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Autore: crici_82    30/03/2007    2 recensioni
La storia parla di amore, odio, rancore e speranza, ma soprattutto di amore. Vi ricordo che i personaggi da me citati sono frutto della mente eccezionale di Rumiko. Ho modificato tutti i capitoli...ora sono più leggibili...SCUSATE!!!!
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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capitolo1

CAPITOLO 1



Una distesa verde, il sole rosso sangue, ma cosa succede?

La ragazza si guarda intorno spaventata e smarrita, non conosce quel luogo.

Intorno a sé non ci sono altro che alberi, colline e montagne, ma cos’è quella figura solitaria? Si avvicina minacciosa, paura, cerca di scappare, ma è paralizzata!

Ora tra le lacrime riesce lo stesso a distinguere chi, o meglio cosa le sta davanti: un demone bellissimo quanto letale.

Le sta parlando ma non riesce a sentire nulla, è incantata dagli occhi color ambra che la scrutano, un colore caldo ma le fanno gelare il sangue. E’ quella la vera immagine della morte? Un demone dai capelli argentati?

Oh no! Impugna la spada, vuole ucciderla!

Sente la spada fendere l’aria, che strano rumore…

Fa trrrrriiiiiiiiiiiiiiiii…..

Una spada non può fare trri….-__-°


Sono le 7.00 del mattino e mai un risveglio le è stato più gradito!

Anzi è contenta di andare a scuola, quel sogno sembrava troppo reale!

Meno male che era un sogno!

E per la prima volta nella sua carriera scolastica si avvia felice verso l’istituto Furinkan

-Kagome…..…Kagome!……..…KAGOME! Ehi mi senti?

-Oh! Ma che ti prende Sango, mi hai fatto spaventare!

-io t’avrei spaventato, Ka-chan sei tu che hai la testa tra le nuvole, è da un’ora che ti chiamo!-rispose Sango.

-scusa Sango hai ragione, è che sono ancora intontita dal sogno di stanotte.

-non dirmi che fai sogni a luci rosse, non ti pensavo così sporcellosa, ih ih ih.

-ma che dici! Ecco mi hai fatto diventare rosso peperone! Come faccio a farmi vedere dagli altri così, Sango!- disse Kagome, ma mentalmente ringraziò l’amica per averle fatto tornare il buon umore.

“Sango se non ci fossi tu…”pensò

Osservando la amica si accorse che era proprio bella, peccato che portasse i capelli lunghissimi legati in una coda. Quante volte avrà detto a Sango di curare un po’ di più la sua femminilità, dopotutto erano alla II liceo.

“Ma cosa stai pensando Kagome! Predichi bene ma razzoli male, lo sanno tutti che sei un maschiaccio.”

E con questi pensieri passò le ore di lezione.

All’ora di pranzo raccontò il sogno alla sua amica, la quale sdrammatizzò dicendo qualcosa del tipo che era la sua sessualità repressa ed era il suo corpo che aveva bisogno di un uomo.

-ma Sango, proprio tu mi dici queste cose? Sbaglio o la tua famiglia discende dai mitici cacciatori di demoni? Pensavo che potessi essermi di aiuto!

-Ka-chan sono solo leggende, non dirmi che tu credi a queste storiette raccontate per creare un alone di mistero attorno ad una famiglia antica come la mia?!

-no no- rispose Kagome sentendosi in imbarazzo per la propria ingenuità- fhe! Figurati, nemmeno da piccola ci credevo! Solo che… come dire…era reale, troppo reale San-chan.

-non ti preoccupare, succede a tutti!

Sango però sapeva che all’amica non sarebbe bastato questo a tranquillizzarla. Guardandola mentre tornavano in classe, Kagome era diventata una bellissima ragazza con i suoi capelli lisci nerissimi, quasi blu, e i suoi occhi verde smeraldo (strani in una giapponese) faceva girare la testa di chi incontrava per strada per ammirazione o per invidia, però sotto sotto era ingenua e credulona come una bambina. “Forse è per questo che sento di doverla proteggere” pensò la discendente dei cacciatori di demoni, mentre si sedeva e riprendevano le lezioni pomeridiane.


Tornando a casa Kagome si accorse che aveva fatto tardi con l’amica, troppo tardi, il sole era ormai sceso e lei si sentiva ancora inquieta, si sentiva osservata. “Non dovevo andare in pasticceria, lo sapevo. Dai Kagome, ragiona non c’è nessuno! Dai scema i demoni non esistono!”

Ma un’ombra la stava osservando nascosta nel buio, la ragazza aveva ragione, c’era qualcuno interessato a lei che la seguiva.

“Per fortuna sono arrivata al tempio” pensò la ragazza salendo la lunga scalinata.

-Salve.- esordì una voce alle sue spalle, una voce strana, profonda.

Kagome era rimasta pietrificata dalla sorpresa, quella voce non sembrava umana, titubante si voltò e ciò che vide non le piacque affatto.

Davanti a sé si stagliava nella sua più totale e spietata bellezza un demone dai capelli d’argento, le orecchie canine e gli artigli affilati; questa fu l’ultima cosa che vide la poveretta prima di svenire.


Continua…

  
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