"Danny io non posso più andare avanti così! Tu sei peggio di una malattia che mi divora dall'interno. Tu sei come una mosca che mi gira continuamente intorno ed entra nelle mie orecchie. Tu sei un bacio dolce sulle ferite sanguinanti dopo un incontro di boxe. Tu sei lo sbadiglio che faccio la mattina, nel momento in cui mi sveglio. Sei il letto caldo nella notte di Natale. Danny io ti.." disse Steve uscendo dall'auto di Daniel. Era una giornata 'invernale' molto piovosa. Erano appena rientrati da un sopralluogo e stavano per andare da Steve. Steve inchiodò l'auto nel vialetto d'ingresso di casa sua e si mise a sedere sul 'muso' della Camaro di Danny. Si portò le mani alla testa e le strofinò un po' sul volto. Danny in tutto ciò era rimasto fermo. L'aveva ascoltato, l'aveva osservato e lo avrebbe voluto abbracciare. 'Ma è sbagliato! Io sono un padre e ho una moglie. Ex..' si corresse. Ma poi uscì dall'auto. Si mise di fronte a lui e disse. "Così ci bagneremo, entriamo dai Steve!" Steve aggrottò la fronte. "Io ti ho appena detto più di 5 parole romantiche messe in fila e l'unica cosa che sai dirmi è: 'entriamo dai'?!" rispose molto infastidito. "Steven.. Entra!" rispose a tono il biondo prendendolo per l'avambraccio. Appena furono dentro Steve si tolse la maglia ormai fradicia e la lasciò cadere per terra. "Mi spieghi perchè?" chiese improvvisamente, dopo minuti di silenzio tombale. "Perché cosa, Steve?" chiese Danny. "Perché mi hai portato dentro. Io voglio solo parlare Danno. Io non.." non riuscì a finire la frase che Danny si posizionò a pochi metri da lui con le mani sui fianchi.  "Steve. Non prendere il mio posto. Sono io quello che ogni volta parla troppo e tu sei quello che si spazientisce ma continua comunque ad ascoltarmi. Adesso stammi a sentire tu: io non so cosa provo per te ma è qualcosa che parte dall'interno e forse anche dal basso.." disse indicando i suoi pantaloni che erano diventati molto molto stretti. "Io non so come si facciano certe cose, cioè queste cose tra ..uomini. E immagino che neanche tu lo sappia.. Però piano piano ce la faremo. Steven, con calma. Non correremo. Non siamo pronti per lasciarci andare e quindi aspetteremo.. La calma è la virtù dei forti Steven." disse Danny accarezzandogli la guancia con le nocche. Steve lo guardava con occhi dolci. Poi lentamente si avvicinò a lui e lo baciò. Tutta la passione che essi avevano in corpo la tirarono fuori con quel bacio. Poi Steve mise una mano sulla spalla del compagno e iniziò ad accarezzargliela. Con molta lentezza arrivò alla nuca e lì affondò la sua mano nel capelli del partner. Amava i suoi capelli biondi e ribelli. Steve avvicinò ancor di più le loro bocche e poi aprì gli occhi. Chiese quasi il permesso a Daniel per mettere la lingua e lui glielo accordò. Le lingue erano un fiume in piena, continuavano ad arrotolarsi e srotolarsi come due yoyo. Finita l'aria nei polmoni, Danny si allontanò. Lo guardò, mise la sua fronte su quella del compagno e poi disse: "Non è andata così male per essere la prima volta, no?" Steve prese il volto di Danno tra le sue mani grandi e disse: "Danny.. Devo dirti una cosa.. Per me non è la prima volta. Io ho già avuto un rapporto completo con un uomo." Daniel lo fulminò con lo sguardo. "Ah. Potevi aspettare un altro po' per dirmelo..E allora tutto il discorso di prima cos'era?! Volevi solo addolcirmi Steve?" chiese puntandogli il dito sulla spalla. "No ma che dici?? Io volevo solo.. Danny non volevo rovinare l'amicizia.." disse infine Steven. Poi si avvicinò a Danny e lo baciò di nuovo. Questo non oppose la minima resistenza e si lasciò trasportare dal bacio. Poi Steve iniziò a sbottonare la camicia di Daniel mentre la sua bocca scivolava sul collo. Lo baciò, lo mordicchiò, lo torturò ed infine lo leccò. Daniel stava godendo, e non poco a giudicare dall'espressione del suo viso. Sbottonò tutti i bottoni della camicia e con le mani iniziò a ridisegnare i suoi addominali. Danny mugugnò qualcosa simile ad un: "Steve smettila.." ma Steve continuò. Arrivò alla fibbia dei pantaloni. Senza levarglieli, con le dita iniziò a toccare l'inguine. Poi si inginocchiò e fece lo stesso con la lingua. Steve poi mise una mano sul 'pacco'. Danny ormai era 'andato' non riusciva più a parlare. Riusciva solo a dire: "Steve non smettere." oppure "Dio Steve." oppure "Ma come fai.. Oh!" 

Steve disegnò una linea immaginaria sull'erezione di Daniel ancora imprigionata nelle mutande e nei pantaloni ormai tropo stretti. "S..S..Steve basta." disse infine Daniel. Non si sa con quale forza soprannaturale ma si spostò. Steve ci rimase un po' male. "Avevamo detto piano.. E non mi sembra che stiamo andando piano.." disse Danny riprendendo pieno possesso della sua loquacità . "Danno, non farò sesso con te se non sei pronto.. Ma qualche toccatina potresti anche concedermela.." rispose buttandola sul ridere. "Steve, mi devo abituare ad avere le tue mani grandi e ruvide al posto di quelle piccole e morbide di una dolce donzella. Quindi per piacere dammi tempo. Però se vuoi,per i baci e gli abbracci sono sempre libero!" rispose avvicinandosi all'orecchio di Steven. Gli prese il lobo e glielo morse , poi iniziò a leccarlo per bene. "Danny.. Allontanati.. Lo dico per la tua incolumità.. Potrei non rispondere delle mie azioni!" disse Steve con un filo di voce. Ma Danny non si allontanò, anzi sposò le labbra sul suo collo. Prese un po' di pelle tra i suoi denti e succhiò. "Oh Danno.." disse Steve. Ormai il suo corpo era eccitato e dovette allontanarsi per non saltargli addosso.