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Autore: Esperia Dream    14/09/2012    1 recensioni
Si può vivere in due mondi paralleli e allo stesso tempo distanti anni luce?
Ci si può innamorare di un personaggio di un romanzo?
Per poi scoprire che lui non è frutto di una mente malata?
Si può far parte di una favola in un mondo reale?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Cap 1
“Se questa non è amicizia non so che dirvi. ”
“ Gli occhi fremono al contatto con l’ ultimo raggio di sole, di estate, che si spegne portandosi con se tutta quella sensazione di allegria incondizionata, che negli ultimi 3 mesi è riuscita a trasmettermi.  Il rosso si immerge tra le onde calme del mare. Il mio mare. La distesa d’ acqua salata che mi ha accolto dondolato tranquillo.
-Lilly!- La sua voce si immischia al suono delicato delle onde che smattono contro le rocce, come una perenne danza, di cui non so memorizzare i passi.
- Fabio…-
Mi giro lentamente, come se lui fosse solo un’ illusione, come se lui, il MIO sole, potesse tramontare, sparire tra le onde.
Rimango abbagliata, gli occhi per la seconda volta brillano osservando i riccioli dorati piegarsi sotto il venticello serale.
Si immerge nella sabbia ancora calda accanto a me. Spalla contro spalla. Le narici fiutano l’ odore fresco della sua pelle, dello sciampo fruttato.
-Pensavo fossi scappata da me. –
Sono talmente codarda che non oso guardarlo, certa che rimarrei troppo abbagliata per dire qualcosa a mente lucida.
-Come potrei…-
Il vento si fa potenza, muove i miei capelli, segno che ora anche lui è impaziente.
-All’  ora perché?-
Perché? Perché sono scappata, dopo avergli dimostrato sfiorando le sue labbra con un bacio, che da quando quel pullman ci ha intrappolato dentro costringendoci a conoscerci, sono completamente impazzita?
è bastato una parola, uno sfioramento di dita a non farmi dormire la notte, a non farmi ragionare il giorno.
è nato senza preavviso, quel vuoto che sento quando lui non c’ è.
è riuscito a trovare un posticino nella mia freddezza sconsiderata.
Come spiegargli che non mi vergogno neanche un po’ di avergli fatto capire ciò che mi provoca la sua distanza?
-Perché so che tu non provi niente di ciò che a me fa impazzire….-
Beh forse non sono una codarda se ho rivelato un pensiero cos’ ì privato.
-Ignori molte cose… tante cose. –
Rimaniamo cos’ì , fronte contro fronte, naso che sfiora l’ altro, capelli che ci solleticano.
Fammi un favore. Se deve finire concedimi che non inizi neanche. “
Sfioro le pagine del MIO romanzo preferito, le accarezzo nel tentativo di imprimere nella memoria quella sensazione di felicità incondizionata, che solo un libro riesce a regalarmi.
Dovrei studiare e ripassare, infondo la scuola inizia domani. Ma preferisco annusare le pagine del mio vecchio romanzo, leggere e rileggere le frasi per sentire il suono che fanno. Preferisco nascondermi, navigando con la fantasia le avventure del mio Fabio e della mia Lilly, amici ormai fidati, di cui so riconoscere anche l’ odore.
“ Tu mi porti suuuu e poi …”
Il trillo del cellulare mi risveglia dalle mie fantasticherie.
-Alice!-
-Giò!-
-Saluta i tuoi amichetti e vieni a farmi compagnia-  
-Arrivo!-
Infilo una canottiera azzurra e scendo le scale veloce. Talmente euforica che vado a sbattere con Giovanni.
-Ehi piccola pazza lo so che non è facile resistere al mio fascino ma non sarò più attraente se mi rompi il naso. –
è talmente alto che per vederlo in viso devo fare un passo indietro.
Talmente è allegro e sincero quel sorriso a trenta vate, da far invidia al sole stesso ,che  rimango ad ammirarlo più a lungo del dovuto.
-Che fai non abbracci il tuo caro amichetto che si è fatto 23783 km per venirti a trovare?-
Non aspetta la mia risposta, sono troppo felice di averlo di nuovo qui, mi solleva di peso e mi abbraccia. Quasi escono le lacrime ma le trattengo certa che lui farebbe qualche delle sue battute.
-Bene ora possiamo andare.-  mi posa lentamente a terra, trattenendo una risata per i miei ciuffi ribelli che non ne vogliono sapere di starsene a posto.
-Dove andiamo?-
E così dopo dieci minuti di strada e diverse pazzie dopo ci troviamo nella spiaggia a contemplare le onde.
-Questa maledetta scuola ti sta rendendo troppo seria sai?- dice guardandomi in viso.
-Oh no! Ritira quello che hai detto non posso vivere col marchio di seria!-
Catturo un ciuffo d’ alghe dalla sabbia.
-Ok ok! Non sei seria! Ora deponi le armi!-
E così iniziò l’ inseguimento.
Io che corro lungo la battigia e lui a una spanna di distanza da me.
Continuo la mia fuga intenta a superarlo ma i piedi rimangono a mezz’ aria. Solo ora mi accorgo la facilità con cui mi solleva di peso.
-Mettimi giù!- Grido divertita.
- Non penso proprio- mi dice lui.
E così in braccio a lui ci tuffiamo in acqua. L’ ultimo bagno prima di ritornare nella odiosa trincea.
Rimaniamo là fra schizzi, urla. Abbracciati in quel vortico di emozioni.
Usciamo ormai esausti, inzuppati dalla testa ai piedi.
Lui con i capelli rossi ( da far invidia al tramonto)  sugli occhi, io con i capelli corvini appiccicati alla maglia.
-Mi sei mancata-
Sorride, il sorriso più sincero che potesse mai regalarmi.
Rimaniamo stretti in quell’ abbraccio che ci ha aiutato ad uscirne fuori più volte di cui potremmo mai immaginare.  
Se questa non è amicizia non so che dirvi.
  
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