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Autore: franci0305    16/09/2012    0 recensioni
Tiara e Ania avevano fatto diversi patti: primo, se si sarebbero sposate,l'avrebbero fatto insieme, nella stessa cappella e lo stesso giorno, avrebbero vissuto vicine cosicché i loro futuri bambini sarebbero cresciuti uniti come loro due; secondo, l'uomo sarebbe dovuto piacere all'altra; e terzo, si sarebbero volute bene fino alla morte. Ma il Destino,a volte è sempre pronto a sconvolgere ogni piano.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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PROLOGO

 Città di Semion, Contea di Eastburn,1823


La piccola Tiara, otto anni, entrava nel negozio della signora Fistzerard, con la lista delle cose che il medico le aveva detto di comprare per Mommy:
 - Buongiorno signora Fitserard!- urlò
 - Buongiorno Tiara! Come stai?- La signora Fistzerard, una donna buona e gentile, soprattutto con Tiara, che dal primo giorno che l'aveva vista, le era stata subito simpatica. Quella bambina dai capelli castani e dagli occhi verdi biricchini l'aveva conquistata.
  - Benissimo, Signora! E lei?-
  - Molto bene, grazie! Sei venuta in città per la spesa settimanale della signorina Jamis?- la bambina annuì – e che cosa desidera?-
   - Delle tisane- rispose porgendole il biglietto - Però ha detto che le servono subito- Julia Fitszerard, una volta una delle migliori amiche di Monica Jamis, non approvava il modo in cui si guadagnava da vivere, era chiamata Mommy da tutti i suoi clienti, perché proprio quel nome? Si domandò Julia. Quello era il nome che lei e Diana usavano. Infatti, da quando Julia aveva scoperto il suo segreto, non solo aveva evitato di chiamarla Mommy per tutto il tempo ma ne aveva affrontato l'argomento con lei, la quale non ne voleva sapere di cambiare idea, il mio lavoro mi piace, le disse, non sono come te, o come Diana, io non posso avere figli, sono stata ripudiata dalla mia stessa casa. Quindi mi diverto, faccio divertire gli altri e guadagno e poi con voce beffarda aggiunse sai, è venuto da me anche Peter. Appena saputo che Monica si era portata anche a letto il suo primo amore da adolescente se ne era andata per sempre dalla sua vita, dandole della stupida sgualdrina e chiudendo così una grande amicizia.
  - Subito? E come mai?- s’interessò
  - Purtroppo è da una settimana che ha la febbre alta ed è da tre notti che vomita, ho chiamato il suo amico medico che dopo averla visitata, mi ha detto di andarle a comprare alcune tisane... spero che le facciano bene... - Negli occhi della bambina, Julia scorse una grande preoccupazione. - Ho paura che muoia- quelle parole e il visino pallido di Tiara la commossero, e tutto il rancore provato per Monica venne messo da parte – vuoi che ti accompagni da lei per vedere come sta?- quelle parole la sorpresero appena le disse. Anche se odiava Monica per quello che aveva fatto con Peter, ormai erano passati dieci anni dall'ultima volta che l'aveva vista, non veniva mai in città. Perché probabilmente era l'unica richiesta che i clienti le facevano. Una cosa però non riusciva a capire Julia: chi era Tiara? Sicuramente non era la figlia, perché lei non poteva averne e anche per questo aveva deciso di andare a far visita a Monica. Dopo aver preparato le scatole con le tisane richieste, presero una carrozza e arrivarono alla casa di Mommy verso le tre del pomeriggio.
  - Mommy, sono a casa!- urlò la bambina entrando. Non avendo nessuna risposta, si diresse verso una camera. - ciao Mommy, come stai?- sussurrò la bambina
  - Ah, finalmente sei tornata, Tiara... - a Julia sembrava che la voce di Mommy era quella di una madre molto preoccupata- Sto male, Bambina, molto male...-
   - Mommy... è venuta a trovarti una signora... -.
   - Una... Signora?- Appena Julia oltrepassò la soglia della camera, notò il pallidissimo volto di Monica, gli occhi neri cerchiati e le labbra quasi esangui sotto due zigomi troppo sporgenti, quella ragazza non doveva aver mangiato da quasi una settimana. -Julia... - gli occhi grigi di Monica si spalancarono e subito si riempirono di lacrime – Salve Monica...-
   - Dai Mommy, non piangere... - disse Tiara alla donna asciugandole le lacrime con un panno bagnato. Julia non aveva mai visto Monica piangere, neanche quando erano ragazze. Lei era sempre la più forte, quella pronta a darti una spalla su cui piangere, quella che ti tranquillizzava. Ma stavolta non ce l'aveva fatta. Era scoppiata.
   - Grazie piccola...- cercò di sorridere Mommy- Fammi un grande piacere... vai in cucina e prepara tre ciotole di tisana... scegli quella che vuoi tu...- La piccola Tiara annui e corse subito in cucina. Trascorsero minuti di silenzio, quando Mommy bisbigliò: - sei venuta per vedermi morire?-
   - Sapevo che non sarebbe finita bene... e te l'ho anche detto-.
   - Non mi hai ancora perdonato, eh?-
   - No, Monica. Anche se sono passati ormai dieci anni e mi sono sposata, anche se amo mio marito e i miei due bambini più di ogni altra cosa, il tuo tradimento mi fa ancora molto male- Lei annuì silenziosamente.
   - Mi dispiace- sussurrò Mommy. Julia la guardò incredula – sì, esatto. È quello che ho detto. Scusami per come mi sono comportata con te... Non avrei mai voluto...-
   - Ma l'hai fatto- L'interruppe Julia – e ho giurata a me stessa che non ti avrei mai perdonato-
   - Lo so... ma vedi... c'è stata una persona... che mi ha fatto andare sulla buona strada- Julia, aggrottò le sopracciglia.
   - Sulla buona strada? E tu credi che fare la sgualdrina ti ha portato sulla buona strada?-.
   - Non faccio più la puttana da quasi otto anni... - Le confessò. Julia strabuzzò gli occhi
   - Cosa?- esclamò sorpresa
   - Sì, è così... -
   - Ma com'è possibile...-
   - Lo so che ti sembrerà strano... Ma è vero... ora lascia che ti spieghi che cosa successe per farmi cambiare idea...- Julia annuì. Proprio in quel momento entrò in camera con un enorme sorriso, Tiara. - eccomi con le tisane... Mommy sono caldissime, ti conviene berne un po', così magari ti sentirai meglio...- La donna annuì. - Ho lasciato acceso il fuoco in cucina, così almeno ti riscaldi ancora di più. Spero che tu guarisca presto così poi potremo tornare a giocare come facevamo prima... - Mommy annuì e sorrise – Ce la metterò tutta, Tiara. E ti prometto che torneremo a giocare insieme quanto prima. Ma ora vai a riposare, sei stanca, piccola, Hai passato tutta la notte a curarmi! Anzi prima abbracciami e dimmi che mi vuoi bene!- La bambina la abbracciò di slancio stando attenta a non stringerla troppo e poi all'orecchio le sussurrò – Mommy, Ti voglio tanto bene!- Le diede un bacio sulla guancia, le sorrise e si girò verso Julia – Arrivederci signora Fitszerard, Magari verrò a trovarla ancora... -.
   - Ti aspetto, allora!- E congedandosi uscì chiudendo la porta della stanza da letto.
   - Non c'è speranza, vero?- Mommy negò con la testa
   - Purtroppo no... Il dottor Milliter ormai conosce i sintomi e sa che questa è un'infezione più grande di quella che mi è capitata in passato, piano piano mi sta consumando... E,stavolta, non crede che possa superarla. La cosa che mi sta a cuore è Tiara... Quella bambina è la cosa più importante della mia vita...-
   - Ma non è tua figlia...-
   - No, ma è come se lo fosse, l'ho vista nascere. E ora che ti spieghi tutto...-  sussurrò e piano piano raccontò tutto – Quasi otto anni e mezzo fa, venne alla mia porta una donna gravida dell'ultimo mese, che all'inizio non avevo riconosciuto, dato che non la vedevo da circa due anni, mi disse che aveva saputo quello che facevo e che non le era affatto piaciuto quello che avevo fatto a te.- Gli occhi di Julia si spalancarono dalla sorpresa, L'unica a cui lei aveva parlato di quella storia era... che fosse proprio lei... - Esatto, Julia. Diana venne da me, per persuadermi a smettere di fare quello che stavo facendo e di venire prima del tuo matrimonio per chiederti scusa. Non sapevo cosa fare. Non vedevo Diana da due anni ormai, precisamente da quando si era sposata ed era andata a vivere da suo marito nel Nord. Mi disse che il marito era morto in seguito alla tubercolosi che colpì solo lui in tutta la casa. Palammo molto di tutto e di tutti, proprio come facevamo un tempo, solo che prima eravamo tre. Ti ricordi July? Come ridevamo e scherzavamo prima che lei partisse? Com’eravamo spensierate?- Julia annuì in ricordo degli anni nel collegio. Gli anni più belli della sua vita. - Che successe dopo?- rispose temendo di sapere già la risposta – Quando mi aveva convinto a venire da te, le iniziarono le doglie, quindi dovemmo rinviare la partenza. Il parto durò un'intera giornata ed esattamente il venticinque aprile del 1815 venne al mondo una bambina, splendida dai capelli castani. Tiara. Ma purtroppo non si poté godere la bambina che iniziò a perdere sangue. Non riuscivamo a fermarlo. E' stato terribile Julia. Il sangue era dappertutto sul letto. Mi accovacciai vicino a lei, che capì subito quello che le stava accadendo e mi disse: Tu e Julia dovete occuparvi della mia piccola Tiara, crescerla e farla diventare forte. Dovete trovarle un uomo che sappia amarla e proteggerla quando sarà grande. Ma soprattutto tu, Monica, promettimi che smetterai di fare quello che stai facendo perché come ti ha detto Julia,potrebbe essere molto pericoloso. Glielo promisi e dopo neanche un'ora se n’è andata.- Il silenzio cadde nella stanza che fu interrotto dai vari singhiozzi di Julia e dal respiro ansimante di Monica. Julia sapeva che una delle sue migliori amiche era morta di parto, ma non poteva immaginare che la bambina che aveva dato al mondo era proprio Tiara. Dopo pochi minuti, Mommy riprese a raccontare.
   - Come promesso a Diana, smisi di prostituirmi e avendo messo da parte dei soldi, una parte la utilizzai per pagare una balia per Tiara fino al suo secondo compleanno, quando poté iniziare a mangiare quasi le mie stesse cose. Cercai di diventare un modello per Tiara. La crebbi secondo i principi che ritenevo giusti per lei, non le feci mancare niente. Ma la cosa che dimenticai fu che avevo promesso a Diana che entrambe avremmo dovuto crescere la piccola e non solo io. Ma come potevo venire da te, dopo quello che avevo fatto? Mi vergognavo tantissimo Julia, non sarei mai dovuta andare a letto con Peter, ma distrutta dall'idea di non potere avere dei figli miei mi sentivo inutile, per me Peter fu uno dei tanti uomini che venivano da me...- un singhiozzo le spezzò la voce – Spero che potrai perdonarmi,July. Non potendo venire da te personalmente con la paura che mi cacciassi via, decisi di mandarti Tiara una volta a settimana, per la mia “ spesa settimanale”, appena dopo che ebbe compiuto cinque anni. Così quando tornava, mi lasciavo travolgere dai suoi racconti su quello che facevate insieme e avevo l'anima in pace. Ma nonostante tutta la mia buona volontà, la salute peggiorava sempre. E ora mi ritrovo qua, in un letto ad aspettare la morte. July, posso esprimere davanti a te il mio ultimo desiderio prima di morire?- Tirando sul con il naso Julia annuì e senza pensarci un attimo si avvicinò al letto e prese una mano di Mommy tra le su – Certo che puoi Monica.- Lei sorrise.
   - Voglio che tu mi perdoni July, per la mia stupidità giovanile, e voglio che realizzi l'ultimo desiderio di Diana, che è anche il mio: Desidero che Tiara cresca forte e sana e che viva la sua vita in pieno, ma che sia sopratutto felice. E ripetendo le parole della madre: trovale un uomo che sappia amarla e proteggerla quando sarà più grande. Per favore Julia. Se non vuoi farlo per me, fallo per Diana e per Tiara.- Disse con voce molto flebile mentre il viso diventava sempre più pallido. Julia si accorse che volle prometterle tutto e che l'odio nei suoi confronti era svanito – Oh, Mommy, Ti perdono per tutto! E ti prometto che farò tutto quello che sia tu che Diana volete per lei! Siete state le mie migliori amiche e non vi dimenticherò mai!- disse fra le lacrime che scendevano copiose sul volto. Monica le fece un sorriso debole – Ora che ci riuniremo con Diana, veglieremo su di te e sulla bambina. E ti prometto Julia che la prossima volta che ci rivedremo sarà in paradiso.- Julia, stringendole forte la mano, pianse forte
   - Ti voglio e ti vorrò sempre un mondo di bene, Mommy!- quella fu una dell ultime volte che Mommy riuscì a parlare così a lungo. La malattia la consumava da dentro. Julia andava a casa sua ogni giorno, fino a quando, circa una settimana dopo la confessione, Mommy sorrise un'ultima volta alla piccola Tiara e alla sua amica ritrovata dopo dieci lunghi anni e spirò.
  
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