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Autore: ClarettaStyles2000    13/09/2012    1 recensioni
Il segreto dei templari,leggete se vi va... ;) :)
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Guerre mondiali
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                                                                           “Io c’ero”
 
Allora,iniziamo dalle presentazioni,io mi chiamo Goffredo di Saint-Omer e assieme al mio compagno Ugo di Payns  ho fondato l’Ordine dei Templari.Prima di diventare Templari,entrambi abitavamo in una cittadina della regione di Champagne,in Francia.Ora ci troviamo nel periodo antecedente all’anno 1000,periodo buio e tenebroso,infatti molti sospettano la fine del mondo,altri invece dicono solo che è un periodo di crisi,nient’altro.Bene,in realtà solo noi Templari,e in modo particolare io ed Ugo,sappiamo la verità,ossia che il Diavolo sta scaraventando le tenebre sulla Terra.Ora partiamo dal principio,perché tutto questo ? Semplice,praticamente circa un milione di anni fa gli angeli lo rinchiusero al centro della Terra,per impedire a questa la distruzione,ma purtroppo c’è una fine,cioè che egli sarebbe rimasto sottoterra per solo un milione di anni e poi sarebbe tornato a distruggere il nostro pianeta,portando così le sue tenebre.In questo momento sono sulla via che porta al monastero di Montecassino,nel sud del Lazio.Esso è tra i più importanti monasteri e nella sua biblioteca ci sono i più antichi libri,tra cui “L’Ordine della Fenice”,il quale contiene varie preghiere e ‘formule’ in latino contro il Male.Ed ecco che dopo ore di viaggio si apre dinanzi a me un lungo viale che conduce alla tanto ambita abbazia,mi avvicino all’entrata ed incontro un monaco che mi ospita con piacere.Camminiamo lungo un  corridoio e mi si presentano davanti numerose stanze,sbircio dentro una sala molto grande con un altare e varie statue e quadri,questa dovrebbe essere la chiesa abbaziale,si nota dal portone di bronzo,i cui battenti furono fusi a Costantinopoli nel 1066 per volontà dell’ abate Desiderio.Sui battenti troviamo indicati i vasti territori che dipendono dall’abbazia.Un grande portico precede la facciata e si ispira alle basiliche di Roma.Poi procedendo c’è il refettorio,la sala pranzo,generalmente i monaci consumano le pietanze in silenzio ascoltando solo salmi o passi della Bibbia.Nella costruzione che ospita il refettorio c’è anche la sala capitolare:il luogo in cui ogni giorno viene letto un capitolo della Regola di San Benedetto e dove i monaci si riuniscono per discutere i problemi legati alla vita della comunità.Proseguendo c’è il dormitorio,ossia le celle dei monaci.Nella propria cella i monaci riposano,pregano e in molti casi continuano il lavoro della copiatura dei libri.In seguito ecco i magazzini,le stalle ed i locali agricoli,dato che l’abbazia è autosufficiente e si consuma ciò che si produce,i monaci diedero vita ad una specie di fattoria con campi coltivati,orti,vigneti,apiari,stalle e il caseificio per la lavorazione del latte.Camminiamo ancora ed ecco il chiostro (claustrum = luogo chiuso),un cortile interno,spesso circondato da portici sotto i quali i monaci passeggiano in preghiera e meditazione.Generalmente attorno ad esso sono riuniti gli edifici più importanti.Poi la foresteria,ossia dove viandanti,pellegrini,ma anche personaggi di riguardo vengono accolti,ed infine la mia meta,la biblioteca.Essa è un luogo fondamentale per l’abbazia e comprende lo scrittorio e l’archivio.Nello scrittorio (scriptorium = luogo dove si scrive) venivano copiati i manoscritti antichi e preziosissimi,si trova a sud,è molto ampio ed ha molte vetrate per avere tutta la luce possibile.Ma non è riscaldato ed in inverno il freddo rende la copiatura dei libri un lavoro ancora più faticoso .Nell’archivio sono custoditi i libri e gli antichi documenti,tra cui la celebre ‘Carta cassinense’ del 960,uno dei primi testi scritti in volgare italiano.Allora il monaco mi lascia solo ed io ne approfitto per cercare “L’Ordine della Fenice”,e per esercitarmi a leggerlo, traducendo qualche paragrafo.Arriva sera ed io mi addormento in biblioteca sul libro,ma al primo sbocciare dei raggi del sole,abbandono l’abbazia e raggiungo il monastero di Fonte Avellana,nelle Marche,dove avrei incontrato Ugo.Dopo 12 ore di cammino circa vedo Ugo e il suo cavallo e lo raggiungo.Parliamo un po’ e poi entriamo nell’abbazia,avremmo dormito lì e il giorno dopo all’alba saremmo partiti per il monastero di San Vincenzo al Volturno,nel Molise.Dopo una sana dormita ci svegliamo e ripartiamo per raggiungere il nostro traguardo .Dopo 7 ore circa,raggiungiamo il luogo temuto,perché ? Perché qui sono morti tutti i monaci ed assieme a loro la regione,questa era la prima meta del male,infatti il Diavolo è ancora lì che ci aspetta.Finalmente raggiungiamo quella specie di cimitero vivente e la ‘bestia’.
Ci avviciniamo con tutto il coraggio possibile ai cadaveri ormai grigiastri e coperti da vari serpenti ed insetti e strappiamo ad uno la chiave che ci aprirà il portone della biblioteca.Appena entrati vediamo un mostro con faccia indescrivibile,ma state pur certi che toglie il fiato,ed in senso negativo ovviamente.Si avvicina a noi pronto per ucciderci ma i miei riflessi sono molto buoni e mi sposto subito.Purtroppo Ugo viene infilzato ed ucciso.Poi colui che è il re del Male mi si avvicina,ma dopo aver lottato un po’ riesco a nascondermi.Sento la sua presenza,la percepisco,da appunto di morte e ti fa venire i brividi,brutti brividi,come se un serpente ti avvelena o un vampiro succhia tutto il tuo sangue,anzi,molto peggio di questo,molto peggio di un esorcismo,è indescrivibile e orribile.Dopo essermi assicurato tutta la forza che mi è rimasta inizio a recitare i paragrafi del libro,che ho imparato a memoria,alzo la voce fino ad urlare,ed ecco che si avvicina,ma ormai è tardi,lui è debole,io anche ed ho terminato di recitare,allora lui muore e sotto di noi si apre un varco di fiamme che lo risucchia.Il Bene,ha vinto,il cielo si colora di un azzurro limpido,la natura ricomincia a vivere,la vita è tornata,ho salvato la Terra,ma la vita per me finisce,sono allo stremo delle forze,esalo un ultimo respiro e pronuncio tre parole,che però ne valgono miliardi: “Io c’ero”,ecco,quella è stata la mia ultima frase,il mio ultimo respiro ed ora anch’io non ci sono più,ma ho salvato altre persone,ed è questo che conta.Un ultimo respiro e poi tutto buio.
IO C’ERO,CI SONO SEMPRE STATO ED ORA è FINITA,MA IO C’ERO.

Ciaoooooooooo,come state ? Spero bene,allora,non trovo l'ispirazione per la mia FF,però in compenso ho scritto questa,ditemi che ne pensate,Cla ;)  :)
 
  
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