Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Neverlethimgo    13/09/2012    9 recensioni
“Justin non c’è più tempo, fallo fuori e vieni via!” insistette un altro ragazzo dai capelli castani. Il biondo non se lo fece ripetere due volte, premette il grilletto e l’uomo, che fino a poco prima era seduto a terra pregandolo di lasciargli ancora la possibilità di vivere, cadde a terra provocando un tonfo sordo e decine di schizzi di sangue attorno a sé.
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz, Ryan Butler
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.

 
Un rinnegato, un fuorilegge sin da prima che compisse quindici anni, un incapace a rispettare le regole e tutto ciò che riguardasse la legge, incapace persino di amare sé stesso.
Da quasi tre anni a questa parte era stato rinchiuso all’interno del carcere minorile di Los Angeles almeno cinque volte e due di esse per reati gravi: svariati omicidi ad un pubblico ufficiale pienamente riusciti.
 
Justin Bieber, fai un passo avanti” ordinò la guardia carceraria seduta dietro quella scrivania di metallo; un ragazzo dai capelli colorati di un biondo scuro e gli occhi nocciola apparentemente spenti, fece un passo avanti così come gli era stato ordinato mentre in mano reggeva un cartello recante il suo nome per esteso ed alcuni numeri di cui ancora non aveva appreso la natura, sebbene li avesse già visti diverse volte.
Un flash accecante lo colpì in pieno viso costringendolo a sbattere ripetutamente le palpebre, si voltò poi mostrando a pieno il suo profilo destro ed un altro flash seguito da un rumore metallico catturò anche quest’immagine così come fece quando lui mostrò il profilo sinistro.
La stessa operazione venne ripetuta anche per altri quattro detenuti, due dei quali erano stati complici dell’omicidio da poco commesso, finché ad una donna non fu permesso di entrare tra quelle spoglie quattro mura.
La donna era scossa, ancora scioccata per quanto aveva da pochi giorni subito, lo sguardo era spento e triste, due occhiaie violacee le contornavano gli zigomi ed il viso era sciupato terribilmente.
 
Signora Smith la prego di venire avanti” disse nuovamente la guardia incitando la donna ad affiancarlo; a passo lento lei lo raggiunse disponendosi di fronte a quei cinque individui allineati perfettamente alla parete colorata di un blu petrolio piuttosto smorto, “Saprebbe dirmi quale, tra i detenuti che ha davanti, ha qualcosa di famigliare che la riporta a quanto successo due giorni fa?
La donna scrutò attentamente quei cinque volti partendo da sinistra sino a terminare con l’ultimo posizionato alla sua destra e ripeté quell’operazione un’altra volta ancora finché il suo sguardo si soffermò sul ragazzo dagli occhi color nocciola non molto più alto di lei.
È lui” affermò la donna con voce tremante rivolgendosi alla guardia,
Tu” esclamò lui indicando il ragazzo, “Seguimi.
Prima di uscire da quella piccola stanza, il biondo lanciò un’occhiata colma d’odio a quella donna quasi terrorizzata da tutto ciò che la circondava.
 
Preceduto dalla guardia e seguito dalla donna, entrò in un’altra stanza che faceva da corridoio ad una lunga fila di celle quasi tutte occupate. L’uomo invitò il ragazzo a sedersi di fronte a lui mentre la donna sostava in piedi dietro di esso finché non fu invitata a guardare dritto negli occhi l’assassino di suo marito.
Te lo chiedo per l’ultima volta, Bieber: perché lo hai fatto?” domandò con calma la guardia, una smorfia colma di disprezzo si dipinse sul volto del ragazzo che poco dopo rispose: “Siete tutti perfettamente a conoscenza di quale sia il motivo: devo compiere la mia vendetta e pare che ci stia riuscendo bene.
La guardia, perfettamente a conoscenza del soggetto che aveva davanti, si limitò a scrutare con attenzione lo sguardo del ragazzo.
Siete dei fottuti bastardi” sbottò, sbattendo violentemente un pugno sul tavolo, “arriverà presto il giorno in cui vi farò fuori tutti!
La donna, alquanto spaventata da ciò che aveva appena udito, si portò una mano alla bocca ed abbassò lo sguardo, la guardia, invece, scosse ripetutamente la testa e si avvicinò all’orecchio della donna, intimandogli di seguirlo al di fuori di quella stanza.
 
Alcuni istanti dopo, la donna annuì a fatica e la guardia riprese a parlare ad alta voce: “Sebbene il reato che hai commesso è uno dei più gravi, questa volta non ti terremo qui
Justin sgranò gli occhi all’istante e così l’uomo si affrettò a spiegargli quanto aveva appena deciso.
Sconterai sei mesi di pena agli arresti domiciliari in casa Smith. Anche perché tu una casa non la hai, ammesso e non concesso che tu possa chiamare casa quella topaia in cui vivi con i tuoi compari” ghignò con cattiveria l’uomo“e questa volta, che ti resti bene a mente, perché sarà l’ultima volta che lo sentirai pronunciare dalla mia bocca: non fare cazzate o per te è finita
Il ragazzo incrociò le braccia al petto mantenendo lo sguardo serio incollato agli occhi della guardia, i pugni fermamente serrati ed i muscoli completamente contratti furono gli elementi principali che caratterizzarono la sua reazione in quel momento.
Ora potete andare e ricorda che sei sotto controllo, Bieber” concluse così la guardia e la Signora Smith seguita da Justin, uscì da quel sudicio edificio per poi salire nella macchina parcheggiata nella strada di fronte al distretto.
Sebbene fosse una donna particolarmente loquace non spiccicò parola, di certo quanto subito nei giorni scorsi non l’aiutò per niente, e lui non si preoccupò affatto di iniziare un discorso.
Era la prima volta che veniva condannato agli arresti domiciliari e temeva di sentirsi ancor più intrappolato rispetto a quando sostava in prigione.
La donna guidava con prudenza, ma la presenza di quel ragazzo la metteva in soggezione e rischiò di non riuscire a frenare in tempo per evitare una macchina ferma in prossimità di un incrocio.
Lui, invece, manteneva lo sguardo rivolto al paesaggio che scorreva fuori dal finestrino di quella piccola autovettura, i viali che ripercorsero erano fin troppo conosciuti ai suoi occhi e ancor di più lo era l’abitazione in cui avrebbe dovuto vivere per ben sei mesi.
Il tragitto fu breve e, non appena poggiò i piedi a terra, un brivido di rabbia gli percorse la schiena, notò ancora gli schizzi di sangue sulla facciata della villa e lo sguardo sempre più terrorizzato della donna non fece altro che irritarlo ancora di più.
La seguì all’interno dell’abitazione ed un’espressione di disgusto si dipinse sul suo volto notando ogni ben di Dio situato all’interno. Erano persone benestanti, su questo non ebbe alcun dubbio e la cosa lo infastidiva. Detestava chi aveva tutto e ne faceva un uso improprio.
Detestava chi, al contrario di lui, godesse dell’amore di una famiglia stabile ed apparentemente senza problemi, ma ciò che meno poteva sopportare erano i poliziotti e tutto ciò che li riguardava.
Un oscuro ricordo di un’infanzia rovinata l’aveva portato ad essere ciò che la maggior parte delle forze dell’ordine in circolazione temeva: un assassino.
Apparentemente poteva sembrare un ragazzo normale, il suo viso angelico e quegli occhi color miele così luminosi e limpidi ingannavano ciò che si racchiudeva al suo interno. Un’anima tormentata dai rimorsi e dall’amaro sapore della vendetta.
Non si era nemmeno mai preoccupato di pensare se ciò che faceva era sbagliato oppure no, aveva solo un obiettivo in testa: ucciderli.


Spazio Autrice:
Mi scuso per il ritardo, ma sto ancora ultimando una fan fiction ed è difficile star dietro a tutti gli aggiornamenti nei tempi da me prestabiliti (?) che linguaggio forbito LOL
Anyway, questo capitolo è più corto rispetto agli altri che aggiornerò, per un semplice motivo: è una sottospecie di introduzione al personaggio di Justin e la vicenda inizierà a svolgersi dal prossimo capitolo. Per quanto riguarda il motivo della sua 'vendetta' scoprirete anche quello più avanti, ormai, chi mi segue, sa che non svelo mai niente prima del tempo dovuto LOL
Ho scritto anche fin troppo in questo mio spazio, spero vi piaccia e nel frattempo vi ringrazio davvero tanto per le recensioni che mi avete lasciato nel prologo.

Alla prossima!
Much Love,
Giulia
   
 
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