Roses.

Il profumo intenso delle rose riempiva lo studio.
Era una mattina di domenica molto tranquilla, per Gerard significava solo un altro giorno di lavoro. Ma lui amava il suo lavoro.
Gerard era innamorato dell'arte, ogni tipo: dalla musica alla pittura.
Reclinò la testa all'indietro e socchiuse gli occhi: respirò a pieni polmoni l'odore di bagnato provenente dall'esterno, misto a quello delle rose bianche della piccola serra. Era molto presto, di solito lui non teneva troppo conto al tempo e non possedeva un orologio da polso, ma dovevano essere le 6, visto il chiarore dell'alba.
Tutto ciò era ispirante. Molti dicono che Gerard abbia un'ispirazione sua,un modo di vedere e interpretare le cose diverso da un artista ordinario.
Mosse qualche passo verso la finestra del piccolo studio,verso l'origine del profumo. Si mise ad osservare con interesse le rose: bianche, tendente al giallo, risplendevano sul viso dell'artista, delle goccioline di rugiada erano incastrate tra i petali come preziosi diamanti. Il verde scuro,molto scuro, dei gambi spinosi era lo smeraldo degli occhi di Gerard, occhi profondi e languidi, pronti a trafiggere ed oltrepassare qualunque forma di ispirazione trasformandola in arte.
Una luce aranciastra invase il suo viso,pallido come una delle sue tele; si passò una mano tra i capelli disordinati e riprese tra le mani dalle dita affusolate la tazza ormai fredda di caffè, posizionata in precedenza sul davanzale.
Sì,era una mattina perfetta per lavorare. Riordinò velocemente i suoi attrezzi e appostò il cavalletto proprio di fronte al davanzale.
Dal tavolino prese pennelli e colori e subito si immerse nel suo silenzioso lavoro. Dava pennellate energiche e troppo cariche di colore,che distribuiva verso quelli che dovevano essere gli edifici di fronte,illuminati dal sole da dietro le nuvole bianche.
Gerard era sempre stato un ragazzo silenzioso,solitario e spesso la sua arte veniva fraintesa, ma quando dipingeva gli pareva di entrare in un mondo parallelo, dove c'erano solo lui e la tavola,solo lui  e l'arte.
Questa volta fu rapida,dopo due ore e mezza il suo quadro stava già asciugando.
Soddisfatto,diede un ultimo sguardo al suo lavoro: questa volta non lo avrebbe messo in mostra,non avrebbe vinto un altro inutile premio,no. In quella tavola c'era troppo di lui, aveva messo la sua anima, era suo e l'unica persona a cui Gerard si mostrava così vulnerabile, come i petali aranciati di quelle rose, era Lynz,sua moglie. Gerard amava l'arte ma l'unica persona che poteva capirlo,che gli voleva bene,lo sosteneva,che era il raggio di luce mattutina che lo risvegliava dopo una tempesta era sua moglie. Non poteva paragonarla all'arte, una cosa astratta e sfuggente, Lynz era la sua sicurezza, la sua ancora in quella vita fin troppo complicata.
Ancora una volta il profumo intenso delle rose riempiva lo studio, e quel sentimento irrefrenabile stava ora riempiendo il cuore di Gerard, sicuro di non volere altro dalla vita.



*Ciaao,people! Non mi piacciono di solito le fic Gerard x Lynz (che credo sia Lyn-z ahah) ma questa volta mi è venuta l'ispirazione mentre leggevo appunto "Il ritratto di Dorian Gray" e SBAM,ho scritto. uwu Spero vi sia piaciuta,alla prossima storia!~ xoxo iluvvengenz*