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Autore: ely_trev    13/09/2012    3 recensioni
Improvvisamente le tornarono in mente le parole di una canzone che ascoltava da bambina... Anche lei aveva avuto un amico così...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Improvvisamente le tornarono in mente le parole di una canzone che ascoltava da bambina.

Era una piacevole giornata di gennaio, illuminata da un tiepido sole invernale, ed un’occasionale passeggiata su un lungomare deserto le donò un improvviso senso di benessere. Poi, quasi per caso, la sua mente la costrinse a rievocare il ricordo di quella strana canzoncina infantile: “con un amico / sai che ogni giorno / straordinario diverrà / che gioia avere un amico / che crede in quello che fai”.

Un tempo, anche lei aveva avuto un amico così, uno che rendeva le sue giornate straordinarie; si erano conosciuti quando erano molto piccoli e, tra loro, si era subito creata un’intesa profonda e un legame molto solido. Sì, lui era stato veramente il suo amico più importante...

Ancora le parole di quella canzone: “un amico è qualcosa di più / ha un sorriso che parla di te / di promesse quel sorriso profumerà / e nell’aria primavera sarà”.

Quante promesse si erano scambiati con un semplice sorriso? Molte, moltissime: dall’impegno di rivedersi il giorno dopo per giocare, fino all’ultimo, non mantenuto giuramento di restare uniti per sempre, nonostante la separazione fisica cui li aveva costretti un repentino trasloco, voluto dai genitori di lui. Nessuno dei due sapeva ancora che quell’inaspettata separazione, interrotta solo durante i weekend che lei trascorreva nella nuova casa di lui, era quello che molta gente chiamerebbe “l’inizio della fine”. Lei si impegnò con tutte le forze affinché quel filo che li univa, sempre più sottile, riuscisse a non spezzarsi e negava a tutti – ma prima di tutto a se stessa – che il suo amico era sempre meno suo.

In silenzio lui ti ascolterà / e dopo parlerà / spiegando i tuoi perché… Guardar negli occhi un amico / che sa già tutto perché…

Un tempo era così, un tempo lui la ascoltava e la capiva. Fino a quando venne il giorno in cui lei prese coscienza che qualcosa era cambiato; un giorno lo guardò negli occhi e vide un perfetto sconosciuto: non solo lui non la comprendeva più, né, tanto meno, si sforzava di farlo, ma lei non era più in grado di comprendere lui. E, sebbene pensasse di aver fatto di tutto perché il loro rapporto non si rompesse ed anche di aver fatto di tutto, in seguito, per ricomporre i resti di quel legame così profondo, la triste realtà era che lui non era più il suo amico.

Per anni, poi, si era tormentata nel ricordo di quel compagno così importante, chiedendosi come e perché si fossero persi; all’improvviso, invece, quella mattina, da uno di quei “cassettini della memoria”, erano saltati fuori i versi di quella canzone: “un amico è qualcosa e molto di più / assieme a lui tu crescerai”.

Se il problema fosse stato questo? Se il fatto di percorrere strade ormai differenti fosse dipeso dall’incapacità, a quel punto accertata, di crescere ancora insieme?

Certo è che quella separazione l’aveva segnata nel profondo, aumentando la sua difficoltà a fidarsi del prossimo. Da allora, non aveva più permesso a nessuno di avvicinarsi a lei, per il timore che, prima o dopo, avrebbe dovuto affrontare una nuova, struggente e devastante separazione. Si comportava così con tutti, anche con chi, in fondo, cercava in tutti i modi di entrare in sintonia con lei.

Il suono del suo cellulare la risvegliò dalla lunga sequenza dei suoi pensieri. Mise la mano nella tasca della giacca e ne estrasse il telefonino, constatando che sullo schermo lampeggiava l’icona che indicava la presenza di un messaggio non letto: “Mi sono dimenticato di dirti che sei veramente speciale. Le parole, però, non rendono esattamente il mio pensiero sulle tue qualità e capacità. Voglio ringraziarti per quello che fai, trovare persone come te è veramente difficile. Grazie”.

Vide davanti agli occhi il viso sempre sorridente dell’autore del messaggio, forse la prima e l’unica persona che, dopo il suo amico, era riuscita a regalarle di nuovo gioia e serenità. Anche in quel momento, non sapendolo, le aveva regalato un attimo di felicità e la consapevolezza di contare qualcosa per qualcuno.

Era strano, ma capì che lui era riuscito a penetrare al di là delle apparenze, con una facilità che aveva quasi dell’incredibile, sguarnendola di quella maschera di finta indifferenza, che lei aveva sempre considerato la sua arma più potente; per conquistare la sua fiducia, lui non aveva avuto bisogno di grandi azioni ma di pochi gesti, sinceri, che sembravano dirle semplicemente “fidati di me”.

Guardò il mare azzurro, seduta su quegli scogli dove si era fermata a riflettere e si rese conto che, nonostante tutto, l’autore di quel messaggio aveva fatto breccia nel suo cuore; lui, che fino a qualche mese prima era un perfetto sconosciuto, ora rappresentava moltissimo: qualcuno con cui poter essere se stessi, qualcuno con cui condividere un nuovo percorso di crescita, ora forse più maturo, rispetto a quella che l’aveva coinvolta qualche anno prima.

Allungò di nuovo lo sguardo verso l’orizzonte e, per la prima volta dopo tanto tempo, si sentì nuovamente in pace con se stessa.

Lui non lo sapeva, ma, quel giorno, le fece il regalo più bello che potesse immaginare: il coraggio di credere ancora in qualcuno e quello di tornare a credere in se stessa, oltre alla consapevolezza di avere un nuovo, grande amico. Perché, in fondo, “un amico è qualcosa e molto di più”...

   
 
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