L’arco ben teso.

La freccia è pronta per essere scoccata.

È il momento.

Sono pronta.

Questa volta quel cervo che non vedevo da mesi sarà mio.



Sono una cosa sola con la natura, con il mio arco.

Intorno a me il silenzio assoluto.

Non tira nemmeno un filo di vento.



Respiro e chiudo un occhio per prendere meglio la mira.

Sono pronta.

Tiro la corda dell’arco.

La freccia parte.



Un rumore improvviso fa scappare il cervo.

Dannazione.

Di nuovo.



Gale.



“Mancato”

“Se tu non avessi fatto rumore lo avrei preso, Gale!”

“Come l’altra volta”



Già.

Come il  giorno della mietitura.

Il giorno in cui la mia vita è cambiata completamente.

Il giorno in cui mi sono offerta come tributo per i settantaquattresimi Hunger Games.



Non riuscirò mai a toglierli dalla mia testa, mai.

Mi hanno lasciato un segno indelebile, che non potrò mai cancellare.



Lascio cadere l’arco e mi siedo per terra.



“Ehi Katniss.. tutto bene?”



No.

Gale, non va bene per niente vorrei dire ma non posso farlo preoccupare ancora di più per me.

Sforzo un falso sorriso.



“Si”



Un sì secco, senza esitazioni.



“Stai mentendo”



Alzo lo sguardo verso di lui.

I suoi occhi mi scrutano, scavano dentro i miei, dentro me stessa.



Si siede accanto a me e mi circonda la vita con un braccio attirandomi a sè e facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla.

 “ti aiuterò a dimenticare, te lo prometto”

Le sue dita mi accarezzano i capelli dolcemente e mi culla fra le sue braccia.



Con Gale mi sento a casa.

Al sicuro

Protetta

Conosciuta.



All’improvviso si alza e mi volta le spalle.

Mi alzo.



“Gale…. Cosa c’è che non va?”

“Niente”

“Stai mentendo”

“No.”

“Si”

“..”

“Gale?”



Si gira verso di me e mi prende il viso fra le sue mani.

E poi..

Mi bacia.



E io rispondo.



Metto le mani fra i suoi capelli e lo bacio.

Sa di bosco.

Del nostro bosco.

Sa di casa.

Sono a casa.



Le sue mani lasciano il mio viso e scendono a circondarmi la vita per potermi attirare più a sé.



Il mostro bacio è infuocato.

Io vado a fuoco.

Mi sento bruciare.

Andare in fiamme.



Vorrei che questo momento non finisse mai..



Ma finisce invece.

Si stacca e appoggia la fronte contro la mia.



“Questo”



Si stacca del tutto e se ne va.



Senza dire niente, senza che io lo fermi.

Niente.

Non un passo.

Non una parola.



Sono nuovamente sola.

Io e la natura.

E adesso anche una lieve brezza.



Io e la natura e nessun altro.