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Autore: destinyWeb    13/09/2012    8 recensioni
"Madotsuki ne aveva abbastanza.
Aprì la finestra che portava al suo balcone, trascurato per chissà quanto tempo.
Aveva deciso di metter fine a tutti i quei terribili incubi."
[crossover su Yume Nikki e Ib]
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Madotsuki ne aveva abbastanza.
Ogni volta si svegliava con la fronte impregnata di sudore per quei sogni che l'assillavano ogni notte.
Aveva rivisto i suoi amici, lì dentro. Aveva affrontato di nuovo la sua paura. Aveva rivisto Masada sensei.
Ma era tutto così distorto che non riusciva a provare la gioia che si sarebbe immaginata.
 
Aprì la finestra che portava al suo balcone, trascurato per chissà quanto tempo.
Aveva deciso di metter fine a tutti i quei terribili incubi.
Eppure, sembrava che qualcosa la trattenesse ancora a buttarsi giù.
Cosa avrebbero pensato i suoi genitori quando non l'avrebbero più trovata in camera sua, quando avrebbero scoperto che era lei la bambina per cui la gente in strada urlava, quando avrebbero capito che le sirene dell'ambulanza erano in funzione per tentare di portarla in salvo.
Si chiese cosa avrebbero fatto quando avrebbero scoperto che la loro bambina era morta.

"No, non pensarci."

Ormai aveva deciso.
Guardò in basso. Il ventesimo piano in cui si trovava era molto più in alto di quanto ricordasse. 
Le vennero subito le vertigini e un leggero capogiro che l'obbligarono ad arretrare di qualche passo.

"No, non pensarci."

Si riavvicinò al bordo.
Chiuse gli occhi, si voltò di schiena, aprì le braccia.
E si lasciò cadere.

Si sentì volare.
Era una caduta molto più lenta di quanto potesse immaginare.
Sentiva le urla di una donna, due uomini la chiamavano per nome.
Le passò la vita davanti, ma non era come se la ricordava.
Vedeva una bambina bionda e vestita di verde, sì. Ma non sembrava Poniko. 
Aveva una rosa stretta in una mano e un coltellino nell'altra.
Poi l'immagine cambiava. Ora c'era un uomo alto e bello davanti a lei. Le piacevano i suoi capelli. Hanno un bel colore, piuttosto insolito.
Le porgeva una caramella. Gentile da parte sua.

"...dotsuki..."

Qualcuno la chiamava? Era troppo presa da quei nuovi ricordi per sentirlo.
La scena cambiava di nuovo. 
Una bella donna le porgeva la mano. I suoi pensieri andarono subito a sua madre, nonostante non avesse niente in comune con lei.
Alla sua destra sentiva la voce dell'uomo che la implorava di seguirlo oltre ad un quadro.
Insolito.

"...ki..."

Era strano.
Era come essere in un altro dei suoi incubi.
Aprì un po' gli occhi, guardò il cielo e si accorse di una cosa che la fece tremare.
Si stava disintegrando.
Era in uno dei suoi incubi, doveva essere in uno dei suoi incubi!
La caduta era troppo lenta. Quei ricordi non le appartenevano. E ora questo.
Si diede un pizzicotto, ma non cambiò nulla.
Si accorse che stava piangendo.

"...i..."

Cominciò ad urlare con tutto il fiato che aveva in corpo. Cosa significava? Perchè le stava accadendo tutto questo?
Richiuse gli occhi, ed un ultimo ricordo le passò per la mente.
Una bambina.
Le assomigliava molto, se non fosse stato per il grande sbalzo d'età. Madotsuki aveva tredici anni, questa ne dimostrava nove al massimo.
Capelli lunghi e mori, una rosa rossa in mano, due grandi occhioni del medesimo colore.
Sgranò gli occhi.
La donna e i due uomini non stavano più dicendo il suo nome.
Non ne era completamente sicura, ma sentì che stavano dicendo il nome della bambina.

"...b...sve...ti..."

Socchiuse gli occhi, fissando il cielo che ormai era diventato solo un enorme spazio bianco. Era a pochi centimetri dal freddo marciapiede, ormai.
Ma sorrideva.
Non sapeva neppure cosa la spingesse a sorridere
La vista di quella bambina sembrava averla tranquillizzata.
Mosse leggermente le labbra, seguendo le voci che continuavano a chiamarla.

"Svegliati, Ib."

~

Ib aprì gli occhi.
Sentiva il battito del cuore fortissimo, per non parlare della macchina a cui era collegata.
Era in un ospedale.
Cosa ci faceva in un ospedale?
La testa le scoppiava. La toccò, notando che era bendata.
Davanti a lei c'erano i suoi genitori e Garry. 
Non sapeva come, ma credeva di averli sentiti per tutto il tempo accanto a lei, come se l'avessero continuata a chiamare.

Le spiegarono che avevano avuto un incidente stradale e lei aveva picchiato la testa.
Era lì in coma da più di un mese, ormai.

Senza il loro aiuto non sarebbe mai riuscita a rimembrare una cosa del genere.
Riusciva a ricordare solo il lungo sogno avuto in quel mese di non coscienza.
Un sogno su una piccola hikkikomori che, armata di coltello, si aggirava per un mondo terribile che non poteva fare a meno di comparare con il Mondo di Guertena.
Un sogno sulla piccola Madotsuki

~ END ~

 
  
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