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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    16/09/2012    3 recensioni
(Fanfiction a più mani - aperta a tutti!)
Un'organizzazione potente e pericolosa, ben diversa dal classico Team Rocket, ha rubato qualcosa di molto importante, forse troppo.
Una Capopalestra decisamente fuori dal comune deve inviare come supporto alcuni dei suoi migliori allievi ma...piccolo dettaglio, non ne ha nemmeno uno!
Sarà così costretta a sceglierne da una lunga lista, allenarli nei modi più improponibili, sottoponendoli a dei test tutt'altro che ordinari!
MA, alla fine, saranno in grado di fronteggiare una simile minaccia?
Questa storia è APERTA A TUTTI! Chiunque voglia partecipare con un proprio personaggio ed i suoi pokemon non deve fare altro che leggere il primo capitolo e seguirne le indicazioni ;)
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Note Autrice:
(Lo so, di solito si mettono alla fine, ma questa è un’eccezione!)
Dunque, questa storia nasce dall’idea di poterla scrivere a più mani, ovvero
che più autori mettano in campo un proprio personaggio affinché la vicenda e tutto ciò che ne consegue possa avere un tocco di originalità in più rispetto a quando è solo una persona a scriverla…
Ora, per fare questo ho indetto un Contest a Turni che trovate sul Forum del sito di EFP (
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10355181) dove ci sono tutte le indicazioni per poter partecipare a questa storia a più mani che, garantisco, sarà più articolata di quello che si potrà intuire da questo Primo Capitolo! ^^
Dunque, vi lascio al “capitolo introduttivo” e spero che la storia possa interessarvi, che partecipiate insomma! ^.^
Bye

 

Capitolo Primo
 

Il sole è alto nel cielo, illumina ciò che di più bello la nascita di un giorno può donare: un bosco che si estende per chissà quanti ettari, le fronde degli alberi ancora intinti della rugiada mattutina  ed un tranquillo cinguettare di Pokemon volanti…
 

- Signorina Luuuuuuuuullabi! – 

Dicevo, un tranquillo cinguettare di Pokemon volanti… ed un grido che li fa scappare tutti, espandendosi dalla terrazza di un palazzo di una certa entità per tutta la vallata: lì, affacciata ad esso e rivolta verso il bosco, una signora sulla quarantina, capelli neri e legati in un concio, scruta l’orizzonte con fare preoccupato ed apprensivo.
 

- Mi tocca andarla a cercare anche questa volta… Arcanine! – 

Abbassa lo sguardo, sistemandosi gli occhialini tondi sulla punta del naso, e dopo quel richiamo, ecco che un cagnolone beige e arancio con strature nere si ferma proprio sotto al balconcino.
La donna fa un sospiro profondo, facendo un atletico salto e finendo proprio sul dorso dell’Arcanine.
 

- Trovala, mio caro. – 

Termina la frase ed il cagnolone fa un rapido balzo in avanti, correndo tra gli alberi che via via si fanno sempre più fitti, più intricati.
Giusto perché il cuore di un bosco di otto ettari è il luogo ideale dove passare le giornate, cosicché solo i più impavidi (o masochisti?) possano avere udienza dalla celebre Signorina Lullabi.
 
Il ponderoso Arcanine è costretto a fermare la sua corsa, arrivato dinnanzi ad una serie di arbusti impenetrabili per un Pokemon della sua mole, cosicché la signora in nero è costretta a scendere, accarezzandolo dolcemente sul muso, per poi continuare da sola il suo cammino.
Tiene fra le mani un’agenda, tipica di ogni segretaria che si rispetti, con tanto di rilegatura in cuoio, origami e chi più ne ha più ne metta!
Dicevo, continua da sola il suo cammino, scavalca un ramo d’albero troppo basso, inciampa in una radice rialzata e rischia di venire catapultata a terra.
Si appoggia a quello che crede un tronco che, per grazia di Dio, si trovava proprio lì, ma non appena alza gli occhi si ritrova il muso irritato di un enorme Meganium.
Impallidisce, indietreggia con le mani avanti: conosce fin troppo bene quel Pokemon.
 

- Ehm… Calma, calma… Non ho fatto apposta… - 

Cerca di scusarsi la povera donna, l’agenda dietro la schiena per proteggerla naturalmente, mentre il Pokemon la fissa con fare minaccioso in quelle sue pupille rosse.
 

- Signora Virusa, insomma! Lo sa anche lei che Prince odia essere toccato. – 

Una voce delicata e dolce, quella che giunge alle orecchie della donna, tanto che questa dopo aver perduto litri di sudore ed essersi fatta una lampada per riprendere colore (dallo spavento si intende), si affretta a correre verso quella voce.
 

- Signorina Lullabi, le devo parlare, è urgente! – 

Scavalca un altro ramo, questa volta salta la radice per evitare di inciampare di nuovo quando ode uno scricchiolio: stringe i denti, impreca mentre abbassa lentamente lo sguardo…
 

*Sooommm… belll… * 

Gli occhi neri fissano ora la figura di una tenera Bellossom alla quale ha appena pestato l’abitino di foglie, cosicché ritrae il piede, dispiaciuta, ma cominciando subito a correre: sì, conosce bene anche quel Pokemon.
 

- Scusa scusaaaaaa – 

Ma fa solo pochi passi, prima di ritrovarsi la Pokemon fiore attaccata alla gamba, piagnucolante e verseggiante, che non accenna a staccarsi e quando sta ormai per piangere dalla disperazione, un volto le compare dinnanzi.
Si blocca improvvisamente, tanto che la Bellossom viene catapultata in avanti, manco fosse una fionda, mentre la signora Virusa fissa il volto che le è apparso davanti, dal nulla: la testa al contrario di una ragazza sui vent’anni, i capelli biondi e sciolti cadono all’ingiù dalla forza di gravità, mentre un’espressione ingenua quanto stupita si mostra in lei.
 

- Perché fa tutto questo baccano, signora Virusa? – 

Chiede ingenuamente, restando tranquillamente con la testa all’ingiù.
La povera donna, ormai esausta, fa un lungo sospiro, prima di riportare l’agenda davanti a sé, sul petto, quasi fosse un affetto importante.
 

- Signorina Lullabi, la prego di scendere da quella posizione, è pericoloso. – 

La ragazza si lascia sfuggire un enorme sorrisone, divertita e tranquillissima.
 

- Ma signora Virusa, non è colpa mia se lei vede le cose al contrario! – 

Asserisce in tutta serenità, lasciando la donna perplessa per qualche attimo, fin quando questa non emette l’ennesimo sospiro (il terzo?) e cerca di parlare.
 

- Ad ogni modo, sono qui per avvertirla che –

- Shh shh shh! Lo sa che non si può interrompere una partita a scacchi, signora Virusa? Soprattutto se l’avversario è una Gardevoir… -

La signora tenta di replicare, alzando il ditino quasi chiedesse il permesso, ma la bionda dall’abito semplice e verdino si rialza dalla sua posizione a testa in giù, trovandosi seduta sul ramo d un grosso ippocastano: le sue iridi verdi sono concentrare, davanti a lei è sospesa a mezz’aria una scacchiera.
 

- Mmm… questa volta mi hai messa in difficoltà, Duchessa… - 

Porta una mano al mento, la fronte che si corruga mentre la Gardevoir davanti a lei resta sospesa in aria, tutta tranquilla.
 
 - Signorina Lullabi, la prego di ascolta –

- Shh! Insomma, così mi fa perdere signora Virusa. E mi sto giocando una bacca pesca, che è la mia preferita!

Asserisce la bionda senza muovere un muscolo, prendendo una torre tra le mani quando la donna in occhialini alla Harry Potter si stanca, cominciando a parlare senza esitazione.
 

- E’ arrivato un messaggio urgente dalla polizia, signorina, sembra che alcuni delinquenti siano riusciti ad entrare nella camera blindata e abbiano rubato qualcosa di particolarmente prezioso. – 

Torre mangiata dal cavallo. Le iridi verdi della ragazza sfidano per qualche attimo la Gardevoir davanti a lei, che resta impassibile, prima di ritornare sulla scacchiera con uno sbuffo.
 

- La cosa mi rincresce molto… Ma io sono una Capopalestra, non un Detective. – 

Asserisce semplicemente, quasi non stesse nemmeno ascoltando, da tanto che quella partita di scacchi nel bel mezzo della natura la sta travolgendo.
La signora Virusa sospira profondamente (siamo a sei?), mentre le iridi nere si spostano rapidamente da una parte all’altra di quel bosco, attenta ai troppi Pokemon che la abitano.
 

- Si tratta dell’Organizzazione Ombra, signorina Lullabi. – 

Sgrana gli occhi, le iridi verdi fissano la Gardevoir per qualche attimo, che ricambia pur sempre impassibilmente.
La ragazza si getta di nuovo all’indietro, lasciandosi cadere nel vuoto quando il Meganium di poco prima è già sotto di lei e la prende in groppa, cominciando a correre nel bel mezzo della foresta.
 

- Signorin – 

Non fa in tempo a parlare che la vent’enne bionda la afferra per un braccio e la trascina sul dorso del Pokemon che già corre, muovendosi con una facilità impressionante tra quegli arbusti.
 

- Perché non me l’ha detto subito?! Queste sono cose della massima importanza! – 

Asserisce la ragazza, le iridi verdi puntate in avanti e la mano che sta fermando la circolazione sanguigna alla signora Virusa da tanto che la stringe.
 

- Io ho cercato di dirvelo ma –

- Niente “ma”, dobbiamo intervenire! –

Viene ammutolita un’altra volta, l’ennesima, ma non fa in tempo a dire altro che la Bellossom di poco prima salta in groppa anche lei al Meganium, così di punto in bianco e dal nulla.
Sbianca, la povera segretaria, e quando alza il capo verso Lullabi nota una Roselia sulla sua spalla: un altro Pokemon erba, spuntato all’improvviso da chissà dove.
Se non è morta d’infarto oggi, ha certamente un cuore di ferro!
 
Pochi minuti e giungono di nuovo dinnanzi alla grande abitazione, tanto che la Signora Virusa scende dal “destriero” verde (che la guarda malissimo) un po’ barcollante, manco si fosse scolata litri e litri di birra, mentre la bionda Capopalestra d’erba parla come se niente fosse.
 

- Dunque, sicuramente come supporto per qualsiasi intervento, avranno richiesto l’aiuto di allenatori esperti del livello di Capopalestra, giusto? – 

Chiede alla donna, la quale fa un cenno di assenso col capo mentre è ancora lì che gira su se stessa: povera, soffre di mal di Meganium?
 

- Ma immagino che vogliano tenerci in disparte per il momento, perché potremmo essere utili all’ultimo, a salvare la situazione e le solite robe da supereroi che non siamo, giusto? – 

Altra domanda retorica, la signora Virusa si è quasi ripresa tanto da assumere una posizione più o meno eretta (più o meno).
 

- Sì, esatto… Signorina Lullabi… Ha intuito tutto… - 

Che amarezza parlare quando chi ti ascolta ha già intuito tutto senza nemmeno una spiegazione!
 

- Bene, allora bisogna che io mandi loro i miei migliori allievi! – 

Asserisce con fare entusiasta, una mano portata verso il cielo, la Roselia che la imita e la Bellossom che sì, è ancora attaccata alla gamba della povera segretaria…
 

- Ma Signorina Lullabi…Lei non ha degli allievi… - 

La ragazza sgrana gli occhi e, pur tenendo la mano ancora alzata, volge uno sguardo sbalordito ed estremamente stupito verso la signora Virusa, come fosse appena caduta dalle nuvole.
 

- E com’è possibile una cosa del genere?? –

- Non ha mai voluto allievi, signorina Lullabi… Li ha sempre considerati eretici della natura. –

La ragazza porta nuovamente una mano sul mento, l’altra ancora alzata in quella posa da cavaliere su di un nobile destriero, mentre la Roselia sulla sua spalla non si è mossa di un millimetro, quasi a fare la bella statuina.
 

- Ci sono! – 

Esclama d’improvviso, volgendosi verso la signora Virusa, la quale si prende l’ennesimo infarto della giornata e si sistema gli occhialini tondi sul naso, poiché le erano quasi saltati via per lo spavento.
 

- Ha una lista di tutti quei cinnetti che vogliono cominciare una “nuova avventura” stile Ash Ketchum, quelli con un Pokemon solo, che non sanno nemmeno da che parte girarsi… -

- Vuole dire gli Aspiranti Allenatori, signorina Lullabi? –

 
La corregge gentilmente, scuotendo sconsolatamente il capo, come a dire “è un caso perso”.
 

- Esatto, proprio quelli! Su su, mi dia la lista, per cortesia. – 

Asserisce, muovendo una mano verso di sé, facendole segno di darle ciò che richiede.
La donna le si avvicina e, sfogliando l’agenda più volte, le passa un lungo elenco di nomi di Aspiranti Allenatori con affianco il loro primo Pokemon scelto.
Lullabi lo prende subito, ringraziando la segretaria con un sorriso sincero, per poi fare cenno alle sue due Pokemon fiore di avvicinarsi.
 

- Odette, Aurora, su su venite qui, aiutatemi a scegliere… - 

Le due Pokemon le si posizionano subito sulle spalle, mentre gli occhi di tutte e tre sono puntati sulla lista e talvolta gesticolano qualcosa.
 

- Questa? No no, di un Magikarp non se ne fa una cippa… Quest’altro? Macchè, uno che inizia con un Pokemon simile è un esaltato!  - 

Il rotolo di paglia attraversa tutto il bosco. Fa il giro del mondo. Attraversa gli oceani. Saluta gli Indiani d’America e poi ritorna lì, tanto che la signora Virusa ha cominciato a controllare il resto degli appuntamenti sull’agenda.
Una volta stancatasi, alza casualmente lo sguardo verso la Capopalestra e sbianca nel vedere che attorno alla bionda si sono palesati pressoché tutti i Pokemon del bosco, ognuno dei quali dice la sua a riguardo e la scelta degli “allievi prediletti” della signorina Lullabi sembra essere diventata un terno al lotto.
 

- Ma signorina Lullabi, cosa fa?! Deve scegliere con cura i suoi allievi! – 

In quel preciso istante, sia la ragazza che tutti i Pokemon volgono uno sguardo minacciosissimo alla donna, tanto che questa perde almeno almeno dieci anni di vita.
 

- O-Ok…faccia come crede… - 

Balbetta, intimorita, sin quando la giovanissima Capopalestra non fa un cenno di assenso col capo, entusiasta delle scelte fatte e a quel punto i Pokemon del bosco cominciano a dileguarsi, mentre lei li ringrazia calorosamente.
Si volge poi verso la segretaria, porgendole la lista, tutta contenta, dove sono evidenziati alcuni nomi.
Lei la prende, sistemandosi meglio gli occhialini e schiarendosi la voce.
 

- Ehm… Con quale criterio ha scelto queste persone, signorina Lullabi? – 

Domanda con fare assolutamente professionale, tanto che la ragazza ne resta interdetta per qualche attimo, giusto il tempo di tornare a sorridere allegramente come sempre.
 

- La casualità, è ovvio. Quale criterio più illogico potrebbe spiazzare i piani più logici di un’organizzazione criminale che usa la logica? – 

La signora in nero osserva molto perplessa la ragazza che, tutta convinta delle sue parole, aspetta una replica.
 

- Ehm… mi scusi, singorina Lullabi, ma temo di non aver compreso bene la sua… ehm… logica… - 

La ragazza fa un respiro profondo, guardando appena oltre la donna.
 

- Duchessa, glielo spieghi tu, per favore? – 

La donna la osserva pochi attimi, si volta poi lentamente e non appena si ritrova alle spalle la figura a mezz’aria della Gardevoir non può che impallidire, ma impallidire stile latte puro e intero, niente parzialmente scremato.
 

- No no, scherzavo, ho capito benissimo! – 

Si affretta a dire, dileguandosi lentamente.
 

- V-Vado subito a mandare le lettere di convocazione ai suoi allievi! Non si preoccupi, domani saranno tutti qui! – 

E corre letteralmente all’interno del palazzo in marmo bianco, sotto lo sguardo perplesso della ragazza, la quale lancia uno sguardo di comprensione verso la Gardevoir.
 

- Perché si sarà impaurita tanto? Dopotutto, volevamo solo spiegarle la nostra logica che abbatte la logica, giusto Duchessa? – 

La Pokemon fa un lieve cenno con il capo, poi la bionda Capopalestra erba scuote sconsolatamente il capo, incrociando le braccia sotto il seno.
 

- Certa gente è davvero ingrata! Eppure era un ragionamento logico! - 

Scuote di nuovo il capo, volgendo poi lo sguardo alla Pokemon psico, ancora impassibile ed immobile.
 

- Sì hai ragione, andiamo a finire la partita. - 
 
  

  
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