Titolo: E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Pairing: Duncan/Courtney
Avvertimenti: Flash-fic, Future!Fic
Rating: Verde
NdA: Il titolo proviene da una poesia di Montale; LA poesia di Montale, “Ho sceso dandoti il braccio”. La struttura della fan fiction non è la solita: in corsivo i pensieri reali di Courtney, ricollegati alla frase principale. E’ una struttura insolita, ecco.

E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
 

Duncan la guardava con un sorriso strafottente, le sopracciglia inarcate.
Courtney era distante, dietro il banco del Pubblico Ministero, tutta intenta a leggere le imputazioni; alzava ogni tanto lo sguardo e lo vedeva
necessario, indispensabile; la sua stella in rotta di collisione da sempre.
come un criminale qualunque in un processo qualunque; non provava pietà.
Sapeva di avere in mano tutte le prove della sua colpevolezza,
anche se poteva ben dirsi lei l’artefice del naufragare della loro storia.
anche se Duncan era difeso dal migliore avvocato della città. Il migliore dopo di lei.
Duncan era un ladro senza possibilità di replica,
perché l’aveva derubata di tutto e lei l’aveva lasciato fare.
perché aveva incassato del denaro illecito e si era divertito ben bene.
Aveva in mano la situazione, poteva vincere il processo sebbene
lui sarebbe poi sparito dietro le sbarre di una prigione, per sempre.
la paga non fosse poi tanto cospicua.
Stava iniziando a sudare freddo, la parte topica si avvicinava,
come prima del bacio, pur avendo la bocca impastata di vomito, su un’isola nefasta.
come sempre, quando era a un passo dalla vittoria.                    
Adrenalina, lucidità mentale e tanta
dose di romanticismo. Conservava ancora il suo teschio intagliato.
dose di sicurezza. L’avrebbero dichiarato colpevole.
E allora avrebbe potuto
ritenersi per sempre sola; sarebbe stato il vuoto a ogni gradino.
ritenersi libera.
Perché sapeva benissimo che
non poteva cancellare Duncan; aveva distrutto tutti i suoi muri, era riuscito ad averla.
quel processo l’avrebbe resa ancora più famosa.
Sorrise, mestamente. Per lui si avvicinava il momento del castigo.
- Lo amo, vostr’onore. Non posso condannarlo.
...
- Lo amo, vostr’onore. Non posso condannarlo.