Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Becky58    15/09/2012    1 recensioni
"...Quegli occhi celesti e ad un primo sguardo impenetrabili, l’avrebbero trafitta a fondo, laddove ormai il cuore era ridotto in briciole."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccoci qua, con la mia prima Os, spero vi piaccia :)
Lasciate un commento e... buona lettura!
-Becky

Il tempo sembrava aver capito il suo umore, nuvoloni neri riempivano il cielo, forti lampi echeggiavano per la città, strappando l’aria con i loro violenti tuoni, proprio come il suo cuore in quel momento, stracciato dal gesto di una sola persona.
La pioggia avvolgeva rumorosamente la città, creando un muro spesso ed insormontabile.
Erano ormai ore che era rinchiusa in quella stanza sdraiata sul letto a piangere lacrime amare, ricche di ricordi, di emozioni.
Ricordava perfettamente i fatti avvenuti qualche giorno prima; gli occhi che sprizzavano rabbia di lui, l’ira della sua voce, la brusca litigata e la frase che le rimbombava nella testa da ormai troppo tempo

"basta, è finita”.
Non era più uscita da quel buco che chiamava stanza,troppo impegnata a soffocare le calde gocce salate che ormai le avevano riempito il cuscino e i singhiozzi diventati talmente rumorosi da far preoccupare la madre.
Sentiva che la sua vita era finita, non aveva più senso.
Per quella che a lei sembrava una sua colpa, il ragazzo che amava e che chiamava vita, si era allontanato per sempre, lasciandola con troppa rabbia repressa in gola.
Il tempo scorreva lento; i rintocchi delle campane risuonavano leggeri, strozzati dalla pioggia.
Dentro di lei passavano troppe emozioni, avrebbe voluto andare a casa sua, dirgli che era uno stronzo, che non la meritava, che l’aveva fatta soffrire troppo, ma sapeva che non ci sarebbe riuscita, quegli occhi celesti e ad un primo sguardo impenetrabili, l’avrebbero trafitta a fondo, laddove ormai il cuore era ridotto in briciole.
Dopo altre tre ore di strazio infinito, riuscì ad addormentarsi, abbracciando il peluches del loro primo anno insieme.

La pioggia era più fitta, i lampi illuminavano a giorno l’intero paese.

Le quattro e ancora dormiva tormentata da pensieri troppo grandi da poter nascondere in un angolino.

D’un tratto, mentre era raggomitolata in posizione fetale, il telefono squillò.
“Al diavolo” pensò lei svegliandosi e girandosi dalla parte opposta cercando di riprendere sonno.
Un altro squillo, poi ancora uno.
“Chi cazzo è?!” disse e si alzò di scatto dirigendosi verso il cellulare.
Mentre camminava cercando di non far rumore, qualcosa la distolse da quello che stava facendo. Una voce sormontava il chiasso della pioggia, urlava quasi, ma rimaneva di una dolcezza eclatante:

Girl I see it in your eyes you’re disappointed
Cause I’m the foolish one that you anointed with your heart
I tore it apart
Lentamente mosse i piedi verso la porta finestra che dava sul balcone, l’unica cosa che amava di camera sua.
Mise tremante la mano sulla maniglia, che abbassò con leggerezza. Si ritrovò davanti, l’uomo che chiamava vita e che aveva affrontato il diluvio per lei. Completamente bagnato stava inginocchiato al centro del balcone. Il ciuffo era schiacciato sulla fronte sicuramente imperlata di sudore, i vestiti premevano insistentemente su quel corpo che aveva sfiorato tante volte, le mani erano ancora arrossate per aver scalato il muro per arrivare a lei.
And girl what a mess I made upon your innocence
And no woman in the world deserves this
But here I am asking you for one more chance

Nonostante le gocce di pioggia, da sotto gli occhi si vedevano chiaramente le lacrime che gli solcavano il viso, fino ad arrivare a quella bocca tremante dalla quale uscivano meravigliose parole.
Can we fall, one more time?
Stop the tape and rewind
Oh and if you walk away I know I’ll fade
Cause there is nobody else

It’s gotta be you
Only you
It’s gotta be you



“only you”
Concluse, sussurando quasi, alzandosi tremando e avvicinandosi a lei che era rimasta immobile, con la mano ancora ferma sulla maniglia della porta, ormai in preda ai singhiozzi.
“Perdonami”
La supplicò, fermandosi a pochi centimetri dal suo viso e bagnandolo con quella pioggia mista alle salate lacrime.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Becky58