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Autore: Miss I    15/09/2012    7 recensioni
Cosa? Ho pubblicato un'altra storia? Sì, l'ho fatto! *urlanofelici* ahahhaha
Okay, sembra che in questi giorni stia impazzendo.
Questa storia parla di due amiche, migliori amiche mi correggo, che..
..boh le trame non sono proprio il mio forte!
Ne vedrete di cotte e di crude in questa simpatica storia!
Ciao, Miss I. G. :)
Genere: Comico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La narrattrice è LedyHoran, l'altra amica pazzoide sarei io. 
Dedicato a LedyHoran ..♥


Il pomeriggio del due novembre duemilatredici, Los Angeles (quartiere di Hollywood), capannone n. 58, sede dei provini per un film.

-Sì, mamma torniamo per le sette, tanto tra un pò tocca a noi- continuò la mia amica a sua madre.
Stava parlando con lei da un'ora nell'attesa che ci chiamessero per i provini.
-Ora devo andare, ci hanno chiamato..- continuù cercando una scusa per svincolarsi da quella chiamata.
-Non vi hanno chiamate- si intromise una attirando l'attenzione di tutti. -Ma chi ti ha detto di intrometterti?- chiesi io sputtanandola.
-Se volevo liberarmi di mia madre, era l'unico modo- disse la mia amica giustificandosi ma attirando l'attenzione di tutti alle paroline liberarmi di mia madre.
Eravamo ad Hollywood, tutto poteva accadere, no? Ebbene, pensavano che lei si fosse appena liberata della madre invece aveva solo finito la chiamata.
-Ehi non capite male- dissi cercando di allentare le cose.
-Avete visto che parlava al cellulare da tanto? Era sua madre che le rompeva, anche voi avete delle madri che rompono, no?- chiesi ancora.
-Mia madre è morta- disse una inizando a piangere. -Oh- risposi io con fare triste.
Che ne sapevo se in quella stanza con altre cinquecento persone ci fosse una senza la madre.
-Che cazzo fissate? Ho qualcosa nei denti?- chiese la mia amica vedendo che tutti ci fissavano.
Silenzio, nessuno fiatò e tornammo solo noi due a chiaccherrare come delle matte finché non arrivò il nostro numero.
-Le numero 2931, ci sono?- chiese una uscendo da quella porta che si era aperta esattamente il doppio di quel numero.
-Sì, siamo qui- disse la mia amica fremente dall'eccitazione facendo una nuova figuara di merda. 
-Siamo qui- urlai con lo stesso entusiasmo della mia amica.
Tanto valeva fare altre tremila figure di merda, dato che quelle che avevamo fatto non bastavano.
 
-
Bene, entrate pure- ci rispose quella sorridente di averci trovato.
-Ohmmioddioohmmioddio- urlava la mia amica mentre seguivamo la ragazza.
Non sapevamo se dietro quella porta ci fossero stati gli One Direction, o semplicemente il regista con i produttori. 
Speriamo in bene, cioè io e la mia amica volevamo solo guardarci gli One Direction da vicino e magari diventare le attrici del loro primo film.
-Aaaaaaaaaaaaaaaaah- si bloccò la mia amica sulla porta alla sua visuale. Perché? One Direction.
-Sta recitando- dissi giustificandola e dandole un pizzicotto per farla diventare seria. -AHIO- urlò a quel pizzicotto. 
-Andiamo- sentenziai prendendola per un polso deciso. Io avrei urlato da un'altra parte, adesso facciamo le serie.
-E' brava, se stava solo recitando- sorrise malizioso Zayn Jawaad Malik alla mia amica. -Ohmmioddioohmmioddio- rispose lei mentre si sedeva tutta tremolante.
-Sìì, certo- disse lui guardandola un pò spaventato.
-Vedo che siete stanchi- sentenziai mentre mi sedevo anch'io con una calma invidiabile a chiunque. Semplicemente, a differenza della mia amica, mi sapevo controllare.
-Già, ci siamo offerti di trovare noi le attrici e i produttori senza esitare ci hanno lasciato il posto- disse Niall che era stravaccato con la faccia sulla scrivania e annoiato.
-Bando alle ciance, passiamo alle presentazioni- continuò Harry che a differenza del suo amico era in tenuta lavorativa stranamente entusiasta di quello che faceva.
Aveva una bandana sulla fronte, forse per tenere attaccato il cervello al resto del corpo, una maglietta con lo stampo di una cravatta e i pantaloni?
Non gli vedevo, tutto quello era sotto alla scrivania. -Allora voi due siete..?- chiese lui a noi ragazze.
-Siamo migliori amiche- dissi io ma allo stesso tempo lei alla mia stessa velocità disse -Siamo sorelle-.
Ci guardarono con fare sconcertato. -Migliori amiche o sorelle?- chiese Liam come svegliarsi dal trans di sonno che viveva in quel momento.
-Migliori amiche- rispondemmo insieme. -Ma è come se fossimo sorelle, la conosco da così tanto tempo- mi disse la mia amica con gli occhi da cucciolo.
La abbracciai istintivamente, aveva detto una cosa così dolce. Tutti ci sorrisero. Tutti? Louis? Una carota mancava all'appello.
-Scusate la domanda senza senso..- dissi mentre mi staccavo dalla piovra di migliore amica che avevo in modo buono, ovvio. 
-Ma Louis dov'è?- chiesi imbarazzata. Si scambiarono degli sguardi altrettanto imbarazzati poi un ragazzo apparse da una porta misteriosa tirandosi la zip.
Quel ragazzo era Louis. Venne a sedersi nella sua sedia, che prima era vuota, e si mise a fissare la mia amica come lei stessa faceva.
Da quando aveva visto Louis apparire da quella porta lo aveva sgranocchiato, assaporato solo con gli occhi.
Una ragazza, che prima era entrata dalla nostra stessa porta dopo essere stata chiamata per numero, uscì dalla porta misteriosa con i capelli arruffati e solo ora, capii bene.
-Ora capisco- dissi io, che pensavo fosse solo andato a fare la pipì.
Invece, la mia amica era impegnata a osservare quei inconfondibili occhi blu mare che avrebbero saputo stordire anche gli uomini.
Che essere spregevole che era stato dio a regalare tutta quella bellezza ad un solo essere.
-Non capire, per favore- disse Zayn schifato. 
-Ragazzi- urlò Harry fermandoci. -Stiamo perdendo tempo- continuò. -Già- annuì subito io dandoli ragione.
-Come vi chiamate?- chiese lui facendo la seconda domanda a stento.
-Giulia- dicemmo noi due, all'unisono, di nuovo, ma stavolta era la verità. -Vi chiamate entrambe così?- chiese Harry instranito.
-Sì, beh io come secondo nome mi chiamo Angela, ma mi sa tanto di vecchia- dissi mentre accennavo una smorfia. 
-Angela non sa di vecchia- disse Niall, mentre tirava qualcosa dalla giacca che rivistiva la sedia. Che sedia fortunata!
Quel momento così penoso in cui sei con i One Direction e sei geloso delle loro sedie.
Così mi rendo il mondo gira proprio male, anzi no, le rotelle di noi stupidi umani hanno smesso di funzionare da fin troppo tempo.
-fduhjfdudhbdj- dissi qualcosa di incomprensibile. Okay, la pazzia aveva appena bussato alla mia porta. -Grazie- continuai arrossata.
-E tu sei solo Giulia o hai un secondo nome?- chiese Harry vedendo che la mia amica che non connetteva.
-In verità mi chiamo Imane, Giulia è il mio secondo nome- disse come se una seconda voce parlasse mentre la prima sorrideva con modo ebete a Louis.
-Imane? E che nome sarebbe?- sentenziò lui offendendola in modo sarcastico. -Imane si legge Imen, e nella nostra lingua significa fedeltà- si intromise Zayn difendola.
-Grazie Zayn- disse lei fiera. -Wow, non lo sapevo, scusa- si corresse Harry.
-Tranquillo- disse la mia amica ancora fiera che Zayn l'aveva difesa. -Sapete fare qualcos'altro, oltre a parlare?- chiese Harry ridendo.
Che fastidio che mi stava dando quel suo modo stuzzicoso di parlarci. -Certo, basta che ci dite cosa fare- risposi con tono minaccioso infuocandolo con gli occhi.
-Boh- disse ma poi dall'espressione del viso, che si illuminò, sembrava avesse voglia di farci fare qualcosa. -Sapete ballare?- chiese. Ve l'avevo detto, io?
-Qualsiasi tipo di ballo- mentii la mia amica mettendoci nella cacca più cacca che ci fosse. 
-Bene allora ballate il tango- ci incitò.
Ci alzammo davanti a loro, ma in realtà ne avevamo solo visto le mosse di questo tango, mai ballato così decidemmo di improvvisare una macarena.
-Dale a tu cuerpo alegria macarena, que tu cuerpo es pa' darle alegria y cosa buena, dale a tu cuerpo alegria macarena, heeeee macarena- cantammo mentre ballavamo. Questa era ufficialmente la figura di merda più merda che avessimo fatto negli anni della nostra amicizia, cioè da sempre.
Nemmeno un secondo che scoppiarono in una risata senza precedenti.
Harry continuava a battere la mano sulla scrivania mentre rideva, insieme a Louis che sembrava avere un crampo alla bocca che non smetteva di sorridere.
Gli altri? Si rolotavano a terra, perché per quanto avevano iniziato a ridere, caddero dalle proprie sedie. Ora ero gelosa del pavimento.
Ci risedemmo e per qualche minuto non sentimmo che risate. -No, aspetta stavate scherzando vero?- chiese Harry tra le risate degli altri.
Scuotemmo la testa insieme in segno di no e a questo scoppiò in risate più grandi. Dopo altri minuti di risate, qualcuno faceva una battuta e ricominciavano.
-Continuate a pigliarci per il culo e non sarete più i miei idoli- li minacciò la mia amica offesa e questi si fermarono di scatto, come se una fan in meno cambiasse tutto.
-Lo faresti veramente?- chiese Harry quasi triste. -Ma no, non potrei mai amore mio- urlò lei facendo il giro di quella lunga scrivania venendo ad abbracciarlo.
-Allora avete finito con queste? Ci sono ancora tante ragazze- si intromise la tipa di prima, quella che ci aveva chiamato per numero e ci aveva fatte entrare.
-Un'attimo- disse Zayn interessato a noi.
-Sentite, avete una simpatia contagiosa, fate ridere, e io sono stanco.. Per me andate benissimo- continuò facendomi illuminare gli occhi.
-Sono d'accordo- disse Niall annuendo felice, e a ruota anche gli altri lo fecero. Cazzo, eravamo state scelte. Saremmo state sul grande schermo, porca minchia.
-OH CAZZO- urlai felice mostrando la mia più nascosta pazzia mentre saltellavo. -Ora capisco perché siete migliori amiche- disse Liam sbellicandosi dalle risate.
-Però per favore quando uscite davanti alle altre non dimostratelo..- chiese Zayn supplicante.
-Non vorremmo che le altre ci rimarrebbero male prima di fare ancora il provino- continuò spiegandoci il perché.
La mia amica che abita in un mondo tutto suo ci arrivò dopo un minuto che era stata scelta. 
-OHMMIODDIO SUL SERIO?- urlò felice, seguendo la sua frase da un urlo altrettanto più forte.
Misero, come per telepatia, le mani sulle loro tempie scuotendo la testa. Eravamo un caso perso, non c'era niente da fare.
-Questi sono i copioni e i pass per il set, vedete di non perderli- ci avvisò Harry passandoci le chiavi di Hollywood. Così per dire, eh.
Li prendemmo contemporaneamente tremando e poi li salutammo. 
Uscimmo davanti a quel posto pieno di gente che invano avrebbero fatto dei provini.
Magari metterci ad urlare appena usciti fuori dagli studios era troppo crudele. 
L'Imane mise in moto la macchina e in silenzio, guidò dieci chilometri poi si fermò sul ciglio della strada. 
Uscimmo dalla macchina e iniziammo ad urlare. -Cavoloo, siamo state scelte- urlò commuovendosi attirando l'attenzione degli automobilisti che passavano.
Chi ci aveva visto o ci aveva classificate come matte o pensava stessimo litigando. -Lo soo- urlai a mia volta più commossa.
-Sono troppo felice.. ti rendi conto?- chiesi emozionata. -- mi rispose saltellando.

  
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