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Autore: sophomoro    14/09/2012    1 recensioni
Zayn, la sua famiglia, un tatuaggio e mille problemi.
OS basata sui personaggi di "Feel it coming in the air"
Onestamente io le introduzioni non le so fare, se volete leggete x
[k]
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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I stare at my reflection in the mirror:
"Why am I doing this to myself?"
Losing my mind on a tiny error.

 
 
Fissa, fissa davanti a me si riflette la mia immagine nello specchio: occhiaia, capelli disordinati ed una maglietta stracciata che lascia a vedere i graffi che ho sul braccio a causa dei continui via e vai nelle aiuole di more selvatiche per andare alla riserva. Sulla scrivania poco distante dallo specchio due pacchetti di sigarette alloggiano in attesa che qualcuno li apri; nel cassetto, sotto l’asse di legno due bustine di droga attendono me, le mie mani, la mia bocca, il mio cervello, il mio sangue.
Non ricordo come sono arrivato a tutto questo, ricordo solo la mia infanzia trascorsa chiusa tra quattro muri di una gigantesca casa, un infanzia senza amici comuni, solo come gente come me, solo gente ricca con una famiglia potente alle spalle.  Guardo un’altra volta la mia immagine riflessa nello specchio e non mi riconosco, questo non sono io.
Scuoto la testa nervosamente, stanco di tutto quello che posso avere ma non voglio avere, stanco del mondo che mi circonda e della vita che devo fare.
Migliaia di persone sognerebbero di vivere nella mia casa, di essere me o di possedere tutta l’eredità che ho sopra la testa ma la verità è che fa schifo. Nessuno sa cosa si prova.
La rabbia, la tristezza e l’invidia mi pervadono in un istante, non capisco più nulla so solo che agisco e basta. Butto tutto per terra, quello che stava sulla mia scrivania in ciliegio si rovescia sulla moquette, mi capita un oggetto tra le mani ma preso dalla troppa rabbia non lo riconosco nemmeno e infuriato lo getto verso la foto della mia famiglia appesa al muro: il vetro si infrange provocando un rumore stridulo. Sento dei passi, veloci..veloci come una corsa, la porta si spalanca in un decimo di secondo e due figure, una più piccola dell’altra entrano in stanza. L’emozione trasmessa dal volto di mio padre è qualcosa di indecifrabile ma quella di mia madre è anche fin troppo ovvia: è spaventata. Mi guardano come per ricevere una spiegazione ma tutto quello che avverto sono i miei occhi pizzicare per le lacrime che sicuramente non riuscirò a trattenere; la sento avvicinare, mia madre si sta avvicinando con la medesima emozione di prima dipinta in faccia, la scanso ma no perché non voglio un suo abbraccio, anzi tutt’altro ma perché non riesco a reggere tutta questa situazione, mio padre è fermo sulla porta, nessuno ha il coraggio di dire nulla, nessuno se la sente. Scuoto la testa  nuovamente e scanso anche mio padre uscendo definitivamente dalla porta della mia camera e varcando l’enorme corridoio che mi guida fino le scale.
-Zayn! Zayn torna indietro- la sento urlare con la voce mozzata dalle lacrime.
-Zayn- questa volta è la voce di mio padre che mi fa fermare.
-Non posso, almeno per ora non posso- dico semplicemente con un tono di voce normale e scendo velocemente le scale uscendo dalla porta di servizio che sta in cucina; faccio il giro della casa e mi ritrovo in una delle vie dei quartieri più costosi di Londra, Primrose.
 
 

Just be true to who you are

 
 
Corro per allontanarmi il più presto da quella casa, corro fino a quando il mio corpo me lo permette, corro fino a quando non incontro lo sguardo di Ania preoccupato sul vialetto di casa. La guardo, mi fermo letteralmente su due piedi e la guardo, direi che la fisso ma in realtà la osservo, mi avvicino, le stampo un bacio sulla fronte, l’abbraccio e poi la bacio, la bacio come quella notte fuori dal capanno. Lei cerca di parlare quando mi stacco da quelle labbra ma le faccio cenno di stare zitta e vado via.
Mi pare di sentirle dire un “Ma Zayn, che cazzo…”  ma non ho il tempo di sentire la conclusione che incomincio a correre un’altra volta e svolto l’angolo.
Non so quanto tempo ci impiego, non so che ore sono quando entro nel negozio ma soprattutto non so cosa farò quando uscirò ma una cosa è sicura.
-Voglio un tatuaggio- dico avvicinandomi al bancone dove Maurizio sta leggendo un giornale.
 








My corner
 
Forse non ci state capendo niente, ma è un’idea
che mi è venuta questa sera in assenza della linea internet.
Zayn, Ania e tutta la storia bella sono ispirati
dalla fan fiction che sto scrivendo e potete trovare qua:


 
 Per chi magari non l’ha capito, il tatuaggio è
la scritta che Zayn ha in arabo sulla clavicola
ovvero Just be true to who you are
Anyway spero che questa OS sia di vostro gradimento!
 
Scusate eventuali errori ma non ho riletto!

E. x

   
 
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