi?!

“NO! Insomma, voglio dire, ti sto solo chiedendo di aiutarmi con chimica”

“E quindi di vederci all’infuori della scuola, non è così?” un sorriso malizioso le spunta sul viso e io, inizio seriamente a dubitare della sua eterosessualità.

Oh ma porca di quel procione puzzolente possibile che Malik sia andato a beccare proprio una dell’altra sponda?!

“Si beh, tecnicamente ma… solo come amiche” cerco di pararmi il culo il più possibile ma, cacchio se è determinata la ragazza!

“E come più che amiche?” domanda speranzosa avvicinando pericolosamente il suo viso al mio. Per l’amor del cielo Zayn ma dove cazzo sei?!

“Ehi Beth, esci con me?!” non ho mai adorato così tanto il detto “parli del Diavolo e ti spuntano le corna” davvero.

Beth si volta di scatto verso Zayn e lo fulmina con lo sguardo “Mi spiace ma devo aiutare Joey con chimica. Adesso vado, ci vediamo bellezza” mi fa l’occhiolino e si allontana da noi sculettando egregiamente in direzione del suo tavolo dove, le sue amiche, stanno ridendo leggermente.

Io rimango completamente basita, Beth Cooper è dell’altra sponda e io, come una cogliona, e per colpa di Zayn, le ho chiesto di aiutarmi in chimica, potrebbe andarmi peggio? Ah si, per una settimana sarò il migliore amico di Zayn Malik.

“Lo sapevi, non è così?” domando senza neanche guardarlo in faccia, so che sta trattenendo il più possibile le risate e questo mi ha fatto sospettare che quel ragazzo sapesse già tutto.

“Lo sa tutta la scuola, Joey. Credevo lo sapessi anche tu” risponde portandosi una mano alla bocca

“Ti odio”

“Andiamo scusa! Non mi sarei mai aspettato che potessi accettare!”

“Sei tu che mi hai stressato l’anima! Adesso Zayn, ti conviene starmi a 1000 metri di distanza altrimenti non rispondo di me!” mi allontano velocemente da lui ed esco dalla mensa sentendomi il suo sguardo addosso. Dopo neanche qualche secondo sento il profumo di Kim sotto il naso e giusto il tempo di girarmi che me la ritrovo di fianco.

“Kim. Tu sapevi che Beth Cooper è… come dire…”

“Lesbica?”

“Preferirei dell’altra sponda”

Lei annuisce normalmente e io mi sento una stupida totale. Molto probabilmente ero l’unica a non saperlo perché amo farmi i cazzi miei e non ascolto mai i gossip che girano e rigirano di bocca in bocca dagli studenti.

“Ma… come mai?” domanda curiosa Kim passandomi un braccio attorno alle spalle

“Malik. Diciamo che… mi ha detto di provarci con lei”

“E tu l’hai fatto?!” si allontana leggermente da me e mi scruta con le sue iridi verdi dalla testa ai piedi, abbasso lentamente lo sguardo amareggiata

“Sono una stupida, vero?”

“No tesoro, sei troppo buona e quel ragazzo lo sa fin troppo bene” si avvicina a me e mi stringe in un forte e caloroso abbraccio.

“E se… gliela facessimo pagare?”

“In che modo, scusa?” domando sciogliendo leggermente l’abbraccio che ci unisce

“Adesso ci devo ancora pensare. Ci penserò oggi pomeriggio e poi ti farò sapere, ok?” domanda sorridendo beffarda, annuisco e mi lascio scappare un sorrisino.

“E per qualsiasi altra cosa, noi gliela faremo pagare, ok?”

“Direi che si può fare” rispondo sorridendo leggermente.

 

 

Afternoon. Joey’s Room.

Ho sempre pensato che la matematica fosse una delle materie più stupide di questa terra. Ok, posso capire le nozioni principali tipo addizioni, sottrazioni, divisioni e moltiplicazioni; posso capire le tabelline e posso capire sapere cosa significa numero primo ma… io vorrei sapere cosa mi servirà nella vita sapere come si calcola la radice quadrata di p greco. Penso ad un emerito cazzo.

E poi vogliamo parlare della geometria? Va bene, sono favorevole al fatto di sapere come si calcola il volume di un cubo oppure il perimetro di un rettangolo, ma non riesco a capire cosa potrà servirmi nella vita sapere come si calcola la lunghezza dei semiassi medi e corti costruiti perpendicolarmente sui cateti e sull’ipotenusa di un triangolo retto.

Adesso, non voglio offendere nessun matematico o geometra o chissà chi ma… andiamo penso che qualsiasi persona normale, invece di starsene chiusa in camera a calcolare, per l’appunto, quella cavolata della lunghezza dei semiassi, preferirebbe uscire all’aria aperta o addirittura fare un salto alla vicina di casa vecchia e decrepita che regala caramelle al limone ormai scadute da anni. E invece io, sono costretta a starmene chiusa in camera a fare gli odiosi compiti di matematica e geometria al contrario di mio fratello Nolan che, come solito culattone, non deve starsene chiuso in camera a scervellarsi come un matto perché, il “piccolo angioletto” va ancora alle elementari.

“Joey!” urla mia madre dalle scale, e adesso che cavolo c’è? Se è per le briciole sul tappeto, in mia difesa posso dire di non essere stata io!

“Dimmi!” urlo a mia volta sollevata dal fatto che per lo meno riesco a staccare gli occhi dal libro per una durata di venti secondi.

“C’è Zayn!”

Oh signore benedettissimo e adesso che cosa vuole? Credevo di essere stata abbastanza convincente a pranzo dicendogli che l’odiavo, insomma quello era una specie di motivazione per non essere più il suo migliore amico. Che poi, poteva anche sembrare stupido essere considerata il migliore amico di Zayn.

“Digli che non ci sono!”

“Tesoro, è in casa, ti ha sentita!”

Perfetto, Joey devi ammettere di essere una vera frana nell’inventare scuse.

“Beh, devo fare matematica!” rispondo fissando con disgusto i libri e i quaderni posti disordinatamente sulla scrivania di fronte a me, sento mia mamma ridere leggermente

“Smettila Joey! Hai anche ammesso che preferiresti stare con la signora Fudge!”

“Appunto! Con la signora Fudge, non con Zayn!” rispondo soddisfatta di quella risposta, mi complimento con me stessa e mi lascio scappare un sorrisino.

“Ma puzza di cavolo! E poi, è andata quella donna!” questa volta a parlare è Zayn che si intromette come suo solito nelle conversazioni altrui.

“Potrà anche puzzare di cavolo ma… mi regala sempre le caramelle al limone!” rispondo iniziando a girare velocemente con la sedia girevole giocando ad alzare e abbassare lo sgabello.

“Se vuoi ho anche io qualche caramella scaduta al limone da qualche parte! Andiamo, possiamo parlare?” ed ecco che dal tono di voce si capisce perfettamente che sta facendo la sua espressione da sono un cucciolo bastonato che però ti manda in iperventilazione perché sono sexy e lo so, compreso balletto dei LMFAO.

“NO!” scuoto velocemente come se lui potesse vedermi, e può vedermi perché il signorino è appena entrato in camera e ride come un coglione nel vedermi scuotere velocemente la testa mentre ruoto con la sedia e gioco con l’altezza dello sgabello. Potrebbe sembrare una scena comica ma… si ok è una scena abbastanza comica.

“Ti ho per caso dato il permesso di entrare?!” sbraito alzandomi dalla sedia e avvicinandomi a lui, ignorando il più possibile la sua espressione sexy

“Tu no, ma tua madre sì” risponde soddisfatto ma io, che sono più furba di lui, ho già la risposta pronta.

“Si dia il caso però, che la camera sia mia quindi, non hai il permesso di starci!” e con un veloce gesto della mano lo spingo fuori dalla camera sbattendo la porta.

“Joey, andiamo mi dispiace io… non volevo! Credevo lo sapessi e mi dispiace essermi approfittato della tua gentilezza. Mi dispiace, davvero” ed ecco quel magnifico tono di voce dolce e sensuale che sarebbe in grado di sciogliere anche la regina dell’Ovest del mago di Oz. Sbuffo e riapro la porta con i sensi di colpa a mille per avergli risposto male. Mi trovo faccia a faccia con lui che mi scruta con quei suoi occhioni color cioccolato fondente e con la bocca che disegna un mezzo sorriso, i denti perfettamente bianchi circondati da quelle labbra sottili e rosee.

“Mi dispiace” sussurra a mezza voce avvicinandosi ancora di più a me.

10... 9... 8... 7... 6... Può iniziare il conto alla rovescia per la mia morte. Onde evitare di saltargli addosso e stuprarlo mi allontano vorticosamente da lui arrivando alla finestra che è dalla parte opposta della porta.

“Ok, perdonato. Ma… che ci fai qui?” domando portandomi le braccia al petto

“Beh, il lunedì pomeriggio solitamente io e Liam andiamo in palestra” risponde scrollando le spalle.

Se c’è una cosa che odio di più della matematica, è il movimento fisico. Quindi, sono tra la padella e la brace.

“Mi spiace, devo fare matematica”

“Non prendermi per il culo Joey. Andiamo facciamo giusto qualche secondo di tapis… e magari qualche peso -gli lancio un’occhiataccia- no, niente pesi, stavo scherzando”

Lo fisso per qualche secondo ed ecco, che per l’ennesima volta, il signorino Zayn Jawaad Malik tira fuori le sue doti di futuro attore di commedie drammatiche Hollywoodiane.

“Se accetto, ti toglierai quell’espressione da cucciolo tremendamente sexy?” domando sbuffando leggermente, sorride soddisfatto mentre annuisce

“Prepara il borsone Joey, io ti aspetto di sotto!” e saltellando leggermente esce dalla camera. Giuro, che se verso solo una goccia di sudore, ammazzo Zayn Malik.

 

 

 

Evening. Kitchen.

Quando, finalmente, riesco a mettere piede in casa, il mio primo obbiettivo è sicuramente quello di cercare il divano e farlo diventare il mio futuro ragazzo insieme ad una confezione di piselli surgelati e un gelato al cioccolato pieno di glassa alla nutella. Una cosa che non vi consiglio proprio è fare palestra con Zayn Malik, anzi proprio state lontane da quel ragazzo che con un solo sguardo ha il potere di mandarvi in tilt il cervello e farvi fare tutto quello che vuole.

“Joey, sei tu?” domanda mia madre non appena metto piede sul tappetino appena dentro casa, neanche avesse un radar, o molto probabilmente la mia finezza da elefante si è fatta riconoscere per l’ennesima volta.

“Si” rispondo seccamente buttando per terra la sacca della palestra. Da vero gentil uomo Zayn, non si era nemmeno sprecato a chiedermi se volessi un passaggio a casa, anzi mi aveva liquidata lì, davanti alla palestra, con la scusa che sua madre l’aveva già chiamato per la cena e quindi doveva scappare.

“Vieni a mangiare” ordina David, il compagno di mia madre, con tono autoritario come suo solito. Ma quando diavolo se ne va questo dalla mia vita?! Sbuffo “Non mi va! Non ho fame!” rispondo sgattaiolando velocemente in camera mia, sentendo dolore ad ogni muscolo non appena mi salta in mente anche il solo pensiero di muovere la gamba.

“Ti ho detto di venire a cena!” nonostante sia in camera mia, lo sento urlare come un fossennato, sbatte come suo solito il pugno sul tavolo facendo così saltare bicchieri e posate. Avete presente gli uomini delle caverne? Quelli tipo “Io sono signore padrone tu donna deve stare sotto mio comando?”, ecco, credo proprio che David discenda da loro e che, sfortunatamente, non abbia avuto la fortuna di evolversi come il resto della popolazione umana.

“E io ti ho detto che non ho fame!” gli urlo di rimando sbattendo di colpo la porta della camera, e dopo quel subbuglio, finalmente il silenzio. Mi butto con un salto sul letto facendolo sballottare per qualche secondo. Sono talmente esausta che non mi basta neanche sbattere gli occhi che dormo profondamente.

 

 

Night. Joey’s Room.

“Do you ever feel like breaking down? Do you ever fell out the place? Like somehow you just don’t beelong and no ones understand you? Do you ever wanna run away? Do you lock your self in your room? With the radio turned on and that’s up loud and no ones hears you screming…”

Alzo immediatamente la testa spaesata e inizio a rigirarmi nel letto alla ricerca di quel rumore che, nel cuore della notte, ha rovinato il mio sonno e mi ha quasi fatto venire un attacco di panico assurdo a causa del volume fin troppo elevato. Inizio a tastare velocemente il comodino partendo dal primo cassetto arrivando finalmente al ripiano dove sento il vibrare del telefono, lo afferro e mi ci vogliono una ventina di minuti per riuscire a leggere il nome sul display: Kim. Oh signore per lo meno non è Zayn.

“Pronto?” domando con la voce peggiore che potessi mai aspettarmi di avere alle… che diavolo di ore sono?! Controllo l’ora: 3.45 A.M. oh perfetto, che cavolo vuole Kim alle 3.45 del mattino?!

“Ehi Joey!”

Merda! Quella non è la voce di Kim… certo che senza occhiali sono proprio orba!

“Malik, si può sapere che cacchio vuoi?!” domando nervosamente, iniziando a stritolare la fodera del cuscino con le unghie, immaginando che fosse la faccia di Zayn.

“Sai… io e Niall ci chiamiamo sempre alle quattro meno un quarto del mattino” e a me che cazzo me ne frega?! Ah già, Joey, sei il suo migliore amico per una settimana. Se già il lunedì è stato così… orribile? Schifoso? Tartassante? Da suicidio? Non oso immaginare come sarà tutta la settimana.

“…”

“Joey? Ci sei?”

“…”

“Joey? Sei viva?”

“…”

“Joey? Sei svenuta?”

“…”

“Joey? Sei andata in coma?”

“…”

“Oh merda cazzo! Joey dimmi che sei ancora viva!”

“Vaffanculo Zayn!” riattacco il telefono e me ne torno a dormire troppo rincoglionita per poter intrattenere una conversazione con Malik.

Nonostante la stanchezza però, una parte del mio cervello, si era messa a pregare per domani.

Monday.
Morning. School.

Sento il suono della campanella per il pranzo e immediatamente mi catapulto fuori dall’aula sotto braccio con Kim, la mia migliore amica. Quella mattina l’intero istituto scolastico sembrava nettamente più tranquillo e il motivo era semplice, anzi i motivi erano semplici e avevano quattro nomi: Liam Payne, Harry Styles, Louis Tomlinson e Niall Horan. Quei quattro ragazzi, nonché miei amici, durante il week end si erano beccati la varicella e quindi per tutta quella settimana sarebbero stati chiusi in casa sotto le coperte e questo stava a significare che per tutta la settimana l’intera scuola sarebbe stata tranquilla e non avrebbe rischiato di finire a fuoco. Raggiungo il mio armadietto sempre con Kim e poso il libro di matematica avanzata al suo interno.

“Joey, arrivo subito, vado un secondo in bagno” mi informa la bionda di fianco a me chiudendo il suo armadietto di scatto, annuisco distrattamente e la vedo sparire dietro l’angolo. Sospiro leggermente e prendo i libri di Inglese, materia che avrei avuto dopo la breve pausa pranzo.

“Ehi Joey! Ricordi che mi devi un favore?” riconosco subito quella voce, Zayn Malik, anche lui mio amico e nella stessa compagnia dei ragazzi, peccato che lui fosse stato l’unico a non beccarsi la varicella visto che l’aveva già avuto da piccolo.

“Non ricordo nulla del genere, Malik” rispondo poggiando il libro contro il petto, lo sento ridere leggermente

“Ok va bene, comunque dovresti farmi un favore” dice sorridendo, chiudo immediatamente l’armadietto e mi volto verso di lui corrugando la fronte. Zayn Malik non è per se un brutto ragazzo, al contrario; è alto e ben messo, la pelle era di un meraviglioso color ambrato, i capelli neri come la pece perfettamente pettinati in un ciuffo che si alzava sulla destra e gli occhi di un colore paragonabile al cioccolato fondente. Porta due buchi alle orecchie ed è il più “ribelle” del gruppo. È l’unico tra i cinque a fumare e si veste come un bad boy, solitamente con jeans neri sempre stretti in fondo, maglie bianche con sopra una giacca di pelle nera. Oggi però indossa un paio di jeans semplici e una camicia a scacchi blu e rossa.

“Quanto vuoi Zayn?” domando guardandolo scettica, lui ride di nuovo mostrando così una fila di denti bianchi perfetti, alzo leggermente l’angolo destro della bocca e inizio a camminare verso la mensa.

“No, no non voglio denaro, voglio solo chiederti un favore” dice affiancandomi e posandomi un braccio attorno alle spalle

“Spara” rispondo sospirando. Conoscevo perfettamente tutti e cinque i ragazzi della compagnia e sapevo che quando ognuno di loro veniva a chiedermi un favore o voleva dei soldi, oppure voleva chiedermi una cavolata enorme.

“Beh, ti andrebbe di essere il mio migliore amico per una settimana?” domandai semplicemente sorridendomi beatamente, mi fermo di colpo lasciando addirittura cadere i libri sul pavimento.

“Mi stai prendendo per il culo?!” chiedo sgranando gli occhi e spalancando la bocca. Ne avevo sentite tante da quei cinque ragazzi, mi chiedevano sempre se potevo andare a parlare con quella ragazza figa e chiederle il numero, se potevo parargli il culo per le interrogazioni, aiutarli a prepararsi psicologicamente per un appuntamento con una ragazza e li avevo addirittura aiutati a fare shopping ma mai, e sottolineo MAI, nessuno di loro mi aveva chiesto di essere il suo migliore amico per una settimana. Era una cosa completamente ridicola!

“Ehm… ti sembra che ti stia prendendo per il culo?” ammicca avvicinandosi lentamente a me, inizio a ridere in modo molto paranoico e raccolgo i libri dal pavimento freddo e sporco della scuola.

“Malik, fuma meno” è l’unica cosa che mi viene da dire mentre riprendo a camminare e lui fa lo stesso

“Andiamo Joey, ti chiedo solo di diventare il mio migliore amico per una settimana!” si posiziona davanti a me facendo labbruccio, roteo gli occhi e mi fermo di colpo cercando di non finirgli addosso.

“Perché?” domando sistemandomi i grossi occhiali da vista sul naso, lui sorride soddisfatto come se gli avessi appena risposto che accettavo e, dopo essersi sistemato il colletto della camicia, inizia a parlare

“Semplice. Perché questa settimana i ragazzi non ci sono, e ho bisogno di qualcuno che prenda il loro posto”

“E perché proprio io?” domando sempre più confusa, continuo a domandarmi se oltre alle sigarette Zayn avesse iniziato a fumarsi qualche cosa di pesante.

“Perché ti conosco dall’asilo e poi, Joey, credo tu sia perfetta per prendere il posto di Harry, Louis, Liam e Niall. Insomma, sei identica a loro caratterialmente” risponde scrollando le spalle

“Continuo a non capire” ammetto ormai al limite della sanità mentale che mi restava. Lui scuote lentamente la testa, come se fossi io quella strana che sparava minchiate.

“Ok, cercherò di spiegarti il meglio possibile. Sei bella come Harry, strana come Louis, saggia come Liam e mangiona come Niall. Quindi, chi meglio di te può prendere il posto di loro cinque durante questa settimana?!” poggia le mani sulle mie spalle sospirando, aggrotto la fronte e scuoto leggermente i capelli corti e ricci. Rimango in silenzio continuando a fissarlo, in tutta sincerità non sapevo cosa rispondere perché, nonostante trovassi la cosa altamente stupida, la trovavo a mia volta interessante.

“Ma sono una ragazza”

“Non è un problema” risponde scrollando le spalle, rimango in silenzio per qualche secondo senza dare segno di vita.

“Quindi?” domanda lui fissandomi speranzoso, sospiro leggermente e annuisco stancamente provocando così una pazzia sfrenata in Zayn che si mette ad esultare proprio come quando il Manchester United vince una partita. Mi stringe in un forte abbraccio alzandomi addirittura da terra, lo sento ridermi nelle orecchie e poi lasciarmi di colpo, presa dalla sprovvista rischio anche di cadere a terra ma fortunatamente ho abbastanza equilibrio.

“Perfetto. Ti aspetto a pranzo, e Kim sta arrivando” mi saluta con un cenno della mano e saluta anche Kim che mi si è appena affiancata, non rispondo nemmeno al suo saluto e immediatamente poggio la testa contro il petto della ragazza con me e lancio un urlo liberatorio. Perché diavolo ogni volta che Kim non era con me, finivo sempre col fare una cazzata? Molto probabilmente Zayn aveva ragione, ero strana come Louis però tecnicamente dovrei essere saggia come Liam, stando sempre alle parole di Malik. Oh ma che diavolo mi metto anche ad ascoltare quello che dice quel fumato?!

“Joey, tutto bene?” domanda Kim non appena termino di urlare come una scema, attirando così gli sguardi di qualsiasi alunno o professore che ci passasse di fianco, scuoto così velocemente la testa che rischio addirittura di farmi cadere gli occhiali dal naso.

“Vuoi dirmi che è successo?” domanda lei passandomi una mano tra i ricci, alzo la testa su di lei e la fisso tristemente

“Sarò il migliore amico di Zayn Malik per una settimana” rispondo seriamente lei però si lascia scappare una delle sue risate acute che provocano il diretto smaltimento del apparato uditivo.

“Dimmi che mi stai prendendo in giro!” urla talmente forte da farmi sobbalzare, si asciuga una lacrima provocata dalle risate e si appoggia al muro di fianco a noi, a malincuore scuoto la testa lentamente facendole capire che ero veramente seria, la sua espressione muta completamente

“Oh mio Dio Joey non posso lasciarti un secondo da sola che mi combini un casino del genere?!”

“Scusa ma… sai che non riesco a dire di no!” incrocio le braccia al petto poggiandomi al muro vicino a lei.

“Tu sei strana. Te l’hanno mai detto?” chiede fissandomi seria, annuisco leggermente

“Sì, Malik un paio di secondi fa. Secondo lui sono strana come Louis” rispondo seriamente, Kim però sembra essere sotto effetto di una bombola di gas esilarante.

“Effettivamente, Zayn non ha tutti i torti!” si passa una mano tra i biondi capelli, scuoto lentamente la testa, possibile che sia io a passare per quella strana, al posto di Zayn?!

Mi stacco dal muro e riprendo a camminare verso la mensa con Kim che mi raggiunge a breve

“E narra un po’, in cosa consiste essere il migliore amico di Zayn Malik?” chiede curiosa la bionda, passandomi un braccio attorno alle spalle, scrollo le spalle e sospiro

“Onestamente non ne ho la più pallida idea. Ed è questo che mi preoccupa di più” rispondo entrando in mensa.

“Lo scoprirai a breve. Ci vediamo ad inglese cucciola, e mi racconti tutto” sorride maliziosa e mi stampa un bacio sulla guancia allontanandosi da me e andando verso le macchinette per prendere non so che. Inizio a pregare che Malik non mi veda e mi avvicino alla vetrata del cibo prendendo un vassoio.

“Ehi Joey! Vieni qui!” riconosco la voce di Zayn che mi fa segno di avvicinarmi a lui con un movimento veloce ma leggero del braccio, sospiro abbassando le spalle e mi avvicino a lui superando un paio di ragazzi nella fila. Non appena raggiungo Zayn, mi passa un braccio attorno alle spalle e mi porge un piatto pieno d’insalata con un pezzo di pane.

“Mi… mi hai già preso il pranzo?” domando colpita da quel gesto, lui sorride e annuisce contento

“Però sappi che te lo paghi da sola” aggiunge poi porgendo un paio di monete alla signora della mensa che gli sorride radiosa. Ecco, mi sembrava anche fin troppo strano. Inizio a frugare nelle tasche dei jeans alla ricerca di qualche moneta e grazie al cielo riesco a trovare qualche monetina e la porgo alla signora della mensa che sbuffa non appena mi vede. Ok, deduco di non stare molto simpatica a quella donna, al contrario di Zayn. Dopo aver pagato prendo il vassoio seguendo Zayn in un tavolo abbastanza isolato dove si sedeva sempre insieme agli altri ragazzi e, occasionalmente, ci sedevamo anche io e Kim, ma raramente.

“Allora… in che cosa consisterebbe essere il tuo migliore amico?” domando curiosa addentando una forchettata d’insalata, lui scrolla le spalle addentando un pezzo del suo hamburger.

“Non saprei, per esempio, ogni tanto a mensa io e Harry facciamo a gara a chi conquista per prima una. - inizia a scrutare lentamente ogni tavolo della mensa con sguardo attento- ecco per esempio, guarda quella! È fattibile. Che ne dici, ci stai?” domanda sorridendo beffardo e sistemandosi il colletto della camicia.

Sgrano gli occhi e per poco non mi va di traverso il goccio d’acqua che avevo appena bevuto.

“Ma sei matto? Non mi metterei mai a provarci con una ragazza!” urlo attirando leggermente l’attenzione dei ragazzi seduti al tavolo vicino al nostro, Zayn invece di prendersela ride di gusto talmente tanto da piangere leggermente

“Insomma Joey pensavo fossi più… coraggiosa” oh perfetto ora si mette pure a giocare con l’orgoglio?! Quel ragazzo mi conosce meglio del previsto nonostante il tempo che passavamo insieme era minimo.

“Io sono coraggiosa solo… vorrei evitare di passare per omosessuale” rispondo scrollando leggermente le spalle, noncurante.

“Problemi con gli omosessuali?” domanda Zayn alzando un sopracciglio scettico, nego scuotendo la testa

“Nessun problema, anzi credo proprio mi metterò a fare una campagna a loro favore. Solo, io non sono omosessuale e provarci con una ragazza non aiuta di certo” mi mordo leggermente il labbro inferiore fissando la sua espressione leggermente sexy. Non posso negare il fatto che qualsiasi ragazza sana di mente sverrebbe davanti alla visione di Zayn Malik che si morde il labbro inferiore e con il sopracciglio destro leggermente alzato. E io mi considero una ragazza sana di mente.

“Quindi… non vuoi provarci con Beth?”

“Tombola” gli faccio un occhiolino e torno a mangiare la mia insalata abbassando lo sguardo sul piatto quasi vuoto davanti a me, sento Zayn sospirare come se desiderasse qualche cosa, conoscendolo abbastanza bene so perfettamente il motivo per cui sta sbuffando come un bambino.

Decido di ignorarlo e continuo a fissare il mio piatto ormai svuotato alla velocità della luce per la troppa fame ma il ragazzo di fronte a me ha deciso di non arrendersi e di mandarmi fuori dai gangheri a furia di sbuffi.

“Malik. Smettila, ora” sibilo tra i denti alzando leggermente lo sguardo furiosa, lui sbuffa ancora una volta e ormai soddisfatto di aver attirato la mia attenzione inizia a fissarmi con sguardo affranto. Signore ti prego aiutami, non voglio finire in galera per omicidio voluto, anche se tecnicamente quando racconterò la mia storia alla polizia, potrebbe anche capire il motivo di quel mio atto leggermente illecito.

“Sai… credevo fosse più divertente averti come migliore amico - ed ecco che inizia il suo discorso che conterrà sicuramente una manciata di sensi di colpa e un pizzico di “colpiamo Joey nell’orgoglio”- insomma Joey, pensavo fossi più disponibile e credevo che fossi più strana come Louis che seria come Liam” mi fissa con quei suoi occhioni color cioccolato fondente, le sue sopracciglia sono corrugate e le labbra tremano leggermente. Onestamente non so se andare in iperventilazione o strangolarlo con le mie stesse mani. Preferivo nettamente quando i ragazzi erano ancora tra noi e io e lui ci consideravamo a malapena e ridevamo scherzando tranquillamente.

“Hai troppe pretese Zayn” in fin dei conti, sono pur sempre una ragazza e ho i miei limiti, insomma immaginatevi se un ragazzo viene lì e vi chiede di provarci con una solo per vedere chi dei due rimorchia prima… andiamo è una cosa da matti! Anche se, dobbiamo anche tener conto che il ragazzo in questione è Zayn Malik, un ragazzo letteralmente figo che può mandare in coma mille ragazze con un sono sguardo o cenno del capo.

“Quindi… niente?” domanda affranto poggiando il mento sul palmo della mano, rimango a fissarlo per qualche secondo sempre indecisa se andare in iperventilazione o sgozzarlo con il coltello di plastica che mi sto rigirando nelle mani da almeno mezz’ora.

Scrollo leggermente le spalle “Mi spiace signor Malik ma… niente” rispondo con un leggero tono di superiorità

“Ok…” sbuffa lui abbassando lo sguardo sul suo hamburger mezzo mangiato.

Ok quel ragazzo secondo me non avrebbe problemi a trovarsi un ruolo come attore principale in una di quelle commedie drammatiche Hollywoodiane perché, cavolo, riesce addirittura a commuovermi con quell’espressione da cane bastonato che ha in faccia.

“Cosa dovrei fare?” domando ormai al limite della sopportazione. Ma dove cazzo è Kim quando ho bisogno di lei?! Oh signore, prevedo una settimana assurda e da suicidio. Immediatamente l’aria disperata che era comparsa sul volto di Zayn era sparita e sorride beffardo passandosi lentamente una mano sul mento con aria interrogativa.

“Beh, molto semplice, vai lì e inizi a flirtarci poi arrivo io e ti smonto i piani, vediamo con chi dei due esce prima” appoggia la schiena sulla sedia e mi guarda sorridente alzarmi,

“Tu mi devi un favore enorme, sappilo” lo avviso prima di allontanarmi dal tavolo e sedermi in quello dove Beth Cooper, una del terzo anno se ne sta seduta mangiando con i suoi amici. Essendo io la più grande, non dovrei avere problemi a farmi rispettare da quelli del terzo anno, quindi tentar non nuoce e poi… posso sempre fingere di provarci facendo credere a Zayn una cosa quando invece è l’esatto contrario.

“Joey, hai bisogno di qualche cosa?” domanda curiosa notando la mia presenza vicino a lei, annuisco

“Verresti un secondo? Devo chiederti un favore” inizio a camminare verso le macchinette mentre in sottofondo sento delle risatine imbarazzate da parte sua e le sue amichette, oh signore mi han già preso per omosessuale?!

“Dimmi pure” si morde nervosamente il labbro inferiore dondolando leggermente sui talloni, in compenso io mi passo una mano tra i ricci e scrollo le spalle letteralmente incazzata con me stessa e Zayn Malik.

“Beh no, insomma, tu sei brava in chimica, no? - annuisce sorridente- perfetto quindi ti andrebbe di aiutarmi?” domando cercando di farlo sembrare il meno possibile un appuntamento che, terrei a precisare, NON è un appuntamento. Andiamo sono pur sempre una ragazza e credo possa risultare normale se invito un’altra ragazza a studiare, no?

“Mi… mi stai chiedendo di uscire?” domanda con le guance leggermente scarlatte, sgrano leggermente gli occhi, per le mutande magiche di merlino, i può sapere che cacchio succede oggi?!

“NO! Insomma, voglio dire, ti sto solo chiedendo di aiutarmi con chimica”

“E quindi di vederci all’infuori della scuola, non è così?” un sorriso malizioso le spunta sul viso e io, inizio seriamente a dubitare della sua eterosessualità.

Oh ma porca di quel procione puzzolente possibile che Malik sia andato a beccare proprio una dell’altra sponda?!

“Si beh, tecnicamente ma… solo come amiche” cerco di pararmi il culo il più possibile ma, cacchio se è determinata la ragazza!

“E come più che amiche?” domanda speranzosa avvicinando pericolosamente il suo viso al mio. Per l’amor del cielo Zayn ma dove cazzo sei?!

“Ehi Beth, esci con me?!” non ho mai adorato così tanto il detto “parli del Diavolo e ti spuntano le corna” davvero.

Beth si volta di scatto verso Zayn e lo fulmina con lo sguardo “Mi spiace ma devo aiutare Joey con chimica. Adesso vado, ci vediamo bellezza” mi fa l’occhiolino e si allontana da noi sculettando egregiamente in direzione del suo tavolo dove, le sue amiche, stanno ridendo leggermente.

Io rimango completamente basita, Beth Cooper è dell’altra sponda e io, come una cogliona, e per colpa di Zayn, le ho chiesto di aiutarmi in chimica, potrebbe andarmi peggio? Ah si, per una settimana sarò il migliore amico di Zayn Malik.

“Lo sapevi, non è così?” domando senza neanche guardarlo in faccia, so che sta trattenendo il più possibile le risate e questo mi ha fatto sospettare che quel ragazzo sapesse già tutto.

“Lo sa tutta la scuola, Joey. Credevo lo sapessi anche tu” risponde portandosi una mano alla bocca

“Ti odio”

“Andiamo scusa! Non mi sarei mai aspettato che potessi accettare!”

“Sei tu che mi hai stressato l’anima! Adesso Zayn, ti conviene starmi a 1000 metri di distanza altrimenti non rispondo di me!” mi allontano velocemente da lui ed esco dalla mensa sentendomi il suo sguardo addosso. Dopo neanche qualche secondo sento il profumo di Kim sotto il naso e giusto il tempo di girarmi che me la ritrovo di fianco.

“Kim. Tu sapevi che Beth Cooper è… come dire…”

“Lesbica?”

“Preferirei dell’altra sponda”

Lei annuisce normalmente e io mi sento una stupida totale. Molto probabilmente ero l’unica a non saperlo perché amo farmi i cazzi miei e non ascolto mai i gossip che girano e rigirano di bocca in bocca dagli studenti.

“Ma… come mai?” domanda curiosa Kim passandomi un braccio attorno alle spalle

“Malik. Diciamo che… mi ha detto di provarci con lei”

“E tu l’hai fatto?!” si allontana leggermente da me e mi scruta con le sue iridi verdi dalla testa ai piedi, abbasso lentamente lo sguardo amareggiata

“Sono una stupida, vero?”

“No tesoro, sei troppo buona e quel ragazzo lo sa fin troppo bene” si avvicina a me e mi stringe in un forte e caloroso abbraccio.

“E se… gliela facessimo pagare?”

“In che modo, scusa?” domando sciogliendo leggermente l’abbraccio che ci unisce

“Adesso ci devo ancora pensare. Ci penserò oggi pomeriggio e poi ti farò sapere, ok?” domanda sorridendo beffarda, annuisco e mi lascio scappare un sorrisino.

“E per qualsiasi altra cosa, noi gliela faremo pagare, ok?”

“Direi che si può fare” rispondo sorridendo leggermente.

 

 

Afternoon. Joey’s Room.

Ho sempre pensato che la matematica fosse una delle materie più stupide di questa terra. Ok, posso capire le nozioni principali tipo addizioni, sottrazioni, divisioni e moltiplicazioni; posso capire le tabelline e posso capire sapere cosa significa numero primo ma… io vorrei sapere cosa mi servirà nella vita sapere come si calcola la radice quadrata di p greco. Penso ad un emerito cazzo.

E poi vogliamo parlare della geometria? Va bene, sono favorevole al fatto di sapere come si calcola il volume di un cubo oppure il perimetro di un rettangolo, ma non riesco a capire cosa potrà servirmi nella vita sapere come si calcola la lunghezza dei semiassi medi e corti costruiti perpendicolarmente sui cateti e sull’ipotenusa di un triangolo retto.

Adesso, non voglio offendere nessun matematico o geometra o chissà chi ma… andiamo penso che qualsiasi persona normale, invece di starsene chiusa in camera a calcolare, per l’appunto, quella cavolata della lunghezza dei semiassi, preferirebbe uscire all’aria aperta o addirittura fare un salto alla vicina di casa vecchia e decrepita che regala caramelle al limone ormai scadute da anni. E invece io, sono costretta a starmene chiusa in camera a fare gli odiosi compiti di matematica e geometria al contrario di mio fratello Nolan che, come solito culattone, non deve starsene chiuso in camera a scervellarsi come un matto perché, il “piccolo angioletto” va ancora alle elementari.

“Joey!” urla mia madre dalle scale, e adesso che cavolo c’è? Se è per le briciole sul tappeto, in mia difesa posso dire di non essere stata io!

“Dimmi!” urlo a mia volta sollevata dal fatto che per lo meno riesco a staccare gli occhi dal libro per una durata di venti secondi.

“C’è Zayn!”

Oh signore benedettissimo e adesso che cosa vuole? Credevo di essere stata abbastanza convincente a pranzo dicendogli che l’odiavo, insomma quello era una specie di motivazione per non essere più il suo migliore amico. Che poi, poteva anche sembrare stupido essere considerata il migliore amico di Zayn.

“Digli che non ci sono!”

“Tesoro, è in casa, ti ha sentita!”

Perfetto, Joey devi ammettere di essere una vera frana nell’inventare scuse.

“Beh, devo fare matematica!” rispondo fissando con disgusto i libri e i quaderni posti disordinatamente sulla scrivania di fronte a me, sento mia mamma ridere leggermente

“Smettila Joey! Hai anche ammesso che preferiresti stare con la signora Fudge!”

“Appunto! Con la signora Fudge, non con Zayn!” rispondo soddisfatta di quella risposta, mi complimento con me stessa e mi lascio scappare un sorrisino.

“Ma puzza di cavolo! E poi, è andata quella donna!” questa volta a parlare è Zayn che si intromette come suo solito nelle conversazioni altrui.

“Potrà anche puzzare di cavolo ma… mi regala sempre le caramelle al limone!” rispondo iniziando a girare velocemente con la sedia girevole giocando ad alzare e abbassare lo sgabello.

“Se vuoi ho anche io qualche caramella scaduta al limone da qualche parte! Andiamo, possiamo parlare?” ed ecco che dal tono di voce si capisce perfettamente che sta facendo la sua espressione da sono un cucciolo bastonato che però ti manda in iperventilazione perché sono sexy e lo so, compreso balletto dei LMFAO.

“NO!” scuoto velocemente come se lui potesse vedermi, e può vedermi perché il signorino è appena entrato in camera e ride come un coglione nel vedermi scuotere velocemente la testa mentre ruoto con la sedia e gioco con l’altezza dello sgabello. Potrebbe sembrare una scena comica ma… si ok è una scena abbastanza comica.

“Ti ho per caso dato il permesso di entrare?!” sbraito alzandomi dalla sedia e avvicinandomi a lui, ignorando il più possibile la sua espressione sexy

“Tu no, ma tua madre sì” risponde soddisfatto ma io, che sono più furba di lui, ho già la risposta pronta.

“Si dia il caso però, che la camera sia mia quindi, non hai il permesso di starci!” e con un veloce gesto della mano lo spingo fuori dalla camera sbattendo la porta.

“Joey, andiamo mi dispiace io… non volevo! Credevo lo sapessi e mi dispiace essermi approfittato della tua gentilezza. Mi dispiace, davvero” ed ecco quel magnifico tono di voce dolce e sensuale che sarebbe in grado di sciogliere anche la regina dell’Ovest del mago di Oz. Sbuffo e riapro la porta con i sensi di colpa a mille per avergli risposto male. Mi trovo faccia a faccia con lui che mi scruta con quei suoi occhioni color cioccolato fondente e con la bocca che disegna un mezzo sorriso, i denti perfettamente bianchi circondati da quelle labbra sottili e rosee.

“Mi dispiace” sussurra a mezza voce avvicinandosi ancora di più a me.

10... 9... 8... 7... 6... Può iniziare il conto alla rovescia per la mia morte. Onde evitare di saltargli addosso e stuprarlo mi allontano vorticosamente da lui arrivando alla finestra che è dalla parte opposta della porta.

“Ok, perdonato. Ma… che ci fai qui?” domando portandomi le braccia al petto

“Beh, il lunedì pomeriggio solitamente io e Liam andiamo in palestra” risponde scrollando le spalle.

Se c’è una cosa che odio di più della matematica, è il movimento fisico. Quindi, sono tra la padella e la brace.

“Mi spiace, devo fare matematica”

“Non prendermi per il culo Joey. Andiamo facciamo giusto qualche secondo di tapis… e magari qualche peso -gli lancio un’occhiataccia- no, niente pesi, stavo scherzando”

Lo fisso per qualche secondo ed ecco, che per l’ennesima volta, il signorino Zayn Jawaad Malik tira fuori le sue doti di futuro attore di commedie drammatiche Hollywoodiane.

“Se accetto, ti toglierai quell’espressione da cucciolo tremendamente sexy?” domando sbuffando leggermente, sorride soddisfatto mentre annuisce

“Prepara il borsone Joey, io ti aspetto di sotto!” e saltellando leggermente esce dalla camera. Giuro, che se verso solo una goccia di sudore, ammazzo Zayn Malik.

 

 

 

Evening. Kitchen.

Quando, finalmente, riesco a mettere piede in casa, il mio primo obbiettivo è sicuramente quello di cercare il divano e farlo diventare il mio futuro ragazzo insieme ad una confezione di piselli surgelati e un gelato al cioccolato pieno di glassa alla nutella. Una cosa che non vi consiglio proprio è fare palestra con Zayn Malik, anzi proprio state lontane da quel ragazzo che con un solo sguardo ha il potere di mandarvi in tilt il cervello e farvi fare tutto quello che vuole.

“Joey, sei tu?” domanda mia madre non appena metto piede sul tappetino appena dentro casa, neanche avesse un radar, o molto probabilmente la mia finezza da elefante si è fatta riconoscere per l’ennesima volta.

“Si” rispondo seccamente buttando per terra la sacca della palestra. Da vero gentil uomo Zayn, non si era nemmeno sprecato a chiedermi se volessi un passaggio a casa, anzi mi aveva liquidata lì, davanti alla palestra, con la scusa che sua madre l’aveva già chiamato per la cena e quindi doveva scappare.

“Vieni a mangiare” ordina David, il compagno di mia madre, con tono autoritario come suo solito. Ma quando diavolo se ne va questo dalla mia vita?! Sbuffo “Non mi va! Non ho fame!” rispondo sgattaiolando velocemente in camera mia, sentendo dolore ad ogni muscolo non appena mi salta in mente anche il solo pensiero di muovere la gamba.

“Ti ho detto di venire a cena!” nonostante sia in camera mia, lo sento urlare come un fossennato, sbatte come suo solito il pugno sul tavolo facendo così saltare bicchieri e posate. Avete presente gli uomini delle caverne? Quelli tipo “Io sono signore padrone tu donna deve stare sotto mio comando?”, ecco, credo proprio che David discenda da loro e che, sfortunatamente, non abbia avuto la fortuna di evolversi come il resto della popolazione umana.

“E io ti ho detto che non ho fame!” gli urlo di rimando sbattendo di colpo la porta della camera, e dopo quel subbuglio, finalmente il silenzio. Mi butto con un salto sul letto facendolo sballottare per qualche secondo. Sono talmente esausta che non mi basta neanche sbattere gli occhi che dormo profondamente.

 

 

Night. Joey’s Room.

“Do you ever feel like breaking down? Do you ever fell out the place? Like somehow you just don’t beelong and no ones understand you? Do you ever wanna run away? Do you lock your self in your room? With the radio turned on and that’s up loud and no ones hears you screming…”

Alzo immediatamente la testa spaesata e inizio a rigirarmi nel letto alla ricerca di quel rumore che, nel cuore della notte, ha rovinato il mio sonno e mi ha quasi fatto venire un attacco di panico assurdo a causa del volume fin troppo elevato. Inizio a tastare velocemente il comodino partendo dal primo cassetto arrivando finalmente al ripiano dove sento il vibrare del telefono, lo afferro e mi ci vogliono una ventina di minuti per riuscire a leggere il nome sul display: Kim. Oh signore per lo meno non è Zayn.

“Pronto?” domando con la voce peggiore che potessi mai aspettarmi di avere alle… che diavolo di ore sono?! Controllo l’ora: 3.45 A.M. oh perfetto, che cavolo vuole Kim alle 3.45 del mattino?!

“Ehi Joey!”

Merda! Quella non è la voce di Kim… certo che senza occhiali sono proprio orba!

“Malik, si può sapere che cacchio vuoi?!” domando nervosamente, iniziando a stritolare la fodera del cuscino con le unghie, immaginando che fosse la faccia di Zayn.

“Sai… io e Niall ci chiamiamo sempre alle quattro meno un quarto del mattino” e a me che cazzo me ne frega?! Ah già, Joey, sei il suo migliore amico per una settimana. Se già il lunedì è stato così… orribile? Schifoso? Tartassante? Da suicidio? Non oso immaginare come sarà tutta la settimana.
“…”
“Joey? Ci sei?”
“…”
“Joey? Sei viva?”
“…”
“Joey? Sei svenuta?”
“…”
“Joey? Sei andata in coma?”
“…”
“Oh merda cazzo! Joey dimmi che sei ancora viva!”
“Vaffanculo Zayn!” riattacco il telefono e me ne torno a dormire troppo rincoglionita per poter intrattenere una conversazione con Malik.
Nonostante la stanchezza però, una parte del mio cervello, si era messa a pregare per domani.



 

Destiny's back with a new FF ;D
Ecco gente la mia terza storia dove questa volta il protagonisa
è Dj Malik all day all night (so come on put your hands up! Yeah!)
Bene, dopo questo posso anche correre a nascondermi ma
devo spiegarvi brevemente la FF.
Allooora, come potete aver capito, Joey sarà il migliore amico di Zayn
nonostante sia una ragazza (ah, io e le mie idee strambe .-.)
Pooooi, la FF durerà 7 capitoli + epilogo
e ogni capitolo descriverà ogni parte della giornata di Joey (breve o lunga che sia).
Bieeen, vi informo che Joey Clark ha il volto di Savannah Jayde,
che potete ammirare nello splendido banner che mi ha fatto
NuvolaBlu.
Ottima scrittrice e creatrice. Seriamente se volete leggere belle storie,
passate da lei *-*

Now I can go ;D Spero la storia vi piaccia e non vedo l'ora di ricevere qualche recensione.
Un bacione, Destiny  

  
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