Ciao
a tutti! Ancora grazie per le stupende recensioni, sono contenta che vi stia
piacendo. Voglio confidarvi un segreto: man mano che la scrivo mi emoziono
anche io e la voglia di scrivere cresce sempre di più. Questa passione per le
ff l'ho avuta grazie a voi e alle vostre stupende storie e se sto migliorando è
grazie ai vostri preziosi consigli, quindi grazie mille a tutti quelli che mi
hanno recensito.
Comincerò questo capitolo da dove avevo lasciato.
Vegeta sfogò
tutta la sua rabbia su Ianco, quell'essere inferiore, come lo chiamava lui, lo
aveva insultato davanti a Bulma e questo non poteva permetterlo, voleva ucciderlo,
ma sapeva che questo Bulma non glie lo avrebbe mai perdonato, dopotutto...
raggiunse Bulma e prendendola fra le braccia la portò nel suo letto
"grazie! Grazie per non averlo ucciso! Lo so che lo facevi!" Vegeta
non rispose, la coprì con il lenzuolo e uscì dalla stanza.
Mancavano solo due mesi al grande giorno e la povera Bulma ormai non ce la
faceva più, era stanca, la sua pancia cresceva a dismisura e con ansia
aspettava la fine della sua gravidanza per poter vedere e abbracciare il suo
bambino. Anche Vegeta era impaziente. Anche se non l'ammetteva, e noi sappiamo
perchè, o meglio per cosa, non vedeva l'ora di conoscere suo figlio, il suo erede,
sangue del suo sangue. E poi non sopportava le continue urla di quella donna,
(eh beh! Gli ormoni ragazzi! Giocano brutti scherzi alle donne incinte),
"Donna! Se non fosse che porti in grembo mio figlio, ti avrei già
uccisa!". Quel giorno era ad allenarsi, come al suo solito, quando lo
schermo del computer si accese. "Esci subito da lì, CAPITO!"
"che cosa vuoi?"
"dobbiamo uscire"
"dobbiamo! Tu forse, io cosa centro?"
"devo andare dalla dottoressa a fare un'ecografia e tu devi venire con me,
chiaro!"
"io non vengo da nessuna parte! Ed ora, Sparisci!"
"a te non importa nulla di me e neanche del bambino, non riesco ancora a
capire cosa ci fai qui!"
"non usare la scusa del bambino per farmi venire con te dal dottore”
“ma per chi credi che vada dal dottore, per me, devo andare a fare un
ecografia e visto che il bambino è tuo ora tu esci da lì, ti fai una doccia, ti
vesti e mi accompagni dalla dottoressa, o preferisci che chiami Ianco?"
Colpito e affondato! Bulma aveva toccato il tasto dolente. Vegeta uscì dalla cg
e in meno di dieci minuti era pronto, salirono sulla macchina e si diressero in
ospedale. Per tutto il tragitto non dissero una parola. Quando furono arrivati
Bulma chiuse la sua auto nella capsula ed entrarono nell'edificio, "se
venivamo volando avremmo fatto sicuramente prima". Bulma sorrise e
prendendolo per mano lo trascinò all'interno dell'ospedale "è possibile
che devi sempre lamentarti!" Vegeta la guardava, quella donna era sempre
stupenda anche con dieci kili in più. Arrivati all'accettazione Bulma trovò
un'infermiera che stava compilando dei moduli. "salve! Dovrei fare
un'ecografia. Ho un appuntamento con la dottoressa Lang"
"Bulma! Ma che bella sorpresa!"
"ciao Sakura! Come va? è da una vita che non si
vede, da quanto tempo lavori qui?"
"da un paio di settimane! A quando il grande giorno?"
"presto! Due mesi ancora e poi..."
"sono contenta per te"
"grazie!"
"ci vogliamo muovere o vogliamo stare tutto il giorno quì
a perdere tempo, ho da fare io"
"ho capito, ho capito! Adesso andiamo...perdonalo! Dove devo andare per
l'ecografia?"
"al primo piano. Mi raccomando fatti sentire appena puoi!"
"lo farò sensaltro!"
Bulma e Vegeta salirono al primo piano ed entrarono nella stanza. Vegeta si
mise seduto su una sedia, non aveva alcuna intenzione di avvicinarsi, anche se
la curiosità di vedere quello che succedeva era tanta. Guardava la moglie che
sorrideva nel vedere all'interno di quella "strana televisione", come
la chiamava lui, e non riusciva a capirne il motivo. Voleva avvicinarsi, ma non
lo fece, sapeva che in quel modo avrebbe dato soddisfazione a Bulma e lui non
poteva permettersi una cosa del genere, no lui. Il fatto che Bulma avesse
ragione e che lui ci tenesse a quel bambino lo facevano così arrabbiare. Bulma
dal canto suo aveva capito tutto, come se potesse sentire i pensieri di
quell'uomo. "perchè non vieni più vicino, non vuoi vedere tuo
figlio?" Bulma amava stuzzicare quell'uomo. Vegeta s'avvicinò e guardando
lo schermo poteva percepire la figura di suo figlio, appoggiò la mano sul
ventre di Bulma e provò a sentirne l'aura e le uniche parole che disse sono:
"Mio figlio, questo è mio figlio!"
Continua...