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Autore: Ray    30/03/2007    0 recensioni
Un racconto che attraversa vari momenti dello Universal Century, una cronaca di guerra che ne narra i principali conflitti attraverso gli occhi dei personaggi che li vivono. E che combattono le battaglie più dure dentro di sé.
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Nota

Questo documento si propone di analizzare i nuovi modelli di macchine da combattimento comparsi all’interno di Mobile Suit Gundam D e qualcuno che non si vede direttamente, ma che è presente in un modo o nell’altro. Idealmente, vorrebbe riprendere la serie delle varie MSV (Mobile Suit Variations) che sono state realizzate per buona parte del materiale UC e della Cosmic Era; in pratica, è molto diverso. Tipicamente, infatti, le MSV dedicate a qualche serie/film riprendono i modelli che vi compaiono e vi apportano qualche modifica; i mezzi meccanici che sono effettivamente presenti nell’opera presa in esame non finiscono nelle Variations. Come è ovvio, direi. D-MSV, invece, fa questo solo in parte, proponendosi principalmente come strumento di analisi delle macchine da guerra effettivamente presenti nella storia. Ne è stata descritta anche qualcuna che non vi compare, ma che è stata utilizzata in eventi direttamente correlati ai personaggi di Gundam D (non dico quali perché mi sta bene così). Il titolo di D-MSV è quindi da considerarsi puramente artificioso. Semplicemente, quando mi sono reso conto che in Gundam D stavano comparendo sempre più modelli nuovi (o comunque modelli già visti rivistati dal sottoscritto), ho deciso di descriverli a parte e mi è sembrato che D-MSV fosse un nome efficace ai fini di richiamare dei prodotti ufficiali.

Il formato utilizzato per presentare le macchine non è quello ufficiale, ma riprende il documento Burke’s All the World’s Mobile Weapons, che è ormai diventato uno standard in rete.

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AMS-04 Sazabi Mass Production Type

Numero di serie: AMS-04; Axis Mobile Suit numero 4

Nome in codice: Sazabi Mass Production Type

Tipo di unità: mobile suit per ufficiali a produzione limitata

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Neo Zeon

Rollout: UC 0093

Primo schieramento: UC 0093

Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat), sistemato nel torso

Dimensioni: altezza complessiva di 22,4 m., altezza alla testa di 21,2 m.

Peso: 28,5 tonnellate metriche a vuoto, 36,3 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di gundarium su movable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 2.800 kW

Propulsione: due razzi da 14.000 Kg., due razzi da 13.300 Kg., sei razzi da 9.800 Kg.; un totale di ventitré vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 1,66 G, compie una svolta di 180° in 0,5 secondi, velocità massima a terra di 166Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 22.600 m.; 2 x taniche di di propellente esterne staccabili (montate sul backpack)

Armi incorporate: 2 x beam saber (una nell’alloggiamento di ricarica di ciascun avambraccio, in mano quando usate)

Armamento opzionale: scudo (montato su di un avambraccio); beam shotrifle di potenza stimata in 10,2 MW a E-CAP ricaricabile

Pilota: Colin Raimondi

Poco dopo il fallimento del piano di lancio sulla Terra di Axis nel marzo 0093, i sopravvissuti dell’esercito di Neo Zeon si trovarono senza più un leader. Molti di loro, però, non erano intenzionati a rinunciare alla battaglia, perché credevano ancora negli ideali di indipendenza degli spacenoid che li avevano portati a combattere. Allo scopo di accrescere la propria potenza militare, commissionarono alla Anaheim Electronics dei nuovi modelli di mobile suit. Il Sazabi Mass Production Type, attivo già nel maggio UC 0093 (il progetto originario era stato infatti cominciato sotto la guida di Char Aznable), era una versione meno potente dell’MSN-04 Sazabi impiegato dal comandante di Neo Zeon. Più che al Sazabi, però, somigliava a una versione potenziata dell’AMS-119 Geara Doga. Inizialmente pensato per essere assegnato agli ufficiali di Neo Zeon, era stato progettato per essere più generico dell’MSN-04, e quindi utilizzabile sia sulla Terra che nello spazio; erano inoltre stati rimossi i funnel e le strutture deputate al loro utilizzo (nella fattispecie, lo psycommu system e lo psycoframe), in modo da rendere la macchina fruibile anche da piloti che non fossero newtype. Nonostante la diminuzione di prestazioni, il Sazabi Mass Production Type restava una macchina di buon livello, che manteneva diversi equipaggiamenti dell’originale. Le taniche di carburante addizionali aumentavano l’autonomia del mobile suit, mentre il beam shotrifle lo connotava come un’unità spiccatamente predisposta al combattimento ravvicinato. Lo scudo, invece, era differente da quello del Sazabi di Char Aznable: mantenerlo avrebbe comportato l’impiego di armamenti troppo costosi. Nonostante le buone prestazioni, il Sazabi Mass Production Type ebbe poco impiego, dato che il budget di Neo Zeon calò molto dopo la scomparsa definitiva della Cometa Rossa e buona parte dei soldi fu spesa per il progetto che avrebbe portato all’MSN-04II Nightingale.

Note dell’autore

Il Sazabi è sempre stato uno dei miei robottoni favoriti e una variante prodotta in serie mi sembrava un mobile suit di comando plausibile. Quella di Kazuhisa Kondo non ha ragione di esistere, perché è praticamente un Sazabi quasi identico all’originale. Mi piaceva così, punto.

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AMS-119D Desert Doga

Numero di serie: AMS-119D; Axis Mobile Suit numero 119, tipo D (Desert)

Nome in codice: Desert Doga

Tipo di unità: mobile suit per il combattimento terrestre localizzato prodotto in serie

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Neo Zeon

Rollout: UC 0092

Primo schieramento: UC 0092

Abitacolo: Abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat), sistemato nel torso

Dimensioni: altezza alla testa di 20 m.

Peso: 23 tonnellate metriche a vuoto, 48,2 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 2.160 kW

Propulsione: due razzi da 14.000 Kg., due razzi da 13.000 Kg.; un totale di undici vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 1,06 G, compie una svolta di 180° in 1,1 secondi, velocità massima a terra di 157 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 16.400 m.

Armi incorporate: beam sword/axe; heat rod (nell’avambraccio destro)

Armamento opzionale: scudo con quattro lanciagranate incorporati (fissato a un avambraccio); beam machine gun a e-pac sostituibile, con heat bayonet incorporata, può esserle fissato anche un lanciagranate monouso (un e-pac può essere fissato su ciascuna anca); 4 x testate a razzo sturm faust (nello scudo; possono essere lanciate da lì o a mano); bazooka da 280 mm.

Pilota: -

Il Desert Doga è un tipico esempio di come la Anaheim Electronics cercasse di guadagnare il massimo da ogni singolo cliente. Fin dai tempi della fine della Guerra di Un Anno, diversi reduci di Zeon erano rimasti in Africa, dove avevano continuato le attività di guerriglia contro la Federazione Terrestre. Il loro numero si era ulteriormente accresciuto in seguito alla Prima Guerra di Neo Zeon. Quando Char Aznable fondò il proprio Neo Zeon, diede loro supporto con dei mobile suit di nuovo modello, una variante dell’AMS-119 Geara Doga. Il Desert Doga era niente più che un AMS-119J Geara Doga Ground Type modificato per il combattimento in zone tropicali e desertiche. Il che significava sostanzialmente un sistema di condizionamento migliorato, un raffreddamento del reattore più efficiente e dei filtri che impedivano alla sabbia di entrare nelle giunture. Di fatto, qualsiasi AMS-119J poteva essere facilmente convertito in AMS-119D, il che permise alla Anaheim di vendere diversi mobile suit a prezzo pieno nonostante a loro costassero molto meno di una macchina progettata ex-novo. Non furono prodotti molti esemplari di Desert Doga, ma alcuni restarono in attività ben oltre il termine della Seconda Guerra di Neo Zeon, quando i reduci di quell’esercito cercavano ancora di infastidire la Federazione.

Note dell’autore

Io SO che da qualche parte esiste davvero un Desert Doga, qualcuno l’ha già infilato nell’ambientazione. Si tratta di uno di quei modelli che non sono ancora riuscito a identificare con assoluta certezza, quindi ne ho fatto una mia versione personale. Tutto sommato, è una variante piuttosto prevedibile, ma scrivere di Gundam comporta anche il gusto di fingersi funzionari della Bandai e inventarsi delle nuove versioni di mobile suit precedenti, magari aggiungendovi solo modifiche minime, per poter vendere i modellini.

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AMS-119J Geara Doga Ground Type

Numero di serie: AMS-119J; Axis Mobile Suit numero 119, tipo J

Nome in codice: Geara Doga Ground Type

Tipo di unità: mobile suit per il combattimento terrestre prodotto in serie

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Neo Zeon

Rollout: UC 0091

Primo schieramento: UC 0091

Abitacolo: Abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat), sistemato nel torso

Dimensioni: altezza alla testa di 20 m.

Peso: 23 tonnellate metriche a vuoto, 48,2 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 2.160 kW

Propulsione: due razzi da 14.000 Kg., due razzi da 13.000 Kg.; un totale di undici vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 1,06 G, compie una svolta di 180° in 1,1 secondi, velocità massima a terra di 157 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 16.400 m.

Armi incorporate: beam sword/axe; heat rod (nell’avambraccio destro)

Armamento opzionale: scudo con quattro lanciagranate incorporati (fissato a un avambraccio); beam machine gun a e-pac sostituibile, con heat bayonet incorporata, può esserle fissato anche un lanciagranate monouso (un e-pac può essere fissato su ciascuna anca); 4 x testate a razzo sturm faust (nello scudo; possono essere lanciate da lì o a mano); bazooka da 280 mm.

Pilota: -

In seguito alla Prima Guerra di Neo Zeon, diversi reduci delle armate di Axis erano rimasti bloccati sulla Terra, con pochi mezzi. Quando Char Aznable divenne il leader del nuovo movimento chiamato Neo Zeon, capì l’importanza di conquistarsi la collaborazione di questi soldati, che sarebbero potuti essere di grande aiuto, sia per il loro supporto da terra, sia perché sarebbero potuti tornare nello spazio a rimpinguare la sue fila. Da parte sua, non c’era però una vera volontà di combattere sulla Terra, dato che già pianificava di scagliarle contro Axis; non intendeva quindi spendere grandi quantità di denaro per appoggiarli.

A questo scopo, schierò alcuni suoi soldati, il cui compito era essenzialmente quello di consentire la partenza dalla Terra dei reduci, su delle versioni modificate di AMS-119 Geara Doga. Il Geara Doga J-Type era stato ottimizzato per agire in presenza di gravità. All’atto pratico, era stata fatta l’unica cosa che avrebbe consentito di risparmiare sui costi di produzione: erano stati eliminati alcuni vettori di spinta, che nello spazio avevano la funzione di mantenere la stabilità del mobile suit. L’AMS-119J aveva inoltre un bazooka di nuovo modello, che non fu più impiegato su altre macchine. Riesumava poi l’heat rod, una vecchia arma già impiegata sull’MS-07B Gouf dell’Esercito Regolare di Zeon durante la Guerra di Un Anno. Come per il Geara Doga base, però, il suo unico pregio era il costo contenuto: era fondamentalmente un’unità a basse prestazioni e, considerato il fatto che veniva affidata a soldati che andavano a combattere in territorio nemico, non era certo ambita.

Un certo numero di squadroni di Geara Doga Ground Type fu schierato sulla Terra a partire dall’UC 0091, come supporto ad alcune unità di reduci del Neo Zeon di Haman Karn; molti di loro non riuscirono a tornare nello spazio entro il marzo UC 0093, diventando degli altri soldati dimenticati abbandonati sulla Terra in seguito a un conflitto spaziale. Dopo la scomparsa di Char Aznable, quando alcuni capi di Neo Zeon ripresero la guerra contro la Federazione, vari squadroni di reduci ricominciarono le loro azioni di guerriglia e l’Esercito Federale impiegò diversi anni a stroncarli definitivamente.

Note dell’autore

Non ho molto da dire. La J del numero di serie vuole richiamare quella dell’MS-06J, la prima variante a uso terrestre di Zack II prodotta durante la Guerra di Un Anno. Mi è sembrato appropriato, visto che il Neo Zeon di Char Aznable usa designazioni che vengono un po’ dappertutto, dall’Esercito Regolare di Zeon alle armate di Axis, sia della fazione di Haman Karn che di quella di Glemy Toto. Tra l’altro, nel suo manga Revival of Zeon, Kazuhisa Kondo presenta una versione a uso terrestre del Geara Doga, tale AMS-119G, ma non è a quella che mi sono ispirato (non per altro, ma perché non mi piace): è un design completamente nuovo.

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AMS-119K Geara Doga Cannon

Numero di serie: AMS-119K; Axis Mobile Suit numero 119, tipo K (Kannon)

Nome in codice: Geara Doga Cannon

Tipo di unità: mobile suit d’artiglieria prodotto in serie

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Neo Zeon

Rollout: UC 0092

Primo schieramento: UC 0092

Abitacolo: Abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat), sistemato nel torso

Dimensioni: altezza alla testa di 20 m.

Peso: 28 tonnellate metriche a vuoto, 57,3 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 2.300 kW

Propulsione: due razzi da 14.000 Kg., due razzi da 13.000 Kg., un razzo da 8.900 Kg.; un totale di quindici vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 1,06 G, compie una svolta di 180° in 1,1 secondi, velocità massima a terra di 120 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 16.400 m.

Armi incorporate: beam sword/axe; cannone da 200 mm. (montato nel backpack, spunta da sopra la spalla destra)

Armamento opzionale: scudo con quattro lanciagranate incorporati (fissato a un avambraccio); beam machine gun a e-pac sostituibile, con heat bayonet incorporata, può esserle fissato anche un lanciagranate monouso (un e-pac può essere fissato su ciascuna anca); 4 x testate a razzo sturm faust (nello scudo; possono essere lanciate da lì o a mano)

Pilota: -

Seguendo come sempre la filosofia del massimo risultato con il minimo sforzo, l’esercito del Neo Zeon di Char Aznable commissionò alla Anaheim Electronics una variante di AMS-119 Geara Doga adatta per il supporto a media distanza. Il Geara Doga Cannon era fondamentalmente un Geara Doga con un backpack diverso. Il nuovo backpack montava un potente cannone a proiettili solidi, capace di sparare sia in linea retta, sia con traiettoria a mortaio, con i colpi che descrivevano un arco a campanile, prima di ricadere sul bersaglio. Venne inoltre potenziato il reattore nucleare. Alcuni Geara Doga K-Type furono avvistati sulla Terra, mentre facevano da supporto a degli squadroni di J-Type. Dato che il cannone in sé fu però giudicato un accorgimento insufficiente a risultare significativo in un conflitto di grande scala, il modello non fu prodotto in molte unità e si preferì passare al progetto dell’AMS-119 Geara Doga Heavy Weapons Type.

Note dell’autore

Poco da dire. Questo mobile suit mi serviva essenzialmente perché volevo dare un po’ di varietà in più ai reduci di Neo Zeon che combattevano sulla Terra, quindi mi sono limitato a una minima modifica a un design già esistente. La K del numero di serie richiama l’MS-06K Zack Cannon, ma in effetti avrei anche potuto mettere una C al suo posto. Il motivo per cui il numero di serie dello Zack Cannon è MS-06K, infatti, è da ricercarsi nel fatto che esisteva già un MS-06C (si tratta di un modello iniziale di Zack II prodotto in serie, che formava il grosso delle armate di Zeon durante la Battaglia di Loum).

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AMS-119V Geara Tank

Numero di serie: AMS-119V; Axis Mobile Suit numero 119, tipo V

Nome in codice: Geara Tank

Tipo di unità: mobile suit per il combattimento terrestre prodotto in serie

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Neo Zeon

Rollout: UC 0091

Primo schieramento: UC 0091

Abitacolo: Abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat), sistemato nel torso

Dimensioni: altezza alla testa di 16,4 m.

Peso: 20 tonnellate metriche a vuoto, 46,4 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 2.160 kW

Propulsione: 2 x battistrada cingolati

Prestazioni: velocità massima a terra di 88 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 16.400 m.

Armi incorporate: 2 x cannoni da 200 mm. A due canne (uno al posto di ciascun braccio); mitragliatrice a tre canne da 100 mm.

Armamento opzionale: 2 x lanciamissili a sei bocche di fuoco (ciascuno sostituisce un cannone); beam machine gun a e-pac sostituibile, con heat bayonet incorporata, può esserle fissato anche un lanciagranate monouso

Pilota: -

Le truppe del Neo Zeon di Char Aznable che agivano sulla Terra erano spesso a corto di uomini e mezzi e costrette ad agire in condizioni estremamente difficili. Da questa situazione nacque la necessità di ottimizzare le risorse per ottenerne il massimo possibile con la minima spesa. Quando un AMS-119J Geara Doga Ground Type o un AMS-119D Desert Doga venivano danneggiati, se possibile, li si convertiva in Geara Tank, seguendo lo stesso principio che, durante la Guerra di Un Anno, aveva portato alla nascita dell’MS-06V Zacktank. Il Geara Tank aveva fondamentalmente l’aspetto di un Geara Doga dalla cintola in su; al posto delle gambe, c’era la parte inferiore di un carro armato, solitamente riciclata da qualche vecchio modello federale. L’AMS-119V, impossibilitato a svolgere la propria normale funzione di Geara Doga, veniva quindi trasformato in un’unità di artiglieria; le sue braccia venivano generalmente sostituite con una coppia di doppi cannoni da 200 mm., che, data la riduzione dello spessore delle corazze verificatasi a partire dall’introduzione del movable frame, risultavano pericolosi quanto un’arma a raggi. I cannoni potevano anche essere sostituiti con dei lanciamissili; un ridotto numero di Geara Tank conservava le braccia originarie e continuava a usare la beam machine gun. Si ha notizia di almeno due Geara Tank operanti sul fronte africano nel tardo 0093 che avevano delle gru al posto dei cannoni e venivano usati come macchine da lavoro.

Note dell’autore

Il Geara Tank, ovviamente ispirato allo Zacktank, è un altro di quei modelli che esistono, ma della cui collocazione esatta non sono certo (è comparso su di una rivista di modellismo e in un videogioco). Ragion per cui, ne ho realizzato una mia versione personale. Mah, non è che mi piaccia granché, probabilmente l’ho fatto solo per aumentare la varietà delle macchine…

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AMX-003M Gaza-M

Numero di serie: AMX-003M; terzo Axis Mobile weapon eXperimental sviluppato dal gruppo 0, tipo M (Mariner)

Nome in codice: Gaza Mariner

Tipo di unità: mobile suit anfibio trasformabile prodotto in serie

Costruttore: Neo Zeon

Operatore: Neo Zeon

Rollout: giugno UC 0088

Primo schieramento: agosto UC 0088

Abitacolo: Abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat), sistemato nella testa

Dimensioni: altezza totale di 22,5 m. e altezza alla testa di 18,3 m. in modalità mobile suit; lunghezza totale di 21,2 m., larghezza totale di 10,4 m., altezza totale di 10,9 m. in modalità mobile armor

Peso: 44,9 tonnellate metriche a vuoto, 86,4 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di gundarium su struttura semi-monoscocca

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 1.850 kW

Propulsione: due hydrojet da da 42.000 Kg.; un totale di quattro vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 0,08 G

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 10.600 m.

Armi incorporate: 2 x beam saber di potenza stimata in 0,4 MW (una nell’alloggiamento di ricarica di ciascuna spalla, in mano quando usate); 2 x beam gun binati (montati nel backpack); lancia torpedini (nella fusoliera)

Armamento opzionale: lancia arpioni (montato sul corpo principale in modalità mobile armor)

Pilota: -

Il Gaza-M fu una delle molte armi mobili che il Neo Zeon di Haman Karn preparò in previsione dell’invasione della Terra alla fine degli anni ’80. Gli ufficiali di Axis avevano previsto che l’attacco alla Terra avrebbe comportato il combattimento contro la flotta navale dell’Esercito Federale stanziata nell’Oceano Atlantico, senza contare che anche la Karaba si sarebbe opposta all’attacco, che avrebbe dovuto portare all’occupazione di Dakar. Era perciò necessario progettare dei mobile suit anfibi, capaci di muoversi agevolmente in acqua. Al tempo, era già in avanzata fase di progettazione l’AMX-006 Gaza-D, che rendeva l’AMX-003 (MMT-1) Gaza-C ormai obsoleto; per tale motivo, venticinque esemplari di quest’ultimo modello vennero convertiti in Gaza-M, dove la M stava per "Mariner". Il Gaza-M modificava l’armamento del Gaza-C, eliminando il knuckle buster e aggiungendo un lancia torpedini anti-corazzata. Il torso era stato rimodellato per accomodare il nuovo sistema di raffreddamento ad acqua, mentre le armi opzionali comprendevano un SUBROC dello stesso tipo di quello che sarebbe poi stato impiegato sull’RMS-192M Zack Mariner. L’AMX-003M sarebbe dovuto essere un "riempitivo", un mobile suit adattato al ruolo in attesa che fosse completato un numero sufficiente di macchine apposite per il combattimento in acqua, come l’AMX-109 Capule. Invece, ottenne un successo insperato: poteva usare la sua forma di mobile armor in mare e quella di mobile suit a terra, risultando estremamente versatile. Dei venticinque Gaza-M prodotti, quindici videro effettivamente i campi di battaglia a partire dall’agosto 0088; alcuni di essi vennero usati nell’Oceano Indiano, dove combatterono l’MSA-005M Methuss Mariner della Karaba. Quando Neo Zeon si ritirò dalla Terra per spostare la battaglia nello spazio, i Gaza-M divennero inutili e non furono più utilizzati.

Note dell’autore

Nel librone di Model Graphix intitolato Mission ZZ sono raccolte alcune interessanti rivelazioni circa la progettazione della serie TV di Gundam ZZ. Come dovrebbe già essere evidente anche solo guardandola, è stata soggetta a una gran quantità di cambiamenti in corsa al piano originario (primo fra tutti l’esclusione di Char, che sarebbe poi stato sostanzialmente sostituito da Glemy Toto… bah, che scambio assurdo!). Secondo questo libro, originariamente non era previsto che le corazzate di Neo Zeon avessero il Minovsky craft. Di conseguenza, per invadere la Terra, avrebbero dovuto calare dei mobile suit dall’orbita impiegando ballute pack e moduli da sbarco sul modello degli HLV di Zeon. Molti di questi mobile suit sarebbero arrivati in mare, o in prossimità di esso; venne quindi progettata una serie di macchine anfibie e il Gaza-M sarebbe dovuto essere una di queste. In seguito, quando si decise che le navi di Axis disponevano di Minovsky craft, tutto ciò divenne inutile e quindi si procedette come effettivamente si fece. Nonostante il Gaza-M sia stato escluso da Gundam ZZ, so per certo che qualcuno lo ha ficcato da qualche parte nell’ambientazione, solo che non ho ancora capito come/dove. Diciamo che quella che presento qui è la mia versione, basata sulle informazioni che sono riuscito a reperire circa l’originale. Ah, comunque procuratevi quel Mission ZZ, se ci riuscite, è pieno di roba interessante… Sapevate che lo Z Plus (in più esemplari) sarebbe dovuto comparire in Gundam ZZ come mobile suit federale, ma si decise di toglierlo (sostituendolo con il GM III: avrebbe infatti dovuto partecipare alla battaglia a Dakar) perché si pensò che la presenza di altri Gundam, oltre a quelli dell’Argama, avrebbe causato confusione negli spettatori?

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AMX-102L Zssa Light Arms

Numero di serie: AMX-102L; secondo Axis Mobile weapon eXperimental del gruppo 1, tipo L (Light)

Nome in codice: Zssa Light Arms

Tipo di unità: mobile suit d’artiglieria elaborato sul campo

Costruttore: Neo Zeon

Operatore: Neo Zeon

Rollout: UC 0090

Primo schieramento: UC 0090

Abitacolo: Abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat), sistemato nel torso

Dimensioni: altezza totale di 15,85 m. (16,94 m. con i moduli lanciamissili sulle spalle) e altezza alla testa di 15 m.

Peso: 19,9 tonnellate metriche a vuoto, 37,4 tonnellate metriche a pieno carico (44,2 con i moduli lanciamissili sulle spalle)

Costruzione: lega di gundarium su movable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 1.820 kW

Propulsione: due razzi da 17.300 Kg.; un totale di diciotto vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 0,72 G, compie una svolta di 180° in 1,8 secondi, velocità massima a terra di 110 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 10.800 m.

Armi incorporate: 2 x vulcan gun da 30 mm. binati da 800 colpi ciascuno (montati nel torso); 4 x beam saber di potenza stimata in 0,62 MW (due nell’alloggiamento di ricarica di ciascuna gamba, in mano quando usate); beam gun a dispersione di potenza stimata in 7,64 MW (montato nel torso); 2 x lanciamissili a tre bocche di fuoco che usano piccoli missili modello AMS-05S (uno montato in ciascun avambraccio)

Armamento opzionale: 2 x moduli lanciamissili da sette bocche di fuoco che usano missili pesanti modello AMS-02H (uno su ciascuna spalla); beam lancer da 1,7 MW a E-CAP ricaricabile, che può combinarsi con il beam tomahawk; beam tomahawk da 0,92 MW a E-CAP ricaricabile, che può combinarsi con il beam lancer; knuckle buster di potenza stimata in 6,7 MW a E-CAP ricaricabile

Pilota: -

Quando Neo Zeon lanciò la propria invasione della Terra nell’UC 0088, l’AMX-102 Zssa era uno dei suoi mobile suit prodotti in serie. Con la ritirata nello spazio delle forze di Haman Karn, diversi soldati restarono bloccati sulla Terra, dove continuarono a combattere per diversi anni con i mobile suit che erano loro rimasti. Alcuni Zssa vennero elaborati sul campo, in modo da risultare più versatili. In presenza di gravità terrestre, infatti, questo modello non era molto agile e tendeva a risultare vulnerabile, data la sua spiccata predisposizione per un ruolo di supporto che, senza che potesse essere garantita la presenza di mobile suit con altri compiti, veniva a perdere buona parte del proprio valore. Diversi soldati di Neo Zeon decisero quindi di elaborare i propri Zssa, rendendoli unità più multifunzione, anche a costo di sacrificare la potenza di fuoco. Impossibilitati a mantenere il modulo booster che avrebbe consentito allo Zssa di volare in presenza di atmosfera, i militari di Axis alleggerirono la struttura del mobile suit eliminando i lanciamissili sulle gambe. Ne nacque quindi lo Zssa Light Arms, che cercava di sopperire a questa rinuncia con degli equipaggiamenti addizionali. Accanto ai moduli lanciamissili disponibili anche per lo Zssa originario, i soldati di Neo Zeon cercavano di raccattare qualsiasi pezzo di equipaggiamento potessero trovare. È documentata la presenza di AMX-102L dotati di una combinazione di beam lancer/beam tomahawk analoga a quella dell’AMX-009 Dreissen (che era, all’atto pratico, il mobile suit che avrebbe dovuto fare da combattente a corto raggio avvalendosi del supporto dello Zssa) o di un knuckle buster preso da un AMX-003 Gaza-C.

Note dell’autore

L’AMX-102 Zssa compare in una delle prime puntate di Gundam ZZ, per poi riapparire quando Axis invade la Terra. Quando ho pensato alle forze che i federali avrebbero dovuto affrontare all’inizio degli anni ’90, ho ritenuto che dovessero avere qualche legame con le vecchie armate di Haman Karn, quindi dovevo inserire dei mobile suit che ricordassero quelli da esse utilizzati. Ho valutato diversi candidati, tra cui anche le varianti di Gaza-C (scartate perché di impiego limitato sulla Terra), il Gallus-J (scartato perché di scarso successo), l’Hamma-Hamma (idem come sopra, anche se avevo pensato di inserire la versione prodotta in serie che compare in alcuni videogiochi) e il Bawoo (scartato perché un mobile suit trasformabile faceva troppo figo e non mi trasmetteva quella sensazione di pezze al culo di cui avevo bisogno). Uno Zssa elaborato con mezzi di fortuna, invece, era proprio quello che mi serviva, quindi ha trovato posto. Volendo cercare qualcosa di simile nel materiale ufficiale, potrebbe esserci l’AMX-013 Zssa Dain, ma quello ha proprio un background completamente diverso.

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FF-X7H Core Bomber

Numero di serie: FF-X7H

Nome in codice: Core Bomber

Tipo di unità: caccia bombardiere

Costruttore: Hervic Company

Operatore: Esercito della Federazione Terrestre

Rollout: UC 0079

Primo schieramento: UC 0079

Abitacolo: abitacolo coperto standard per il solo pilota

Dimensioni: lunghezza totale di 13,8 m., altezza totale di 6,75 m., apertura alare di 12,6 m.

Peso: peso a vuoto sconosciuto, 18,3 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di titanio

Impianto energetico: sconosciuto

Propulsione: sconosciuta

Prestazioni: sconosciute

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: 2 x serbatoi opzionali staccabili

Armi incorporate: 4 x vulcan gun da 25 mm. a due canne collegati (nella fusoliera); 2 x lanciamissili da 4 colpi ciascuno; 2 x bombe pesanti

Armamento opzionale: nessuno

Pilota: -

L’FF-X7 Core Fighter, il caccia impiegato per costituire il core block system dei mobile suit del Progetto V, si era dimostrato un velivolo versatile e affidabile, al punto che venne impiegato anche al di fuori del suo ruolo originario di abitacolo per macchine antropomorfe. La sua evoluzione in FF-X7-Bst Core Booster fu solo il primo passo di una lunga serie, che avrebbe portato alla nascita di diverse varianti specializzate. Il Core Booster Bomber Type, nella fattispecie, era stato progettato come bombardiere pesante. Utilizzando come parte frontale il solito FF-X7, montava una struttura posteriore diversa, che era stata alleggerita e resa più aerodinamica. Eliminati i due cannoni a mega particelle del Core Booster, ogni colpo dei quali consumava grandi quantità di energia, il velivolo risultava avere una notevole autonomia, il che lo rendeva ideale per le missioni che richiedevano una profonda penetrazione in territorio nemico. Autonomia che venne ulteriormente incrementata aggiungendo due serbatoi addizionali alla struttura posteriore, che, essendo più leggera del normale, non risentiva più di tanto di questo peso aggiunto. Così come nemmeno risentiva delle due grandi bombe che potevano esservi montate, e che costituivano la vera ragione della sua esistenza. Sganciando questi due potenti ordigni, il Core Bomber poteva infliggere seri danni alle fortifcazioni nemiche.

Un gran numero di strutture posteriore per l’FF-X7H fu assemblato nella base federale di Belfast all’inizio di dicembre 0079; alcune di esse furono collegate a dei Core Fighter e poi impiegate il 16 del mese per l’Operazione Tristan. Non c’erano però abbastanza caccia per montarle tutte. Nonostante la diffusione dei mobile suit avesse limitato seriamente le prospettive di utilizzo dei caccia, alcuni Core Bomber vennero impiegati fin nei tardi anni ’80, durante la Guerra di Gryps, quando ottennero discreti risultati contro diversi insediamenti della Karaba.

Note dell’autore

Sapete qual è la cosa più divertente di questo modello di Core Booster che mi sono inventato? Che, secondo le notizie ufficiali, sono stati prodotti in tutto sedici Core Booster "base" (l’FF-X7-Bst, per intenderci), solo sei dei quali sono stati effettivamente usati in battaglia. Io, però, non mi sono preoccupato di dare un numero preciso ai Core Bomber, riservandomi eventualmente di specificarlo se avrò necessità e/o convenienza a farlo. È quindi perfettamente possibile che ci siano più FF-X7H che FF-X7-Bst. I casi della vita. Ah, il motivo per cui ho deciso di inventarmi questa variante è semplicemente che volevo un bombardiere nuovo che avesse un qualcosa di interessante.

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FF-X(7)II Core Booster II

Numero di serie: FF-X(7)II

Nome in codice: Core Booster II

Tipo di unità: caccia a uso core block system con l’RX-78GP00 Gundam "Blossom"

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Esercito della Federazione Terrestre

Rollout: 16 settembre UC 0083

Primo schieramento: 31 ottobre UC 0083

Abitacolo: abitacolo coperto standard per il solo pilota

Dimensioni: lunghezza totale di 27,2 m., apertura alare di 14,3 m.

Peso: peso a vuoto sconosciuto, 41,8 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di gundarium

Impianto energetico: sconosciuto

Propulsione: sconosciuta

Prestazioni: sconosciute

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori sconosciuta; Minovsky Particle Interference Wave Searcher (MPIWS) montato sul corpo principale

Armi incorporate: 2 x beam gun; beam rifle a lungo raggio di potenza sconosciuta

Armamento opzionale: nessuno

Pilota: -

Il Core Booster II era il caccia che fungeva da blocco centrale del core block system nell’RX-78GP00 Gundam "Blossom". Il modello di base che componeva questo velivolo non era molto diverso dall’FF-XII Core Fighter II usato nell’RX-78GP01 Gundam "Zephyranthes" (ne era probabilmente il precursore) ed direttamente collegato al backpack del mobile suit. Nella fattispecie, ne prendeva le due beam saber, che venivano impiegate come beam gun, e il beam rifle a lungo raggio. Montava inoltre il sistema MPIWS. Il carico ingombrante e pesante posto sul Core Booster II, però, gli impediva di volare in sicurezza, dandogli problemi di equilibrio in presenza di gravità. Il modello venne quindi abbandonato insieme con il Blossom per il quale era stato costruito.

Note dell’autore

Vedere le note per la voce RX-78GP00 Gundam "Blossom".

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Garuda Kai [classe]

Numero di serie: -

Nome in codice: Garuda Kai

Tipo di unità: grande velivolo da trasporto

Costruttore: Esercito della Federazione Terrestre

Operatore: Esercito della Federazione Terrestre

Rollout: UC 0090

Primo schieramento: UC 0090

Abitacolo: sala comandi

Dimensioni: lunghezza totale di 317 m., apertura alare di 524 m.

Peso: 9.800 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di acciaio super resistente

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 11.000 kW

Propulsione: 16 x motori jet

Prestazioni: velocità in volo di Mach 1,2

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata de sensori di 51.000 m.

Armi incorporate: 10 x cannoni laser

Armamento opzionale: nessuno

Pilota: -

I velivoli pesanti di classe Garuda furono una delle unità più largamente usate durante la Guerra di Gryps. Schierati originariamente dalla Federazione e dai Titans, furono presto adottati anche dalla Karaba. In seguito alla Prima Guerra di Neo Zeon, gli ingegneri federali pensarono di crearne una versione potenziata, capace di spostarsi con maggiore efficienza. Di fatto, il Garuda Kai non presentava significative innovazioni rispetto al proprio predecessore, se non per un incremento dei motori jet. Il Garuda Kai veniva impiegato per schierare velocemente un gran numero di mobile suit sulla Terra: poteva trasportarne fino a venti, completi di qualsiasi equipaggiamento addizionale servisse loro. Nonostante non fosse un velivolo innovativo, il Garuda Kai fu ampiamente impiegato contro i reduci delle guerre passate che erano rimasti sulla Terra. Durante la Seconda Guerra di Neo Zeon, però, il conflitto si combatté prevalentemente nello spazio, il che impedì al modello di essere ampiamente utilizzato.

Note dell’autore

Niente, mi serviva semplicemente un velivolo sul modello del Garuda per sbarcare le truppe di Jegan alla fine del secondo capitolo. Ho semplicemente fatto la cosa più naturale e immediata, potenziando un po’ il modello classico. Non c’è scritto da nessuna parte che i Garuda montino un reattore Minovsky, ma mi è sembrata la soluzione più naturale.

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MA-09 Mass Production Type Big Zam

Numero di serie: MA-09; nono Mobile Armor

Nome in codice: Mass Production Type Big Zam

Tipo di unità: versione preliminare di mobile armor anti fortezza prodotto in serie

Costruttore: Neo Zeon

Operatore: Neo Zeon

Rollout: UC 0088

Primo schieramento: UC 0088

Abitacolo: abitacolo sistemato nel corpo principale, per il solo pilota

Dimensioni: altezza totale di 22,7 m.

Peso: 38,5 tonnellate metriche a vuoto, 66,8 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di gundarium su struttura semi-monoscocca

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 4.900 kW

Propulsione: un razzo da 35.000 Kg., due razzi da 6.000 Kg., un totale di otto vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 1,2 G, compie una svolta di 180° in 12 secondi, velocità massima a terra di 80 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 134.000 m.; copertura anti-raggio applicata all’armatura

Armi incorporate: grande cannone a mega particelle da 13 MW (nel corpo principale); 2 x grandi lanciamissili a due bocche di fuoco (uno su ciascuna gamba)

Armamento opzionale: nessuno

Pilota: -

L’MA-08 Big Zam fu il più potente mobile armor usato dall’Esercito Regolare di Zeon durante la Guerra di Un Anno. Erano stati preparati dei progetti per una sua produzione in serie, che fu però arrestata dalla fine della guerra. Il Mass Production Type Big Zam non venne mai effettivamente realizzato all’epoca, essendo risultato semplicemente una versione del Big Zam migliorata sotto alcuni punti di vista e priva di diverse armi, e perciò troppo costosa. Anche l’MA-09 aveva come arma principale un potente cannone a mega particelle, che poteva però chiudersi quando non veniva impiegato. In origine, l’Esercito Regolare di Zeon pensava di farne la propria unità di sfondamento durante l’assalto a Jaburo, quindi lo progettò per agire in presenza di gravità. Data l’immensa potenza del suo cannone principale, il Mass Production Big Zam doveva ancorarsi al terreno con le gambe per sparare. Questo mobile armor aveva inoltre dei lanciamissili sugli arti inferiori. Tutta la sua corazza aveva una copertura anti-raggio, che compensava la mancanza dei generatori di I-field, pur non avendo la stessa efficacia; inoltre, il sistema di raffreddamento era decisamente migliore rispetto a quello del suo predecessore, il che permetteva all’MA-09 di operare a lungo, in congiunzione con il fatto di non possedere i beam gun e altri sistemi che nel modello originale consumavano molta energia.

Grazie alle informazioni ottenute dal colonnello Char Aznable, l’Esercito Regolare di Zeon fu in grado di attaccare Jaburo prima del tempo prefissato; il Mass Production Big Zam non fu perciò approntato in data utile. Anche perché i costi di produzione, pur inferiori a quelli dell’MA-08, erano comunque enormi e Zeon diede la precedenza ad altri progetti. L’MA-09 non venne quindi mai effettivamente costruito durante la Guerra di Un Anno, ma i reduci zeoniani rifugiatisi su Axis ne portarono con sé i progetti e li misero in pratica. Nell’UC 0088, quando Neo Zeon lanciò la propria invasione della Terra, partecipò alle operazioni anche un ristretto numero di MA-09; la produzione non divenne però mai veramente "seriale", dati gli elevati costi del modello. Furono schierate solo poche unità, che cedettero ben presto il passo ai più versatili mobile suit sperimentali, giudicati migliori in battaglia.

Note dell’autore

Il Mass Production Type Big Zam compare in alcuni videogiochi. Ho inventato buona parte delle sue caratteristiche, che non vengono citate dalle fonti ufficiali, e ho parzialmente rielaborato la storia che ne viene fornita (in realtà, Axis non avrebbe dovuto usare questo modello). Motivo dell’inclusione nella storia? Mi piaceva l’idea che i reduci di Neo Zeon avessero un asso nella manica e un mobile armor "cattivo" funziona sempre bene in questo senso.

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MRX-007G Prototype Psyco Gundam

Numero modello: MRX-007G; settimo Murasame Research eXperimental, tipo G (Giant)

Nome in codice: Prototype Psyco Gundam

Tipo di unità: prototipo di mobile suit a uso newtype

Costruttore: Istituto di Ricerca Murasame

Operatore: Titans

Rollout: UC 0087

Primo schieramento: UC 0087

Abitacolo: abitacolo sistemato nella testa torso (dotato di panoramic monitor/linear seat) per il solo pilota

Dimensioni: altezza complessiva di 41 m., altezza alla testa di 40 m.

Peso: 255,6 tonnellate metriche a vuoto, 420,4 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su struttura semi-monoscocca

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky da 33.600 kW

Propulsione: due razzi da 84.000 Kg., cinque vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 0,43 G, compie una svolta di 180° in 1,6 secondi, velocità massima a terra di 100 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 10.200 m.; psycommu system

Armi incorporate: cannone a mega particelle a dispersione a tre bocche di fuoco da 4,8 MW ciascuna (nel torso); 10 x beam gun da 2 MW (uno in ciascun dito); beam gun a due bocche di fuoco (nella testa)

Armamento opzionale: nessuno

Pilota: Conner Clark

L’MRX-007 Prototype Psyco Gundam fu il primo passo nella costruzione del Gundam più potente che fosse mai esistito. L’Istituto di Ricerca Murasame, trovato nei Titans un cliente interessato alle armi per newtype, voleva creare una macchina che potesse essere controllata semplicemente con il pensiero. I limiti tecnici del tempo, però, avevano costretto gli ingegneri a montare l’enorme psycommu system dell’MRX-007 nel suo backpack, rendendolo un mobile suit poco agile e facilmente identificabile come bersaglio. Con il passo successivo, un ulteriore prototipo chiamato MRX-007G, all’Istituto Murasame si occuparono di questo problema in maniera radicale.

Visto che, per principio di progettazione, lo Psyco Gundam definitivo non avrebbe potuto fare a meno dello psycommu system (e quindi si sarebbe fatalmente rivelato poco manovrabile e facile da prendere di mira), tanto valeva costruire qualcosa di grosso, molto corazzato e progettato per livellare un’intera città da solo. L’MRX-007G fu effettivamente il primo mobile suit a testare efficacemente le tecnologie di armi a raggi che sarebbero poi state usate nello Psyco Gundam vero e proprio. Contrariamente al suo successore, non poteva trasformarsi in mobile fortress, né possedeva il sistema Minovsky craft; era però dotato delle enormi dimensioni e delle armi che sarebbero poi finite nel modello successivo. Rispetto a quello che sarebbe poi diventato il vero Psyco Gundam, però, questo modello presentava ancora un’architettura antiquata, non essendo costruito nemmeno sulla base di quel rozzo movable frame che sarebbe poi stato impiegato per l’MRX-009.

Il potentissimo reattore nucleare dell’MRX-007G, che poi sarebbe stato impiegato sul vero Psyco Gundam, alimentava non meno di quindici beam gun di potenza variabile. I tre nel petto erano dei cannoni a mega particelle a dispersione, che sparavano sul nemico una pioggia di raggi. Quelli nella testa e nelle mani potevano essere usati indipendentemente gli uni dagli altri, cosicché il Prototype Psyco Gundam era in grado di sparare su più bersagli contemporaneamente. Una tale potenza di fuoco era completamente nuova, ma la cosa più inquietante stava nello psycommu system, che consentiva a un pilota newtype di controllare tutte queste armi con il pensiero. In realtà, l’Istituto Murasame non poteva contare su veri newtype, ma solo sui cosiddetti ‘umani potenziati’, delle persone sottoposte a trattamenti psicologici e farmaceutici capaci di risvegliare in loro un potere in grado di emulare quello dei veri newtype. Un processo lungo, costoso e rischioso, dato che questi individui tendevano ad avere una personalità completamente devastata dalle sperimentazioni a cui erano sottoposte.

Note dell’autore

Lo Psyco Gundam che compare nella seconda parte di Gundam D non è quello pilotato da Four Murasame in Z Gundam, né il Prototype Psyco Gundam che si vede nelle M-MSV di Okawara (il che mi sembra anche ovvio, visto che quello è molto più piccolo). Si tratta di un modello di mia ideazione, nato essenzialmente perché nella storia mi serviva uno Psyco Gundam che avesse le dimensioni di quello di Four ma che non lo fosse e non ce n’era uno ufficiale che rispondesse a tali requisiti. Non avevo bisogno che si potesse trasformare o che svolazzasse, quindi ho eliminato queste caratteristiche. Ah, per la cronaca, contrariamente a quanto afferma un rinomato sito statunitense, lo Psyco Gundam NON ha un vero movable frame (uno degli Historica di Z Gundam chiarisce che il primo mobile armor federale a implementare appieno questa caratteristica è stato il Baund Doc), ma una sua versione semplificata.

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MS-06Fs2 Zack II Victoria Lurnberg Custom

Numero di serie: MS-06Fs2, sesto Mobile Suit, tipo Fs2

Nome in codice: Zack II Victoria Lurnberg Custom

Tipo di unità: mobile suit multifunzione multiclasse personalizzato

Costruttore: Zeonic Company (elaborato sul campo)

Operatore: Principato di Zeon

Rollout: dicembre UC 0079

Primo schieramento: dicembre UC 0079

Abitacolo: abitacolo sistemato nel torso, per il solo pilota

Dimensioni: altezza alla testa di 17,5 m., altezza totale di 18 m.

Peso: 49,9 tonnellate metriche a vuoto e 70,3 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: composito di titanio/ceramica su struttura monoscocca

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 990 kW

Propulsione: due razzi da 20.500 Kg., quattro razzi da 3.100 Kg.; due booster a combustibile solido possono essere montati sul backpack

Prestazioni: spinta massima di 0,76 G, compie una svolta di 180° in 1,7 secondi, velocità massima a terra di 92 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 3.200 m.; 2 x serbatoi opzionali (fissati al backpack)

Armi incorporate: due mitragliatrici da 60 mm. binate (montate nella testa)

Armamento opzionale: mitragliatrice a tamburo (cento colpi per tamburo, i tamburi possono essere fissati in vita) da 120 mm. modello MMP-78; beam rifle a E-CAP ricaricabile; heat hawk a batteria (in mano, può essere fissato in vita); testata a propulsione a razzi sturm faust (in mano, può essere fissata alla parte posteriore dell’armatura in vita); knuckle shield (in mano)

Pilota: Victoria Lurnberg

Nel novembre dell’UC 0079 l’Esercito della Federazione Terrestre schierò il suo RGM-79 GM. Pur non essendo il primo mobile suit che metteva in campo, era la versione definitiva di una serie di varianti precedenti, che ottimizzava il rapporto qualità/prezzo, ottenendo un’unità consistentemente superiore all’MS-06F Zack II, all’epoca la macchina di prima linea dell’Esercito Regolare di Zeon. Sapendo già dell’esistenza di mobile suit federali, i militari di Zeon diedero il via a diversi progetti per migliorare le basi delle proprie armate e uno di questi portò all’MS-06F2 Zack II. Con una corazzatura migliorata, un reattore nucleare più potente e un peso ridotto, lo Zack II F2-Type migliorava in maniera sostanziale le prestazioni del suo predecessore. Entrato in servizio solo sul finire del conflitto, questo modello fu però poco utilizzato, sia sulla Terra che nello spazio (si sa per certo che alcuni esemplari erano in dotazione allo Squadrone Midnight Fenrir e alla Flotta Delaz). Un esemplare, in particolare, era stato assegnato a Victoria Lurnberg, giovane pilota di Zeon, le cui abilità di newtype le avevano permesso di spiccare tra i suoi compagni e conquistarsi così il diritto a un’unità personalizzata. Lo Zack II F2-Type di Victoria Lurnberg aveva poche differenze rispetto al modello originario. Erano state montate delle mitragliatrici nella testa per il combattimento ravvicinato, che si ispiravano vagamente a quelle dell’MS-06Fs, ma erano di calibro maggiore ed erano solo in due. Dato che la Lurnberg operava in un territorio che dava sul mare, il suo Zack II era completamente impermeabile, al pari dell’MS-06JC, e poteva montare due serbatoi opzionali per aumentare la propria autonomia. Questi serbatoi si fissavano però agli stessi punti di attacco ai quali potevano essere agganciati i booster tipici degli MS-06F2, che consentivano rapide accelerazioni nello spazio e lunghi balzi sulla Terra. Di volta in volta, era perciò necessario decidere quale delle due opzioni applicare (ma in dicembre il carburante cominciò a scarseggiare, quindi nessuna delle possibilità si rivelò effettivamente praticabile). L’MS-06Fs2 era stato inoltre fornito di un reattore nucleare più potente, benché questo non incrementasse significativamente le prestazioni. Naturalmente, questo Zack poteva essere dotato delle stesse armi degli altri modelli della serie MS-06.

La sorte del mobile suit è ignota: si sa che Victoria Lurnberg lo aveva con sé quando fuggì nello spazio, nel dicembre UC 0079, ma non è chiaro che fine abbia fatto in seguito. È presumibile che sia stato portato ad Axis e magari impiegato in qualche battaglia successiva alla Guerra di Un Anno. Secondo alcuni, era ancora in attività nell’UC 0088, quando Neo Zeon mise in atto la propria invasione della Terra, quasi nove anni dopo la morte della pilota originaria.

Note dell’autore

La Victoria Lurnberg proprietaria di questo Zack è la stessa Victoria che pilotava lo Zeong alla fine del primo capitolo. L’MS-06Fs2 è il mobile suit che usava quando combatteva sulla Terra e, come facilmente intuibile, è ispirato all’MS-06F2 che compare in Stardust Memory. Benché si dica che quel modello risale alla fine della Guerra di Un Anno e che è stato utilizzato anche sulla Terra, non viene specificato quando entri in scena esattamente (secondo le mie ricerche, potrebbe essere stato in giro già alla fine di ottobre/inizio di novembre 0079). Ho scelto MS-06Fs2 come numero di serie perché le mitragliatrici sulla testa, sebbene differenti, richiamano quelle dell’MS-06Fs, lo Zack II di Garma Zabi. Naturalmente, con il retconning della missione di Dolores, che inizialmente si sarebbe dovuta svolgere in Tibet, ho risistemato anche questo modello. L’unica differenza significativa, però, sta nella rimozione del beam rifle. Dopo lungo ponderare, ho deciso che non fosse un’arma ‘esteticamente’ adatta a uno Zack (anche se l’MS-11 l’aveva… ma l’MS-11 non è esattamente uno Zack tipico).

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MS-07D Gouf Desert Type

Numero di serie: MS-07D; settimo Mobile Suit, tipo D (Desert)

Nome in codice: Gouf Desert Type

Tipo di unità: mobile suit per il combattimento a terra localizzato

Costruttore: Zeonic Company (elaborato sul campo)

Operatore: Principato di Zeon

Rollout: 0079

Primo schieramento: ottobre UC 0079

Abitacolo: abitacolo sistemato nel torso, per il solo pilota

Dimensioni: altezza complessiva di 18,7 m., altezza alla testa di 18,2 m.

Peso: 58,5 tonnellate metriche a vuoto e 75,4 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: sconosciuta

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 1.034 kW

Propulsione: razzi per una spinta totale di 40.700 Kg.

Prestazioni: spinta massima di 0,54 G, velocità massima a terra di 99 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 3.600 m.

Armi incorporate: mitragliatrice da 75 mm. a cinque canne (le canne sono le dita della mano sinistra); heat rod retrattile (montato nel braccio destro)

Armamento opzionale: mitragliatrice a tamburo (100 colpi per tamburo) da 120 mm. (in mano); heat saber Type-bIV a batteria (in mano, può essere trasportata nello scudo); Zack bazooka da 280 mm. modello H&L-SB25K/280mmA-P a quattro colpi (in mano); scudo (montato sul braccio sinistro)

Pilota: -

L’MS-07B Gouf, introdotto dall’Esercito Regolare di Zeon durante la Guerra di Un Anno, fu un mobile suit dalle buone prestazioni, facile da pilotare e dotato di molti pezzi in comune con la serie degli Zack, il che lo rendeva anche economico da mantenere. Ne furono perciò realizzate alcune varianti, tra cui una specializzata per il combattimento in zone desertiche, ovvero l’MS-07D. In realtà, si può dire che il Gouf Desert Type sia stato qualcosa di molto vicino a uno spreco di soldi per Zeon. Se, da una parte, era necessario apportare modifiche al design di base del Gouf per poterlo usare in regioni desertiche (filtri contro le infiltrazioni della sabbia, un sistema di condizionamento dell’abitacolo, un radiatore più efficiente), il modello era sostanzialmente un MS-07B e niente più, in armi e prestazioni. Inoltre, poco dopo il suo primo schieramento, comparve sui campi di battaglia l’MS-09 Dom, che, con qualche modifica, risultava molto più efficace nel medesimo ruolo. Diversi ufficiali di Zeon preferirono comunque il Gouf, essendo più simile a uno Zack nei controlli e nelle prestazioni, il che portò comunque la macchina ad avere una certa diffusione. Si trattò comunque di un mobile suit relativamente raro, superato tecnologicamente quasi subito, e quindi prodotto in poche unità. L’MS-07D, come l’MS-07B, usava in buona misura gli stessi equipaggiamenti degli Zack. Contrariamente al suo diretto predecessore, non ne venne mai prodotta una versione che aveva una normale mano manipolatrice al posto di quella mitragliatrice. Nonostante questo, diversi soldati, sentendo la necessità di una macchina più versatile, sostituirono alla mano sinistra standard del Gouf Desert Type quella di qualche altra variante di Zack o di Gouf. Alcuni esemplari di Gouf Desert Type erano nello squadrone Scorpio della Quinta Divisione Mobile Terrestre del Secondo Battaglione MS dell’Armata d’Assalto Terrestre nell’UC 0079.

Note dell’autore

Magari qualcuno si avrà drizzato le orecchie quando Rachel ha parlato della variante da usarsi nel deserto del Gouf. Non preoccupatevi, non andatela a cercare sul famoso sito di quattro lettere, non c’è. Però non me la sono inventata io. Su uno dei libri delle MSV viene esplicitamente dichiarata l’esistenza di un MS-07D Gouf Desert Type, ma lo è nelle note di colore, non c’è una scheda descrittiva del modello. Come accade per diverse altre varianti, tra l’altro. Ragion per cui, ho provveduto ad ampliare il discorso nelle D-MSV, riportando le informazioni ufficiali e integrandole con altre inventate, com’è mio solito.

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MS-08E Efreet European Campaign Type

Numero di serie: MS-08E; ottavo Mobile Suit, tipo E (Europe)

Nome in codice: Efreet European Campaign Type

Tipo di unità: mobile suit per il combattimento a terra localizzato a produzione limitata

Costruttore: Zeonic Company (elaborato sul campo)

Operatore: Principato di Zeon

Rollout: novembre UC 0079

Primo schieramento: novembre UC 0079

Abitacolo: abitacolo sistemato nel torso, per il solo pilota

Dimensioni: altezza complessiva di 18,1 m., altezza alla testa di 17,2 m.

Peso: 59,4 tonnellate metriche a vuoto, 78,8 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: acciaio super flessibile su struttura monoscocca

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 1.110 kW

Propulsione: razzi per una spinta totale di 62.000 Kg.

Prestazioni: spinta massima di 0,56 G, compie una svolta di 180° in 2,3 secondi, velocità massima a terra di 110 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 3.600 m.; 2 x serbatoi opzionali (fissati al backpack)

Armi incorporate: 4 x fumogeni

Armamento opzionale: shotgun da 42 mm. (può essere fissato alla parte posteriore della cintola); scudo; heat saber (può essere riposta nello scudo); heat hawk a batteria (può essere fissato in vita)

Pilota: Erich Kerner

Durante la Guerra di Un Anno, l’Esercito Regolare di Zeon tentò in più occasioni di produrre varianti localizzate dei suoi mobile suit progettati appositamente per combattere sulla Terra, concentrandosi prevalentemente sulle versioni dedicate ai climi caldi. Sul finire del conflitto, cominciò però a produrne alcune pensate per zone più specifiche. Al tempo era già entrato in servizio l’MS-09 Dom, che rendeva obsoleti virtualmente tutti i mobile suit per il combattimento terrestre precedentemente prodotti. Non fu però possibile spedire dei Dom a tutti i fronti che ne fecero richiesta, senza contare che molti soldati continuavano a preferire mobile suit dal sistema di controllo più semplice e dalla struttura più affidabile, come gli Zack e i Gouf. Per evitare di progettare un nuovo modello da zero, i vertici militari di Zeon optarono per una soluzione più economica: decisero di riciclare il design dello sfortunato MS-08TX Efreet, entrato in servizio proprio quando macchine più avanzate erano già pronte, e quindi scarsamente utilizzato. L’Efreet European Campaign Type era uno degli otto MS-08TX prodotti, personalizzato dal generale di divisione Erich Kerner per dare il meglio sulla costa francese, sulla quale agiva. Era perciò una versione potenziata del Gouf, dotato di caratteristiche molto simili e, quindi, di una spiccata predisposizione per il combattimento ravvicinato. Le caratteristiche erano sostanzialmente analoghe a quelle dell’Efreet di base, se non per un reattore nucleare potenziato. Si può dire che la struttura fosse stata elaborata sulla base di quella dell’MS-06Fs2 Zack II Victoria Lurnberg Custom, fatto visibile sprattutto per l’impermeabilità del modello, che gli permetteva di agire limitatamente sott’acqua. Il backpack era fornito di punti di attacco che consentivano di fissarvi dei serbatoi, per aumentare l’autonomia del mobile suit. L’armamento di base non era differente da quello dell’MS-08TX, ma alla dotazione erano stati aggiunti altri equipaggiamenti, principalmente presi da diversi modelli di mobile suit. L’heat hawk, identico a quelli utilizzati dalla serie degli Zack, fu ritenuto utile da usarsi come una sorta di rampino per arrampicarsi sulle scogliere e per aiutarsi sui fondali fangosi (ovviamente, quando impiegato in questo modo, l’heat hawk era spento), mentre lo scudo era stato già usato dai vari modelli di Gouf.

Note dell’autore

Il misconosciuto MS-08TX compare in alcuni videogiochi ed è sostanzialmente un Gouf potenziato, privo di caratteristiche di particolare rilievo. Paradossalmente, più che l’Efreet, è nota una sua variante, l’MS-08TX[EXAM] Efreet Custom, perché compare in The Blue Destiny. Necessitando di un mobile suit specializzato per ufficiali, ho pensato che l’opzione più economica per l’Esercito Regolare di Zeon fosse quella di sfruttare un modello già esistente e apportarvi delle modifiche. A dire il vero, all’inizio avevo pensato al Gouf, ma mi sembrava una scelta troppo banale. Prima che retconnassi alcune parti di Gundam D, questo modello si chiamava MS-08C Efreet Cold Climate Type e doveva essere un mobile suit specializzato per gli ambienti freddi… Mah, tutto sommato preferisco questa versione.

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MS-14Jg/S Gelgoog Colin Raimondi Custom

Numero di serie: MS-14Jg; quattordicesimo Mobile Suit, tipo Jg/S (Jaeger Special)

Nome in codice: Gelgoog Colin Raimondi Custom

Tipo di unità: mobile suit per il combattimento a distanza personalizzato

Costruttore: Zeonic Company

Operatore: Principato di Zeon

Rollout: dicembre UC 0079

Primo schieramento: dicembre UC 0079

Abitacolo: abitacolo sistemato nel torso, per il solo pilota

Dimensioni: altezza alla testa di 19,2 m.

Peso: 40,5 tonnellate metriche a vuoto, 80,3 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: composito di titanio/ceramica su struttura monoscocca

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 1.490 kW

Propulsione: tre razzi da 24.500 Kg., cinque razzi da 21.000 Kg., un totale di ventiquattro vettori di spinta

Prestazioni: spinta massima di 2,22 G, compie una svolta di 180° in 1,4 secondi; velocità massima a terra di 192 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 6.300 m.; taniche di propellente esterne staccabili (montate nel backpack)

Armi incorporate: cannone mitragliatore da 110 mm. (montato nell’avambraccio destro); beam saber di potenza stimata in 0,38 MW (nell’alloggiamento di ricarica nell’avambraccio sinistro, in mano quando usata)

Armamento opzionale: grossa beam machinegun a E-CAP ricaricabile

Pilota: Colin Raimondi

Nonostante l’MS-14S Gelgoog Commander Type sia stato uno degli ultimi mobile suit introdotti dall’Esercito Regolare di Zeon durante la Guerra di Un Anno, le sue notevoli prestazioni indussero gli ingegneri del Principato a trarne un’ampia gamma di varianti. La più recente e valida era l’MS-14Jg Gelgoog Jaeger, presumibilmente discendente dell’MS-14F Gelgoog Marine. Nel dicembre dell’UC 0079, uno dei pochi Gelgoog Jaeger prodotti fu affidato a Colin Raimondi, un giovane pilota che, pur non essendo propriamente un asso, si era distinto per la propria precisione nel combattimento a lunga distanza, diventando un abile tiratore con il bazooka dell’MS-09R Rick Dom che aveva impiegato fino ad allora. L’Esercito Regolare di Zeon era già a corto di soldati e non era strano che anche mobile suit potenti come i Gelgoog finissero in mano a piloti non particolarmente dotati nel complesso. Nonostante la propensione per il combattimento a lunga distanza del Gelgoog Jaeger si adattasse bene all’attitudine di Raimondi, questi capiva di doversi migliorare nel corpo a corpo, se non altro perché molti suoi commilitoni lo prendevano in giro per questo. Fece quindi sostituire il cannone mitragliatore nel braccio sinistro del proprio mobile suit con un alloggiamento di ricarica per una beam saber, per evitare di trovarsi impreparato, qualora un avversario l’avesse attaccato da vicino. Per il resto, l’MS-14Jg/S era sostanzialmente identico a un qualsiasi Gelgoog Jaeger.

Durante le ultime settimane della Guerra di Un Anno, fu però impiegato in maniera inaspettatamente efficace, come se il suo pilota avesse subito un improvviso miglioramento delle proprie capacità. Si guadagnò in breve il soprannome di ‘Ice Gelgoog’, sia per il suo caratteristico schema di colore azzurro e blu, sia perché Raimondi era un cecchino di eccezionale freddezza, capace di abbattere con un sol colpo della beam machinegun mobile suit e corazzate, anche mentre si trovava nel pieno dello scontro. Raimondi partecipò anche alla battaglia di A Baoa Qu, dove testimoniò la sconfitta finale del Principato; in quell’occasione riuscì ad abbattere cinque mobile suit di tipo GM e tre Ball.

Note dell’autore

Non so che dire esattamente. Mi serviva un mobile suit un minimo caratteristico per il villain principale del capitolo 1.5, tutto qua. Non avevo necessità di ideare un modello completamente nuovo, quindi ho preso un Gelgoog Jager e l’ho modificato un po’. L’idea di mettergli una beam saber nel braccio mi è venuta vedendo il Gelgoog che Char usa in CDA (che, per la verità, sarebbe modificato con dei pezzi dell’MS-14F).

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MS-15K Gyan Kai

Numero di serie: MS-15K; quindicesimo Mobile Suit, tipo K (Kai)

Nome in codice: Gyan Kai

Tipo di unità: prototipo di mobile suit

Costruttore: Axis

Operatore: Axis

Rollout: UC 0087

Primo schieramento: UC 0088

Abitacolo: abitacolo sistemato nel torso (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat), per il solo pilota

Dimensioni: altezza alla testa di 21,3 m.

Peso: 44,2 tonnellate metriche a vuoto, 51,8 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di gundarium su movable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky da 2.480 kW

Propulsione: due razzi da 19.800 Kg., due razzi da 7.460 Kg., due razzi da 5.000 Kg.; un totale di undici vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 2 G, compie una svolta di 180° in 0,9 secondi, velocità massima a terra di 180 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 12.000 m.

Armi incorporate: nessuna

Armamento opzionale: grande beam sword da 3 MW; scudo con lanciamissili incorporati

Pilota: -

In seguito alla Guerra di Un Anno, molti reduci di Zeon, non volendosi sottoporre al governo federale, si rifugiarono sull’asteroide Axis. Qui continuarono a vivere, progettando il proprio ritorno e la propria vendetta. Durante questo periodo, progettarono molti mobile suit, tra cui questo MS-15K. Direttamente derivato dall’YMS-15 Gyan, ne era una versione potenziata, con un’armatura più resistente e armi migliori. L’innovazione più notevole, però, era il movable frame, che conferiva alla macchina una maggiore agilità nel combattimento ravvicinato. La grande beam saber di cui era dotato era un’arma unica, che poteva emettere diverse altre lame a raggi attorno a quella principale, aprendosi sui lati. Come il primo Gyan, inoltre, il Gyan Kai disponeva di uno scudo con diversi lanciamissili incorporati, con il quale poteva scatenare una tempesta di colpi contro il nemico. Il Gyan Kai si rivelò superiore al suo contemporaneo AMX-107 Bawoo, ma fu giudicato troppo orientato al corpo a corpo e difficile da pilotare, motivo che convinse i vertici di Axis ad accantonare l’idea di una produzione in serie. Il modello fu comunque usato come base per progettare l’AMX-104 R-Jarja.

Note dell’autore

In teoria, il Gyan Kai, che compare solo in un paio di videogiochi, dovrebbe essere niente più che uno what if, ma è anche vero che questo concetto è molto poco definito in Gundam. Niente, l’ho buttato nel mucchio solo perché mi andava così, non è che sia effettivamente importante. Visto che le sue caratteristiche tecniche non vengono fornite, ho inventato io. Il suo background ufficiale è più o meno quello che ho descritto, ma, ovviamente, le note più strettamente tecniche sono farina del mio sacco, dato che si basano su materiale originariamente non presente.

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MSA-099C Rick Dias Cannon

Numero di serie: MSA-099C; Mobile Suit Anaheim 099, tipo C (Cannon)

Nome in codice: Rick Dias Cannon

Tipo di unità: mobile suit di supporto a medio raggio prodotto in serie

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Anti Earth-Union Group

Rollout: UC 0087

Primo schieramento: UC 0087

Abitacolo: abitacolo per il solo pilota, sistemato nella testa (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat)

Dimensioni: altezza totale di 21,6 m., altezza all’antenna di 18,7 m., altezza alla testa di 18 m.

Peso: 41,3 tonnellate metriche a vuoto, 66,2 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di gundarium g su primitivo movable frame

Impianto energetico: reattore nucleare a fusione ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 1.833 kW

Propulsione: due razzi da 37.400 Kg.; un totale di sette vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta di 1,37 G

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 11.500 m.; 2 x lancia-birdlime (nelle mani); razzi di segnalazione (nelle mani)

Armi incorporate: sistema d’armamento antimissilistico vulcan phalanx gun da 55 mm. a due canne (nella testa); beam saber di potenza stimata in 0,4 MW (nell’alloggiamento di ricarica nell’anca sinistra, in mano quando usata); 2 x beam cannon (nel backpack, spuntano da sopra le spalle)

Armamento opzionale: beam pistol di potenza stimata in 2,2 MW a E-CAP ricaricabile (può essere fissata all’anca destra); clay bazooka a cartucce da 7 colpi ciascuna, più uno in canna

Pilota: -

Durante la Guerra di Gryps, l’AEUG si ritrovò con la necessità di schierare dei modelli di mobile suit che facessero da supporto a medio raggio; c’erano effettivamente degli RGC-83 GM Cannon II tra le fila del movimento, ma erano pochi e ormai obsoleti. All’epoca, il mobile suit principale dell’Anti-Earth Union Group era l’RMS-099 (MSA-099) Rick Dias, che aveva una caratteristica che si prestava particolarmente al processo di elaborazione in macchina d’artiglieria: ereditando alcune filosofie di progettazione dell’MS-14A Gelgoog dell’Esercito Regolare di Zeon, tendeva a distribuire i vettori di spinta al di fuori del backpack, il che rendeva possibile cambiarlo senza significative perdite di prestazioni. Venne quindi assemblato un nuovo backpack, che montava due beam cannon basati su quelli del GM Cannon II. Il backpack con i cannoni poteva essere sostituito a quello di un qualsiasi Rick Dias, ma non aveva gli stabilizzatori posteriori, il che riduceva l’autonomia della macchina, ed eventualmente la sua possibilità di destreggiarsi nel volo atmosferico su di un’unità di volo ausiliario. La mancanza del vecchio backpack, inoltre, toglieva all’MSA-099C gli alloggiamenti per le beam pistol e per la beam saber. Per ovviare a questo inconveniente, vennero ideate due nuove corazzature per le anche. Quella di destra comprendeva un sostegno al quale poteva essere fissata una beam pistol, mentre quella di sinistra conteneva l’alloggiamento di ricarica per una beam saber. Il Rick Dias Cannon venne largamente impiegato durante tutta la Guerra di Gryps e la Prima Guerra di Neo Zeon. In realtà, non era un’unità priva di problemi: l’eliminazione degli stabilizzatori nel backpack, che contenevano serbatoi addizionali, ne limitava seriamente l’autonomia rispetto al modello di base, rendendolo molto più dipendente dalla nave madre. Ciononostante, fu comunque un mobile suit di successo: la possibilità di convertire facilmente qualsiasi normale Rick Dias in Rick Dias Cannon lo rese economico da produrre e semplice da utilizzare.

Note dell’autore

La fonte di ispirazione di questo modello è ovviamente il Kanone Dias di Kazuhisa Kondo. In realtà, la cosa un po’ mi scazza, perché Kondo è un autore che non mi piace per niente (troppo fissato con l’aspetto pseudomilitarista; per me lui non è un fan di Gundam, è un fan di roba militare, che poi applica ai mobile suit). Va be’, è andata così. Kondo non fornisce un background decente per il suo Kanone Dias, io ho semplicemente inventato un po’ di note di colore. Qualcuno lo saprà già, ma il GM Cannon II tra le fila dell’AEUG si vede nel terzo film di Z Gundam… Il che significa che mi contraddico da solo, visto che io ho scelto di seguire la serie TV. In realtà, credo sarebbe stato più naturale progettare un Nemo Cannon, sul modello dei vari GM Cannon (cosa che è effetivamente stata fatta da altri), ma l’idea di un Rick Dias di supporto mi piaceva troppo…

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MSN-04II Nightingale

Numero di serie: MSN-04II; quarto Mobile Suit Newtype, secondo modello

Nome in codice: Nightingale

Tipo di unità: prototipo di mobile suit per newtype

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Neo Zeon

Rollout: UC 0093

Primo schieramento: UC 0094

Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat)

Dimensioni: lunghezza complessiva di 27,8 m., altezza alla testa di 22,5 m.

Peso: 48,2 tonnellate metriche a vuoto, 105,7 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di gundarium su movable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky da 6.760 kW

Propulsione: due razzi da 14.000 Kg., due razzi da 13.300 Kg., otto razzi da 9.800 Kg.; un totale di quarantadue vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 1,87 G, compie una svolta di 180° in 1,4 secondi, velocità massima a terra di 80 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 23.420 m.; psycommu system; psycoframe (nella struttura interna dell’abitacolo); 2 x serbatoi di carburante staccabili (nel backpack)

Armi incorporate: 10 x funnel, ciascuno dei quali monta un beam gun da 10,6 MW (cinque in ciascuna spalla); 2 x beam saber da 0,80 MW (una nell’alloggiamento di ricarica di ciascun avambraccio)

Armamento opzionale: mega beam rifle da 15,6 MW; scudo

Pilota: sconosciuto

Ufficialmente, la Seconda Guerra di Neo Zeon ebbe termine il 12 marzo UC 0093, quando venne sventata, in circostanze non del tutto chiarite, la caduta di Axis sulla Terra. Nonostante Char Aznable fosse risultato MIA in quell’occasione, il Neo Zeon che aveva formato non scomparì nel nulla da un giorno all’altro. Alcuni veterani della Guerra di Gryps, memori di come l’allora Quattro Bajeena aveva già fatto perdere le proprie tracce, pensavano fosse solo questione di tempo prima che tornasse alla ribalta; altri erano intenzionati a impiegare la notevole potenza militare che Neo Zeon aveva costituito per ottenerne dei guadagni personali. Quali che fossero le loro motivazioni, molti membri di Neo Zeon ritennero opportuno proseguire la guerra contro la Federazione Terrestre, continuando a potenziarsi ulteriormente.

Il Nightingale era un mobile suit che avrebbe dovuto costituire la versione potenziata dell’MSN-04 Sazabi; di fatto, i leader di Neo Zeon che ne avevano commissionato la costruzione avevano allestito una campagna di propaganda secondo cui quella sarebbe dovuta essere la nuova unità di Char Aznable quando questi fosse tornato a guidare il proprio esercito. Il che non accadde mai, ma non impedì alle armate di reduci di fare uso comunque di tale macchina. Come il Sazabi, il Nightingale aveva come caratteristica principale i funnel nel backpack, che potevano essere controllati a distanza da un pilota newtype tramite psycoframe (non c’era quindi effettivo bisogno dello psycommu system) ed essere impiegati per effettuare attacchi da qualsiasi direzione. Essendo ritenuti un armamento già di per sé sufficiente, il Nightingale non fu fornito di molti altri equipaggiamenti; chi lo aveva progettato contava evidentemente sulla sua capacità di sostenere combattimenti sulla lunga distanza, grazie al potentissimo reattore nucleare e alla enorme quantità di carburante che poteva immagazzinare, anche tramite due taniche addizionali staccabili. Il Nightingale era decisamente un mobile suit progettato per lo spazio: in questo ambiente, nonostante la sua grande massa, risultava adeguatamente manovrabile grazie alla potenza e alla quantità dei vettori di spinta. Non fu mai impiegato sulla Terra, a quanto se ne sa.

Note dell’autore

Vedere le Note dell’autore alla voce RX-93-n-2 Hi-n Gundam.

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MSZ-006" Z Plus Test Type Dolores Martin Custom ("Dolly")

Numero modello: MSZ-006"; sesto Mobile Suit Zeta, tipo "

Nome in codice: Dolly

Tipo di unità: mobile suit trasformabile di prova

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Anaheim Electronics, Esercito della Federazione Terrestre

Rollout: UC 0088

Primo schieramento: UC 0088

Abitacolo: abitacolo sistemato nel torso (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat) per il solo pilota

Dimensioni in modalità mobile suit: altezza complessiva di 22,11 m., altezza alla testa di 19,86 m.

Dimensioni in modalità waverider (con scudo): lunghezza totale di 30,6 m., apertura alare di 23,54 m.

Dimensioni in modalità waverider (con beam smartgun): lunghezza totale di 36 m., apertura alare di 23,54 m.

Peso con scudo: peso di 35,4 tonnellate metriche a vuoto e di 71,1 tonnellate metriche a pieno carico

Peso con beam smartgun: peso di 48,61 tonnellate metriche a vuoto e di 88,47 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: composito in lega di gundarium g su movable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky da 2.925 kW

Propulsione: quattro razzi da 18.600 Kg., quattro razzi da 12.600 Kg., quattro razzi da 9.860 Kg.; un totale di otto vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 1,89 G, compie una svolta di 180° in 0,7 secondi, velocità massima a terra (in modalità mobile suit) di 165 Km/h., velocità massima in volo (in modalità waverider) di Mach 4,2

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 17.000 m. in modalità mobile suit e di 21.000 m. in modalità waverider; bio-sensor

Armi incorporate: 2 x vulcan gun da 60 mm. binati (montati nella testa); 2 x beam cannon da 2,4 MW (uno su ciascuna anca); 2 x beam saber da 0,75 MW (una nell’alloggiamento di ricarica di ciascuna anca, in mano quando usate)

Armamento opzionale: scudo con copertura anti-raggio (fissato al braccio sinistro, forma la fusoliera del waverider, include un beam cannon da 14 MW); beam smartgun da 50 MW (usato in sostituzione dello scudo, fissato al braccio destro, forma la fusoliera in modalità waverider); high mega cannon da 11,8 MW (montato sulla testa); beam rifle da 5,7 MW (in mano o sull’apposito supporto accanto all’ala destra in modalità mobile suit, fissato al dorso in modalità waverider)

Pilota: Dolores Martin

Sul finire della Guerra di Gryps, la Federazione Terrestre commissionò alla Anaheim Electronics una versione a basso costo dell’MSZ-006 Z Gundam, che potesse essere prodotta in serie. Alla Anaheim stavano già lavorando a progetti di questo tipo per conto dell’AEUG: l’MSZ-007 Mass Production Type Z Gundam e l’MSZ-008 Z II erano due diversi modelli concepiti con questo scopo, ma accantonati per motivi differenti. Con lo Z Plus, la Anaheim cercò di guadagnare quanto più possibile da questo proposito. Lo Z Plus, che fu impiegato dalla Task Force a per sedare la ribellione dei New Desides, fu prodotto in parecchie varianti e alla Anaheim Electronics si trovarono a cambiare poco alla volta uno stesso design.

In quel periodo, la Federazione Terrestre insistette per inviare dei propri ufficiali come piloti collaudatori, ma la Anaheim non ne aveva strettamente bisogno: era in realtà una manovra dei vertici federali, che volevano tenere sotto controllo le attività di quello che sarebbe diventato il loro principale produttore di mobile suit, nel timore che potesse sviluppare dei nuovi modelli per conto dei Titans o di Axis. Tra questi piloti collaudatori c’era anche Dolores Martin, che contribuì alle prove sui modelli di Z Plus. A questo scopo, si fece assegnare un mobile suit a uso personale, utilizzato per testare le diverse tecnologie applicate sui modelli di Z Plus prodotti in serie.

Il Dolly (così chiamato perché riportava questa scritta sulla parte sinistra dell’abitacolo, in evidente riferimento al nome del pilota) era inizialmente un MSZ-006A1 Z Plus Test Type, ma ben presto cambiò il numero di serie. Man mano che gli venivano apportate delle modifiche, divenne MSZ-006A3, MSZ-006C0 e MSZ-006A4. Alla fine, essendo ormai qualcosa di diverso da qualsiasi altro modello, si decise di identificarlo come MSZ-006", a indicare che si trattava di una versione che riassumeva quanto fatto con tutte le altre.

Come un qualsiasi MSZ-006A1, il Dolly era stato pensato essenzialmente per il volo atmosferico; era un mobile suit capace di trasformarsi in waverider per volare in presenza di gravità. Era dotato di uno scudo che, in modalità waverider, formava la fusoliera, e di due beam gun sulle anche, che potevano essere usati indipendentemente dalla forma assunta e i cui vani contenevano una beam saber ciascuno. Aveva inoltre i classici vulcan gun tipici dei mobile suit basati sui Gundam e poteva essere armato con un beam rifle, che, applicato sulla schiena, era in grado di sparare anche in modalità waverider.

Il primo cambiamento del Dolly fu quello che servì al collaudo delle strutture di base dell’MSZ-006C1. Essenzialmente, questa modifica consisteva nella sostituzione dello scudo con un beam smartgun, un potentissimo cannone a raggi. Sul punto di attacco su ciascun braccio poteva essere montato sia lo scudo che il beam smartgun (dato che entrambi formavano la fusoliera in modalità waverider, l’utilizzo di uno di questi equipaggiamenti escludeva quello dell’altro). Al mobile suit furono inoltre montati dei razzi addizionali alla base dello stabilizzatore di coda, per incrementarne la potenza di spinta e la velocità. Sotto ciascuna ala furono posti due punti di attacco, a ognuno dei quali poteva essere fissato un serbatoio di carburante, trasversalmente all’ala stessa. Questa configurazione dei serbatoi era funzionale all’azione nello spazio, per la quale l’MSZ-006C1 era progettato, ma Dolores rifletté che avrebbe provocato dei problemi di bilanciamento nel volo atmosferico in presenza di gravità. Fece quindi modificare i punti di attacco, in modo che su due di essi potesse essere montato un singolo serbatoio, parallelamente all’ala. Meno carburante, ma migliore equilibrio. Questa caratteristica, nonostante si potesse adattare bene agli MSZ-006A1, non fu poi impiegata su altri modelli di Z Plus, probabilmente perché causava una diminuzione dell’aerodinamicità nel volo atmosferico.

La seconda modifica al Dolly fu quella utile a testare l’high mega cannon montato sulla testa dell’MSZ-006A2 e poi sull’MSZ-010 ZZ Gundam. Questa potente arma fu però scartata da Dolores, che la trovò poco pratica in combattimento: come sarebbe stato in seguito evidenziato dal ZZ Gundam, infatti, un colpo con la sua incredibile potenza finiva col prosciugare l’energia del mobile suit. Se questo poteva essere anche accettabile per il ZZ Gundam, per una macchina come lo Z Plus, dotata di un reattore nucleare molto meno potente, non poteva davvero essere preso in considerazione. Dopo i test, Dolores fece smontare l’high mega cannon, ma mantenne sulla fronte del mobile suit un attacco che avrebbe eventualmente consentito di rimontarlo in seguito. Lo sviluppo del beam smartgun (altrettanto potente, più facile da montare e capace di accumulare direttamente l’energia del generatore per usarla solo al momento di sparare), però, aveva già reso, di fatto, questa caratteristica inutile.

In seguito, il Dolly fu modificato secondo quanto sarebbe stato testato sull’MSZ-006C4 e sull’MSZ-006D, ottimizzandone la struttura per il rientro nell’atmosfera. In teoria, questo sarebbe già dovuto essere possibile, ma la resistenza della corazza non era sembrata sufficiente per superare l’operazione di rientro senza danni. La struttura della fusoliera e delle ali fu quindi rinforzata; fu sostituito lo scudo, che divenne identico a quello poi usato nell’MSZ-006C4, dotato di un beam gun. Su tale scudo fu inoltre applicata una copertura anti-raggio, del tutto simile a quella dell’MSN-00100 Hyaku Shiki, che gli conferiva una limitata resistenza ai flussi di particelle Minovsky, consentendogli di parare i colpi dei beam rifle di media potenza.

Dolores cominciò poi ad apportare variazioni di propria iniziativa al mobile suit, prima tra le quali vi furono due razzi di spinta addizionali sotto ciascun piede, per incrementare la manovrabilità della macchina e l’efficacia dell’AMBAC. Pensò inoltre a un sistema che potesse sostituire automaticamente, a seconda delle esigenze, i normali carrelli d’atterraggio a ruote con degli equivalenti a slitta, per consentire di atterrare su qualsiasi terreno. Il progetto fu poi scartato dalla stessa Dolores, che giudicò questa struttura troppo fragile e optò per degli pneumatici super-resistenti a intaglio speciale. Il reattore nucleare fu sostituito con quello dell’MSZ-006D, il più potente mai montato su di uno Z Plus. Quando sorse il sospetto che Dolores fosse una newtype, qualcuno alla Anaheim installò sul Dolly, a insaputa della pilota, un sistema di bio-sensor simile a quello già usato sull’MSZ-006 Z Gundam e poi sull’MSZ-010 ZZ Gundam. Come per lo Z Gundam, il funzionamento del bio-sensor restava poco chiaro: era una struttura teoricamente progettata per fare da interfaccia tra un pilota newtype e la macchina, permettendogli di pilotare con più immediatezza. In pratica, si rivelò in grado di incanalare i mutamenti che avvenivano nelle emozioni del pilota, usandoli per alimentare il mobile suit, che poteva così incrementare le proprie prestazioni. Le sue reali capacità, però, erano sconosciute persino ai suoi creatori, che probabilmente avevano progettato qualcosa di più complesso e incontrollabile del previsto.

Come tutti gli MSZ-006C1, inoltre, il Dolly poteva essere configurato in versione Humming Bird, montandovi un totale di quattro enormi booster (uno al posto di ogni gamba e uno su ciascuna spalla). Tali booster, ispirati a quelli dell’MSA-0011[Bst] S Gundam Booster Unit, avevano la funzione di incrementare notevolmente la velocità nello spazio dello Z Plus, senza pregiudicarne la capacità di trasformarsi. Quando era in questa configurazione, il Dolly prendeva il nome di MSZ-006"[Bst] Humming Dolly. Oltre che per qualche volo di test, pare che il Dolly non sia mai stato effettivamente usato in versione Humming Bird.

Note dell’autore

Lo Z Plus di Dolores viene essenzialmente da una fissa mia. Credo che lo Z Plus sia diventato il mio mobile suit preferito nel momento stesso in cui l’ho visto (che è stato ancora prima di scoprire l’esistenza di Gundam Sentinel). Possiedo il modellino in scala 1/144 dell’MSZ-006C1 e il Master Grade dell’MSZ-006A1. Non so perché, ma lo Z Plus mi piace molto più dello Z Gundam, nonostante quest’ultimo sia il mobile suit "titolare" di quello che ritengo il cartone animato più bello mai realizzato (ma mi hanno detto che il suo Master Grade sia fatto piuttosto male… e la seconda versione sembrerebbe avere quell’odiosissima giuntura piatta alle gambe!). Mi è quindi venuto naturale crearne una versione custom da assegnare alla protagonista della mia storia. L’eccezionalità del Dolly non deriva da prestazioni particolarmente buone: non fa cose che altri Z Plus non abbiano fatto prima. Però raccoglie le caratteristiche migliori di ogni modello, quindi, per come lo vedo io, è il mobile suit figo definitivo. A questo proposito, ho avuto qualche problema circa il periodo di tempo nel quale farlo comparire, perché l’evoluzione dello Z Plus non è molto ricca di dettagli. Varianti a parte, in Gundam Sentinel compaiono già tutti i modelli che ho citato (e anche qualcun altro, con l’eccezione delle versioni Humming Bird), quindi pare che siano stati sviluppati a brevissima distanza l’uno dall’altro. È anzi altamente probabile che l’MSZ-006A1 e l’MSZ-006C1 siano stati progettati praticamente in contemporanea, apportando poche modifiche a un comune design. Ah, ovviamente il numero di serie gioca sul significato matematico del simbolo ", ovvero "per ogni" (dovrebbe indicare il fatto che il Dolly riunisce in sé diverse versioni di Z Plus). Ditemi che lo sapevate anche prima di vedere " Gundam… Ah, ovviamente, sia la mano lucente che Dolores vede durante lo scontro con i mobile suit dell’Alexandria, sia il superpotenziamento che lo Z Plus ottiene combattendo contro il Gaplant e il Titania sono dovuti al bio-sensor. No, non è un’esagerazione: anche nella serie TV di Z Gundam accade qualcosa di simile (benché lì il bio-sensor non venga proprio citato, anzi, sospetto che sia una spiegazione a posteriori e che Tomino volesse semplicemente enfatizzare le abilità di newtype di Kamille). Tra l’altro, anche il The O, il Palace Athene, il Bolinoak Sammahn e il ZZ Gundam hanno il bio-sensor.

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PMX-004 Titania

Numero di serie: PMX-004; quarto Paptimus Mobile weapon eXperimental

Nome in codice: Titania

Tipo di unità: prototipo di mobile suit per newtype

Costruttore: Jupitris

Operatore: Jupitris

Rollout: UC 0087

Primo schieramento: UC 0088

Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat), sistemato nel torso

Dimensioni: altezza complessiva di 27,8 m., altezza alla testa di 34,1 m.

Peso: 62,2 tonnellate metriche a vuoto, 84,3 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di gundarium su mavable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky da 2.260 kW

Propulsione: un razzo da 38.500 Kg., due razzi da 29.500 Kg., un totale di quindici vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 1,43 G, compie una svolta di 180° in 0,7 secondi, velocità massima a terra di 158 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 12.400 m.; due braccia ausiliarie (una ripiegata su ciascuna spalla); psycommu system

Armi incorporate: 4 x beam sword da 0,39 MW (due negli alloggiamenti di ricarica in ciascuna spalla, in mano quando usate); 8 x funnel, ciascuno dei quali monta un beam gun da 2,1 MW (negli alloggiamenti di ricarica del backpack)

Armamento opzionale: beam rifle da 3,4 MW a E-CAP ricaricabile

Pilota: Elizabeth Fontaine

Gli esseri umani che avevano colonizzato Giove ai tempi delle grandi migrazioni si erano trovati con un enorme potere in mano, ma con un’eccessiva lontananza dalla Sfera Terrestre per poterla dominare. Nel corso della Storia dello Universal Century, cercarono più volte di prendere il controllo della Terra e delle colonie tramite loro agenti. Dopo essersi schierato con Zeon durante la Guerra di Un Anno, Giove vide nella Guerra di Gryps una buona occasione e mandò il proprio emissario Paptimus Scirocco a prendere contatti con i Titans. Scirocco, potente newtype, era però un uomo che covava un suo progetto personale e, per supportare i propri eletti, aveva preparato una linea di mobile suit personalizzati, assemblati sul Jupitris, la nave di cui era capitano. Scirocco partì da Giove prima che il Titania, sua ultima creazione, fosse completato, lasciando disposizioni affinché venisse ultimato (il Jupitris era già impegnato a produrre le altre sue macchine da combattimento e non poteva essere caricato di ulteriore lavoro). Il PMX-004 fu però terminato da alcuni suoi fedelissimi, guidati dai suoi stessi ideali di supremazia di pochi e riuniti sotto la figura carismatica di Isolde Tsogatie.

Scirocco aveva originariamente progettato il Titania affinché divenisse l’unità personale della donna che lo avrebbe affiancato nel dominio della Sfera Terrestre: in quanto tale, era praticamente la versione femminile del PMX-003 The O. Pensato appositamente per essere impiegato da un newtype, il Titania non possedeva però il bio-sensor del The O (una tecnologia di cui Scirocco era entrato in possesso solo dopo avere lasciato Giove), ma montava invece un più tradizionale psycommu system. Tramite esso, il pilota poteva controllare a distanza otto funnel, ciascuno dotato di beam gun, con i quali effettuare attacchi a tutto campo. Il Titania disponeva inoltre di un paio di braccia ausiliarie, una ripiegata su ciascuna spalla, che potevano essere utilizzate per combattere con le beam saber.

Quando il Jupitris di Isolde Tsogatie arrivò nella Sfera Terrestre con il Titania a bordo, Scirocco era già morto da qualche giorno. Aveva però fatto proseguire le indagini per trovare la potenziale pilota di questo mobile suit, identificandola nella giovane Elizabeth Fontaine.

Note dell’autore

Il Titania compare solo in un paio di videogiochi, quindi suppongo che la sua presenza possa essere fatta rientrare nella mia fissa di andarmi a pescare i mobile suit più misconosciuti. Comunque sia, il suo proposito ufficiale è esattamente quello che descrivo anch’io… Ho alterato un dettaglio della genesi di questo mobile suit: secondo le notizie ufficiali, infatti, sarebbe stato assemblato sul Jupitris di cui Paptimus Scirocco è capitano (ma in Z Gundam non ve n’è traccia, ovviamente). Non vengono inoltre fornite informazioni circa peso, altezza e prestazioni in generale… In pratica, ho inventato. Infine, a quanto mi risulta, in nessuno dei videogiochi in cui compare viene detto quanti funnel abbia, quindi, anche in questo caso, ho deciso io.

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RGC-90 Jegan Cannon

Numero di serie: RGC-89; Renpo (Federazione) GunCannon, progettato nell’UC 0089

Nome in codice: Jegan Cannon

Tipo di unità: mobile suit per il supporto a media distanza prodotto in serie

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Esercito della Federazione Terrestre

Rollout: UC 0092

Primo schieramento: UC 0092

Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat), sistemato nel torso

Dimensioni: altezza complessiva di 20,4 m., altezza alla testa di 19 m.

Peso: 33,1 tonnellate metriche a vuoto, 58,9 tonnellate metriche peso a pieno carico

Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 1.900 kW

Propulsione: un razzo da 12.700 Kg., due razzi da 9.200 Kg., due razzi da 8.800 Kg., un totale di dodici vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 1,01 G, compie una svolta di 180° in 1,9 secondi, velocità massima a terra di 155 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 14.200 m.; rastrelliera per granate a tre posti (sull’anca sinistra)

Armi incorporate: beam saber (nell’alloggiamento di ricarica nell’anca destra, in mano quando usata); 2 x beam cannon da 5 MW (nel backpack, spuntano da sopra le spalle)

Armamento opzionale: vulcan gun pod (montato sulla testa); scudo (montato su di un avambraccio), che monta due lanciamissili a due bocche di fuoco; 3 x granate (nella rastrelliera sull’anca sinistra); beam rifle a E-CAP ricaricabile

Pilota: -

Con l’introduzione dell’RGM-89 Jegan, l’Esercito della Federazione Terrestre adottò il proprio classico modus operandi: come aveva già fatto con l’RGC-80 GM Cannon e l’RGC-83 GM Cannon II, progettò una variante per il supporto a medio raggio montando un paio di cannoni sulle spalle del proprio modello multifunzione base. Il Jegan Cannon era la versione moderna dei propri predecessori: un Jegan con strati di armatura addizionali e un paio di cannoni, in questo caso beam cannon, che lo rendevano estremamente pericoloso e incrementavano molto la sua potenza di fuoco. Per il resto, impiegava le stesse armi dell’RGM-89 e le sue prestazioni erano solo leggermente intralciate dal fatto di avere un peso addizionale.

Il Jegan Cannon fu utilizzato essenzialmente come unità di soppressione e assegnato a squadroni di mobile suit federali incaricati di spazzare via dei reduci di Neo Zeon. Nonostante avesse ottenuto dei buoni risultati, non fu prodotto in gran numero: l’Esercito Federale preferì sviluppare il più versatile RGM-89S Stark Jegan, che, si riteneva, avrebbe potuto ricoprire lo stesso ruolo con maggiore efficienza.

Note dell’autore

Ho ideato questo modello essenzialmente per dare maggiore varietà al contingente federale che combatte in Norvegia. Il ragionamento di base è piuttosto intuitivo: sia il numero di serie che l’armamento del normale RGM-89 Jegan sono stati cambiati per riflettere quelli dell’RGC-80 GM Cannon. Con la differenza che il Jegan Cannon ha due cannoni anziché uno e che, dato il divario temporale, sono beam cannon. Tra l’altro, mi è giunta voce che esisterebbe un RGC-90 Jegan Cannon ufficiale, da qualche parte, ma non sono riuscito a scoprire esattamente dove, né quali siano le sue caratteristiche. Secondo alcune delle fonti che ho consultato, potrebbe essere un nome alternativo dell’RGM-90 Jegan Heavy Armor (che compare tra le CCA-MSV). Comunque, sempre in tema di mobile suit "fantasma" (nel senso che so che sono stati inventati, ma non dove sono comparsi), ci sarebbe un RGM-89F Jegan Heavy Wepons Type,che somiglia molto al mio Jegan Cannon. La ifferenza principale sta nel fatto che i suoi beam cannon sono connessi al movable frame delle spalle, e quindi possono ruotare di 360°. Hanno anche dei manici, che il mobile suit può afferrare per migliorare la precisione. Inoltre, dopo avere scritto questa fanfiction, ho scoperto che moltissimi autori di lingua inglese hanno incluso nelle proprie storie un modello chiamato esattamente così, e con caratteristiche simili. Suppongo che adesso i baldi cacciatori di plagi penseranno che voglia pararmi il culo, ma non mi sorprende che a tanta gente sia venuta la stessa idea. Per niente. Voglio dire, se conosci come si comporta la Sunrise quando deve tirare fuori qualche variante, è NATURALE che ti venga in mente un mobile suit che fa con il Jegan quello che è già stato fatto con il GM e il GM Kai. Cannoni sulle spalle, armatura supplementare, designazione cambiata da RGM in RGC con il numero avanzato di un’unità (o comunque in maniera tale da riflettere l’anno) e aggiunta della parola ‘Cannon’ al nome in codice. La cosa più banale che si possa pensare, plain & simple. Per questo non faccio fatica a ritenere che, sì, magari qualcuno può anche avere copiato, ma molti ci sono arrivati da sé. Credere o meno che io appartenga alla schiera di questi ultimi, dipende da voi, per me non fa molta differenza.

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RGM-89O Jegan Command Type

Numero di serie: RGM-89O; Renpo (Federazione) GundaM, progettato nell’UC 0089, tipo C (Command)

Nome in codice: Jegan Command Type

Tipo di unità: mobile suit multifunzione per ufficiali

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Esercito della Federazione Terrestre

Rollout: UC 0092

Primo schieramento: UC 0092

Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat), sistemato nel torso

Dimensioni: altezza complessiva di 20,4 m., altezza alla testa di 19 m.

Peso: 23,2 tonnellate metriche a vuoto, 51,3 tonnellate metriche peso a pieno carico

Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 2.150 kW

Propulsione: un razzo da 13.800 Kg., due razzi da 10.000 Kg., due razzi da 8.800 Kg., un totale di diciotto vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 1,8 G, compie una svolta di 180° in 1 secondo, velocità massima a terra di 165 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 14.200 m.; due rastrelliere per granate a tre posti (una su ciascuna anca)

Armi incorporate: 2 x beam saber (una nell’alloggiamento di ricarica di ciascun avambraccio, in mano quando usate); 2 x vulcan gun da 60 mm. binati (montati nella testa)

Armamento opzionale: scudo (montato su di un avambraccio), che monta un beam gun da 8,5 MW a due bocche di fuoco; 6 x granate (tre in ciascuna rastrelliera sulle anche); beam rifle da 2 MW a E-CAP ricaricabile

Pilota: -

La Seconda Guerra di Neo Zeon fu l’ultimo conflitto contro degli spacenoid che la Federazione Terrestre dovette affrontare prima di un lungo periodo di pace. Questo portò a una stagnazione tecnologica che impedì per molti anni uno sviluppo significativo nell’ingegneria dei mobile suit. Di fatto, il modello base dell’RGM-89 Jegan fu usato fino all’inizio degli anni ‘120, tra continue migliorie e piccole modifiche. Il Jegan Command Type, introdotto poco prima della Seconda Guerra di Neo Zeon, sarebbe dovuto essere il modello di partenza per le evoluzioni successive. Era stato quindi pensato come un mobile suit sperimentale, da assegnare momentaneamente agli ufficiali, ma eventualmente da estendere in seguito a tutto l’esercito. Si trattava effettivamente di un Jegan potenziato, che migliorava l’ispiratore un po’ sotto tutti i punti di vista: reattore nucleare, manovrabilità, potenza e numero dei vettori di spinta. Aveva due rastrelliere laterali per le granate, anziché una, e due beam saber, sistemate negli avambracci. Riprendeva inoltre i vulcan gun classici dei vecchi modelli di GM. Per il Jegan Command Type era stato infine sviluppato un modello di scudo dedicato, che approfittava della maggiore potenza del reattore nucleare per fornire energia a un beam gun a due canne. Le granate e il beam rifle, invece, erano dello stesso tipo di quelli utilizzati dall’RGM-89.

Alcuni Jegan Command Type furono assegnati a degli ufficiali al comando di squadroni incaricati di spazzare via i rimasugli dell’esercito di Neo Zeon, sia sulla Terra che nello spazio. Nonostante i buoni risultati, l’RGM-89O non fu ritenuto significativamente superiore al Jegan standard (il rapporto tra costo e prestazioni era perciò poco favorevole) e ne fu prodotto poco più di un centinaio di esemplari prima che il progetto fosse abbandonato.

Note dell’autore

Come l’RGM-89G, anche questo modello è una semplice variante del normale Jegan. Considerato ciò che l’Esercito Federale ha fatto con i GM, producendone versioni in pochi esemplari a uso specializzato, mi pare un mobile suit piuttosto plausibile.

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RGM-89G Jegan Ground Type

Numero di serie: RGM-89G; Renpo (Federazione) GundaM, progettato nell’UC 0089, tipo G (Ground)

Nome in codice: Jegan Ground Type

Tipo di unità: mobile suit per il combattimento terrestre prodotto in serie

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Esercito della Federazione Terrestre

Rollout: UC 0090

Primo schieramento: UC 0090

Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat), sistemato nel torso

Dimensioni: altezza complessiva di 20,4 m., altezza alla testa di 19 m.

Peso: 21,3 tonnellate metriche a vuoto, 47,3 tonnellate metriche peso a pieno carico

Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 2.000 kW

Propulsione: un razzo da 12.700 Kg., due razzi da 9.200 Kg., due razzi da 8.800 Kg., un totale di otto vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 1 G, compie una svolta di 180° in 1,9 secondi, velocità massima a terra di 170 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 14.200 m.; rastrelliera per granate a tre posti (sull’anca sinistra)

Armi incorporate: beam saber da 0,75 MW (nell’alloggiamento di ricarica nell’anca destra, in mano quando usata)

Armamento opzionale: vulcan gun pod (montato sulla testa); scudo (montato su di un avambraccio), che monta due lanciamissili a due bocche di fuoco; 3 x granate (nella rastrelliera sull’anca sinistra); beam rifle da 2 MW a E-CAP ricaricabile

Pilota: -

Al termine della Prima Guerra di Neo Zeon, l’Esercito della Federazione Terrestre non era certo rimasto inattivo. Diversi reduci di Axis, restati sulla Terra in seguito al conflitto, continuavano le loro operazioni di guerriglia, a volte anche alleandosi con degli ex soldati dell’Esercito Regolare di Zeon, abbandonati sul pianeta addirittura ai tempi della Guerra di Un Anno. L’Esercito Federale trovò nell’RGM-89 Jegan una macchina adeguata alle proprie esigenze: il buon rapporto tra costo e prestazioni convinse i vertici militari a produrne una serie di varianti specializzate.

L’RGM-89G era il Jegan pensato per combattere in presenza di gravità terrestre, progettato proprio per affrontare questi reduci di due guerre. Non era molto diverso dal Jegan standard, essendone essenzialmente una versione che doveva essere capace di muoversi con relativa agilità anche sulla Terra. Inoltre, dato che la maggior parte dei mobile suit del nemico risaliva ad alcuni anni prima, non fu ritenuto necessario applicare molte costose modifiche a un modello che era già ritenuto superiore a qualsiasi potenziale avversario. Fu quindi potenziato il reattore nucleare e vennero rimossi alcuni vettori di spinta, che venivano usati con funzione AMBAC nello spazio ma erano inutili in presenza di gravità. L’armamento era invece lo stesso del Jegan standard.

Il Jegan Ground Type divenne subito il mobile suit principale delle forze federali terrestri, non tanto perché sfoggiava prestazioni particolarmente convincenti, ma perché aveva un buon rapporto qualità/prezzo. Produrlo in gran quantità non fu un problema per l’Esercito Federale, che ne schierò interi squadroni ovunque sulla Terra fosse necessario. Pare esistesse una versione di RGM-89G ottimizzata per combattere sulla luna (presumibilmente denominata RGM-89L), ma le notizie in merito sono poche: si trattò probabilmente di un ristretto numero di esemplari modificati sul campo e mai effettivamente prodotti come tali.

Note dell’autore

Secondo le notizie ufficiali, l’Esercito Federale impiegò il modello del Jegan per oltre trent’anni, creandone numerose varianti. Tra di esse, però, ne è stata descritta solo una manciata e non ho trovato notizie precise riguardo una specializzata per il combattimento a terra. Diciamo che ho colmato la lacuna… In realtà, da qualche parte è comparso effettivamente un tale RGM-89C Jegan Ground Type, ma non sono riuscito a reperire informazioni ulteriori su dove questo modello sia comparso. A quanto ne so, dovrebbe essere un Jegan con dei jet termonucleari simili a quelli del Dom e con un’armatura più spessa rispetto alla versione base, usato in Africa a partire dalla fine dello 0089. Ah, non è necessario che mi ricordiate che, fino allo 0093, il Jegan era un’esclusiva di Londo Bell. Si dice che lo fosse il Jegan, non il Jegan Ground Type. Forzatura? Eh, forse sì. Mi sa che ci dovrete convivere.

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RGM-89HM Jegan High Mobility Ground Type

Numero di serie: RGM-89HM; Renpo (Federazione) GundaM, progettato nell’UC 0089, tipo HM (High Mobility)

Nome in codice: Jegan High Mobility Ground Type

Tipo di unità: mobile suit per il combattimento terrestre prodotto in serie

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Esercito della Federazione Terrestre

Rollout: UC 0094

Primo schieramento: UC 0094

Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat), sistemato nel torso

Dimensioni: altezza complessiva di 20,4 m., altezza alla testa di 19 m.

Peso: 28,2 tonnellate metriche a vuoto, 55,6 tonnellate metriche peso a pieno carico

Costruzione: lega di titanio/composito di ceramica su movable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 2.100 kW

Propulsione: Jet di spinta a effetto hovercraft per un totale di 60.000 Kg. un razzo da 12.700 Kg., due razzi da 9.200 Kg.; un totale di undici vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 1 G, compie una svolta di 180° in 1,1 secondi, velocità massima a terra di 260 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 14.200 m.; rastrelliera per granate a tre posti (sul braccio destro)

Armi incorporate: beam saber da 0,75 MW (nell’alloggiamento di ricarica nel backpack, in mano quando usata)

Armamento opzionale: vulcan gun pod (montato sulla testa); scudo (montato sull’avambraccio sinistro), che monta due lanciamissili a due bocche di fuoco; 3 x granate (nella rastrelliera sul braccio destro); beam rifle da 2 MW a E-CAP ricaricabile

Pilota: -

Il rapporto tra prezzo e prestazioni dell’RGM-89G Jegan Ground Type indusse i vertici federali a produrne alcune varianti. Alla luce del fatto che diversi reduci dei due Neo Zeon si rifugiavano ancora sulla Terra, la Federazione decise di non focalizzarsi sulla semplice progettazione di versioni localizzate della sua macchina di prima linea, ma di realizzarne invece una che, con poche modifiche, potesse essere usata ovunque senza grosse differenze di prestazioni. Ispirandosi all’MS-09 Dom della Guerra di Un Anno, gli ingegneri della Anaheim idearono un Jegan che potesse sostenersi in presenza di gravità grazie a dei jet termonucleari posti nelle gambe e alla cintola. Cambiando parti relativamente economiche, come il condizionatore interno ed eventuali filtri per le giunture, era possibile usare il Jegan High Mobility Ground Type tanto in ambienti artici quanto desertici, oltre che in qualsiasi via di mezzo tra essi. L’RGM-89HM si rivelò altamente manovrabile in presenza di gravità, ma i jet termonucleari nella cintola comportavano alcune modifiche all’armamento (che era sostanzialmente lo stesso dell’RGM-89G). La rastrelliera per le granate dovette essere montata sul braccio destro, rendendo così impossibile fissarvi lo scudo; la beam saber, invece, fu posizionata nel backpack. Grazie alla sua agilità, il Jegan High Mobility Ground Type risultò particolarmente utile negli attacchi veloci, mirati a infliggere colpi duri e rapidi al nemico. Tuttavia, non conobbe una diffusione particolarmente ampia: apparentemente, i jet termonucleari comportavano una diminuzione della resistenza dell’armatura per accomodarvi le nuove strutture, il che era un problema, considerato che molti reduci di Neo Zeon, trovando problematico impiegare armi a raggi, ricorrevano ancora ai proiettili. Inoltre, il costo della variante era considerevolmente più alto rispetto al modello base e non si giudicò l’incremento di prestazioni sufficiente a giustificarlo. Fu prodotta una quarantina di RGM-89HM prima che il progetto fosse accantonato.

Note dell’autore

Questo nuovo modello di Jegan deriva essenzialmente dal fatto che non mi andava di usare i soliti RGM-89G nel quarto capitolo. Volevo qualcosa di più caratteristico, ecco. Avete notato che l’idea dei jet termonucleari somiglia in maniera inquietante a quella del Jegan Ground Type quasi-ufficiale di cui parlo qua sopra? Credeteci o no, l’idea mi è venuta DOPO avere conosciuto le caratteristiche di quel modello. Per altro, so che qualcuno ha già inventato un mobile suit chiamato RGM-89D Jegan High Mobility Type, ma non sono riucito ad accertarmi se sia una variante che compare in qualche fumetto/racconto/videogioco o se sia materiale sviluppato da fan. E comunque, è diverso dal mio, perché trattasi di un Jegan fatto per muoversi nello spazio.

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RMS-108S Marasai Custom

Numero di serie: RMS-108S; ottavo Renpo Mass produced Suit sviluppato a Granada (10)

Nome in codice: Marasai Custom

Tipo di unità: mobile suit multifunzione a produzione limitata

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Titans

Rollout: UC 0087

Primo schieramento: UC 0088

Abitacolo: abitacolo sistemato nel torso (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat), per il solo pilota

Dimensioni: altezza totale di 20,5 m., altezza alla testa di 17,5 m.

Peso: 31,2 tonnellate metriche a vuoto, 52,7 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di gundarium su movable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 1.710 kW

Propulsione: due razzi da 21.200 Kg., tre razzi da 12.000 Kg., un totale di dodici vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 1,78 G, compie una svolta di 180° in 0,9 secondi, velocità massima a terra di 158 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: sensori della portata di 10.900 m.; due taniche di carburante staccabili (montate sul backpack)

Armi incorporate: 2 x beam saber da 0,4 MW (negli alloggiamenti di ricarica nello scudo sulla spalla destra, in mano quando usate); 2 x vulcan gun binati (nella testa)

Armamento opzionale: beam rifle da 2,2 MW a E-CAP ricaricabile; feyadeen rifle (utilizzabile anche come beam saber) da 6,6 MW a E-CAP ricaricabile

Pilota: Isolde Tsogatie

L’RMS-108 Marasai, introdotto nella fasi iniziali della Guerra di Gryps dai Titans, era un mobile suit multifunzione pensato per sostituire l’RMS-106 Hizack. Riprendeva concettualmente l’RX-107 Rosette e costituiva una buona macchina da produzione seriale per il proprio periodo di progettazione. Come l’Hizack, non fu mai particolarmente popolare tra i soldati dei Titans, dato che, essendo stato progettato da ingegneri che avevano lavorato per la Zeonic Company durante la Guerra di Un Anno, aveva uno stile estetico molto simile a quello dei mobile suit dell’Esercito Regolare di Zeon. Ma il Marasai non ebbe vita particolarmente lunga: la Guerra di Gryps fu un periodo di grandi innovazioni tecnologiche e il Marasai si trovò ben presto a essere obsoleto.

Sul finire del conflitto, quindi, i Titans commissionarono alla Anaheim Electronics un modello migliorato, che, dati gli alti costi, fu prodotto in quantità limitate e assegnato a pochi ufficiali. Di RMS-108S, a quanto se ne sa, furono assemblati meno di dieci esemplari, ma chi ne impiegò uno notò subito i miglioramenti rispetto al predecessore. All’epoca, i Titans stavano già venendo abbandonati dalla Federazione Terrestre e questo fece sentire la Anaheim abbastanza sicura da non assecondare completamente la volontà di questi, che avrebbero voluto un numero maggiore di unità. Nonostante l’aspetto esteriore molto simile, il Marasai Custom era un mobile suit profondamente diverso dal predecessore. Era innanzitutto dotato di movable frame, che rendeva la sua struttura di base più versatile e leggera. Due taniche di carburante fissate al backpack, che potevano essere staccate in qualsiasi momento, incrementavano poi l’autonomia del modello. Montava inoltre un reattore nucleare decisamente più potente e anche i razzi erano stati sostituiti con varianti più efficienti. Insieme con l’elevato numero di vettori di spinta, questo conferiva all’RMS-108S una manovrabilità invidiabile per un mobile suit. L’armamento era sostanzialmente lo stesso del modello base, con l’eccezione di un feyadeen rifle del tutto simile a quello impiegato dall’RX-110 Gabthley e dall’RX-139 Hambrabi. Il Marasai Custom, come il Rosette, era inoltre predisposto per combinarsi con i moduli che andavano a formare l’RX-107 TR-4 [Dandelion], ma sembra che questa possibilità non sia mai stata effettivamente sfruttata.

Un Marasai Custom fu consegnato a Isolde Tsogatie quando questa arrivò nella Sfera Terrestre con la promessa di risollevare i Titans con l’aiuto militare di Giove.

Note dell’autore

Il Marasai Custom mi è derivato da una necessità di dare un mobile suit a Isolde, all’inizio non era previsto. Avevo pensato di fare pilotare a Isolde un Messala o un Palace Athene, ma ho scartato l’idea, perché quelle dovrebbero essere macchine prodotte in un singolo esemplare. Ho quindi preferito optare per una variante di un modello già esistente, che però non fosse troppo differente da quello di base. Direi che un’arma in più e qualche miglioria generica possono starci. Però, adesso che ci penso, forse avrei dovuto assegnare a Isolde qualcosa di più rappresentativo, che so, una versione custom del Barzam o del Gabthley… Magari un Baund Doc… No, quello no, troppo esclusivo… Oh, be’, è andata così.

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RX-78-7 Gundam Deathlock

Numero di serie: RX-78-7; Renpo (Federazione) eXperimental progettato nell’UC 0078, settimo modello

Numero di serie con la full armor: FA-78-3; Full Armor progettato nell’UC 0078, terzo modello

Numero di serie con la heavy full armor: FHA-78-3; Full Heavy Armor progettato nell’UC 0078, terzo modello

Nome in codice: Gundam Deathlock

Nome in codice con la full armor: Full Armor Gundam Deathlock

Nome in codice con la heavy full armor: Heavy Full Armor Gundam Deathlock

Tipo di unità: mobile suit per il combattimento spaziale

Costruttore: Esercito della Federazione Terrestre

Operatore: Esercito della Federazione Terrestre

Rollout: 13 dicembre UC 0079

Primo schieramento: 18 dicembre UC 0079

Primo schieramento in full armor: 19 dicembre UC 0079

Primo schieramento in heavy full armor: 31 dicembre UC 0079

Abitacolo: abitacolo per il solo pilota, sistemato nel torso (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat)

Dimensioni: altezza alla testa di 18,3 m.

Peso: 39,2 tonnellate metriche a vuoto, 78,7 tonnellate metriche a pieno carico

Peso con la full armor: 47,8 tonnellate metriche a vuoto, 91,2 tonnellate metriche a pieno carico

Peso con la heavy full armor: 66,2 tonnellate metriche a vuoto, 121,4 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di titanio lunare su struttura semi-monoscocca

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 1.670 kW

Impianto energetico con la full armor: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 1.850 kW

Impianto energetico con la heavy full armor: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 3.110 kW

Propulsione: razzi per una spinta totale di 70.800 Kg.

Propulsione con la full armor: razzi per una spinta totale di 78.450 Kg.

Propulsione con la heavy full armor: razzi per una spinta totale di 95.450 Kg.

Prestazioni: spinta massima di 0,90 G, compie una svolta di 180° in 1,1 secondi; velocità massima a terra di 165 Km/h.

Prestazioni con la full armor: spinta massima di 1,3 G, compie una svolta di 180° in 1,1 secondi; velocità massima a terra di 120 Km/h.

Prestazioni con la heavy full armor: spinta massima di 4 G, compie una svolta di 180° in 1,4 secondi; velocità massima a terra 60 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 6.130 m.; computer imparante; copertura magnetica sulle giunture

Armi incorporate: 2 x vulcan gun da 60 mm. binati (nella testa); 2 x beam saber di potenza stimata in 0,38 MW (nell’alloggiamento di ricarica nel backpack, in mano quando utilizzate)

Armi incorporate con la full armor: 2 x vulcan gun da 60 mm. binati (nella testa); 2 x beam saber di potenza stimata in 0,38 MW (nell’alloggio di ricarica nel backpack, in mano quando utilizzate); 2 x beam gun (uno in ciascun avambraccio); beam shot cannon (montato sulla schiena, in mano quando usato)

Armi incorporate con la heavy full armor: 2 x vulcan gun da 60 mm. binati (nella testa); lanciamissili; mega beam cannon

Armamento opzionale: beam rifle a E-CAP ricaricabile

Armamento opzionale con la full armor: nessuno

Armamento opzionale con la heavy full armor: nessuno

Pilota: Dolores Martin

Sul finire della Guerra di Un Anno, gli ingegneri dell’Esercito della Federazione Terrestre cercarono di produrre un mobile suit che fosse lo stato dell’arte delle tecnologie per il combattimento nello spazio. Dopo le sconfitte subite dall’Esercito Regolare di Zeon a Odessa e a Jaburo, infatti, il conflitto stava lasciando la Terra per tornare tra le stelle e fu chiaro che le fasi conclusive della guerra sarebbero state lì. Si decise quindi di prendere a modello la struttura di base dell’RX-78NT-1 Gundam "Alex", che presentava diverse idee innovative, come il sistema panoramic monitor/linear seat nell’abitacolo. L’Alex aveva inoltre la copertura magnetica usata per la prima volta sull’RX-78-3 Gundam "G-3" e poi impiegata con successo anche sull’RX-78-2 Gundam.

Il Gundam Deathlock, risultato di queste ricerche, fu probabilmente il mobile suit dalle prestazioni più alte che si sia visto durante la Guerra di Un Anno. Era stato ottimizzato per essere pilotato da un newtype e per sfruttarne i riflessi potenziati e le percezioni aumentate. Il Gundam Deathlock era un mobile suit dotato di equipaggiamento variabile, che poteva montare una full armor o una heavy full armor per il combattimento nello spazio.

Fu collaudato per la prima volta in battaglia il 18 dicembre UC 0079 in Tibet. Assegnato al tenente Dolores Martin, comandante del 12° Squadrone MS del Battaglione Erwyn, che partecipò allo sbarco in Normandia, venne impiegato per annientare da solo una squadra di quattro mobile suit. Il giorno seguente, sul Gundam Deathlock furono montati i pezzi addizionali della full armor.

Nato dall’esperienza dell’Esercito della Federazione Terrestre sull’FA-78-1 Full Armor Gundam, il Full Armor Gundam Deathlock era fondamentalmente il Gundam Deathlock dotato della full armor più avanzata che fosse stata progettata all’epoca. Più che essere un mezzo difensivo, però, l’armatura voleva aggiungere potenza d’attacco, con un enorme beam shot cannon di potenza inusitata e una coppia di beam gun sulle braccia. La full armor includeva diversi serbatoi supplementari, vettori di spinta e dei generatori addizionali, che aumentavano la potenza d’uscita e l’autonomia del mobile suit e gli consentivano di non perdere in prestazioni a causa del peso addizionale.

I componenti della full armor furono montati sul Gundam Deathlock il 19 dicembre UC 0079, quando il mobile suit, alla guida di una squadra di RGM-79D GM Cold Climate Type, assaltò una base dell’Esercito Regolare di Zeon in Francia. Gli zeoniani stavano fuggendo verso lo spazio, ma il loro comandante, a bordo di un YMS-15 Gyan, restò a coprire la loro ritirata, infliggendo pesanti danni ai GM. A bordo del Full Armor Gundam Deathlock, Dolores Martin combatté il nemico e lo sconfisse.

La heavy full armor è l’ultimo equipaggiamento del Gundam Deathlock. Come la full armor, anche questa nuova armatura era dotata di serbatoi, vettori di spinta e generatori in più, che consentivano al mobile suit di non subire cali di prestazioni. La caratteristica principale della heavy full armor era comunque l’armamento: con un lanciamissili e un mega beam cannon, la sua potenza di fuoco non aveva niente da invidiare a quella di una corazzata, anche in termini quantitativi.

Il 31 dicembre UC 0079, mentre l’Esercito della Federazione Terrestre era impegnato nell’Operazione Star One, la Task Force Orion era all’inseguimento di un contingente di soldati di Zeon che, recuperate alcune testate nucleari, si preparava a portarle ai propri compagni ad A Baoa Qu. Il Gundam Deathlock, pilotato da Dolores Martin, faceva parte di quella squadra e fu in quell’occasione che fu dotato della heavy full armor. Nella sua prima azione, l’Heavy Full Armor Gundam Deathlock abbatté uno squadrone di sei MS-14F Gelgoog Marine nel giro di nove minuti e dodici secondi. Raggiunta l’unità di Zeon che stava inseguendo, il Deathlock affrontò la loro ultima linea di difesa, un MSN-02 Zeong. Nel corso della battaglia, il Gundam ebbe la meglio, ma fu danneggiato oltre ogni possibilità di riparazione; pur dovendo abbandonare le testate nucleari di cui erano stati in possesso, gli zeoniani riuscirono a fuggire alla volta di Axis.

Si pensa che questo progetto sia stato ripreso in seguito come base dell’RX-78GP03 Gundam "Dendrobium Orchis".

Note dell’autore

Il Gundam Deathlock! Bel nome, eh? Ecco, è l’unica cosa che ho inventato io. L’RX-78-7 è una delle M-MSV di Okawara, solo che lui lo chiama 7th Gundam. Lo stesso Okawara ne disegna altre due versioni, una con una full armor e una con la heavy full armor di cui parlo anch’io (il mega beam cannon a cui mi riferisco è la sua arma principale). In pratica, ho solo cambiato il nome del mobile suit. Secondo la storyline ufficiale, il 7th Gundam non fu mai completato: la guerra finì che era solo alla fase iniziale dell’assemblaggio. Che sia un mobile suit pensato per i newtype, è un’altra invenzione mia, ma potrebbe essere effettivamente così: questo modello di Gundam comprendeva la copertura magnetica sulle giunture e il sistema panoramic monitor/linear seat, quindi, in termini di tempi di reazione, doveva essere almeno pari all’Alex. Per il resto, pare fosse anche superiore: di fatto, sembra che sia il Gundam più potente progettato durante la Guerra di Un Anno (ma potrebbe essere superato dal quel fantomatico RX-78-8 che non sono ancora riuscito a identificare, e anzi, credo si tratti di una variante non ufficiale comparsa su qualche rivista di modellismo). Quando decisi di inserire l’RX-78-7 nella mia storia, pensai subito di cambiarne qualche particolare rispetto alla versione di Okawara. D’altra parte, l’RX-78-4, l’RX-78-5 e l’RX-78-6 da lui disegnati sono tutti stati modificati nel nome e nell’aspetto, quando alla Sunrise ne hanno concessa l’inclusione in delle Side Story.

Notare che, benché basata su quella di Okawara, la scheda dal Gundam Deathlock qui riportata è diversa da quella del 7th Gundam, perché deve essere coerente con la mia storia.

***

RX-78GP00 Gundam "Blossom"

Numero di serie: RX-78GP00; Renpo (Federazione) eXperimental progettato nell’UC 0078, Gundam Prototype, numero 00

Nome in codice: Gundam "Blossom"

Tipo di unità: prototipo di mobile suit multifunzione

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Esercito della Federazione Terrestre

Rollout: 4 settembre UC 0083

Primo schieramento: 26 settembre UC 0083

Abitacolo: abitacolo per il solo pilota, sistemato nel torso e costituito da un FF-X(7)II Core Booster II

Dimensioni: altezza complessiva di 22,8 m., altezza alla testa di 18 m.

Peso: 39,7 tonnellate metriche a vuoto, 89 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di gundarium su drum frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky di potenza stimata in 1.790 kW

Propulsione: due razzi da 42.000 Kg., due razzi da 12.000 Kg., due razzi da 8.500 Kg.

Prestazioni: spinta massima di 1,66 G, compie una svolta di 180° in 0,9 secondi

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 7.400 m.; ; Minovsky Particle Interference Wave Searcher (MPIWS) montato nel backpack, dietro la spalla sinistra; sistema operativo Alice

Armi incorporate: 2 x beam saber, utilizzabili anche come beam gun (nell’alloggiamento di ricarica del backpack, spuntano da sopra le spalle, in mano quando usate); beam rifle a lungo raggio di potenza sconosciuta (nel backpack, in mano quando usato)

Armamento opzionale: nessuno

Pilota: David Jensen

Il Blossom fu il primo mobile suit del Progetto di Sviluppo Gundam varato dall’Esercito della Federazione Terrestre all’inizio degli anni ’80. Sarebbe dovuto essere un mobile suit equipaggiato per il combattimento a lunga gittata, ispirato alla serie dei Gundam RX-78 della Guerra di Un Anno. Disponeva di un enorme backpack, nel quale erano incorporati un beam rifle a lungo raggio e un meccanismo denominato Minovsky Particle Interference Wave Searcher, MPIWS in breve. Si trattava di un potente sistema di sensori, capace di localizzare relitti sulla superficie lunare da grandi altezze (ma era decisamente inaffidabile e delicato e si guastava spesso); veniva impiegato essenzialmente per trovare il bersaglio del beam rifle a lungo raggio, un’arma sperimentale che non utilizzava la tecnologia degli E-CAP. Traendo energia direttamente dal mobile suit, impiegava parecchio tempo a ricaricarsi dopo ogni singolo colpo. Nel backpack erano anche presenti delle strutture per montarvi equipaggiamenti addizionali. La sezione addominale del Blossom era costituita da un nuovo modello di Core Fighter, che, collegatosi al backpack, poteva sganciarsi e diventare l’FF-X(7)II Core Booster II. In questa forma, però, la sezione che normalmente costituiva l’equipaggiamento del mobile suit risultava poco aerodinamica e dava problemi alla stabilità del velivolo in aria. Il GP00 introduceva per la prima volta il concetto di drum frame, un nuovo modo di assemblare le armi mobili. Il termine "drum frame" identificava dei "blocchi" separati attorno ai quali venivano costruite le varie parti della macchina. Il drum frame, come concetto teorico, non doveva necessariamente fare parte del corpo principale dell’arma mobile, ma poteva anche essere una sezione distaccata della stessa che ne montava delle parti, a seconda dei casi. La caratteristica più importante del GP00 era però il suo peculiare sistema operativo, denominato "Alice". Si trattava di una riproduzione della mente di Alice Kemp, la figlia del professor Gerard Kemp, che era stata riversata in un computer partendo direttamente dall’originale, che era morta nel processo. Alice, nelle intenzioni di Kemp, si sarebbe dovuta sincronizzare con il pilota inviando messaggi subliminali al suo cervello sotto formadi frequenze ultrasoniche, che consentivano di comporre concetti complessi con un principio simile a quello del linguaggio binario. Nemmeno Kemp era certo del risultato che questo avrebbe portato, ma aveva previsto che lo scambio di informazioni con il pilota non sarebbe stato a senso unico e che anche Alice ne sarebbe stato influenzato. Il sedile del Gundam era infatti dotato di un meccanismo che, appoggiandosi alla testa del pilota, poteva registrarne gli impulsi cerebrali e spedirli direttamente al computer.

Nel complesso, il Blossom fu considerato un progetto da scartare, per varie ipotesi. Il suo grande backpack lo rendeva troppo sbilanciato, per non parlare dei problemi incontrati dal Core Booster II. Il beam rifle a lungo raggio si era dimostrato un’arma che poneva un carico eccessivo sul reattore nucleare, diminuendo l’autonomia complessiva del mobile suit. Infine, la volontà di rendere il Blossom un’unità multifunzione ne aveva fatto una macchina complicata, il cui utilizzo causava troppo affaticamento nel pilota. I modelli successivi del Progetto di Sviluppo Gundam si orientarono quindi su funzioni più specializzate.

Note dell’autore

Il Blossom compare per la prima volta sulla rivista Dengeki Hobby, nella serie di design Gundam Secret Weapons. È un mobile suit il cui collocamento nella continuity risulta incerto e le informazioni che ho riportato sono essenzialmente quelle corrette. Anche in questo caso, ho dovuto inventare alcuni dettagli che non sono mai stati divulgati, ispirandomi più o meno all’RX-78GP01. Il fatto più curioso a proposito del Blossom, però, riguarda la sua distruzione. Praticamente tutte le fonti che lo citano parlano anche di come è andato distrutto e tutte riportano una versione differente. Secondo una, si sarebbe schiantato sotto il peso del proprio equipaggiamento; secondo un’altra, sarebbe rimasto sepolto dal crollo del relitto di un un’astronave nella quale si trovava; secondo un’altra ancora, sarebbe stato abbattuto da alcuni reduci di Zeon (che gli avrebbero sparato con il cannone di uno Xamel) durante un’esercitazione nello spazio. Non credo che aggiungere la mia versione abbia fatto troppo male.

***

RX-93-n-2 Hi-n Gundam

Numero di serie: RX-93-n-2; Renpo (Federazione) eXperimental progettato nell’UC 0093, modello n-2

Nome in codice: Hi-n Gundam

Tipo di unità: mobile suit per newtype ad altissima efficienza

Costruttore: Anaheim Electronics

Operatore: Londo Bell

Rollout: UC 0093

Primo schieramento: UC 0094

Abitacolo: abitacolo per il solo pilota (dotato di sistema panoramic monitor/linear seat), sistemato nel torso

Dimensioni: altezza alla testa di 20 m.

Peso: 27,9 tonnellate metriche a vuoto, 63 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: lega di gundarium su movable frame

Impianto energetico: reattore a fusione nucleare ultracompatto Minovsky da 3.200 kW

Propulsione: quattro razzi da 18.300 Kg., due razzi da 12.300 Kg.; un totale di trentadue vettori di spinta/stabilizzatori

Prestazioni: spinta massima di 1,60 G, compie una svolta di 180° in 0,6 secondi, velocità massima a terra di 160 Km/h.

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: portata dei sensori di 21.300 m.; lancia-esche (uno in ciascuna mano); birdlime launcher (uno in ciascuna mano); psycoframe (nella struttura interna dell’abitacolo); 2 x serbatoi staccabili (nel backpack)

Armi incorporate: 2 x vulcan gun binati (montati nella testa); 2 x beam saber da 0,75 MW (una nell’alloggiamento di ricarica di ciascun avambraccio, in mano quando usate); 6 x fin funnel (ognuno dotato di un cannone a mega particelle, tre in ciascuna rastrelliera del backpack)

Armamento opzionale: scudo che include un beam cannon da 7,8 MW e quattro piccoli missili (montato sull’avambraccio sinistro); beam rifle da 3,8 MW a E-CAP ricaricabile, con lanciagranate monouso incorporato; hyper bazooka (può essere fissato al backpack)

Pilota: -

Nonostante non sia stato un progetto completamente originale, l’Hi-n Gundam rappresentava l’apice della tecnologia dei mobile suit per la propria epoca. Ispirato all’RX-93 n Gundam progettato da Amuro Ray, fu impiegato nell’UC 0094 contro alcuni reduci del Neo Zeon di Char Aznable che continuavano a intraprendere azioni militari contro la Federazione. L’Hi-n Gundam, pur con tutta la sua tecnologia, non era un mobile suit innovativo, quanto piuttosto una variante migliorata del modello precedente: si può anzi dire che ne fosse una versione completa, che sfruttava l’esperienza derivata dall’osservazione del suo predecessore. Come il n Gundam, disponeva di sei funnel, che potevano essere separati dal corpo e operati a distanza da un pilota newtype tramite psycoframe. Rispetto ai funnel dell’RX-93, però, quelli dell’Hi-n Gundam erano disposti in posizione simmetrica: ciascuno dei due alloggiamenti del backpack ne sosteneva tre, creando una struttura che richiamava un paio di ali. I funnel potevano rilasciare fasci controllati di particelle Minovsky, con i quali era possibile ottenere un effetto simil-beam gun (di fatto, ciascuno di essi incorporava un cannone a mega particelle) o creare una barriera che proteggeva a 360°. Nell’Hi-n Gundam, la disposizione dei funnel rendeva il mobile suit più versatile e adatto a operare (sebbene non a volare) anche in presenza di gravità. L’armamento dell’RX-93-n-2 era sostanzialmente analogo a quello dell’RX-93, con qualche differenza dovuta alla nuova impostazione. Non aveva quindi la grande beam saber nel backpack, mentre ne possedeva un paio di dimensioni standard negli avambracci. Lo scudo, il beam rifle e l’hyper bazooka erano esattamente gli stessi del modello precedente. Dal punto di vista della manovrabilità, l’Hi-n Gundam aveva ricevuto un potenziamento dei razzi e un aumento dei vettori di spinta, il che ne incrementava ulteriormente l’agilità nello spazio. Anche il reattore nucleare era stato potenziato e l’autonomia era garantita da un paio di serbatoi staccabili nel backpack. Inoltre, la disposizione simmetrica dei funnel garantiva anche un migliore bilanciamento nel caso il mobile suit si fosse trovato a operare in presenza di gravità; restava comunque una macchina pensata prevalentemente per lo spazio. L’Hi-n Gundam disponeva infine di tutti i sistemi secondari del n Gundam, come i lancia-esche e i birdlime launcher nelle mani.

Note dell’autore

L’Hi-n Gundam e il Nightingale non compaiono mai nei cartoni animati, anzi: sono la versione rispettivamente del n Gundam e del Sazabi che si vedono nel romanzo Beltorchika’s Children, che narra una versione alternativa degli eventi di Char’s Counterattack. Per esempio, lì Amuro sta insieme a Beltorchika, la tizia dell’aereo di Z Gundam, che va a scassare il cazzo a Kamille affinché rinunci a pilotare il Gundam Mark II. Ovviamente, è tutto materiale che non rientra nella continuity dei cartoni animati, anche se… A ben vedere, nei romanzi di Tomino ci sono diverse buone idee che meriterebbero di farne parte, come quelle in Hathaway Flash e soprattutto Gaia Gear (detto tra noi: trovo che le ragioni che spingono alcuni a togliere quest’ultimo libro dalla storyline siano piuttosto discutibili, ma tant’è). Tutto ‘sto casino per dire che l’Hi-n Gundam e il Nightingale non c’entrano un cazzo con la saga animata di Gundam, li ho buttati nel mucchio solo perché mi piacciono. Tra l’altro… Mi piacerebbe parecchio avere anche un modellino dell’Hi-n Gundam, ma di belli ne ho trovati in giro solo alcuni in resina. Nella fattispecie, due modelli di B-Club, uno in scala 1/144, l’altro in scala 1/100, e un conversion kit per il Master Grade del n Gundam. Tutti e tre, al cambio odierno, costano più di cento Euro in Giappone. Anche ammesso che qualcuno possa farmeli avere in Italia, non oso pensare quanto possa chiedermi, tanto più che sono anche pezzi limitati che non vengono prodotti da tempo… Non voglio nemmeno prendere in considerazione la possibilità di comprare il Master Grade, ovviamente. Fa cagare. E pure tanto. Quello non è un Gundam, è un attaccapanni.

Le schede tecniche dell’Hi-n Gundam e del Nightingale esistono, ma sono largamente incomplete e si limitano a pochi dati. Le ho perciò integrate con informazioni inventate di sana pianta, per metterle in linea con le altre qui pubblicate. Ho anche apportato una modifica, essenzialmente derivata dal gusto personale: l’Hi-n Gundam originale non ha lo stesso bazooka del n Gundam, ma un hyper mega bazooka, che può collegarsi al generatore principale di un Ra Cailum per sparare colpi più potenti. Non so bene perché, ma è un’arma che non mi piace granché, quindi l’ho sostituita con una più convenzionale.

***

Utrecht

Numero di serie: -

Nome in codice: Utrecht

Tipo di unità: incrociatore sperimentale

Costruttore: Esercito della Federazione Terrestre

Operatore: Esercito della Federazione Terrestre

Rollout: UC 0083

Primo schieramento: UC 0083

Abitacolo: sala comandi, numero di operatori imprecisato

Dimensioni: lunghezza totale di 288 m., larghezza totale di 68,5 m., altezza totale di 61,3 m.

Peso: peso a vuoto sconosciuto, peso di 54.031 tonnellate metriche a pieno carico

Costruzione: sconosciuta

Impianto energetico: sconosciuto

Propulsione: sconosciuta

Prestazioni: sconosciute

Equipaggiamento e caratteristiche di progettazione: capsula di rientro

Armi incorporate: 2 x cannoni principali a due canne; 5 x cannoni principali; 6 x cannoni secondari a due canne; 4 x cannoni secondari; 8 x lanciamissili

Armamento opzionale: nessuno

Capitano: Lloyd Cavenagh

Durante la Guerra di Un Anno, l’Esercito della Federazione Terrestre si era reso conto che le sue navi non avevano strutture, ormai fondamentali, che avrebbero consentito loro di trasportare e schierare mobile suit. Le corazzate di classe Pegasus avevano dato buoni risultati, ma erano troppo costose da produrre e venne giudicato più utile convertire dei modelli già esistenti. L’Utrecht fu un tentativo in questo senso. Era basato su di un tipico incrociatore Salamis, ma vi aggiungeva delle strutture di trasporto e manutenzione di mobile suit, quali un hangar che poteva contenerne fino a quattro e una catapulta che avrebbe permesso di schierarli velocemente. A tutti gli effetti, si può dire che l’Utrecht fu il precursore dei Salamis Kai, che furono introdotti solo a metà degli anni ’80. Montava sostanzialmente gli stessi armamenti del Salamis, anche perché non si ebbe necessità di modificare alcunché sotto quel punto di vista e l’unico bisogno che si sentiva era quello di possedere delle strutture adatte al trasporto dei mobile suit.

Ne venne prodotto un unico esemplare, che fu assegnato al comando del capitano Lloyd Cavenagh per la missione di collaudo dell’RX-78GP00 Gundam "Blossom". Nel corso di quella missione, oltre al Blossom stesso, l’Utrecht trasportava l’RGM-79N GM Custom che era l’unità personale di Cavenagh e due RGM-79C GM Kai. Nonostante gli scontri nei quali incappò nel corso della missione, l’Utrecht restò in servizio fino al luglio 0087, quando il suo equipaggio disertò in favore dell’AEUG. Tornò a essere una nave federale solo a 0088 inoltrato, quando la Federazione Terrestre stava riassorbendo tra le proprie fila numerosi soldati dell’AEUG stesso e della Karaba. Sembra che sia stato effettivamente ritirato dal servizio solo nell’UC 0102, ma già dall’inizio degli anni ’90, con l’avanzare dei nuovi modelli di nave federale, era stato ridotto a compiti di pattuglia attorno a Luna2. Non si hanno notizie precise circa l’equipaggio, ma è possibile che sia stato trasferito a una corazzata di concezione più recente per i conflitti successivi.

***

Esemplari personali

La lista che segue descrive alcuni esemplari di modelli di macchinari non presentati per la prima volta in Gundam D. Si tratta di esemplari singoli riferiti a specifici personaggi o situazioni, quindi non diversi, nelle prestazioni, dalle macchine qualsiasi del proprio tipo.

AMX-004-4 Qubeley Mark II

Si tratta della terza unità di Qubeley Mark II, assemblata come macchina sperimentale per le ricerche sui newtype che Axis stava conducendo tra la Guerra di Gryps e la Prima Guerra di Neo Zeon. L’AMX-004-4 fu assemblato praticamente in contemporanea all’AMX-004-3, ma la sua base era l’AMX-004-2. Di conseguenza, pur avendo prestazioni sostanzialmente identiche a quelle dei due modelli precedenti, non poteva essere pilotato dall’esterno tramite diadema di controllo psycommu. Nonostante gli altri Qubeley Mark II fossero stati costruiti per testare le potenzialità da newtype di quelli che sarebbero diventati i prototipi delle unità di cloni potenziati di Glemy Toto, questo ulteriore esemplare venne realizzato per Suzanne Heinkell, la più promettente newtype naturale dei laboratori di Axis, in attesa che venisse completato il progetto che avrebbe portato all’AMX-004G.

Moloch

Il Moloch era un incrociatore di classe Salamis Kai costruito dall’Esercito della Federazione Terrestre, presumibilmente attorno al marzo 0086. Originariamente, il suo equipaggio, piloti compresi, era composto di veterani dell’Esercito Federale, gente che aveva imparato a pilotare i mobile suit durante la Guerra di Un Anno. Il capitano, Cyrus Miller, aveva perso la famiglia nel corso dell’Operazione British e questo lo aveva reso psicologicamente forte ma poco flessibile. Nell’aprile 0087, il Moloch ricevette l’ordine di schierare i propri mobile suit per sedare una ribellione in una colonia, agendo in congiunzione con un contingente dei Titans. Durante l’operazione, Miller testimoniò con i propri occhi e metodi dei Titans. In qualche modo, i rivoltosi erano riusciti a procurarsi alcuni mobile suit e i Titans li ingaggiarono in pieno centro abitato, senza nemmeno provare a portarli all’esterno. Stringendo i denti, Miller ordinò la sortita ai propri piloti, ma questi, una volta sul posto, evitarono di sparare e cercarono di fermare le macchine antropomorfe nemiche senza armi, per non causare eccessivi danni alla colonia. I Titans, invece, non si fecero problemi e abbatterono i nemici senza pensare ai civili. In seguito alla missione, il comandante fu accusato di essersi rifiutato di partecipare all’azione, in ragione del comportamento dei suoi mobile suit. Si prospettava la corte marziale per tutto l’equipaggio e Miller, con consenso unanime dei suoi uomini, decise di disertare in favore dell’AEUG. All’epoca, la dotazione di mobile suit del Moloch comprendeva quattro RGM-79R GM II. Ma la scelta non si rivelò felice: il comandante dei Titans che aveva accusato Miller si occupò personalmente di dargli la caccia e la sua nave si scontrò più volte con il Moloch nel giro di un mese. Forse per garantirsi la lealtà dei suoi nuovi compagni, l’AEUG rimpiazzò prontamente tutte le perdite, sia in uomini che in mobile suit. Miller morì quasi subito, insieme con la maggior parte degli alti ufficiali, e venne sostituito da Lynn Petrie-Smith, che, ironia della sorte, era stata un soldato di Zeon durante la Guerra di Un Anno. In seguito alle battaglie, due dei GM II vennero distrutti e sostituiti con un paio di RMS-099 Rick Dias. Nel giugno 0087, poi, i rimanenti GM II furono sostituiti con degli esemplari del nuovo MSA-003 Nemo. Nel gennaio 0088, uno dei due Nemo fu assegnato a un’altra nave e al suo posto arrivò un MSZ-006C1 Z Plus C1. Il Moloch partecipò, come nave dell’AEUG, anche alla Prima Guerra di Neo Zeon, ma è ignoto che fine abbia fatto dopo quegli eventi.

MS-06D Zack Desert Type Conner Clark Custom

Conner Clark faceva parte dello Squadrone Roksa del Primo Battaglione dell’Esercito Regolare di Zeon, che operava in Nord Africa durante la Guerra di Un Anno. Il battaglione faceva parte della Prima Divisione Mobile Terrestre, che fu sbarcata dall’orbita il primo marzo UC 0079, divisa in due gruppi e dotata di un totale di 220 mobile suit, prevalentemente MS-06F Zack II. Clark faceva parte del gruppo sbarcato nei pressi del Mare dell’Aral e pilotava effettivamente un MS-06F, che venne in seguito convertito in MS-06J. Ricevette il prorpio MS-06D solo in aprile. Era uno dei quarantatré modelli della tornata iniziale, dotati di due antenne sulla testa. Usando questo Zack Desert Type, Conner Clark prese parte all’Operazione Javelin, tra il 21 e il 28 maggio, nel corso della quale fu catturata la base federale di Gerusalemme. Il mobile suit restò in attività fino alla fine di dicembre, quando l’unità di cui Clark faceva parte venne costretta alla resa in battaglia e i sopravvissuti furono catturati dalle forze federali.

MSA-003 Nemo Daniel Wymann Custom

All’inizio della Guerra di Gryps, quando era appena entrato nell’AEUG, Daniel Wymann pilotava un GM II sottratto all’Esercito della Federazione Terrestre. Nel giugno dello 0087, il Moloch, l’incrociatore al quale Wymann era stato assegnato, ricevette due esemplari di Nemo, con cui rimpiazzare gli unici GM II che gli erano rimasti (gli altri due erano già stati sostituiti con dei Rick Dias). Quello che fu assegnato a Daniel Wymann, dietro richiesta del pilota, venne dipinto con una livrea bianca e rossa, che ricordasse la squadra della Longobarda, nella quale il soldato aveva giocato in gioventù. Pilotando questo Nemo, Wymann partecipò a diverse battaglie, ma non è stato tenuto il conto di quanti nemici abbia abbattuto, complice anche la scarsa lucidità del pilota in queste situazioni. Nel gennaio 0088, quando Wymann ricevette il proprio MSZ-006C1, il suo Nemo venne assegnato a un altro incrociatore dell’AEUG; pare sia stato abbattuto in occasione della battaglia nei pressi del colony laser contro le forze di Axis e dei Titans.

MSZ-006C1 Z Plus C1 Daniel Wymann Custom

Nel gennaio 0088, l’incrociatore dell’AEUG Moloch ricevette un esemplare di Z Plus C1 direttamente dalla Anaheim Electronics, con il benestare dell’Esercito Federale. Sembra che a richiedere il modello sia stata il capitano della nave, Lynn Petrie-Smith, che conosceva alcuni ingegneri della Anaheim che avevano lavorato per la Zeonic Company durante la Guerra di Un Anno. Lo Z Plus venne assegnato a Daniel Wymann, che il capitano riteneva essere il pilota più capace a bordo del Moloch. Come il Nemo, anche l’MSZ-006C1 venne dipinto di bianco e rosso. La dotazione di questo esemplare non comprendeva alcuno scudo, ma solo il beam smartgun: visto che già stava venendo loro consegnato un modello assemblato per un altro cliente, alla Anaheim ritennero che quelli dell’AEUG potessero accontentarsi di una dotazione parziale.

RX-79[G] Gundam Ground Type Dolores Martin Custom

Questo esemplare di RX-79[G] fu consegnato a Dolores Martin nel novembre UC 0079, poco prima della battaglia di Odessa. Fu uno dei pochissimi mobile suit federali a prendere parte alle ostilità. Ai tempi di Odessa, era dipinto con la classica livrea bianca e blu tipica del modello. In seguito alla battaglia, fu pesantemente danneggiato e le riparazioni furono problematiche, perché, essendo il Gundam Ground Type composto di pezzi di ricambio, non ne esistevano altri da usare. Non potendo ricorrere a parti di mobile suit di Zeon, che avevano una calibrazione degli equilibri troppo differente, vennero impiegati dei pezzi spediti appositamente da Jaburo. Ovviamente, queste parti addizionali non erano state mandate per la sola Dolores, ma per tutti i mobile suit danneggiati. Si trattava di componenti che poi sarebbero finite nell’RGM-79 GM, ma la cui differenza rispetto ai corrispondenti originari non era tale da comportare un significativo cambio di prestazioni. Questa operazione fu possibile in ragione del fatto che il GM sarebbe dovuto essere la versione prodotta in serie dell’RX-78-2 Gundam e, di conseguenza, usava diversi pezzi simili, seppure di qualità inferiore per contenere i costi.

Dolores Martin fu poi messa a capo del 12° Squadrone MS del Battaglione Erwyn, che prese parte all’Operazione Tristan (oltre al suo Gundam Ground Type, l’unità era composta da un RGM-79[G] GM Sniper e da un RX-77D Guncannon Mass Production Type). In quell’occasione, il suo Gundam partecipò allo sbarco sulla spiaggia Omaha ed era dipinto con i colori della capagna europea dell’Esercito Federale, uno schema mimetico composto di marrone e due tonalità di verde. L’esemplare venne danneggiato oltre ogni possibilità di riparazione il 17 dicembre UC 0079, combattendo contro i soldati di Zeon, che stavano opponendo una strenua difesa.

  
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