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Autore: avalonne    13/09/2012    4 recensioni
Casa Black. Narcissa balla sulle note di una canzone d'amore, mentre, in un'altra stanza, le sue sorelle si affrontano nel nome della purezza del sangue e dell'amore. Se Bellatrix pensa che sia facile prevalere sulla dolce Andromeda ha fatto male i suoi conti!
Storia che ha partecipato al contest "Girls just want to have fun" e che ho riesumato solo oggi!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Black, Bellatrix Lestrange
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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DUE CUORI, UNA SOLA DONNA
 

 
Questa storia ha partecipato al contest “Girls just want to have fun” poi è rimasta a prendre polvere virtuale nel mio computer per un sacco di tempo. La ripropongo ora, sperando che piaccia. Come potete vedere ho cambiato il titolo!
Lasciate un commento, o voi che leggete!
 
Nick Autore EFP e forum (se diversi): Avalonne
Titolo: Cuore Black, cuore di madre
Personaggio principale: Andromeda Black
Altri personaggi: Bellatrix Black, Narcissa Black
Rating: Giallo
Genere/i: Drammatico
Avvertimenti: Raccolta di flash fic
Introduzione: Mentre la giovane Narcissa balla sulle note di una canzone d’amore, le sue sorelle si affrontano nel nome della purezza del sangue e dell’amore.
Nda: a fine storia
 
 
 
Ti strapperò il cuore


Una musica romantica sparge le sue note per la casa scura e severa. Nella sua camera la giovane Narcissa sogna il suo mago Purosangue, dai lunghi capelli dorati e gli occhi grigi. Pochi giorni fa suo padre ha stipulato l’accordo di matrimonio: sposerà il bel Lucius Malfoy e non potrebbe essere più felice di così. Balla da sola la dolce Narcissa, mentre il grammofono stregato continua a suonare.
In un’altra stanza le note soavi che giungono attutite non riescono a dissipare l’aria pesante che si respira. Due donne, entrambe giovani, belle e more, si confrontano a causa di un altro uomo, molto più comune e senza alcun pedigree.
I capelli ricci e ribelli sparsi sulle magre spalle, il mento fieramente alzato, Bellatrix Black in Lestrange minaccia sua sorella: - Domani, quando mamma e papà ti presenteranno a Nott, tu ti comporterai in modo adeguato, hai capito Dromeda? Giuro che, se solo oserai rifiutarti ancora, ucciderò io stessa quello stupido Nato Babbano! –
Dall’altra parte della stanza il viso dolce di Andromeda è insolitamente tirato.
- Non ti conviene. – Replica con la voce ferma, sebbene si senta tremare.
Bellatrix sorride malevola: - Perché? Cosa mi farai altrimenti, sorellina cara? –
Si sente forte la sorella maggiore, certa che l’altra non abbia il coraggio di reagire. Questa volta, però, ha fatto male i suoi conti perché è arrivata a toccare un nervo scoperto: Andromeda ama troppo Ted per permettere che sia lui a pagare!
- Ti strapperò il cuore con le mie mani, trasfigurerò i tuoi resti in cibo per cani e lo distribuirò a dei randagi. Infine ripulirò il tutto e di te non si saprà mai nulla. Sono brava con gli incantesimi di pulizia, ricordi? –
La risata stridula di Bellatrix rimane sospesa nell’aria. Guarda sua sorella con attenzione: Andromeda è mortalmente pallida ma calmissima. Lei, che è sempre stata un’acqua cheta, una di quelle che chinano rispettosamente il capo di fronte ai genitori e non alzano mai la voce, rivela un carattere inaspettato. Eppure non urla nemmeno in questo frangente, mentre minaccia sua sorella di morte, dimostrando di possedere una calma glaciale, una determinazione data dal non aver nulla da perdere.
 
 
Cuore Black


 

Le due donne non si sono mosse di un millimetro. Si studiano a vicenda in silenzio, in attesa della successiva mossa dell’altra.

Finalmente Bellatrix esplode in una risata cattiva, senza allegria.- E così, piccola Dromeda, mi vorresti strappare il cuore? Hai imparato bene da me. Stai dimostrando di avere un vero cuore Black. Ottimo inizio, ma non è sufficiente. Ora devi imparare a direzionare bene il tuo carattere! Ricorda, la famiglia è l’unica cosa che conta, il nostro onore è ciò che dobbiamo preservare e su di ogni cosa: il sangue è tutto! –
 

Andromeda si porta le mani al grembo, le gambe tremano; non è coraggiosa lei, non è come suo cugino Sirius che si è lasciato l’intero clan dei Black alle spalle a soli diciassette anni; eppure sa di aver già fatto la sua scelta tempo fa. Ha scelto di seguire il suo cuore quando si è donata a Ted Tonks, anima e corpo.
 

Tra i quadri severi e i pesanti tendaggi, un timido raggio di sole illumina il sorriso beffardo, ultima vestigia dei Black, che aleggia sulle sue labbra.
- Il sangue è tutto Bellatrix? Pensa: ora il mio sangue e quello di Ted sono uniti per sempre, per creare una nuova vita! –
La sorella sbianca leggermente non appena capisce a cosa si sta riferendo Andromeda; sebbene la pancia si ancora piatta sa che il ventre dell’altra donna non è più vuoto e puro.
- Non può essere vero! Tu non puoi averlo fatto! Non puoi aver macchiato così il nostro nome! – L’urlo di Bellatrix ha qualcosa di inumano, la vena latente di follia dei Black ha rotto gli argini.
Il silenzio è calato pesante nella stanza. Persino il grammofono tace nell’altra camera e il detto “la calma prima della tempesta” non è mai sembrato così vero.
In un attimo la bacchetta di Bellatrix è nelle sue mani: quell’abominio non può vivere, non dovrà mai nascere!
Immediatamente anche la sorella estrae la propria.
- Cosa vuoi fare Dromeda? Batterti con me? Stai attenta, non sai con chi hai a che fare! – Il Marchio Nero spicca nitido sulla pelle nivea dell’avambraccio della neo Signora Lestrange.
 
 
 
 
 
Cuore di madre


 

Andromeda non si scompone: non ha mai amato duellare ma la creatura che sta crescendo dentro di lei le dà nuova forza e coraggio. Attacca per prima, con l’intenzione di disarmare la sorella e scongiurare così una lotta che si preannuncia senza sconti.
- Expelliarmus!  –
- Protego! Tutto qui quello che sai fare? - La schernisce Bellatrix.
- Non disdegnare gli incantesimi semplici! Persino il tuo Signore Oscuro potrebbe essere sconfitto da uno di essi se non gli prestasse la dovuta attenzione! –
- Sarò morta prima che il Signore Oscuro venga sconfitto da un Expelliarmus[1]! Stupeficium!–
Andromeda scansa appena in tempo l’incantesimo e contrattacca immediatamente: - Petrificus! –
- Protego! Ora iniziamo a fare sul serio! Crucio! –
- Protego! – Andromeda è sconvolta: sua sorella le ha appena lanciato una Maledizione Senza Perdono! Ghiacciandosi realizza che il fine di Bellatrix non era solo fare del male a lei, ma anche a suo figlio. Una maledizione Cruciatus avrebbe sicuramente ucciso il feto. Una rabbia oscura s’impossessa di lei: non c’è nulla di paragonabile alla furia di mamma orsa quando cerca di proteggere i suoi cuccioli.
- Incarceramus! –
Robuste corde avviluppano Bellatrix.
- Non costringermi a farti di peggio, Bella! – la minaccia con la bacchetta sguainata, gli occhi folli come quelli della sorella.
- Tanto non ne avresti il coraggio! Ucciderò quell’obbrobrio e poi farò lo stesso con suo padre! Non macchierete l’onore dei Black! – Strepita Bellatrix e con la mano ancora libera dai legacci solleva la bacchetta, ma Andromeda è più rapida: - Crucio! –
Un urlo disumano si leva dalla strega torturata: la vista si appanna e ogni fibra del suo corpo sembra andare a fuoco.
Un passo delle sue lunghe gambe e Andromeda la supera mentre è ancora in terra: - Ricorda Bellatrix, mai mettersi tra una madre e i suoi figli. – E con quest’ultima profezia[2]interrompe la Maledizione e guadagna le scale.
Al piano terra i suoi genitori la guardano allibiti dopo aver sentito le grida della sorella.
- Madre, padre: sono incinta. – Annuncia Andromeda con estrema calma, nulla ormai la spaventa più, quel coraggio che non ha mai creduto di avere si presenta spontaneo nel suo cuore.
Sua madre crolla a  terra piangendo e suo padre sbarra gli occhi mentre le urla contro improperi che un genitore non dovrebbe neppure pensare nei confronti di una figlia. Andromeda non ascolta neppure mentre si chiede in quale momento i suoi parenti abbiano deciso che l’onore della famiglia è più importante della sua felicità.
- Petrificus totalis – Mormora al loro indirizzo, per non essere fermata quando si chiuderà la porta della sua vecchia vita alle spalle.
Prima di lasciare definitivamente la casa dove è cresciuta, Andromeda si volta un’ultima volta e incrocia lo sguardo di sua sorella Narcissa, immobile sulle scale, congelata dalla scena a cui ha appena assistito.
- Quando anche tu avrai un figlio, Cissy, capirai che non c’è niente che una madre non farebbe per proteggerlo[3]. – Poi chiude la porta per Smaterializzarsi da Ted.
 



 
 
NdA: Non so se quando Andromeda ha lasciato la casa paterna fosse incinta di Ted, ho scelto di immaginare di sì, anche se solo da poco, tanto da non conoscere neppure il sesso del nascituro. Allo stesso modo, non sapendo le date dei matrimoni delle sorelle Black ho supposto che Bellatrix fosse già sposata, mentre Narcissa solo promessa. Non sapendo nulla neppure dei loro genitori ho creato il padre come una versione femminile di Walburga, una compagnia non troppo piacevole, insomma. Non so se Andromeda sia andata un po’ OOC, ma ho sempre pensato che una donna messa alle strette farebbe qualsiasi cosa per salvare l’uomo che ama e ancor di più per i propri figli (Molly questo ce l’ha insegnato benissimo).
Il nuovo titolo si riferisce alle due anime che albergano in Andromeda, acqua cheta, dolce e ubbidiente, ma anche tigre feroce per difendere ciò che ama, e al fatto che, essendo incinta, ha due cuori che battono dentro di lei.
 
 

 


 


[1]Infatti Bellatrix nel settimo libro muore prima della sconfitta definitiva di Lord Voldemort ad opera di Harry.
[2]La profezia si riferisce al fatto che Bellatrix verrà uccisa da Molly che protegge sua figlia.
[3]Narcissa farà proprie le parole della sorella quando mentirà a Lord Voldemort pur di ritrovare Draco durante la battaglia di Hogwarts.
  
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