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Autore: fennec    15/09/2012    7 recensioni
- Non ti volevo prendere in giro, Remus - disse Tonks, dopo essersi calmata con un profondo respiro - Stavo solo pensando... Stavo solo pensando a quella volta in cui mi facesti la stessa identica proposta tanti, tanti anni fa -
- Cosa... oh! - fece il mago dopo un attimo di esitazione - Ma tu... tu non ti puoi ricordare, eri così piccola. Tu... tu ti ricordi? -
- Certo che mi ricordo, Remus! Avevo cinque anni e fu il nostro primo incontro. Come me ne sarei potuta dimenticare? -
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Buona notte, Ninfadora!

 

Quella notte, al numero 12 di Grimmauld Place, regnava un silenzio assoluto. Nemmeno gli improperi di Walburga Black osavano ferire l'aria. Ma in quel silenzio denso e ovattato, Remus Lupin non riusciva a prendere sonno.
Quel giorno, insieme ad altri membri dell'Ordine, aveva cercato di aumentare le difese del Quartier Generale. Dopo la morte di Silente, la loro situazione - se possibile - si era complicata ancora di più. Nessuno correva più rischi di loro... fatta eccezione per Harry, naturalmente. Il tradimento di Piton li aveva scossi tutti, forse addirittura di più dell'assassinio della loro guida.
Non che si fidassero ciecamente del tenebroso insegnante di Pozioni, ma Silente era stato assolutamente sicuro della sua lealtà... e mai avrebbe potuto commettere un errore più grande.
Ora sapevano che non avrebbero potuto fidarsi di nessuno. La loro situazione era davvero disperata.
Tutto ciò che potevano fare era rafforzare ed aumentare le misure di sicurezza. Vigilanza costante!
C'era qualcosa di terribile e al contempo di comico nel pensare quanto il motto ripetuto fino all'esasperazione da Malocchio fosse ormai diventato l'unico modo per sopravvivere, la loro unica via di salvezza.
"Basta! Se continuo così, diventerò pazzo!" pensò il licantropo. Rigirarsi nel letto e piangersi addosso non gli sarebbe servito a niente. Non gli era mai servito a niente.
Così si alzò dal letto e uscì dalla camera - che non era quella che aveva condiviso con Sirius, lì proprio non ci riusciva a stare - per andare a farsi una cioccolata calda.
Aprì la porta della cucina e sussultò quando trovò la luce accesa, la bacchetta prontamente stretta in pugno.
- Neanche tu riesci a dormire, Remus? -
Il mago emise un sospiro di sollievo e andò a sedersi al tavolo vicino alla strega dai capelli di un nuovo e incredibile rosa acceso. - Dora... -
Che stupido, quasi si era dimenticato che erano in due, quella notte, a Grimmauld Place.
Dopo aver migliorato le misure di sicurezza, lui e Tonks avevano deciso per chissà quale ragione di rimanere al Quartier Generale.
Forse, però, il motivo di quella improvvisa decisione non era poi così imprevedibile… Anzi, gli altri membri dell'Ordine si erano mostrati subito molto divertiti di fronte a quella loro scelta e li avevano subito lasciati soli, lanciando loro occhiatine maliziose. Del resto, come biasimarli? Molte cose erano cambiate tra lui e Dora, dopo quel loro ultimo scontro in infermeria.
- Ehi! Terra chiama Remus, Terra chiama Remus - la Metamorfomaga gli stava sventolando una mano davanti agli occhi.
- S-sì… - si riscosse il licantropo. - Sì, non riesco a dormire. Nemmeno tu? -
La strega gli rispose con un sorriso triste.
- Ero venuto qua proprio per farmi una cioccolata, però! - riprese l’uomo - Non esiste rimedio migliore. Ne vuoi una anche tu? -
Questa volta Ninfadora scoppiò in una risata sonora, i capelli più rosa che mai. - Ah, ah! Remus Lupin e i suoi infallibili rimedi contro l’insonnia! -
Il mago se ne ebbe un po’ a male. Cosa aveva Tonks contro la sua cioccolata?
- Sto parlando sul serio - ribatté accigliato - Funziona davvero! -
- Oh, sì, sì, come metterlo in dubbio? - si affrettò a dire lei. Ma presto buttò all’aria la sua credibilità scoppiando in un’altra risata.
- Non vedo proprio cosa ci sia da ridere - sbottò, sempre più imbronciato - C’è un motivo per cui è consigliata dopo l’attacco di un Dissennatore, scaccia via i brutti pensieri… Comunque, se non la vuoi, la faccio solo per me. -
La strega si sforzò di controllarsi - Non ti volevo prendere in giro, Remus - disse, dopo essersi calmata con un profondo respiro - Stavo solo pensando… - e qui il riso minacciò di vincerla ancora, ma riuscì a trattenersi - Stavo solo pensando a quella volta in cui mi facesti la stessa identica proposta tanti, tanti anni fa -
- Cosa... oh! - fece il mago dopo un attimo di esitazione - Ma tu… tu non ti puoi ricordare, eri così piccola. Tu… tu ti ricordi? -
- Certo che mi ricordo, Remus! Avevo cinque anni e fu il nostro primo incontro. Come me ne sarei potuta dimenticare? -
Già… come se ne sarebbe potuto dimenticare?
 
Quella sera di vent’anni fa, lui, James, Lily e Peter erano stati invitati da Sirius nella sua nuova casa, un appartamento che era riuscito a comprarsi con i soldi che suo zio Alphard gli aveva lasciato. Era un po' piccolo, ma la cosa più importante - come aveva ripetuto più volte Felpato - era che ora, finalmente, poteva dire di avere una nuova e fissa dimora completamente diversa e, perciò, decisamente più accogliente della lugubre villa di Grimmauld Place, da cui era stato cacciato poco più di un anno prima.
Purtroppo, però, quella sera d'estate mancavano quasi tutti gli invitati: James e Lily erano in missione per l'Ordine e si sarebbero uniti a loro solo dopo qualche giorno e Peter... Beh, in effetti Peter non era stato molto chiaro a riguardo... Aveva detto che si sentiva un po' giù, non aveva molta voglia di festeggiare e poi aveva già degli impegni. Impegni di cui, tuttavia, aveva preferito nascondere la natura.
"Chissà" si chiese Remus "se già allora si era pentito di far parte dell'Ordine. Magari..." e si sentì scosso da un brivido "stava addirittura già pensando di passare al lato oscuro..."
Ad ogni modo, un altro imprevisto si presentò all'improvviso quella stessa sera, un imprevisto che fece salire a due il numero degli ospiti nella nuova casa di Sirius.
Ted ed Andromeda Tonks erano dovuti andare a far visita alla madre di lui, che si era sentita improvvisamente male quello stesso giorno. Ted avrebbe anche potuto raggiungerla da solo, ma sua moglie non aveva la minima intenzione di abbandonarlo in un momento del genere.
Nulla di questo, però, avrebbe potuto anche solo lontanamente c'entrare con la nuova casa di Felpato se, cinque anni prima, Ted ed Andromeda non avessero dato alla luce la piccola Ninfadora. Andromeda non se la sentiva proprio di portare la bambina a trovare la nonna, almeno non fintanto che questa non si fosse sentita un po' meglio... e a chi altri affidare la piccola se non all'unico cugino, nonché unico parente ancora in vita, che adorava?
E fu così che quello stesso pomeriggio Ninfadora Tonks fu accolta con calore da quello che lei definiva come "l'unico parente divertente della mamma".
 
- E così, tu sei la piccola Ninfadora... - disse Remus, dopo essere stato presentato alla bambina - Sirius mi ha parlato molto di te -
- Non chiamarmi Ninfadora! - sbottò stizzita la piccola, i capelli improvvisamente diventati di un rosso acceso - Non mi piace il mio nome! -
- Già, dimenticavo. Sirius mi aveva detto anche questo. -
La bambina lo stavo guardando sospettosa, le sopracciglia corrucciate e il viso imbronciato, era buffissima.
- Allora come ti posso chiamare? - le chiese Remus con un sorriso.
- Mmmh - questa volta Ninfadora sembrava pensierosa, i capelli virati al blu oltremare - Juliet - disse, dopo averci pensato un po' su.
- Juliet? - fece il ragazzo.
- Sì. Juliet. - confermò decisa - È un nome che mi piace. Ed è il nome di una mia amica, una bambina simpatica, quindi Juliet è un nome da persone simpatiche. E io sono simpatica! Quindi mi puoi chiamare Juliet.-
- Va bene, Juliet- acconsentì Remus - Mi sembra che la tua sia una scelta ottima, il tuo ragionamento fila -
La piccola Metamorfomaga ridacchiò, i capelli tornati del loro abituale color rosa cicca.
- Però non sono 'la piccola Ninfadora' - disse di colpo, rabbuiandosi - Ho cinque anni! So fare un sacco di cose! -
- Ne sono sicuro - annuì il mago - Ti chiedo scusa, Juliet, mi sono sbagliato -
Evidentemente, il fatto che Remus la chiamasse con un nome che le piaceva metteva nuova allegria alla bambina, perché gli domandò presto:
- Allora, a che cosa giochiamo? -

 
Nonostante al primo impatto Ninfadora gli fosse sembrata un po' una testa calda, Remus dovette presto ricredersi: la piccola Metamorfomaga era molto socievole, vivace e allegra... bastava solo evitare alcuni argomenti che la irritavano e il suo nome era sicuramente il primo della lista.
Passarono così il tempo a giocare e scherzare insieme a Sirius e colsero anche l'occasione - ma questo Andromeda non avrebbe mai dovuto saperlo - per permettere alla bambina di mangiare il cibo che preferiva e che sua madre definiva 'ignobilmente malsano': patatine fritte, hamburger, Banana split e Burrobirra.
Era stata una giornata davvero piacevole, insolitamente piacevole, dati i tempi che correvano.
Per questo Remus non riusciva a capire come mai non riuscisse a prendere sonno.
Alle due di notte, si era ritrovato seduto sul divano, perfettamente vestito di tutto punto a fissare il vuoto.
Intanto Sirius era... beh, Sirius doveva aver esagerato solo un pochino col Whiskey Incendiario che aveva stappato per l'occasione, dato che dopo una visitina al bagno non troppo piacevole, si era buttato a peso morto sul letto - o meglio Remus ce lo aveva buttato - ed aveva cominciato a russare come un cane col naso tappato.
Mentre Ninfadora...
- Remus? -
Il licantropo fece un salto improvviso.
- Ninfadora! È tardissimo! Come mai non sei a letto? -
- Non riesco a dormire - sussurrò, aveva una tenerissima faccina triste. Sembrava che non avesse nemmeno fatto caso a come il mago l'aveva chiamata.
- Ti dà fastidio Sirius che russa? -
- N-no - rispose corrucciata, per poi ridacchiare - Anche se, ora che me lo fai notare, batte di sicuro il mio papà... e lui è uno che russa forte! -
Remus le sorrise - E allora perché non riesci a dormire? -
La bambina si rabbuiò di nuovo, i capelli improvvisamente neri: - Beh, io stavo dormendo, ma però poi mi sono svegliata... non so perché. E adesso non posso davvero più dormire perché... - e qui le sue parole diventarono un sussurro - perché c'è un mostro sotto al mio letto -
- Un mostro?- ripeté il mago con la stessa voce sottile - Oh, Merlino! Ed è brutto brutto? -
- Bruttissimo! Il peggiore che ti puoi immaginare. È tutto nero, così nero che quasi non si vede, ha tre teste di serpente e un sacco di denti aguzzi, gli occhi gialli gialli e le lingue bicolute... no, bistranute, bi... -
- Biforcute? -
- Ecco, bravo, lo stavo dicendo: bifogute! -
- Ma è terribile! - fece Remus - Ed è proprio in casa di Sirius! Dobbiamo assolutamente fare qualcosa! -
Ninfadora annuì vigorosamente e aggiunse: - Io ci ho provato a dirgli di andarsene via, ma non mi ha voluto ascoltare. Anzi, mi ha detto che se non me andavo subito via io, si sarebbe mangiato il mio Morbidotto! - e sventolò il suo orsacchiotto di peluche - Per fortuna che sono riuscita a salvarlo in tempo! -
- Per tutti i folletti! - esclamò il ragazzo - Abbiamo beccato un mostro disobbediente e per di più mangia-orsacchiotti! Ma non ti preoccupare, so io come fare a scacciarlo. -
- Davvero? - chiese la piccola speranzosa.
- Certo! È un metodo infallibile. Me l'ha insegnato mia mamma quando avevo più o meno la tua età e ti posso assicurare che funziona sempre, con tutti i tipi di mostri -
- Con tutti i tipi di mostri??? -
- Assicurato. -
- Wow - la bambina aveva gli occhi sgranati, i suoi capelli ora erano diventati color verde acqua - E che cosa bisogna fare? -
- Beh... - iniziò Remus, schiarendosi la voce - Prima di tutto bisogna avvicinarsi con coraggio al mostro, dobbiamo fargli capire che non abbiamo paura, è importantissimo, sai? - Ninfadora annuì.
- E poi si deve recitare questa formula:
Mostro, sei brutto,
ma paura non mi fai.
Sei nascosto sotto il letto,
ma presto te ne andrai...
perché ora accendo la luce
e addio, mostro, bye-bye!
E subito dopo, gli si punta una luce contro e lui sparisce! -
- Mitico! - gridò la piccola, esaltata - Ma... - cominciò dubbiosa - Come facciamo a puntargli la luce contro? -
- Ho qua questa - rispose il mago, mostrandole la bacchetta.
- Oh! - fece Ninfadora, ammirata - L'incantesimo Lumos, ma certo! Vorrei provarlo anch'io con la bacchetta di mamma, ma lei non me la fa mai provare! -
- E ha le sue ragioni - concordò Remus - Vedi, una bacchetta risponde bene solo nelle mani del mago a cui è destinata. Ma vedrai che appena sarai un po' più grande, te la lascerà provare -
La bambina sembrava un po' delusa... forse aveva sperato che lui le avrebbe permesso di usare la sua?
- Allora, - riprese il giovane - Prima di tutto devi imparare a memoria la formula: devi riuscire a pronunciarla tutta senza timore, altrimenti il mostro non sparirà... -
 
- E ora che siamo pronti... - disse il licantropo dopo che la bambina ebbe recitato la filastrocca a memoria - entriamo nella stanza e ci accucciamo sopra al mostro, poi pronunciamo insieme la formula magica e appena abbiamo finito... zac! Io lancerò l'incantesimo Lumos contrò il mostro e lui sparirà! -
- Sì! - esclamò esaltata Ninfadora. Mentre si dirigevano verso la stanza, però, sentì il bisogno di prendere Remus per mano. Il ragazzo si sorprese di quel gesto, ma, incrociato lo sguardo della piccola, le sorrise incoraggiante e ricambiò forte la stretta.
Aprirono la porta e Ninfadora sobbalzò: - Eccolo! - bisbigliò, indicando il letto - Il mostro è là sotto! -
- È vero, lo vedo! Avevi ragione, è orribile! -
In punta dei piedi raggiunsero il letto e vi si sdraiarono a pancia in giù, Remus sguainò la sua bacchetta: - Ora la formula magica. Ricordati: dobbiamo pronunciarla piano, ma con decisione, altrimenti il mostro capirà che abbiamo paura e non se ne andrà, capito? -
La bimba annuì: - E poi non ti dimenticare il Lumos! -
- Certo, certo! Allora... sei pronta? -
- Sì - disse Ninfadora, assumendo un cipiglio concentrato, i capelli di nuovo color blu oltremare.
- Al mio tre, ok? Uno... due... tre! -
- Mostro, sei brutto,
ma paura non mi fai.
Sei nascosto sotto il letto,
ma presto te ne andrai...
perché ora accendo la luce
e addio, mostro, bye-bye! -
- Lumos! - un fascio di luce si sprigionò dalla bacchetta di Remus per finire sotto al letto.
- Evviva, il mostro se ne è andato! - esclamò il mago - Guarda, qui! -
Ninfadora si sporse dal materasso e guardò giù: - È vero, è sparito! - i capelli tornati del loro rosa abituale - L'abbiamo fatto sparire! Grazie Remus, siamo una bella squadra. -
- Ehm... S-sì - disse, con un sorriso imbarazzato - Siamo una bella squadra... Beh, ora che il mostro è sparito, è proprio ora di tornare a nanna! -
- Mmh... Va bene - ma la Metamorfomaga sembrava un po' delusa, i capelli di un rosa improvvisamente meno acceso. - Buona notte, Remus -
- Buona notte Ninf... Ehm, Juliet-
E mentre chiudeva la porta, sentì la piccola ridacchiare.
 
"A quanto pare, Sirius ha miracolosamente smesso di russare... potrebbe essere una buona occasione per vedere se riesco ad addormentarmi"
Non aveva neppure fatto in tempo a dirigersi verso la camera da letto, che una vocina lo raggiunse.
- Reeemus? Non riesco ancora dormire! -
Il mago sospirò. - Non ci si può addormentare immediatamente, devi aspettare un pochino - disse alla piccola, aprendo la porta.
- Ma io ho aspettato un pochino -
- Beh... prova ad aspettare un altro pochino. Buona notte. -
Questa volta il licantropo, marciò con passo deciso verso la...
- Reeemus! Ho aspettato un altro pochino, ma non prendo sonno! -
"Una Malandrina. È una Malandrina! Per fortuna che non vede Sirius molto spesso, altrimenti sarebbe molto peggio!"
- Aspettare un pochino non significa aspettare cinque secondi - disse, entrando nella camera di Ninfadora.
- Ma io non riesco a dormire lo stesso - mugugnò la bimba, guardandolo con un'espressione da cucciolo ferito. Era un'impressione del mago, uno scherzo della luce, o i lineamenti della piccola erano leggermente deformati? Gli occhi sembravano essere più grandi e luccicavano come se stesse per piangere, il nasino era più piccolo, mentre il broncio era stranamente accentuato. "Possibile che sappia controllare il suo aspetto a tal punto?"
Il ragazzo esitò un attimo, scosse la testa e disse: - Conosco un rimedio per conciliare il sonno... -
- Davvero? - Ninfadora scattò sul letto come una molla e in un attimo fu da lui.
Remus quasi scoppiò a ridere.
- Sì. Bisogna bere una bella tazza di cioccolata calda -
- Cioccolata calda??? -
- Sì, perché? - chiese sospettoso - Non ti piace la cioccolata calda? -
- Certo che mi piace, ma siamo in agosto! -
- E allora? - fece Remus, quasi offeso. In quel momento sarebbe stato difficile stabilire chi dei due era più infantile - La cioccolata calda è un ottimo rimedio per l'insonnia! E se non ci credi, beh tornatene a letto! Io vado a bermene una bella tazza -
- No, no, no, aspetta! - la bambina lo stava strattonando per la mano - Ho voglia di bere una cioccolata calda. Tanta! -
E così, alle tre di notte, i due si ritrovarono seduti al tavolo davanti a due belle tazze di cioccolata calda fumante.
 
Un po' per la cioccolata, un po' per l'ora tarda e un po' perché era finalmente riuscito a convincere Ninfadora ad andare a letto, Remus si sentì di colpo piombare addosso tutta la stanchezza accumulata.
Fu con immensa soddisfazione che si sdraiò sul letto accanto a quello di Sirius, che per grazia di Merlino dormiva ancora silenziosamente, si sistemò bene sotto le lenzuola e...
Sentì bussare qualcuno alla porta.
- Remus? Dormi di già? -
"Per i mutandoni di Hagrid, ma quella bambina non è una Malandrina, è molto peggio! È un Folletto della Cornovaglia inviperito!"
Per tutta risposta, senti bussare più forte. - Remus? Remus, posso entrare? -
- Sì - rispose il licantropo, seccato.
- Oh, allora sei sveglio! - disse, correndo da lui - Io non riesco ancora a dormire... Si vede che la tua cioccolata non funziona con me e, a quanto pare, neanche con te -
- Ti sbagli! - sbottò il ragazzo - Io ho un gran sonno e stavo proprio per addormentarmi, cosa che dovresti andare a fare anche tu! Buona notte! - e, coprendosi con le lenzuola fin sopra la testa, si girò dall'altra parte.
Per un attimo ci fu un silenzio perfetto e Remus tirò un sospiro di sollievo "Si dorme, finalmente!". Ma cantò vittoria troppo presto, perché fu con orrore che si accorse che qualcuno si stava infilando nel suo letto.
- Beh... - sentì dire da quella vocina che aveva imparato a temere - Ora ti dico io qual è un modo sicuro per addormentarsi che funziona sempre sempre -
Il licantropo cercò di intimidirla con un'occhiata omicida, ma non dovette sortire alcun effetto, dato che la bimba continuò serafica: - Basta infilarsi nel lettone di mamma e papà. Ma dato che qui non ci sono né mamma, né papà e Sirius sta dormendo... non vorrei svegliarlo, poverino... -
"Per carità, non sia mai!" sbuffò Lunastorta.
- Beh, non rimani che tu! E dato che questo non è un lettone, potresti ingrandirlo un po' con la magia? -
- Senti... - iniziò Remus, al limite della sopportazione - Solo perché sto morendo di sonno e solo se tu te ne starai in silenzio e mi lascerai dormire in pace, solo se accetterai queste condizioni, io ti permetterò di dormire qui e ingrandirò il letto, è tutto chiaro? -
- Sei stato tanto simpatico oggi, perché adesso non lo sei più? Hai la luna storta? -
- È tutto chiaro?!?! -
- Chiarissimo -
- Bene. Engorgio. - e il letto e il cuscino raddoppiarono di dimensioni - Buona notte, Ninfadora -
- Non chiamarmi Ninfadora! -
- Buona notte -
Per una frazione di secondo sembrò che tutto fosse a posto, finché...
- Remus? Stai già dormendo? -
Il licantropo fece finta di non sentire.
- Perché, se non stai ancora dormendo, potresti darmi il bacio della buona notte? Altrimenti non credo che riuscirò ad addormentarmi... solo un bacino e poi dormo, promesso -
Il ragazzo sospirò, ma questa volta un sorriso gli increspò le labbra.
- Buona notte, Ninfadora - sussurrò e le diede un bacio sulla fronte.
- Buona notte, Remus -
E sotto le lenzuola, il giovane mago sentì una manina posarsi sulla sua.
 
- Sai Remus, - iniziò Tonks con un sorriso sulle labbra - penso che sia proprio quest'ultimo l'unico rimedio che funziona contro l'insonnia... Che ne dici di metterlo in atto ora? Non vorrai certo farmi passare una notte in bianco? - e il suo sorriso si trasformò in un ghigno malandrino.
Merlino! Questo era ancora peggio di quello che mostrava da bambina!
Lunastorta sospirò, scuotendo la testa esattamente come aveva fatto tutte le volte che si apprestava a prender parte ad uno dei diabolici piani di Ramoso e Felpato... o della piccola Ninfadora.
Eh sì, quella sarebbe stata di sicuro una notte piacevolmente lunga.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
Angolo dell'autrice:
Et voilà! Un'altra one-shot postata!
L'ispirazione per questa fanfiction mi è venuta - guarda caso - proprio una notte in cui non riuscivo a prender sonno... buffo, eh?
Spero che la storia vi sia piaciuta... io mi sono divertita molto a scriverla, soprattutto quando ho dovuto immaginare le battute della piccola Tonks: mi piace un sacco riportare le parole e le idee dei bambini, hanno una logica tutta loro! A questo proposito, il linguaggio un po' infantile e sgrammaticato, che spesso ho usato, è del tutto voluto.
L'inizio della one-shot, però, non mi convince molto... mi sembra un po' lento e ripetitivo, ma non sono riuscita a fare di meglio :-( Mi è spiaciuto anche non dare abbastanza spazio a Sirius, ma è stato inevitabile: siccome ho voluto mettere in primo piano il confronto tra Remus e Dora, il suo ruolo ha perso importanza e Felpato si è ritrovato sullo sfondo.
Per quanto riguarda la collocazione temporale, la scena di apertura si svolge - come avrete capito - poco dopo la morte di Silente e poco prima del matrimonio tra Lupin e Tonks. Per l'età dei personaggi ho fatto affidamento ad un dialogo riportato nel sesto libro, in cui si afferma che Sirius ha trascorso in carcere circa la metà degli anni della Metamorfomaga... quindi, considerando che i Malandrini sono nati nel '60, tra Dora e Remus dovrebbero esserci dodici anni di differenza.
Bene, direi, che ho straparlato abbastanza xD
Grazie a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di leggere questa fanfiction e grazie, in anticipo, a coloro che mi lasceranno una recensioncina... se mai ce ne saranno!
Un bacio e alla prossima,
fennec

  
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