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Autore: abcdefghiloveyou    13/09/2012    2 recensioni
L’autobus frenò bruscamente e Jenna mi finì addosso, ma non in modo figo come nei film d’amore da quattro soldi, in modo disastroso. Insomma, una figura de merde. Eppure sentirla addosso, sentirla vicina mi piaceva. Da sempre. Nicholas Sparks probabilmente direbbe che lei è l’altra parte di me, quella che mi completa, o qualcosa del genere. Stronzate.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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How tradition wants.
[Prologue]



 

 




Dedicato a Niall James Horan, 
in onore dei suoi 19 splendidi anni.

 
 
 






 


 
 
 
 

 “Sveglia, puzzona!” mi sentii urlare in un orecchio, prima di congelare totalmente. Rabbrividii e cercai inutilmente la mia coperta. Strizzai gli occhi e sbadigliando li aprii, trovando ovviamente quell’adorabile coglione del mio migliore amico.
“Ti odio” pronunciai con la voce impastata dal sonno, alzandomi ed andando verso il mio bagno.
“Ti voglio bene anch’io, cacchetta” rispose, sempre con quel sorriso schifosamente bello stampato in faccia. Gli feci un gesto con la mano, il gesto del “Sta’ zitto, coglione”, come tradizione voleva,  prima di entrare in bagno ed urlare una volta specchiatami. Come tradizione voleva.
“Preparami l’uniforme” gli ordinai, dalla mia postazione sul trono.
“Senti JJ, non è che..”
“Portami gli assorbenti, secondo cassetto” lo interrompo.
“Lo so dove sono, comunque dicevo” ricominciò, affacciandosi dalla porta con un solo occhio chiuso e lanciandomi il pacchetto blu.
“Zitto un attimo.”
“Ok, ti aspetto di sotto.”
“Grazie, testa di cazzo” risposi normalmente, urlando un po’ per far arrivare la mia voce oltre la porta.
“Figurati, baldracca” e sentii i suoi passi allontanarsi.
 
 


 
“Buongiorno Ma’” mormorò, addentando un pancakes di quelli che solo Celine poteva fare, e che io puntualmente le scroccavo tutte le mattine. Anche se non era solo per quelle meraviglie per il palato che venivo tutte le mattine in casa Moritz, era fondamentalmente per quello splendore che ora stava pasticciando con la nutella e che entro dieci minuti si sarebbe lamentata di essere troppo grassa. Coerenza dieci e lode, sul serio.
“Harry, tesoro, tua madre poi ci è andata dalla ginecologa? Mi aveva detto di quel disturbo..”
Ecco, poteva essere dolce e gentile, ma a volte era proprio imbarazzante. Non sapevo neanche di che stesse parlando, voglio dire…non parlo con mia madre della ginecologa. Fortuna che Jenna stava per salvarmi.
“Mamma! Non puoi semplicemente chiedere alla gente se la madre è stata o no dalla gine!” la ammonì, assumendo una faccia buffa.
“Beh, scusa!” le rispose scocciata ed io le sorrisi imbarazzato.
 


 

 

 
“Ho ancora voglia di pancakes” cercai di sviare il discorso, mentre salivamo sull’autobus.
“Avresti dovuto vedere la tua faccia!” mi prese in giro, scoppiando a ridere ancora una volta. Ovviamente, dopo la fase dell’irritazione mattutina c’era quella della presa per il culo riservata esclusivamente a me. Che onore.
L’autobus frenò bruscamente e Jenna mi finì addosso, ma non in modo figo come nei film d’amore da quattro soldi, in modo disastroso. Insomma, una figura de merde. Eppure sentirla addosso, sentirla vicina mi piaceva. Da sempre. Nicholas Sparks probabilmente direbbe che lei è l’altra parte di me, quella che mi completa, o qualcosa del genere. Stronzate.
“Sai che non mi hai ancora dato il buongiorno?” le chiesi, ridacchiando per il modo buffo in cui tentava di aggiustarsi i capelli.
“Oh, beh..buongiorno, Harold” mi sorrise e mi abbracciò, scoccandomi un bacio sulla guancia. Era una delle nostre tradizioni, il nostro buongiorno. Le ricambiai il bacio, stringendola. La sua morbidezza era qualcosa di adorabile.
“Buongiorno, Jenna
Subito mi colpì il braccio con una mano, odiava il suo nome.
“Ti chiami Jenna? Che bel nome!” disse il bellissimo bambino biondo, cioè io.
“Oh, ti prego! È orribile! Sembra il nome di una principessa, ed io non lo sono!” rispose la bambina con i capelli corti, da maschiaccio.
Ricordo che scoppiai a ridere talmente forte che caddi dall’altalena, lei sbuffò e mi diede del rammollito, però poi mi portò vicino alla panchina dove mia madre e la sua stavano chiacchierando amorevolmente, e progettando il nostro futuro matrimonio. Inquietante.
 
 


 
“Io vado a matematica, ci vediamo dopo” mi salutò e corse verso la classe.
Entrai nell’aula di letteratura, sbuffando. Parlare di Shakespear e altra gente morta alla prima ora era istigazione al suicidio. Mi andai a sedere in uno dei tanti banchi liberi, non troppo dietro, non troppo avanti. Avanti era troppo esposto, all’ultima fila pure. Era come se ti attaccassi un cartello in fronte con scritto “Me ne sbatto di te e della tua lezione, stronzetta!” ed automaticamente il loro obbiettivo era smerdarti. Entro pochi minuti la classe fu al completo, ed anche la Signorina – solo per status sentimentale – Roberts fu in classe.
Non è che è severa e noiosa, è peggio. Probabilmente la gente di cui parliamo l’ha conosciuta di persona, e poi parla con quel tono basso, roco e cadente fastidioso e noioso. A pensarci bene anche Harry parla così, ma lui non mi da fastidio.
“Ciao Jenna!” Sentii una vocetta stridula e fastidiosa. Iris, ma questa proprio qui doveva sedersi oggi? Iris. Iris. IRIS. Che cazzo di nome è Iris?
“Oh, ciao Iris” bofonchiai annoiata, appoggiando la testa sul palmo della mano, prima di sbadigliare. Odio come si deforma il mio viso mentre sbadiglio. Non sono carina e coccolosa come le attrici in televisione, sono solo uno scherzo della natura. Il mio viso prende la forma di quello di un bradipo paralitico, e non l’ho manco mai visto un bradipo paralitico, il che è deludente.
“Insomma, chi non vorrebbe incontrare un bradipo paralitico?!” mi lasciai scappare.
“Come?!” Iris si voltò a guardarmi, con la faccia stranita, una di quelle alla ‘sei una psicopatica o cosa?’.
“Uhm..? Io non ho detto niente, devi essertelo immaginato.” Dissimulai, aprendo con nonchalance il grosso libro di letteratura a pag 324.
“Moritz!” tuonò la professoressa, fulminandomi.
“Dica” risposi, incredibilmente attenta alla lezione.
“Sa dirmi cosa stavo dicendo?”
“Che Shakespear ha scritto Romeo e Giulietta?” provai, con l’espressione dolorosa di chi sa che sta per essere mandata dal preside.
“Esatto!” confermò, con mio grande stupore, ed improvvisamente mi sentii una geniaccia, di quelle che installano un programma figo con tanto di crack e poi quando lo aprono non capiscono neanche come fare le operazioni di base. Come me, insomma. Inizio a scribacchiare qualcosa sul banco, a disegnare cose insensate, astratte e a scrivere pezzi di canzoni. Sono talmente assorta nei miei pensieri che non mi accorgo della fine dell’ora. La campanella trilla ed io mi risveglio, trascinata dal rumore di sedie e banchi che si spostano, voci su voci che si mischiano e le urla della prof. Chiudo il libro e lo metto distratta in borsa, facendo lo stesso per il resto delle mie cose, prendo una spallina dello zaino e me lo carico in spalla.
Do un ultimo sguardo frettoloso al banco, dove si nota il disegno di uno splendido sorriso con due fossette.

 
 
 


 
 
 

 

 




































 



























Varco Appenninico Rulez!
 Alors on danse, eccomi con una nuova inquietante splendida fanfiction!
Yeeeeeee! *Cori da stadio equivalenti ai grilli di noche*
Facendo la seria, ecco la mia nuova fanfiction, spero di non 
farle fare la fine dell'altra, che non aggiorno da anni perchè non
ho ispirazione e che non cancello perchè un giorno potrei volerla riprendere.
Questa fanfiction, come avrete capito, è incentrata su quella testa
riccia e la sua migliore amica. (Tanto già l'avete capito che s'innamoreranno
e bla bla bla...quella culona! ç_ç)
Mi sento piena di entusiasmo e di idee e forse riuscirò a portarla avanti :)
Dai, sono positiva!!
Continuando, voglio ringraziare tutte - anche se poche - quelle che
leggono le storie, recensiscono, mettono fra le preferite/seguite/ricordate :)
Avete visto la dedica a Niall, asdfghjkl? Io lo amo. ♥
Ok, quel cucciolone oggi compie diciannove anni :')
Dite la verità, con la dedica lì sopra sembro una buona, vero? :3
Mi scuso per la brevità del capitolo, ma è solo un prologo, e per gli errori

che troverete (non ho riletto, come tradizione vuole).
Spero che la storia vi incuriosisca, magari lasciate una recensione
e mi dite cosa pensate? :) Anche se dovete dirmi "hey, fa schifo" - ok, non
proprio così, altrimenti mi istigate al suicidio, le critiche costruttive sì e.e - 
tranquille, la vostra tastiera non farà la fine del tasto x di quella di Danielle :)
SCIEAOOOO BELEEEEE!!!


N.B.: Quando abcdefghiloveyou è andata in montagna, ha visto il cartellone "varco appenninico" di svista, leggendo "vas happenin'" . 
Da questo dolce aneddoto viene il nome dell'angolo autrice che leggeretesotto ogni capitolo di questa
fanfic ;) (Si, è una minaccia) Ah, dimenticavo! Il titolo è preso dalla canzone All i need dei Within Temptation!

 

 
 
 

 
 
 
 
  
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