Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: lote27    14/09/2012    1 recensioni
Mai sottovalutare i giochi di potere soprattutto se questi hanno luogo all'interno della Rosemberg School !
Amori Nuovi,Impossibili o Proibiti ;Amicizie ,Alleanze; Intrighi ,Conflitti ...
Tutto questo nelle vite degli adolescenti di Rock Hill!
Lasciatevi coinvolgere dalla Cricca
***
[Dal Capitolo 3]

_Grazie_ un piccolo sorriso sincero increspò le labbra della ragazza.
_Non ho fatto nulla_ replicò lui sporgendosi ulteriormente verso di lei regalandole l’ennesimo sorriso seducente .
_Hai fatto di più di chiunque altro_ sentenziò la ragazza con tono sicuro.
L’atmosfera sembrava divenuta elettrica ,palpabile.
Il volto di Christopher sembrava essere sempre più vicino ,Danielle riusciva a percepire persino il fresco profumo del ragazzo.
Stavano quasi per chiudere quella distanza,erano talmente vicini che l’unico spazio che sembrava intercorrere era quello di un sospiro.
Danielle si ritrovò ad assaporare mentalmente quello che sarebbe stato il sapore delizioso di quelle labbra ancora incurvate in un sorrisetto,il tipico sorrisetto di Christopher,fin troppo invitante.
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note Autrice: Salve a tutti, inizio subito con il dire che questa Fanfiction non sarebbe nemmeno esistita se non fosse stato per una mia carissima amica che mi ha esortato ed invogliato a mettere
su ''carta'' quest'idea!Perciò è a lei che dedico l'intera storia grazie mille E.
Ora non aggiungo altro,vi lascio al trailer introduttivo e al primo capitolo sperando che possiate trovare la mia idea di vostro gradimento.
:) Un saluto a tutti


TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=LlxDfOgiz0A

DANIELLE PARKER/MEGAN FOX : http://www.youtube.com/watch?v=eVFnWXUJvEg
CHRISTOPHER HARPER/ALEX PETTYFER:http://www.youtube.com/watch?v=oewbytgaWbg 
MAYA HARPER/AMBER HEARD:http://www.youtube.com/watch?v=MrHW6AeOO8Y

Capitolo 1 - Welcome To Rock Hill


Un odore pregnante permeava l’aria rendendola poco gradita perfino per dei polmoni da fumatore.
Mentre l’imponente pullman continuava ad avanzare sulle strade assolate del South Carolina Danielle Parker non riusciva a trovare conforto neanche nelle leggere folate di vento che le sferzavano
il bel volto introducendosi attraverso i pannelli sopra elevati.
Dopo aver lanciato un’ulteriore occhiata attraverso i vetri del veicolo un piccolo sospiro esasperato fuoriuscì dalle labbra lievemente incurvate della ragazza .
Tutto ad un tratto l’idea di non trasportare nella borsa neanche un banale libro o una delle molteplice riviste della madre risultava esser stata una pessima scelta.
Ingenuamente la ragazza si era trovata a prospettare la visuale di un paesaggio del tutto nuovo ed interessate che sarebbe bastato ad impegnarla per tutta la durata di quel viaggio ma evidentemente
ciò non si avvicinava neanche lontanamente alla realtà, si trovò a constatare Danielle tornando nuovamente a gettare uno sguardo verso la strada desolata e priva di qualsiasi tipo di attrattiva se pur di natura vegetale.
_Asfalto e ancora asfalto ,entusiasmante_ borbottò in tono lamentoso reclinando il capo fino a toccare lo scomodo poggia testa del sedile.
_Prima volta su un pullman in queste zone?_ chiese una voce gentile, leggermente sorpresa da quell’intromissione Danielle si voltò per poter guardare in faccia il suo interlocutore.
Una piccola espressione meravigliata le si dipinse sul volto : evidentemente non si era resa conto che la donna che le aveva viaggiato accanto per tutto quel tempo si era finalmente destata da quel
sonno che per un momento aveva creduto eterno.
_Già_ si affrettò a replicare davanti al cipiglio divertito della donna,era buffo rendersi conto di come quasi tutte le persone in là con gli anni si divertissero un mucchio a prendersi gioco in qualunque
modo possibile dei giovani e quella donna non sembrava voler fare eccezione con la sua espressione vistosamente canzonatrice.
_Oh beh mia cara in tal caso ti farà piacere sapere che il South Carolina può vantare di un’infinita varietà di laghi ,piante e vegetazione varia che contribuiscono
a creare un paesaggio a dir poco sublime_ asserì con sguardo quasi sognante _Ma per ragioni di comodità i pullman tendono a percorrere sempre questa stradina secondaria sprovvista di
qualunque attrattiva ma molo più breve delle altre strade_ concluse tornando ad occhieggiare Danielle con aria furba.
_Lo terrò sicuramente a mente_ replicò ironicamente quest’ultima esibendo un sorriso tirato,normalmente non avrebbe avuto problemi a mostrare una fredda cordialità adatta alla circostanza
ma quella non era una giornata ordinaria,quella era una giornata che stava mettendo a dura prova i suoi nervi e la cordialità non risultava essere in cima ai suoi pensieri.
Nonostante ciò la donna non sembrò accorgersi minimamente di tutto ciò, o forse l’idea di una chiacchierata dopo ore di silenzio le risultava troppo appagante per far caso alla ritrosia della sua interlocutrice,
_Di dov’è che sei?_ domandò senza troppi preamboli inforcando meglio gli occhiali che portava su un naso un po’ troppo sproporzionato .
_New York_ rispose semplicemente la ragazza senza nessuna particolare inflessione nella voce.
_E’ un bel viaggio allora! Sei parecchio lontana da casa_ constatò la donna con fare pratico .
Sul volto di Danielle comparve un piccolo sorriso sarcastico che l’altra non riuscì a cogliere dato che senza neanche accorgersene il volto della ragazza tornò a voltarsi verso i doppi
vetri attraverso i quali adesso erano visibili diversi cartelli in cui era possibile leggerne la scritta bianca su sfondo marrone ‘’100km a Rock Hill’’.
_Parecchio lontana_ mormorò impercettibilmente in un sussurro malinconico .


***

Rock Hill, una delle cittadine meno popolose di tutto il South Carolina .
Danielle non si sarebbe avvicinata neanche attraverso una cartina, eppure proprio in quel momento i suoi piedi erano entrati direttamente in contatto con il suolo di quella città.
Il destino sapeva essere proprio bastardo quando voleva, si trovò a constare la giovane abbassandosi per recuperare le proprie valigie dal vano porta bagagli del pullman.
Controllò velocemente che sulle due piccole etichette dei bagagli ci fosse il suo nome e dopo un altro secondo si decise a sollevarsi ,preparandosi mentalmente alla visione del cartello che aveva
intercettato pochi attimi prima a qualche metro di distanza, in cui dei festosi caratteri dorati riportavano un paradossale‘’Benvenuti a Rock Hill’’ ,ma ancora prima che il suo sguardo si potesse posare
su di esso qualcos’altro richiamò la sua attenzione.
Per una frazione di secondo Danielle Parker si ritrovò a credere che fosse il destino le stava lanciando una mano fortunata racchiusa nelle sembianze di un imponente pullman su cui lampeggiava la scritta ‘’New York’’.
Con una rapida occhiata Danielle calcolò che ci fossero solo una manciata di metri a separarla dal veicolo che avrebbe potuto ricondurla a casa e quella sembrava essere un’opportunità
fin troppo agognata per soffermarsi a riflettere sulle conseguenze.
Senza neanche pensarci diede uno scossone alle valigie iniziando a muovere qualche passo nella direzione opposta a quella dell’allegro cartello di benvenuto che le dava tanto il voltastomaco .
La salvezza era li, a pochi passi da lei, pronta ad essere colta.
Ma ancora prima che la sua figura potesse uscire dall’ombra del pullman che l’aveva condotta fino a li una voce la costrinse ad arrestarsi.
_Danielle, sono qui tesoro_ Anne Godwin continuava a sbracciarsi come meglio poteva mentre con passo rapido avanzava velocemente per raggiungere la nipote.
Senza riuscire a nascondere l’attanagliante delusione che le strinse il petto Danielle tornò a voltarsi per rispondere silenziosamente alle esortazioni della donna.
_Oh Danielle che gioia rivederti!Vieni qui fatti abbracciare_ senza neanche attendere neanche una minima reazione dalla ragazza Anne le gettò le braccia al collo stringendola con fare materno.
_Nonna …così mi strozzi_ balbettò la ragazza strizzando lievemente i brillanti occhi azzurro cobalto nel disperato tentativo di far appello alle scorte di ossigeno del proprio corpo.
_Sei cresciuta così tanto_ continuò a ripetere la donna che non sembrava aver badato minimamente alle parole della nipote.
_E sei diventata così bella_ aggiunse poi liberandola finalmente da quella presa ferrea per poterla osservare da capo a piedi.
_Anche se sei così magra_ quella piccola lamentela fece nascere un sorriso spontaneo sulle labbra della ragazza _Ma dimmi, mangiavi li a New York o ti lasciavano a fare la fame?!_ borbottò la donna
inorridendo al solo pensiero,
_Due volte al giorno ogni giorno credo che fossero più che sufficienti_ asserì la giovane con evidente ironia che non fu però colto dalla donna che sollevò istantaneamente una mano
verso il cielo come a voler scacciare quell’orrenda visione.
_Sono quattro i pasti che regolano il nostro organismo per un buon funzionamento,quattro,ne uno in più ne uno in meno_ asserì con vigore arrivando a formare persino quel numero con le dita.
_Oh insomma, è un bene che i tuoi ti abbiano mandato a vivere qui con me ,un altro anno a New York e solo Dio sa come saresti diventata secca_ davanti a quell’affermazione il sorriso genuino
che aveva imperlato le labbra della ragazza vacillò visibilmente _Già è proprio un bene _ replicò senza riuscire a mascherare tutta la sprezzante ironia che voleva sudare quella frase.
Anne Godwin sembrò accorgersi solo in quel momento della terribile gaffe che aveva commesso
_Tesoro,sai che tutto questo è per il tuo bene _ aggiunse dopo un secondo di silenzio mentre una mano correva a stringere il braccio della nipote cercando di trasmetterle il proprio conforto .
_Non stiamo più parlando di cibo ,non è così?_ chiese con tono scherzoso la ragazza provando ad alleggerire lievemente la tensione che lei stessa provava senza però riuscire ad ottenere troppi risultati.
_No,credo proprio di no_ convenne la donna scuotendo lievemente il capo .
_Ora vieni,andiamo in macchina_ la esortò con tono gioviale passandole un braccio intorno alle spalle.
_Vedrai che non appena avrai messo piede a casa ti sentirai subito meglio_ promise annuendo con vigore iniziando a condurla verso il punto in cui era stata posteggiata la vettura.
‘’Casa’’ quella parola non era mai suonata tanto sbagliata alle orecchie di Danielle come in quel momento.


***

_E questa è la tua stanza_
Il tour della casa non era durato molto,in un paio di minuti Danielle si era ritrovata a salire i gradini che conducevano al piano superiore mentre la nonna l’aveva condotta direttamente
in una graziosa stanza dall’aspetto poco famigliare .
Un piccolo sorriso si fece strada sul volto di Danielle mentre soppesava velocemente l’interno di quell’abitazione _Era la stanza della mamma,vero?_ chiese avvicinandosi ad una fotografia
che faceva bella mostra di se su uno scaffale impolverato , Sophia Godwin sorrideva all’obbiettivo nei suoi diciotto anni di età con espressione felice e spensierata .
_Apparteneva a tua madre si_ asserì la donna gettando a sua volta qualche occhiata alla foto che ritraeva la figlia pochi giorni prima che prendesse la decisione di trasferirsi niente meno che a New York .
_Ma adesso è la tua di stanza_ si affrettò ad aggiungere muovendo qualche passo nella direzione in cui la nipote continuava a rimirare quella vecchia fotografia.
Danielle annuì brevemente senza darsi peso di mostrare quanto poco fosse convinta di quell’affermazione.
I colori miti della carta da parati o dell’elegante mobilio sembravano rappresentare alla perfezione la figura della madre sempre tanto composta ed aristocratica nei suoi modi di fare,
ma di lei non dicevano niente, quella stanza non mostrava alcun collegamento con lei.
Ma questo non c’era bisogno di esprimerlo ad alta voce,si trovò a convincersi Danielle mentre rimetteva la foto nel posto in cui l’aveva trovata, la nonna sembrava essere sinceramente
entusiasta della sua presenza in quel luogo ,non c’era motivo di darle dei dispiaceri.
Almeno una delle due avrebbe potuto beneficiare di tutta quella storia .
_Adesso signorina io levo le tende ,come usate dire voi giovani. Vado a preparare la cena_ spiegò brevemente la donna iniziando a incamminarsi verso la porta.
_Vuoi che ti dia una mano?_ si offrì prontamente Danielle sentendosi tutto ad un tratto a disagio,non sapeva cosa fare da sola in quella stanza e avrebbe voluto ritardare quel momento il più possibile
ma evidentemente la nonna non sembrò voler favorire il suo desiderio _Oh no mia cara, prenditi pure il tuo tempo ed il tuo spazio_ la esortò indicando con qualche gesto l’ambiente che la circondava.
_Ma potrei…_ provò ad insistere la ragazza ma un gesto veloce della mano della donna le fece intendere che quella richiesta non sarebbe andata in porto
_Niente ma, sistema le tue cose ,fatti un bel bagno e poi scendi a mangiare! Non vorrai andare a scuola con i vestiti tutti stropicciati dalla valigia spero_ .
Una smorfia increspò le labbra della ragazza ,in tutto quel casino non si era data il minimo peso di pensare ad una cosa fin troppo ovvia : la scuola,sfortunatamente la nonna non sembrava esser
stata dello stesso avviso.
_Dovrei iniziare già da domani?_ domandò corrugando leggermente la fronte mostrando così un’espressione drastica che fece ghignare perfidamente la donna
_Non vorrai rimanere ignorante spero_ la canzonò incurvando un sopracciglio.
Danielle non cercò neanche di rispondere a quella provocazione impegnata com’era a cercare di contenere il proprio sdegno.
_Non appena tua madre mi ha informata che saresti venuta a vivere qui con me ti ho immediatamente iscritta alla migliore,seppur unica,scuola della città la Rosemberg !_
Solo il nome altisonante sembrava già preannunciare ciò che ci sarebbe stato da aspettarsi, sembrava infinitamente paradossale che in una città come Rock Hill le scuole non avessero
dei nomi più banali accompagnati da qualcosa come ‘’high school ‘’ che sicuramente era molto meno impegnativo di quello scelto .
_Oh non fare quella faccia_ la rimbrottò bonariamente la nonna _Vedrai che ti troverai benissimo_ concluse con tono sicuro.
Danielle si limitò ad inarcare leggermente un sopracciglio,per qualche strano motivo si trovava a non credere a pieno alle parole della nonna,anzi,non vi credeva per niente.


***

La Rosemberg School sembrava essere una di quelle tipiche strutture da impiegare come frontespizio in un opuscolo che prometteva brillanti futuri per i fortunati studenti di quel posto.
Questa costatazione non fece che accrescere la tensione in Danielle che dopo aver messe piede fuori dalla macchina gettò un’ulteriore sguardo sulla rigida struttura in tinte scarlatte della Rosemberg.
_Sembra un carcere_ borbottò soprapensiero .
_Con la differenza che qui è pieno zeppo di finestre_ ironizzo Anne Godwin aggirando la macchina per raggiungere la nipote .
_Credo che chiunque tenterebbe la fuga non rimarrebbe vivo_ insistette la ragazza inarcando un sopracciglio scuro mentre con sguardo attento continuava ad esaminare la struttura che si ergeva davanti a se.
_Allora vedi di non tentarla_ si limitò a replicare la nonna facendola sorridere lievemente.
_Ecco tieni_ esordì ad un tratto, Danielle si trovò costretta a distogliere lo sguardo su quella facciata austera ,ritrovandosi ad osservare con sguardo confuso un foglietto stropicciato che la nonne le
aveva posto sotto gli occhi.
_Cos’è?_ chiese la ragazza afferrandolo con una mano ,
_Ho appuntato il nome della segretaria , era troppo complicato per essere ricordato senza un appunto_ si giustificò la donna sventolando una mano in aria.
Con fare sbrigativo Danielle ne aprì i lembi _Jenkins sarebbe un cognome difficile?!_ chiese con tono retorico mettendosi a ridacchiare davanti alla sbadataggine della nonna che le lanciò un’occhiata scettica
_Alla mia età persino Smith è un cognome non facilmente ricordabile_ replicò semplicemente.
_Beh io credo di riuscire a tenerlo a mente_ affermò Danielle prima di piegare il foglietto riponendolo nella tasca anteriore dei jeans , _Adesso credo che sia meglio che entri_ aggiunse poi senza
riuscire a nascondere una piccola smorfia mentre tornava ad osservare l’immenso portone ancora aperto.
_Dovresti anche affrettarti suppongo che quella donna ,qualla,come si chiama…_ borbottò schioccando le dita alla ricerca del nome che aveva perso
_Jenkins_ le suggerì Danielle rammentando il nome stampato in bella grafia sul foglietto
_Si ecco,la signorina Jenkins! _ convenne lei con entusiasmo, _ti starà aspettando_ concluse poi .
Danielle inspirò lievemente _D’accordo,ci vediamo dopo _ si arrese scostandosi dalla macchina per raggiungere i gradini che l’avrebbero condotta dritta nelle fauci della Rosemberg.

***

Raggiungi l’aula di fisica prima che uno di loro si accorga di te
Questo era ciò che Emily Walker continuava a ripetersi mentalmente lanciando occhiate furtive agli studenti che popolavano il corridoio.
Neanche una settimana dalla ripresa delle lezioni ed eccola di nuovo li a destreggiarsi tra una lezione e l’altra supplicando di risultare ancora una volta semplicemente invisibile.
Ma per qualche strana ragione il fato aveva deciso di esserle particolarmente ostile quel giorno durante quella seconda ora di lezione che si sarebbe dovuta svolgere nell’aula A-03.
Emily odiava quell’aula, era troppo distante dal resto di esse,per raggiungerla bisognava attraversare una parte consistente di scuola e questo non giovava alla sua ‘’invisibilità’’.
_Walker dove stai scappando tanto in fretta _ James Collins si scostò velocemente dall’armadietto in cui era appoggiato per avvicinarsi di qualche passo alla ragazza che trasalì vistosamente .
_Stavo …stavo_ balbettò cercando di guardarsi intorno alla ricerca di un potenziale aiuto mentre gli occhi di James continuavano a guardarla divertiti.
_Stavo andando a lezione_ riuscì finalmente a dire trovando persino il coraggio di piantare il proprio sguardo su quello del ragazzo senza però riuscire a nascondere tutta l’insicurezza che provava.
_Beh Walker è stato parecchio maleducato da parte tua non degnarti di salutare_ la informò il ragazzo incrociando le braccia al petto con finta aria delusa mentre alle sue spalle un gruppo di giocatori di basket e qualche cheerleader se la ridevano estremamente divertiti dal modo in cui il loro amico si prendeva gioco di Emily.
_Io…io …devo andare_ gracchiò lei dopo essersi aggiustata i piccoli occhiali sopra il naso.
Per un attimo arrivò a pensare che forse quella volta se la sarebbe potuta cavare così,semplicemente con una piccola presa in giro .
_Ehi Emily?_ la richiamò all’ultimo momento James dopo essersi scambiato un’occhiata veloce con il gruppetto alle sue spalle.
_Si?_ domandò la ragazza tornando a voltarsi con aria confusa.
Un piccolo ghigno incurvò le labbra del ragazzo mentre con un gesto veloce andò a colpire i libri che la ragazza sorreggeva con entrambe le braccia.
_Stai più attenta la prossima volta_ la canzonò mentre un paio di fogli continuavano a svolazzare a mezz’aria .
Emily non risultò per niente sorpresa da quel gesto, si limitò ad attendere che James e i suoi amici fossero abbastanza lontani prima di piegarsi sul pavimento per riprendere la propria roba.
Poteva ancora udire le loro risate sarcastiche senza troppe difficoltà,a quanto pare anche quell’anno non sarebbe stato troppo facile.
_Non dovresti fargliela passare così_ la ragazza era talmente assorta nell’intento di risistemare il più velocemente possibile qualche foglio volante all’interno dei propri raccoglitori ,
da non rendersi conto della figura che le si era avvicinata .
_C…come scusa?_ sussultò sollevando lo sguardo per incontrare la propria interlocutrice.
_Dico che non dovresti permettergli di trattarti così_ insistette Danielle piegandosi a sua volta per raccogliere i libri che erano stati fatti cadere.
_Sarebbero potuti essere gli occhiali,diciamo che sono stata fortunata_ replicò la bionda cercando di risuonare ironica nonostante quella fosse la pura verità.
_Già una vera fortuna _ borbottò Danielle lanciando qualche occhiata nel punto in cui James Collins e la sua banda continuavano ad osservarle con aria compiaciuta.
Emily intercettò il suo sguardo affrettandosi ad alzarsi, voleva allontanarsi il più possibile da Collins.
_Comunque,io sono Danielle _ la ragazza allungò una mano in direzione dell’altra che per un attimo continuò ad osservarla con aria interdetta.
_Io sono …Emily_ rispose infine rispondendo alla stretta di mano della ragazza che sorrise .
_Allora Emily,è il mio primo giorno in questa sorta di manicomio e ho già avuto difficoltà per trovare l’aula della prima ora_ confessò Danielle mostrando una piccola smorfia al ricordo di quell’episodio.
_Pensavo che magari potessi aiutarmi a trovare la mia prossima meta_ aggiunse poi sollevando leggermente le spalle.
Per qualche secondo Emily non crebbe alle sue orecchie, quella ragazza che sarebbe facilmente potuta entrare a far parte della cricca di chi contava veramente li dentro chiedeva proprio a lei di aiutarla a districarsi .
_Allora?_ chiese Danielle inarcando un sopracciglio davanti al momentaneo silenzio dell’altra ragazza
_Oh si ,certo_ si affrettò ad accettare Emily maledicendosi mentalmente per esser sembrata tanto ostile.
_Stupendo _ asserì Danielle tornando a sorridere,
_Qual’è la tua prossima lezione?_ le domandò Emily tornando a sistemarsi meglio gli occhiali mentre Danielle estraeva un foglio dalla borsa in pelle marrone
_Fisica_ asserì dopo un’occhiata veloce prima di tornare a sollevare lo sguardo per incontrare ora il volto sorridente di Emily _E’ la mia stessa lezione ,che fortuna_ esultò quest’ultima .
_Fantastico_ convenne Danielle _allora andiamo?_ aggiunse poi notando che il corridoio iniziava a svuotarsi sempre di più.
_Ci conviene sbrigarci_ affermò la bionda dopo aver lanciato una rapida occhiata all’orologio.
_Altre corse ,entusiasmante_ scherzò Danielle prima di seguirla .

***

Maya Harper soppesò la mensa con aria annoiata ,nulla sembrava interessarla più di tanto neanche gli sguardi impauriti che riceveva da qualche matricola del primo anno,
un tempo avrebbero anche potuto divertirla ma ora trovava tutto estremamente banale.
_Sembrerebbe che quel topo della Walker abbia trovato un’amica_ Victoria Williams richiamò l’attenzione della bionda mentre puntava i suoi occhi da gatto verso le porte in vernice blu
che erano appena state aperte da Emily Walker e la nuova arrivata.
Maya incrinò lievemente il capo poggiando il mento sulla mano per poter osservare le due con aria più attenta.
_Cosa si sa su di lei?_ chiese di punto in bianco mentre i suoi penetranti occhi di ghiaccio scrutavano con attenzione la bella figura della ragazza che avanzava al lato di Emily Walker.
_ Ancora nulla_ asserì Melody Sharp continuando ad armeggiare con il proprio palmare.
_Sembrerebbe proprio che l’Observer questa volta abbia fallito _ constato Victoria distogliendo lo sguardo dal tavolo in cui aveva appena preso posto l’oggetto delle loro chiacchiere.
Maya Harper inarcò leggermente un perfetto sopracciglio biondo _ E’ solo questione di tempo_ si limitò ad asserire con un tono di gelida sicurezza prima di tornare ad osservare le proprie unghia.

***

Essere la nuova arrivata in un posto come Rock Hill sembrava non essere il modo migliore per passare inosservata.
Danielle ne ebbe la conferma non appena ebbe messo piede nella dispersiva mensa della Rosemberg.
Gli occhi dell’intero corpo studentesco si erano posati su di lei come calamita difficili da smagnetizzare.
_Si stancheranno mai?!_ sbottò con tono esasperato ricambiando con aria critica l’occhiata di qualche ragazzino evidentemente più piccolo.
Emily Walker non afferrò subito ciò che intendesse Danielle,era talmente abituata a tenere gli occhi bassi puntati dritti sul tavolo davanti a se,
fu perciò sorprendente scoprire ,una volta che ebbe alzato il capo,che migliaia di occhi sembravano puntati dritti su di loro .
Le ci volle qualche attimo per ricordarsi di trovarsi in compagnia proprio della nuova arrivata che ,in un luogo come Rock Hill,risultava essere una succulenta novità,qualcosa che dava un
momentaneo taglio alla routine di chiunque abitasse li da sempre.
_Probabilmente stanno cercando informazioni su di te dall’Observer_ si ritrovò ad osservare dopo che il suo sguardo entrò in contatto con la figura di una ragazza intenta ad osservare
dapprima il proprio palmare per poi lanciare qualche occhiata di sottecchi a Danielle.
Per un attimo quest’ultima smise di prestare attenzione alle occhiate curiose di cui era la protagonista,tornando a concentrarsi sul volto occhialuto della bionda
_ Stanno cercando informazioni su di me su cosa?_ chiese con tono critico strabuzzando lievemente gli occhi .
Emily le mostrò un piccolo sorriso solidale
_L’Observer è una sorta di sito internet continuamente aggiornato con notizie e per lo più scoop sui ragazzi di Rock Hill _ spiegò brevemente ,
_Cosa?_ tornò a domandare Danielle sempre più incredula prima di tornare a lanciare uno sguardo alle sue spalle, sembrava che la gran parte di quelle persone fossero
intente a scrutare con aria assorta gli schermi dei propri palmari e adesso il motivo sembrava esser stato svelato.
_Ma è assurdo!_ sentenziò senza troppi giri di parole _Chi è che scrive in questo sito?_ domandò poi mentre nel petto le saliva una voglia crescente di far passare la voglia di sbandierare la sua vita
su uno stupido sito internet a chiunque avesse avuto questa brillante idea.
_Nessuno lo sa_ asserì semplicemente Emily stringendosi nelle spalle mentre apriva il vasetto di gelatina che costituiva il suo pranzo.
Sul volto di Danielle si formò un’espressione interrogativa
_Come sarebbe a dire ‘’nessuno lo sa’’?!Qualcuso sarà pure il responsabile!Il creatore di questa assurda cosa_ provò ad insistere la mora allargando leggermente le braccia,tendeva a gesticolare
leggermente quando iniziava ad innervosirsi.
Emily annuì lievemente per lasciarle intendere che comprendeva a pieno la sua frustrazione ma sfortunatamente non aveva come aiutarla.
_ L’Observer rimane nell’anonimato! E’ comparso per la prima volta all’incirca due anni fa _ iniziò a raccontare mentre prendeva una cucchiaiata della poltiglia rosa che aveva davanti
mettendosela velocemente in bocca _ Inizialmente tutti volevano scoprire chi fosse l’ideatore _ ammise con voce leggermente impastata mentre masticava velocemente il boccone che aveva in bocca
_ Molti pensavano che il genio del male appartenesse alla Cricca ma poi sono stati colpiti duramente anche loro dai pettegolezzi rivelatisi sempre veritieri dell’Observer , così ben presto tutti hanno
iniziato a concentrarsi semplicemente sugli scoop che l’Observer tirava fuori e la questione dell’identità è passata in secondo piano_ concluse prima di tornare a immergere il cucchiaio nell’orrenda gelatina.
Danielle si accigliò ulteriormente _Cosa sarebbe la ‘’Cricca’’?_ ripetè il termine che le era rimasto impresso in tutto quel discorso articolandolo con delle virgolette mimate con entrambe le mani.
Sul volto di Emily comparve un piccolo sorrisetto ironico _La Cricca sarebbe la creme de la creme di questa scuola! Giocatori di Basket ,cheerleaders , membri del consiglio studentesco e più
semplicemente chiunque possa vantare dell’esagerato portafoglio dei genitori e di un aspetto che rientri nei canoni di bellezza stabiliti dalla regina indiscussa di questa scuola_ senza neanche volerlo
Emily si ritrovò ad osservare la figura di Maya Harper all’altro capo della stanza.
Danielle seguì lo sguardo dell’amica che si era posato su un tavolo difficile da non notare, posto dritto al centro della sala e composto da diverse figure che sembravano spiccare indiscutibilmente li in mezzo.
Non le ci volle molto per identificare Maya Harper, la splendida bionda al centro dell’attenzione di tutti i componenti di quel tavolo,
molti erano gli occhi che li in mezzo cercavano l’approvazione dei gelidi occhi azzurri di Maya Harper .
_Sarebbero loro?_ chiese Danielle nonostante avesse già intuito la risposta,
_Proprio così_ ammise Emily distogliendo velocemente lo sguardo da quel tavolo,l’ultima cosa che voleva era richiamarsi addosso l’attenzione di Maya o di chiunque altro di loro .
_Perchè non chiamarli direttamente ‘’la Cupola’’_ ironizzò Danielle continuando invece ad osservarli senza mostrare il minimo timore per quei damerini .
_Suonava troppo come un affare di mafia_ spiegò Emily con tono conciso senza mostrare alcun segno d’ironia.
_Ancora una volta Matt non si è fatto vedere_ constatò poi osservando con aria assorta una delle molteplici sedie vuote al loro tavolo.
Danielle scostò finalmente lo sguardo da Maya Harper e la sua cerchia di lacchè per tornare a concentrarsi sulla sua nuova amica
_ Matt sarebbe il tuo ragazzo?_ chiese con sincero interesse mostrando un piccolo sorriso alla bionda che si trovò ad arrossire e a scuotere vistosamente la testa
_Oh no no , è solo mio cugino_ si affrettò a replicare senza smettere di scuotere la testa _è un tipo piuttosto simpatico , avrei tanto voluto presentartelo _ aggiunse poi mentre cercava di far defluire
il sangue dalle guance che si erano imporporate.
Danielle annuì distrattamente tamburellando con due dita sul tavolo mentre l’altra sbuffava leggermente aggiustandosi gli occhiali sul volto, gesto che ,Danielle aveva notato,fare molto spesso.
_Ehi ho avuto un’idea geniale_ esordì ad un tratto con un tale entusiasmo da far sorridere Danielle
_E sarebbe?_ chiese quest’ultima inarcando un sopracciglio con aria divertita,
_Potremmo uscire stasera, io e Matt ti faremmo fare un giro di Rock Hill e così potresti conoscere anche lui _ asserì divenendo sempre più allegra man mano che quell’idea prendeva
sempre più campo nella sua testa.
Per un attimo Danielle rimase interdetta _Ecco io…_ tentennò mordendosi un labbro con aria indecisa
_Oh dai vedrai che non te ne pentirai_ insistette Emily mostrando un espressione supplichevole mentre incrociava le mani sotto il mento.
_Dai dai dai_ insistette notando l’espressione incerta che albergava sul bel volto di Danielle che davanti a quell’ultima supplica sospirò profondamente
_E va bene_ cedette finalmente.
_SI_ esultò Emily sollevando brevemente un pugno in aria in segno di vittoria mentre Danielle tornava a ridere.

***

_Sei proprio sicura che non ti dispiaccia?_ tornò a ripetere per la milionesima volta Danielle tornando a lanciare una piccola occhiata ad
Anne Godwin che sostava elegantemente seduta sul letto ricolmo di vestiti della nipote.
_Oh non dire sciocchezze_ la canzonò muovendo una mano in aria come a voler scacciare quella proposta, _Ho passato gli ultimi otto anni da sola in questa
casa una sera in più non mi ucciderà_ concluse mostrando un sorriso furbo alla nipote che continuava ad occhieggiarla dallo specchio in cui si stava specchiando.
_Allora vuoi sbarazzarti di me?!_ replicò con tono ironico la ragazza mentre con una mano si ravvivava i lunghi capelli corvini .
_Proprio così mia cara, ti sto decisamente buttando fuori casa per il resto della serata!_ ammise la donna portandosi le mani sui fianchi con aria di chi non voleva ammettere repliche.
_In tal caso non mi rimane che rimettermi alla tua volontà_ concluse Danielle lanciando alla nonna un’occhiata ironica,prima di afferrare la borsa che aveva gettato a terra insieme
ad un mucchio di vestiti che non le sembravano adatti per la serata finendo per indossare un semplice vestito nero a cui abbinò un paio di stivali .
Ebbe appena il tempo di tornare a lanciare un’ultima occhiata alla figura proiettata nello specchio oblungo quando il trillo del campanello riecheggiò fino al piano superiore.
_Suppongo che sia per te_ constatò la nonna sollevandosi e spolverando con una mano la gonna che indossava.
_Proprio così,vado_ affermò Danielle recuperando rapidamente una borsa dalle dimensioni comode e infilandovi dentro qualche oggetto di pronto utilizzo.
_Ci vediamo fra un paio d’ore!_ asserì piegandosi leggermente per baciare la donna sulla guancia,
_Oh non c’è fretta_ insistette quest’ultima mostrandole un piccolo occhiolino.
_Sei terribile_ le urlò Danielle non appena sparì fuori dalla sua stanza lasciando Anne Godwin a ridacchiare tra se e se.

***


Matt Drake tornò a guardare nuovamente l’orologio che portava al polso con aria scocciata.
Era tipico di Emily lasciarlo aspettare per un tempo indeterminato sforando di molto dall’orario previsto,e quella sera non sembrava aver fatto eccezione .
E dire che era stata lei ad insistere ripetutamente per quell’uscita, Matt non aveva preso quella proposta con troppo entusiasmo ,avrebbe preferito senza dubbio utilizzare quel
tempo per portarsi avanti con la miriade di compiti che i professori si erano divertiti a lasciare durante quella prima settimana di scuola .
Ma Emily non aveva sentito ragioni,adducendo il pretesto che non poteva cancellare l’impegno preso con la sua nuova amica.
Matt aveva sentito parlare di lei quel giorno a scuola,i commenti erano arrivati fino in biblioteca dove aveva deciso di passare l’ora di pranzo per iniziare un saggio di letteratura,
tutti sembravano non avere altri argomenti da utilizzare se non la notizia del nuovo arrivo in città ma a Matt non era interessato, evento irripetibile o no la nuova arrivata non lo avrebbe interessato più di tanto.
Questo era ciò che Matt Drake pensava pochi minuti prima che la cugina iniziasse a chiamarlo costringendolo a voltarsi per osservare le due figure che avanzavano verso di lui,
questa era la stessa cosa che Matt fu costretto a rimangiarsi non appena si trovò davanti la figura sorridente di Danielle Parker.
_ Sono Danielle,molto piacere_ la ragazza allungò una mano nella sua direzione incrinando lievemente il capo in un modo molto naturale ma pur sempre deleterio per il cuore di Matt che velocizzò il proprio ritmo incontrollabilmente.
_S…sono Matt_ si affrettò ad aggiungere dopo qualche secondo di troppo affrettandosi a stringere la mano della ragazza mentre si malediceva mentalmente per quella pessima figura.
Dal modo in cui lo guardava Emily era piuttosto chiaro che doveva avere un’espressione da pesce lesso stampata sulla faccia.
_Bene adesso che le presentazioni sono state fatte possiamo anche spostarci da qui_ asserì Emily indicando il marciapiede che stavano occupando prima di scoccare l’ennesima occhiata critica al cugino.
_C’è qualcosa che ti piacerebbe fare in particolare Danielle?_ si affrettò poi ad aggiungere decisa più che mai a cercare di distogliere l’attenzione dell’amica dall’espressione patetica di Matt.
Danielle si guardò velocemente intorno prima di alzare le spalle _No nulla di specifico_ asserì semplicemente mentre Emily tornava ad annuire
_Bene in tal caso penso che sia d’obbligo farti conoscere il Rock Hill Grill _ convenne con un’aria che avrebbe potuto ricordare una perfetta guida turistica.
_Che ne dici Matt?_ aggiunse poi dando un pizzicotto sul braccio del cugino che sembrò ricordarsi solo in quel momento della presenza della cugina e del mondo intero attorno a se e Danielle.
_Il Rock Hill Grill, si si ,certo_ si affrettò a replicare nonostante non fosse riuscito a dissimulare un’espressione altamente colpevole.
_Bene andiamo_ borbottò Emily prima di far segno a Danielle di seguirla superando la figura ancora trafelata di Matt che attese ancora qualche secondo prima di seguire le due ragazze.

***


_E così le ho detto che non avevo nessuna intenzione di uscire nuovamente con lei,fossi matto!_
Christopher Harper era ormai abituato a sentire le mirabolanti avventure amorose del suo migliore amico eppure James Collins riusciva sempre e trovare nuovi aneddoti da
raccontare che si trattasse di un incontro particolarmente intimo con qualche cheerleader o più semplicemente del modo in cui avesse scaricato qualcun’altra come in quel caso,
perciò Chris non si dava mai il peso di ascoltare a pieno l’amico gli bastava udire qualche parola in mezzo ad un intero discorso per sapere esattamente cosa avrebbe voluto sentirsi dire James.
_Hai fatto bene _ asserì semplicemente giocherellando distrattamente con una delle patatine che si trovavano sul piatto davanti a se .
_Sapevo che saresti stato d’accordo_ affermò con tono compiaciuto l’altro stravaccandosi maggiormente sul divanetto su cui si trovavano prima di gettare un’occhiata verso il proprio lato.
_Vicky hai ingaggiato una prostituta per far scegliere il tuo guardaroba ?!_ chiese con tono provocatorio stuzzicando la ragazza che si trovava accanto a lui.
_Fottiti James_ berciò quest’ultima scostandosi maggiormente da lui dopo avergli assestato un’occhiata schifata.
_Dicevo tanto per dire,ci saranno quanti?!Tre centimetri in quella gonna?_ insistette il ragazzo con finto tono ingenuo
_Sempre più di quanti ce ne saranno nel tuo cervello _ replicò la ragazza mostrando un sorriso inviperito
_O nei tuoi pantaloni _ aggiunse poi con tono piccato lanciando un’occhiata critica verso i pantaloni del ragazzo.
_Ti piacerebbe controllare vero tesoro?!_ sbottò aspramente punto sul vivo , Vicky tornò a mostrare un sorriso perfettamente controllato
_No grazie non vorrei rimanere ancora più delusa _ rispose senza smettere di sorridere furbamente in una maniera che fece innervosire oltre modo il ragazzo
_Devi ringraziare che sei l’ex ragazza del mio migliore amico e sono obbligato a rispettarti,altrimenti stanne certa che …_ iniziò ad inveirle contro ma Victoria non gliene diede modo
_O se no che avresti fatto grande uomo?_ lo provocò tornando a scaldarsi a sua volta.
_Piantatela _ sbottò a quel punto Maya Harper sbattendo una mano sul tavolo in modo tale da richiamare l’attenzione su di se.
Victoria scoccò un ultimo sguardo di fuoco verso James prima di voltarsi totalmente ,regalandogli esclusivamente la visione delle proprie spalle.
_Chris potresti anche dire al tuo amico di calmare i bollenti spiriti_ insistette Maya sporgendosi lievemente oltre la spalla dell’amica per lanciare un’occhiata al fratello che
si era limitato a giocherellare per tutto il tempo con una patatina senza prestare attenzione a quel piccolo siparietto.
_Credo che sia abbastanza cresciuto _ replicò Chris con ironia senza darsi peso di osservare la sorella.
_Già mammina non c’è bisogno di farmi rimproverare da papà_ si aggiunse James con finto tono petulante suscitando le risatine divertite dell’intera tavolata.
_Molto divertente_ sibilò Maya facendo zittire le cheerleader in un istante mentre i giocatori di basket continuavano a ridacchiarsela.
_Dove hai lasciato il principe stasera Maya?_ insistette James lanciando un’occhiata curiosa alla ragazza che si limitò a roteare gli occhi
_ E’ in viaggio a Washington con il padre, tornerà questa settimana _ spiegò con tono neutro _E comunque non vedo come questi siano affari tuoi James _ aggiunse poi occhieggiando il ragazzo
con espressione indifferente.
_Ehi guardate chi è appena entrato_ quel piccolo battibecco fu prontamente messo da parte quando Stecy Wilson richiamò l’attenzione dei presenti costringendoli a voltarsi verso l’entrata del
Grill dalla quale emersero le figure poco interessanti di Matt Drake e sua cugina Emily Walker ma evidentemente ciò a cui si riferiva Stecy era una terza figura.
_Danielle Parker diciassette anni di New York, è arrivata in città solo ieri ed abita con la nonna Anne Godwin nella residenza dei Godwin _ Melody Sharp lesse tutto d’un fiato dalla pagina internet
dell’Observer alzando lo sguardo solo per accertarsi che Maya la stesse ascoltando.
_E’ così è di New York_ ripetè Victoria sistemandosi meglio sul divano ,
_Proprio così_ asserì Melody che continuava a scrutare lo schermo del proprio palmare con aria assorta .
_Direi che non ha perso tempo a trovarsi delle pessime amicizie_ constatò Maya posando lo sguardo sulle figure che condividevano il tavolo con Danielle Parker.
Matt Drake e Emily Walker risultavano essere semplicemente un minuscolo puntino negli annuari della Rosemberg, un inutile spreco di spazio a detta di Maya.
_E’ un vero peccato,lei è un vero bocconcino_ aggiunse James che non sembrava aver distaccato gli occhi dal corpo snello di Danielle neanche per un secondo.
_Sei disgustoso_ affermò Vicky con tono disgustato .
_Sei solo invidiosa che non si possa dire la stessa cosa di te_ la provocò James lanciandole un’occhiatina divertita che Victoria ricambiò con l’ennesima occhiataccia
_Quella li può pulirmi le scarpe _ sibilò con tono asciutto mentre James le scoppiava a ridere in faccia
_Oh si certo continua a sognare mia cara_ .
_E tu dove stai andando?_ Maya osservò il fratello sollevarsi dal divanetto dal quale non si era mosso da quando avevano messo piede nel Grill e ripulirsi velocemente i vestiti con una mano.
_In bagno sorellina, ho bisogno del tuo permesso?_ la schernì lui inarcando un sopracciglio mentre da parte dei giocatori di basket partivano nuove risatine.
_Ci mancherebbe mio caro_ replicò cordialmente la ragazza mostrando un sorrisetto accondiscendente nonostante non avesse potuto fare a meno di notare che l’improvviso bisogno di
recarsi al bagno di suo fratello aveva coinciso con l’allontanamento di Danielle Parker dal proprio tavolo .

***

_Mi scusi … ehi mi sente?!_ Danielle cercò in tutti i modi di richiamare l’attenzione della barista dall’altra parte del bancone ma quest’ultima continuava a parlare tranquillamente
al telefono senza darsi peso di adempiere alle richieste dei clienti.
_Puoi sbracciarti quanto vuoi è tutto inutile non ti guarderà mai_ Danielle non si era neanche accorta della presenza di qualcuno alle sue spalle, non riuscì perciò a nascondere una certa sorpresa
quando si voltò per incontrare il volto del ragazzo che aveva appena parlato.
_Fidati so come funziona qui_ aggiunse il biondino sorridendo.
_E tu saresti?_ chiese Danielle con tono confuso squadrando il ragazzo ,
_Christopher,ma puoi chiamarmi Chris_ asserì porgendole la mano che Danielle osservò per qualche secondo con sguardo critico
_Danielle_ si limitò a cedere poi finendo per porgere a sua volta la propria mano.
_E’ un piacere conoscerti_ affermò il ragazzo continuando a stringere la mano vellutata di Danielle .
Christopher aveva ingenuamente supposto che tanto sarebbe bastato per mandare Danielle Parker in un brodo di giuggiole,questo era ciò che succedeva a qualunque ragazza rivolgesse
un sorriso o un’attenzione in più ,era una sorta di cliché, ma il volto di Danielle non si scompose minimamente ,quella era per Chris una novità assoluta che contribuì ad attirarlo ulteriormente verso quella ragazza.
_Allora Danielle cosa ci fai da queste parti?_ chiese poggiandosi al bancone con fare disinvolto,
_Per ‘’queste parti’’ intendi Rock Hill o il bancone del bar?_ replicò la ragazza incrinando lievemente il capo ,aveva visto ragazzi fuggire a gambe levate per molta meno ostilità
di quella che stava utilizzando in quell’occasione ma contro ogni previsione Christopher scoppiò a ridere allegramente lasciando Danielle interdetta per qualche istante.
_Touchè _ convenne il ragazzo per niente impressionato dalla mancanza di cortesia della ragazza, aveva ormai intuito che Danielle Parker era un tipetto del tutto diverso dalle
oche che popolavano la Rosemberg e che lui aveva frequentato di continuo.
_Sono a Rock Hill per vivere con mia nonna e al bancone del bar per ordinare tre coche _ si trovò a rispondere sinceramente la ragazza,non sapeva neanche lei cosa la spingesse
ad abbassare la guardia con quel ragazzo,solitamente odiava chi ci provava in posti come quello ma Christopher sembrava attirarla in un modo del tutto nuovo.
_Bene_ asserì il ragazzo tamburellando con due dita sul bancone in legno, _Credo di poterti essere utile per la parte delle coche _aggiunse poi mostrando un piccolo sorriso sicuro.
_Oh davvero?_ Danielle non si diede il peso di nascondere il proprio scetticismo mentre le sue braccia si andavano ad incrociare sotto il seno denotando maggiormente quanto poco credesse a quelle parole.
_Si davvero _ insistette lui prima di sollevare un dito davanti al viso _Attendi un secondo_ concluse prima di allontanarsi sotto lo sguardo confuso della ragazza che
lo osservò dirigersi nel punto più vicino al la giovane barista che continuava a parlare al telefono.
Danielle era certa che quest’ultima lo avrebbe ignorato proprio come aveva fatto con lei e si preparò per schernire il ragazzo non appena fosse tornato da lei con la coda fra le gambe,
ma inaspettatamente nulla di tutto ciò accadde.
Non appena la barista ebbe messo a fuoco la figura di Christoper sembrò dimenticarsi della persona dalla parte opposta del telefono e subito si precipitò al bancone per ascoltare la richiesta del
ragazzo sbattendo gli occhi come una cerbiatta .
Poco dopo tirò fuori tre bottiglie in vetro con la familiare scritta ‘’coca-cola’’ tutto sotto gli occhi stupiti di Danielle.
_Volevi la cannuccia vero?_ chiese con finto tono insicuro Chris una volta che riemerse con le tre bottiglie in mano e tanto di cannucce.
_Dovrei chiederti come hai fatto o è meglio lasciar perdere?_ si informò Danielle scuotendo leggermente la testa incredula, per tutta risposta Christopher rise di gusto
_ Niente di troppo speciale credimi _ asserì posando le bottigliette sul bancone accanto alla ragazza.
_Non so che dire_ ammise lei sorridendo leggermente,aveva ormai abbandonato del tutto il tentativo di mostrarsi infastidita da quelle attenzioni ,non avrebbe potuto mentire cosi bene .
_Un semplice grazie mi renderebbe estremamente felice per la mia buona azione_ affermò in tono ironico il ragazzo.
Danielle stava aprendo bocca per replicare con qualche battuta sagace ma una terza voce non gliene diede modo.
_Non dirmi che dopo anni che frequentiamo questo posto tu non sai ancora trovare i gabinetti _ Maya Harper avanzò ancheggiando seguita a ruota da Victoria Williams .
_Oh scusa che sbadata ho interrotto qualcosa?_ domandò con finto tono sorpreso portandosi una mano davanti la bocca in una smorfia di falso dispiacere mentre i suoi occhi saettavano dal volto
irritato del fratello a quello confuso di Danielle.
_Cosa ci fai qui Maya?_ chiese con tono brusco il primo incrociando le braccia sul petto in quella che Maya riconobbe essere la tipica posa che il fratello adottava a mo di ammonizione.
Ma niente di tutto ciò sarebbe servito ad intimorire lei, _Volevo accertarmi che non fossi caduto nella trappola del bianconiglio in bagno _ asserì con un sorrisetto furbo
_ma evidentemente li non ci sei neanche arrivato_ aggiunse poi voltandosi per osservare l’altra ragazza.
_Tu devi essere Danielle Parker!Molto piacere io sono Maya Harper la sorella di questo bel giovanotto_ affermò mostrando una finta aria cordiale.
_Ehi Danielle è tutto apposto qui?_ Emily Walker avanzò con passo incerto verso il punto in cui l’amica stava fronteggiando il simbolo per eccellenza di tutti i suoi terrori,il male in persona.
_Walker che sorpresa vederti, allora è vero che in questo posto ammettono proprio tutti_ asserì Maya senza smettere neanche per un secondo di sorridere mentre
Victoria scoppiava a ridere allegramente alla perfida battuta dell’amica.
_Maya_ provò ad intervenire Christopher ma la sorella non badò minimamente a lui impegnata com’era a godersi il vistoso colorito rosso pomodoro dell’altra ragazza.
_ Pensavo che avessero fatto una disinfestazione contro i topi ma a quanto pare mi sbagliavo _ aggiunse Victoria ancora più crudelmente .
_Adesso basta_ il tono di Danielle uscì tagliente come una lama affilata arrivando a sorprendere persino Maya che non aveva mai visto nessuno osare tanto.
_Evidentemente tu non sai come vanno le cose qui_ replicò con voce neutra ,
_O più probabilmente non mi interessa saperlo_ fu la secca risposta di Danielle .
Victoria trasalì lievemente lanciando uno sguardo veloce al volto dell’amica immaginando di trovarvi un’espressione di pura ira ma tutto ciò che vi vide fu un perfetto sorriso gelido il che era ancora peggio .
_O ti interesserà mia cara stanne certa_ assicurò prima di sporgersi leggermente oltre la ragazza afferrando così una delle tre coche bevendo una lunga sorsata direttamente dalla cannuccia.
_Buon proseguimento di serata_ concluse prima di allontanarsi sotto lo sguardo furioso di Danielle.
_Non darle retta,ama fare scena_ si affrettò ad affermare Christopher continuando ad osservare la sorella con sguardo truce,_Chris andiamo?_ insistette quest’ultima voltandosi per tornare ad occhieggiare il fratello.
_Credo che tu debba andare ,la regina ti reclama_ sbottò causticamente Danielle rivolgendo al ragazzo un’occhiata indecifrabile prima di afferrare il braccio di Emily e girare sui tacchi.
Per qualche istante Chris rimase ad osservarla allontanarsi con aria amareggiata
_Chris_ insistette Maya puntando i piedi a terra a quel punto Christopher tornò a scoccarle un’occhiata scocciata _Sai cosa,credo che potrai tornare a casa da sola stasera_ sentenziò allargando
le braccia prima di voltarsi per dirigersi fuori dal locale _ Ma sono a piedi ed è troppo distante_ replicò la ragazza con aria sorpresa _ Lo so_ si limitò a risponderle il fratello prima di scomparire al di fuori del locale.

***


_Sei tornata presto_ Anne Godwin smise di prestare attenzione al libro che teneva fra le mani per osservare la nipote che era appena rientrata.
_Domani c’è scuola non vorrei essere troppo stanca_ si limitò a spiegare Danielle senza addurre minimamente alla ragione per cui sembrava tanto di malumore.
_In tal caso…_ Anne si limitò a lasciar cadere li il discorso.
_Credo che andrò a dormire_ aggiunse poi la ragazza aggirando la poltrona sulla quale era seduta la nonna per posarle un bacio sulla guancia _Buona notte_ le augurò prima di allontanarsi verso le scale,
_Buona notte tesoro_ ricambiò la donna ancora lievemente confusa.
La vecchia stanza della madre non le era mai sembrata tanto accogliente come in quel momento.
Dopo essersi chiusa la porta alle spalle Danielle gettò la borsa sul pavimento senza troppe cure.
Si trovò a constare con piacere che la nonna aveva accuratamente risistemato tutti i vestiti che aveva lasciato sparsi sul letto,l’ultima cosa che voleva in quel momento era dover risistemare lei stessa quel caos.
La sua mente era troppo impegnata a riavvolgere di continuo la piccola scenetta che si era svolta fra lei e Maya Harper,odiava il modo in cui quella ragazza si rivolgeva al mondo intero e odiava ancora di
più il fatto che tutti glielo permettessero .
Con un sospiro si lasciò cadere sul letto mentre un altro volto prendeva il posto di quello ghignante di Maya Harper: Christopher Harper continuava a sorriderle dai suoi ricordi.
In quel momento si pentì del modo in cui aveva salutato il ragazzo ,infondo non era colpa sua se condivideva lo stesso sangue di quell’arpia boriosa, non era colpa di nessuno se
Maya Harper era venuta al mondo .
Ma quella sorta di dittatore in gonnella avrebbe dovuto portare la sua tirannia lontana da lei e dai suoi amici.
Danielle non era una delle ragazzine impressionabili che Maya amava tiranneggiare e ben presto le cose a Rock Hill sarebbero cambiate .









  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: lote27