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Autore: Smiler e Directioner    12/09/2012    0 recensioni
Parla di una semplice ragazza di un piccolo paese. Questa ragazza ha un sogno, vorrebbe diventare cantate, ma pensa che sia un sogno in realizzabile. Ma beh presto scopre che non lo è... la sua avventura nel mondo della musica inizia quando meno se l'ha aspetta, insieme a sua sorella e alla sua maestra di canto. Partono per l'Inghilterra, perché un manager la contata per fare un provino. Un giorno per caso incontra uno dei suoi idoli, un componente dei One Direction e fra i due nasce qualcosa.... La ragazza affronterà tanti ostacoli sia nel mondo della musica e sia nel campo dell'amore... chissà se riuscirà a farcela oppure abbandonerà il suo sogno e tornerà a casa....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Believe in MY D-R-E-A-M :
 
Capitolo 1:
 
Salve a tutti mi chiamo Stella, ho 16 anni e sono italiana, ho una sorella minore, solo per pochi mesi,che si chiama Maria Giulia, ovviamente io la chiamo solo Giulia. Io e Giulia, siamo come best friends, perché ci raccontiamo tutto stiamo sempre insieme, ma soprattutto perché siamo pazze dei ONE DIRECTION!!!!!! E si, proprio loro, un gruppo di 5 ragazzi, belli ma anche super bravi, che ci fanno ridere, sognare e scatenare.
Ma basta con le presentazioni, passiamo a cose più interessanti. Vi sto per raccontare la mia, anzi la nostra, stupenda avventura….ecco come ebbe inizio:
 
Era estate ed era l’ultimo giorno di scuola, e non dormì per tutta la notte. Ero davvero felice di non di svegliarmi più ogni mattina alle 7.00, per poi prepararmi e andare a scuola subendo 5 ore di materie noiose!.
Appena suonò la sveglia, mi alzai e con Giulia mi preparai per andare a scuola. Durante il tragitto, Giulia non faceva altro che cantare:
G: è ultimo giorno di scuolaaaaaaaaa!!!! Che belloooooooo!!!!! Non vedo l’ora che suoni la campanella dell’ultima ora!!!
I: Giulia adesso basta, anch’io sono felice che sia l’ultimo giorno di scuola e sono molto gassata, ma se canti con quella voce stonata, rovini tutto il mio entusiasmo!
G: Oh ! scusa tanto, signorina cantante. Guarda che anche se non faccio canto, io canto meglio di te vero papà?!
P: Hai ragione, tesoro!
I: Ma papà non vero!
P:Si hai ragione Stella!
G: Ma papà! Da che parti stai?
P: Da quella che non mi mette nei guai! Oh guardate siamo arrivati, non sono mai stato così felice di arrivare a scuola! Ciao bambine!
I & G: Ma papà!
P: Ciao, directioner!
I: Ok meglio, ciao papà
G: Bye papi!
Arrivammo a scuola e sopportammo quelle ultime 5 ore, e appena suonò la campanella dell’ultima ora, io e Giuli uscimmo insieme con delle nostre amiche per festeggiare e ci divertimmo un sacco. Improvvisamente sentì il telefono squillare, mi chiedevo chi fosse, allora presi il cellulare e vidi che c’era un messaggio della mia maestra di canto, in cui diceva che domani mattina dovevo andare a scuola da lei perché mi doveva parlare. Risposi che andava bene, ero davvero curiosa di sapere che cosa voleva, forse voleva vedermi per augurarmi buone vacanze o forse voleva fare l’ultima lezione di canto? Mah! Comunque oltre a questo continuai a festeggiare con le mie amiche, per poi tornare a casa a mettere tutti i libri a posto.
 
La mattina del giorno dopo andai dalla mia maestra di canto:
I: Hey ciao Sara, come va?
S: Hey Stella, tutto bene te?
I: Bene… allora che mi devi dire?
S: Facciamo un po’di esercizi con la voce, e poi ti aggiorno ok?
I: Ok!
Iniziammo a fare degli esercizi per la respirazione, poi riscaldamento per la voce e infine cantai qualche canzone. Alla fine della lezione, finalmente Sara mi disse cosa doveva dirmi:
S: Stella ti ricordi quel video che avevamo messo su youtube?
I: Si dove io canto What Makes You Beautiful dei One Direction?
S: Esattamente! Sai avevo messo anche il mio contatto twitter, e indovina un po’ che è successo?
I: Non so!
S: Andiamo pensaci!
I: Non lo so, ti hanno scritto che dovrei smettere di cantare e fare dei video?
S: Ma no, tutt’altro. Mi ha contato un manager di un’industria musicale di Londra, dove dice che ti vuole incontrare per fare un provino!
I: HAHAHA! Si certo come no! Andiamo, Sara cosa mi devi dire, sul serio!
S: Stella NON sto scherzando! Sto dicendo sul serio, vuole vederti per farti, fare un provino e se andrai bene, inciderai una canzone!
I: C-O-S-A!!!!! Dimmi che stai scherzando! Non può essere vero?!
S: Ma scusa non è il tuo sogno ?
I: Si ma non ci posso credere che stia succedendo! E poi andiamo… il mio inglese non è perfetto, magari sarò migliorata ma…
S: Ma niente! In questi due anni sei migliorata con la voce e anche il tuo inglese! Comunque di ai tuoi genitori che oggi pomeriggio passerò a casa vostra a spiegarvi ogni cosa, d’accordo?
I: OK d’accordo Sara e….. grazie di tutto!!!
S: Hey non ti preoccupare adesso vai !
I: Ciaoooo
Andai di corsa a casa, e appena arrivata raccontai tutto alla mia famiglia che rimase stupita.
Verso le quattro arrivò Sara a casa e spiegò a tutti cosa era successo. Il discografico mi voleva conoscere, e quindi dovevo partire per Londra. All’inizio i miei genitori non erano tanto contenti ma Sara ed io riuscimmo a convincerli dicendo che sarebbe stata un’ottima opportunità per far avverare il mio sogno e che non si dovevano preoccupare perché tanto sarei andata con lei. Ero super felice, il mio sogno si stava realizzando, beh non ancora ma diciamo che stava iniziando, però ero anche un po’ triste non volevo lasciare da solo Giuli, perché anche lei voleva andare a Londra
      I:  Voglio anche Giulia!
M: Ma Stella!, disse mia madre
I: Niente ma! Perché non può venire anche lei? Insomma sareste più tranquilli!
M: Niente affatto!
S: Io penso che sia un’ottima idea! Disse Sara
      S: Se venisse anche Giulia, Stella si sentirebbe meno sola, e avrebbe una compagna, e poi si aiuteranno a vicenda con l’inglese no?!
Guardai mamma e papà che non erano tanto convinti, ma dopo un po’ di silenzio, dissero di prepararci per andare a prenotare i biglietti, io e Giuli iniziammo a urlare e saltare per la gioia e andammo a prepararci, intanto che i miei genitori parlavano ancora con Sara.
 
Appena finito di prepararci, andammo a prendere il biglietto con mio padre, e stabilimmo la partenza per dopo domani.
 
Arrivò quel giorno, e io e Giulia eravamo elettrizzate non ci potevamo credere stavamo andando a Londra. Salutammo i nostri genitori e salimmo sull’aereo con Sara.
Nessuna delle tre sapeva che cosa aspettarsi in quel viaggio.       
  
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