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Autore: _Cami    12/09/2012    1 recensioni
“Tra te e me non accadrà mai niente”.
Quelle parole diventarono un’eco, nella mia mente, e quanto avrei voluto stravolgere il loro significato, credere di avere ancora una possibilità.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Ho scritto questa one-shot dal punto di vista di Caroline; si può collocare all’inizio della prima stagione, presumibilmente dopo la 1x03, e si tratta di un “what if?”.
E’ una Steroline, anche se è presente Damon e ci sono accenni alla sua “storia” con Caroline. E’ possibile che lei, a tratti, risulti un po’ OOC.
Buona lettura ^^
 
 
 

Riflesso

 
 
 
“Tra te e me non accadrà mai niente”.
Quelle parole diventarono un’eco, nella mia mente, e quanto avrei voluto stravolgere il loro significato, credere di avere ancora una possibilità.
Perché mi è stato detto no così presto? Senza il tempo di…
Ma quel tempo, io l’ho recuperato, e non ho più ascoltato la vocina dentro me, pur non avendola cancellata, e sentendone il peso in ogni mia giornata.
Riguardava me. Il mio carattere. Il mio rapporto con le persone.
Con i ragazzi.
Stefan Salvatore fu chiaro e mi respinse?
Allora sorrisi a Damon, suo fratello.
Era attraente, misterioso. Quanto bastava a rimpiazzare Stefan, a togliermi la delusione.
Mi avrebbe visto con Damon, e… forse avrebbe provato qualcosa. Nelle mie illusioni, accadeva.
E io, che lo vedevo in compagnia di Elena, cosa provavo?
Elena Gilbert è sempre stata perfetta, e io mai quella giusta, nonostante gli sforzi.
Ma non voglio parlare di lei. Attraversava un periodo difficile e, come aveva detto la mia amica Bonnie, non avrei dovuto sentirmi in competizione.
Volevo solo separarmi da ogni rimpianto, mostrare che non ero frivola e sciocca come apparivo.
Anch’io potevo meritare uno come Stefan, così gentile, piacevole, intelligente…
Avrei potuto conoscerlo meglio, più a fondo… Ma quella notte, sarei andata da Damon.
Con lui era più semplice. I suoi occhi mi catturavano, mi slegavano da qualsiasi pensiero.
In lui mi perdevo. Era una copertura al mio stato d’animo, alla mia insicurezza.
Non mi chiedevo più nulla, i dubbi sparivano e morivano.
Ero pronta ad accoglierlo, a lasciarmi andare.
Da come mi aveva parlato, quella mattina, sembrava avesse voglia di divertirsi.
Immaginavo cosa significava…
Era strana, tutta la nostra storia, eppure mi andava bene.
Eravamo legati, in qualche modo. Ci eravamo trovati.
Io l’accettavo, lo desideravo.
Correvo da lui…
Mi voleva lì, a casa sua, ad un orario preciso. Non era una buona idea farlo aspettare.
Perciò, dovevo impedirmi di pensare.
Non aveva senso tirare le somme della mia vita.
Non ero sola.
Non dovevo sentirmi triste, sbagliata, inadeguata, perduta.
Tuttavia, guardandomi intorno, mi assalì un po’ di malinconia.
Quella era anche casa di Stefan…
Infine la porta si aprì e la mia coscienza si chiuse.
Incontrai subito gli occhi di Damon; per un istante mi parvero così distaccati, come se non gli importasse nulla di me. Mi pietrificai, mi sentii svuotare… E, si, fu solo un momento.
Perché lui sorrise e la tensione svanì. Quel sorriso che non si capiva mai fino in fondo.
Tornai ad essere la Caroline di sempre, quella che piaceva a Damon, che voleva abbandonarsi, dimenticare…
Ciò che accadde dopo fu molto confuso.
Finii a letto con lui. Accadeva sempre. Ero felice di poterlo accontentare.
Di sicuro riuscii a sfogare ogni frustrazione, a sentirmi eccitata, desiderata
Poi fu già ora di andare via, e non feci storie. Accolsi il suo invito… O il suo ordine? Non aveva importanza.
Cercai i vestiti. Non erano qui, non erano lì. Dov’erano?
E perché dimenticavo sempre certi dettagli?
Ma dovevano essere stati lanciati, prima del sesso.
Eccoli. Vicino allo specchio. Un grande specchio.
Mi osservai d’istinto, e fu come cadere dentro un’immagine che non riconoscevo.
Come svegliarsi da un incubo.
Quei segni rossi e viola su di me… MorsiSangue
Cos’era accaduto? Cosa mi stava capitando, ultimamente?
La confusione che avevo avvertito… Perché non mi portava allo spavento? Perché sentivo di dover provare timore, eppure non arrivava?
Ero sempre in balìa di tante emozioni, e poi le perdevo.
Non andava affatto bene. Qualcosa mi sfuggiva.
Toccai i punti che dolevano, ripetutamente, come se volessi cancellarli o spiegarli.
Mi voltai da Damon, già vestito, mentre io ero ancora nuda.
Nel mio prezioso attimo di lucidità, avrei liberato i dubbi e le domande.
Sperai che la fiducia in Damon non fosse sul punto di rompersi…
Non volevo sprofondare, né vergognarmi o colpevolizzarmi.
Ma lui era rivolto alla porta, in attesa di qualcosa che sembrava aver già predetto.
Non si curava già più di me.
Sobbalzai, allontanandomi da qualsiasi pensiero, non appena Stefan oltrepassò la soglia. M’inginocchiai subito, per nascondere il mio corpo dietro al letto, e non potei fare a meno di assistere alla scena.
Litigavano, si scontravano, ed erano così incredibilmente veloci che non riuscii a seguirli.
Sapevo della loro rivalità. Pareva qualcosa di vecchio, di mai risolto.
Qual era il motivo, adesso?
Io? Ero davvero io?
Stefan si preoccupava per me, perché Damon non mi rispettava?
Eppure lui non mi era mai apparso crudele; non credevo che avrebbe potuto travolgermi in maniera così totale. Ma furono proprio le parole che udii.
“Cosa intendi fare con lei?”. Stefan assunse un tono sprezzante. Non l’avevo mai visto spingersi così oltre.
“Rilassati, fratellino”, rispose Damon, annoiato. “Pensi di poterti divertire solo tu?”.
“Non puoi paragonarti a me”, ribatté Stefan, cercando il suo sguardo, ma Damon l’ignorava. “Tu usi le persone solo per compiacerti, senza alcuno scrupolo”.
Damon si avvicinò all’uscita. Le prediche del fratello l’avevano stancato. “Va bene, va bene, hai ragione”, concluse col suo tono ironico, che assumeva spesso con me. “Tanto ci sei tu a salvare il mondo, no? Quindi che problema c’è?”. Prima di voltarsi, aggiunse: “Ci vediamo in giro, anzi, ovunque creerò disastri, fratellino!”. Salutò distrattamente e lasciò la stanza.
Non era interessato a restare, o a portarmi con sé. Svanì un po’ anche da me.
A quel punto, ricordai di dovermi vestire e, mentre infilavo velocemente la biancheria, Stefan mi fu accanto.
Non sapevo cosa provare. Ero confusa, stanca.
Forse volevo solo tornare a casa e risvegliarmi il giorno dopo.
Ma Stefan era lì, la sua bellezza mi apparve da vicino.
Aveva portato un lenzuolo da posarmi sulle spalle, per coprirmi, occupandosi di me, dei miei sentimenti.
E vidi molto di più in lui. Scordai persino la mia malinconia.
“Tra te e me non accadrà mai niente”.
Non era del tutto vero, in fondo. Non così in fondo.
In quel momento, lui non era irraggiungibile, e stringeva ancora le mie spalle.
Mi guardava intensamente, come aveva fatto Damon infinite volte… Ma fu diverso.
Rimasi ancorata al presente.
Non avrei potuto dimenticare.
I miei occhi si spalancarono e si persero in lui, nella sua figura gentile.
E mi sentii così sicura da non volere nient’altro…
Quella sensazione, quel sogno.
Per tutta la vita.
Che non mi sembrasse impossibile era la speranza più grande, la cosa più bella.
Volevo crederci.
Potevo farlo.
Ascoltai il cuore suggerirmi dolci emozioni.
La piccola Caroline iniziò a scuotersi.
 
 


Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se vi è piaciuta oppure no.
Sentitevi liberi di scrivere ciò che volete.
Fatemi sapere! *-*
 
  
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