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Autore: Selhin    15/09/2012    2 recensioni
Portò lo sguardo sul polso. Il suo braccialetto stava ancora lì.
Mentalmente confusa.
Sì, era proprio così che si sentiva.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La cosa giusta

 
 
 
 
Katniss se ne stava rannicchiata sul ciglio di una strada discostata, lo sguardo vacuo, la testa leggera. Pareva viva solo quando, a intervalli irregolari, emetteva un lungo sospiro inquieto. Sapeva che non poteva stare ancora a lungo nei boschi, dopotutto era già molto se il distretto 13 le permetteva quelle brevi ore diurne, eppure non riusciva a trovare una ragione per muoversi. Portò lo sguardo sul polso. Il suo braccialetto stava ancora lì.
Mentalmente confusa.
Sì, era proprio così che si sentiva.
Con un gesto involontario si portò una mano in tasca ed estrasse la perla che Peeta le aveva regalato durante l’Edizione della Memoria. La fissò per un lungo istante; la superficie liscia senza alcuna irregolarità, il bianco puro intervallato da riflessi rosei. Rosa, come il cielo di quei suoi ultimi Hunger Games, dai quali lei era riuscita a uscirne, di nuovo. Ma non Peeta.
Se la portò alle labbra com’era solita fare da ormai molte settimane, ma quel gesto le riportò alla memoria i baci del ragazzo. Tutti, dal primo nella caverna poco più di un anno prima, quelli più superficiali davanti alle telecamere, quelli notturni mentre lui cercava un modo per tranquillizzarla, fino a quel bacio sulla spiaggia dell’arena. Quello che gliene aveva fatti desiderare altri, che non ci sarebbero più stati. In quel momento era davvero convinta che, se fossero riusciti a uscire un’altra volta da quei giochi, il suo posto sarebbe sempre stato al fianco del ragazzo del pane. Ma avevano salvato lei. Lei, sola.
La superficie della perla era fredda e pungente al confronto con le labbra morbide e calde del ragazzo e questo permise a una lacrima si liberarsi sul suo volto, lasciando una scia impercettibile sulla sua pelle. Chiuse gli occhi e si abbandonò a quelle carezze amare, dolorose, violente. Peeta stava subendo chissà quali torture e tutto per colpa sua, quello che stava provando non era niente al confronto di tutto ciò cui lui era sottoposto, ne era certa. Desiderò per l’ennesima volta che lui fosse lì, ad abbracciarla e tenerla stretta, a rassicurarla dicendole che tutto sarebbe andato per il meglio.
Ed improvvisamente si sentì avvolgere da un paio di braccia più grandi e più esperte. La strinsero forte, la presero alle spalle e lei, per un istante, sperò.
Katniss voltò lo sguardo con un piccolo sorriso sul volto, cercò occhi azzurri, ma non ne vide traccia, al loro posto ne trovò un paio grigi, pressoché identici ai suoi. Occhi del Giacimento.
  - Gale… - sussurrò piano. Lui le posò un dito sulle labbra per zittirla. Poi scosse la testa. - So di non essere la persona che vorresti Catnip, ma non posso lasciarti soffrire in questa maniera. Lui non me lo perdonerebbe mai... -
Lei tentò di divincolarsi da quell’abbraccio non voluto, ma gli avvenimenti di quei giorni l’avevano lasciata sfibrata e con ben poche energie. Allora si voltò di nuovo e lo guardò dritto negli occhi. - Lasciami andare. - ringhiò con rabbia. - Lasciami sola.- Poi, a seguito di quella prima, dai suoi occhi scesero altre lacrime, senza freni, senza lasciarle il tempo di respirare fra un singhiozzo e un altro.
Gale la osservò e si rese conto che un dolore così grande, lui, non l’aveva mai provato. Nemmeno quando lei si era offerta volontaria al posto della sorella, nemmeno quando l’aveva vista partire e nemmeno quando credeva che non sarebbe più tornata.
Così si alzò e fece quello che lei gli aveva chiesto. La lasciò sola, a piangere, a disperarsi. Mentre si allontanava da quella figura ritorta su se stessa, si chiese perché non si era offerto volontario anche lui quella volta. Lei lo avrebbe amato? O Peeta avrebbe fatto il suo ingresso nella loro tranquilla esistenza prima o poi e con la sua gentilezza, con la sua bontà, gliel’avrebbe comunque portata via?
Quando ormai Katniss era ridotta a un punto lontano nella foresta Gale si voltò. Decise che per nessuna ragione al mondo l’avrebbe lasciata morire, che l’avrebbe protetta ad ogni costo. E, guardandola, una certezza gli affiorò nella mente. Se anche fossero sopravvissuti entrambi alla guerra, lei non l’avrebbe mai amato e questa verità lo trafisse come una freccia scoccata dalla Ragazza in Fiamme. Solo Peeta avrebbe potuto arginare quel fuoco, lui l’avrebbe solo scatenato ancora e ancora, fino a che entrambi non ne fossero stati consumati. Doveva spegnere quell’incendio, adesso, fare la cosa giusta. Camminò ancora un po’, e prima di rientrare nel distretto 13 fissò lo sguardo in un punto lontano.
Si portò le tre dita della mano sinistra alle labbra, e poi, le alzò al cielo.







Note autrice: Salve, ehm... è la prima shot che scrivo in questo fandom. Vorrei scusarmi se non è stata una buona lettura.
Questa fiction è nata ieri ed è finita questa mattina... è un periodo un pò buio per me ( non scrivevo niente da quasi 2 anni ) e penso che anche io avrei bisogno di un braccialetto con scritto "mentalmente confusa" almeno la gente, leggendolo, mi lascerebbe in pace.
Tornando alla storia bè, non è una delle cose migliori che abbiate mai letto, ho semplicemente dato sfogo ai miei sentimenti per imprimerli in Katniss, angosciata per la sorte di Peeta...
Diciamo che la chiamo la "shot da esperimento"
Sicuramente scriverò qualcos'altro, chissà quando, chissà su cosa. Amo questi libri, questi personaggi, non posso farne a meno di pensarci ogni giorno... quando entri nell'arena non ne esci più.

Saluti a tutti ^^

Selhin <3
   
 
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