Un regalo

Era il compleanno di Sakura e solo Sasuke sapeva cosa desiderava come regalo. E solo lui sapeva che era impossibile. Impossibile e stupido. 


Era seduto a tavola, assieme alla madre, il padre e Itachi. Per pranzo Mikoto aveva cucinato il pollo arrosto e lo aveva poggiato su un letto di patate al forno, in mezzo al tavolo. Itachi si abbuffava di cosce di pollo, mentre Fugaku gli schiaffeggiava la mano ogni volta che cercava di avvicinarla al suo piatto. La donna mangiava tranquillamente, non curante del caos che si stava scatenando tra i due, quando Sasuke le rivolse una domanda:
“Mamma, secondo te, fino a che età potrei vivere?”. I tre si girarono verso di lui.
“Beh, tuo nonno è vissuto fino a centosette anni, quindi non mi preoccuperei” disse prima di divorare una gustosa -e povera- coscia di pollo.
“Mh...altri novanta regali...Mamma, se unissimo tutti i regali in uno solo tu...mi regaleresti un pony?”
Itachi scoppiò in una risata.
“Cos'hai da ridere?” chiese il moro, corrucciando la fronte.
“Niente, niente- bevve un sorso d'acqua -Vuoi che ti presti un tutù? Ahahahaha!”
Fugaku sputò l'acqua che stava bevendo in faccia al giovane per poi unirsi alla risata del figlio. Sasuke li ignorò e si girò di nuovo verso la madre.
“Mamma”
Lei alzò gli occhi al cielo. “E va bene...quando tuo padre deporrà un uovo d'oro”. Incrociò le braccia al petto.
“Io non mi sono ancora arreso” esclamò l'uomo, sforzandosi di deporlo. Per davvero.
Sasuke sbuffò e, scocciato, uscì di casa sbattendo la porta alle sue spalle. Il caldo era soffocante e il sole accecava gli occhi. Bambini di tutte le età gli correvano attorno, mentre si dirigeva a passo spedito alla festa e gli urlava contro parole che, se messe in onda dalla Mediaset, sarebbero state censurate.

Arrivò davanti alla casa dove si stava svolgendo la festa. Dall'esterno si sentiva “Bleed it out” dei Linkin Park ad un volume assordante, perciò scelse di girare intorno all'edificio per andare in giardino.
Arrivato, si trovò davanti una tipica scena di “Amici di letto”: Karin era sopra Suigetsu e lo baciava intensamente, sopra l'amaca.
Il ragazzo fece per toglierle la maglietta quando Sasuke si schiarì la voce.
“Heilà Uchiha!” esclamò la ragazza mentre l'Hozuki le “risucchiava” il collo.
“Uzumaki. Dov'è la festeggiata?”
“Credo sia in camer- Aaah...Suigetsu” sussurrò.
“Okay, grazie, fidanzatini” e si girò per entrare in casa dalla porta del retro.
“Noi non stiamo insieme!” gridò la ragazza per poi tornare a baciare l'altro.

Per fortuna la canzone era finita e nessuno aveva voglia di metterne una nuova. Già. Metà di tutte le persone presenti erano sdraiate per terra, ognuna con in mano una bottiglia di qualche alcolico, probabilmente importato dalla Russia. Il resto parlava e qualcuno di loro scatenava risse.
Naruto era sdraiato sul divano, con la testa all'ingiù e Hinata era sdraiata sopra di lui con la bava alla bocca.
“Raaameeeen...” gridava Naruto mentre puntava la bottiglia contro il moro.
“Dobe!”
“Raaaameeeen...vienii qua che ti mangiuo..” disse, per poi crollare a terra e ritrovarsi le tette di Hinata in faccia.
Svelto si diresse su per le scale sicuro di trovarla in camera. Infatti quando entrò la ritrovò seduta sul letto, intenta a guardare Tenten e Ino. Quest'ultima gridava quanto fossero belle le sue nuove scarpe Prada, mentre l'altra la rincorreva per la stanza cercando di sputarla addosso e le rispondeva che le Nike erano le migliori.
La rosa si accorse della presenza del ragazzo e con un calcio le fece volare tutte e due a terra.
“Ragazze!”
Le due si girarono verso il moro e, velocemente, si alzarono in piedi, TenTen prese la coda di cavallo della bionda e la trascinò fuori dalla stanza, tra le urla della povera vittima.
“Allora- si alzò in piedi -dov'è il mio pony?” chiese Sakura, impaziente.
Non rispose.
“Non ci sei riuscito?”
“Aaaah! Almeno ci ho provato”. Mise il broncio.
La rosa chiuse le labbra e le strinse in una linea sottile, per soffocare una risata. Il moro la notò e sorrise.
Fece per avvicinarsi quando inciampò su una delle scarpe di Ino, rigorosamente Prada che le era caduta nella lotta che aveva fatto prima con TenTen. Cadde addosso alla ragazza e si ritrovò in uno di quei momenti perfetti da film, quando le mani si toccano e i due protagonisti si stanno per baciare. Solo che questa volta non si trattava di mani, ma di tette. Tette di una Sakura rossa come un peperone dall'imbarazzo.
Velocemente ritrasse la mani per poi avvolgere le braccia attorno alla vita della ragazza, spingendola contro la libreria e facendo cadere un paio di libri. Era talmente goffo che non si accorse nemmeno che quello era il cosiddetto “momento giusto”, finché non vide Sakura con gli occhi chiusi e il mento alzato verso di lui.
La baciò. Un semplice sfioramento di labbra, mentre lui si chiedeva cosa stava pensando. Lei aprì gli occhi e sorrise.
“Tutto qui?” chiese con tono sarcastico. Posò di nuovo le sue labbra su quelle della ragazza, ma questa volta fu un bacio diverso. Un bacio che valeva sette anni di attesa. Lei le passò le dite sui capelli per poi intrecciarle dietro al collo; lui le circondava i fianchi mentre teneva quel momento fragile come un uccellino dentro le sue mani.

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Si vede tanto che non sapevo che fare perciò ho scritto questa cazzata? Spero di no D:
Comunque, spero che vi sia piaciuta :3
Lasciate un recensione che è sempre gradita.
A presto,

Jen.